Penso proprio che tu abbia ragione. Trattare la stessa ambientazione è di fatto una dichiarazione di guerra tra case produttrici e la sorte del perdente è di essere considerato un triste plagio del vincitore, a prescindere da chi effettivamente è nato prima. La Dreamworks per un periodo si è scornata con la Disney, ma è quasi sempre risultata essere la brutta copia, tranne nel caso di Madagascar che effettivamente polverizzò Uno zoo in fuga.
Poi la Disney, essendo la superpotenza della situazione, può vantare un’influenza che trascende il tempo. Se qualcuno facesse oggi una sua versione della Sirenetta sarebbe inevitabilmente paragonata al capolavoro Disney del 1989, invece se fra trent’anni uscisse un nuovo film su un Dracula simpatico nessuno lo collegherebbe ad Hotel Transylvania.
Credo che l'esser superpotenza crei vantaggi e svantaggi.
Sul lungo periodo di sicuro sarà difficile che qualcuno faccia una Rapunzel diversa da quella disneyana dopo la loro versione, mentre tra chissà quanti anni potrebbe uscire Un lago dei cigni Disney che ignori completamente l'esistenza de L'incantesimo del lago.
Sul breve periodo invece chiunque si ponga in competizione vera contro la Disney (Dreamworks, Warner Bros Pictures) sarà in parte visto come un Davide contro Golia, e quindi nelle gare di plagio sarà la Disney ad essere peggio considerata e quindi quella più in pericolo. Se una casa si mette in concorrenza si proverà simpatia, se invece è la Disney (colei che vince facile) a fare film in competizione ci si chiederà come mai si trovi a litigar con qualcun altro sul suo terreno teoricamente preferenziale. Infatti fu la Dreamworks a lanciare la competizione con Z, perché la Disney-Pixar non aveva molto da guadagnarci.
Una cosa che penso abbia aiutato la Disney negli anni è il fatto che non ci siano stati sequel. Ossia: Hotel Transylvania rischia di essere un po' distrutto nelle memorie a causa di sequel successivi che rischiano di non essere all'altezza. Un po' come L'era glaciale viene ormai ricordato più come un marchio di fabbrica. Shrek? Fino al 2 era un ricordo di qualità, dal terzo in poi l'orco verde è associabile anche a memorie più spiacevoli...
La Disney dal vivo ne ha fatti, e difatti Pirati dei Caraibi ormai provoca un po' di stanchezza...
Con l'animazione invece si è affidata ai sequel direct-to-dvd, che hanno il pregio di essere così distanti dagli originali da poter essere completamente rimossi dalle memorie o da non essere associati ai primi (erano un'altra cosa, facciam finta di niente).
Se si parla di Ariel sarà La sirenetta a venire in mente, sarà La sirenetta ad esser vista, saranno le sue canzoni a contare. Mentre si fa fatica a dimenticare tutto ciò che è arrivato con Davy Jones e Barbanera...
Vedremo cosa accadrà coi sequel che la Disney di Lasseter si prepara a lanciare.