Qui, Quo e Qua e i vicini di castello (Sergio Badino, Marco Mazzarello);
Allora. La storia la devo ancora leggere, nel senso che tra poco inizio a leggere il topo (e più tardi in teoria dovrei scrivere qui la mia recensione come al solito, una volta finito). Però ti confermo che, avendo sfogliato qualche pagina, ho visto proprio Ray sulle tavole e ho visto un balloon, nella seconda tavola della storia, in cui il personaggio viene proprio nominato. Quindi sì, è collegata, almeno come personaggi, ad Area 15. Una volta letta, vi farò sapere la mia, dicendovi anche se effettivamente è collegata ad Area 15 anche come trama (anche se non penso che sia così: mi sembra una storia più autoconclusiva, più a sé, nonostante abbia Ray al suo interno).
Qui, Quo e Qua e i vicini di castello (Sergio Badino, Marco Mazzarello);
Confermi che nonostante non sia degli stessi autori è collegata all'Area 15?
Ciao!
Il Grande Tiranno
Senti, ma tu quante storie hai letto di Casty? Da quello che scrive direi pochissimeSì, ne ho lette pochissime. Ripeto che è da pochi anni che ho cominciato a leggere Topolino. In ogni caso che cosa ho scritto che te lo ha fatto capire? Io ho detto che questa delle giornate malfunzionanti per me è la migliore storia di Casty degli ultimi tempi, non di tanti anni, proprio perché io tanti anni fa ero piccolo e non leggevo Topolino. ;)
Da segnalare, a pag.56, un'autocitazione da "I dipinti che fingono": tra le locandine si può notare, infatti, un poster pubblicitario dedicato a una mostra di Odoard Crunch, sul quale viene raffigurato il quadro "La ragazza dei miei sogni".Non credo sia necessario ripeterlo: l'avevo segnalato qui. ;)
Voglio poi far notare una cosa: nella penultima tavola della storia, a pagina 56, nella sesta vignetta, c'è un manifesto con un'immagine che è un chiarissimo riferimento alla storia dei dipinti che fingono: chi se lo sarebbe mai aspettato? :))
Non credo sia necessario ripeterlo: l'avevo segnalato qui. ;)
Grazie dei consigli! Però puoi spiegarti meglio (non ho afferrato il punto al massimo), così magari riesco a migliorarmi ancora di più? :)Non credo sia necessario ripeterlo: l'avevo segnalato qui. ;)
Penso che non lo abbia ripetuto apposta ma perché non aveva visto che ne avevi parlato, d’altronde sfido chiunque a leggere fino in fondo le tue recensioni costellate di toni enfatici da giornalino scolastico ??? Questa comunque vuole essere una critica costruttiva, il tuo entusiasmo e la tua passione per il settimanale sono adorabili e personalmente mi scaldano il cuore al ricordo dei miei gioiosi seppur controversi anni del liceo, però al di là della tua enfasi non riesci a trasmettere molto dell’effettiva qualità di una storia se usi i superlativi e le iperboli di continuo... sul serio, io non leggo le tue recensioni perché non capisco cosa di quello di cui parli sia buono e cosa non lo sia, perché quando esprimi un giudizio manca spesso un termine di paragone (vedi il commento che ti è stato fatto sulla tua altisonante definizione di “storia migliore degli ultimi tempi”) oppure parli in termini troppo soggettivi e personali perché il tuo parere possa essere compreso per non dire condiviso (“la lettura non mi è venuta scorrevole”, “non mi sono appassionato”... sono commenti leciti, ma non fanno capire molto).
P.s. Ciò non toglie che io preferisca ogni tanto leggiucchiare i tuoi post densi di rinvigorente entusiasmo, piuttosto che quelli di altri utenti che smontano un numero a caso del settimanale giusto per ricordare i fasti del Topolino di sessant’anni fa alla fiera delle banalità
Da segnalare, a pag.56, un'autocitazione da "I dipinti che fingono": tra le locandine si può notare, infatti, un poster pubblicitario dedicato a una mostra di Odoard Crunch, sul quale viene raffigurato il quadro "La ragazza dei miei sogni".Non credo sia necessario ripeterlo: l'avevo segnalato qui. ;)Voglio poi far notare una cosa: nella penultima tavola della storia, a pagina 56, nella sesta vignetta, c'è un manifesto con un'immagine che è un chiarissimo riferimento alla storia dei dipinti che fingono: chi se lo sarebbe mai aspettato? :))
Perdonami, non avevo lettoNon preoccuparti. Eh eh! ;)
Grazie dei consigli! Però puoi spiegarti meglio (non ho afferrato il punto al massimo), così magari riesco a migliorarmi ancora di più? :)
Paperoga e i capricci meteorologici (Elena Galli, Enrico Faccini); scusate l'ignoranza, ma questa Elena Galli era già apparsa prima?
Lo pensavo per il semplice fatto che fai lode sperticate e usi toni sensazionalistici per storie che nella produzione dell'autore sono di medio livello. E te lo dice uno che lo segue dal 2004
Non credo sia necessario ripeterlo: l'avevo segnalato qui. ;)
Penso che non lo abbia ripetuto apposta ma perché non aveva visto che ne avevi parlato, d’altronde sfido chiunque a leggere fino in fondo le tue recensioni costellate di toni enfatici da giornalino scolastico ??? Questa comunque vuole essere una critica costruttiva, il tuo entusiasmo e la tua passione per il settimanale sono adorabili e personalmente mi scaldano il cuore al ricordo dei miei gioiosi seppur controversi anni del liceo, però al di là della tua enfasi non riesci a trasmettere molto dell’effettiva qualità di una storia se usi i superlativi e le iperboli di continuo... sul serio, io non leggo le tue recensioni perché non capisco cosa di quello di cui parli sia buono e cosa non lo sia, perché quando esprimi un giudizio manca spesso un termine di paragone (vedi il commento che ti è stato fatto sulla tua altisonante definizione di “storia migliore degli ultimi tempi”) oppure parli in termini troppo soggettivi e personali perché il tuo parere possa essere compreso per non dire condiviso (“la lettura non mi è venuta scorrevole”, “non mi sono appassionato”... sono commenti leciti, ma non fanno capire molto).
P.s. Ciò non toglie che io preferisca ogni tanto leggiucchiare i tuoi post densi di rinvigorente entusiasmo, piuttosto che quelli di altri utenti che smontano un numero a caso del settimanale giusto per ricordare i fasti del Topolino di sessant’anni fa alla fiera delle banalità
sbagli, in analisi logica il termine di paragone è proprio "degli ultimi tempi"; in ogni caso quando esprimi un giudizio non sei obbligato a trovare un termine di paragone;
Una copertina escheriana.
Zio Paperone e l'identità perduta - Episodio 2 (Vito Stabile, Marco Rota); si conclude la collaborazione in due puntate tra questi due autori che, devo ammettere, non è stata niente male. Ero scettico riguardo al ritorno dello stile "classicista" di Rota, eppure ho trovato gradevoli i suoi disegni; non sono un fan di Stabile, eppure sospetto che i disegni di Rota abbiano reso più apprezzabile la sua trama che, in fondo, sa assolutamente di già visto. Ciò non toglie che alcuni punti siano forzati e alcune battute non siano azzeccate, ma la storia comunque convince e si porta a casa il risultato, soprattutto perché (per fortuna) non è di apertura del numero.
...sciattone :o
Non capisco perché se Vito Stabile "stecca" qualche storia, questa è solo colpa sua ed è costretto ad incassare il colpo (cosa che ha sempre fatto con classe ed umiltà evitando interventi a gamba tesa come altri soggetti....).
Se invece la storia riesce questa è merito del disegnatore di turno che ne "impreziosisce" il soggetto.
È un tipo di ragionamento che non mi trova concorde !
Anche io, in alcuni casi, non ho lesinato critiche rivolte a Vito (perché ho visto e sono sicuro che possa puntare sempre al massimo con la sua scrittura) ma, quando ci sono dei complimenti da fare, questi devono essere sinceri e soprattutto devono servire a riconoscerne i meriti.
Complimenti quindi a Vito, da parte mia, per la stesura di questa storia in due puntate e posso solo immaginare quale sia la sua gioia e la soddisfazione per aver avuto la possibilità di cooperare con un Maestro del livello di Marco Rota, il quale lo avrà "accompagnato" da sempre nelle letture.
Sogni di bambino che si avverano... :inLove:
e belli i camei (In concert 1985! )!
Non so se lo hai notato ma, oltre ai manifesti di Crunch, ci sono altri due simpatici particolari che ho notato...Il primo non l'avevo notato, il secondo sì! ;D
- Pag. 21 prima vignetta =Spoiler: mostra
- Pag. 26 quarta vignetta nella home page non in risalto del computer =Spoiler: mostra
però si giustificano dicendo che non volevano vincere facileAnch'io sono rimasto molto perplesso del modo in cui si giustifichino Caramel e la Banda Bassotti per non essere andati da soli alla città perduta.
Avete notato la barzelletta "Qual è il como per un cactus? Bere ARANCIATA alla spina!"?
Che tristezza...
Il Grande Tiranno
Delitto di Lesa Maestà? Probabile, ma mi perdonerete.Stupendo! :)
Delitto di Lesa Maestà? Probabile, ma mi perdonerete.
Come forse saprete, spesso collaboro con alcuni colleghi (ultimo dei quali Lorenzo Pastrovicchio) realizzando loro le chine. Quando ho visto, nelle ultime settimane, le bellissime tavole della storia di Vito Stabile ZIO PAPERONE E L'IDENTITÀ PERDUTA disegnate dal Maestro Marco Rota, sono rimasto per giorni col pallino di darne una mia interpretazione alle chine. Ho provato a scacciare questa malsana idea inchiostrando le mie, ma alla fine la voglia di mettermi sopra ai disegni di questo grande interprete Disneyano ha avuto la meglio. Chiedo scusa 💕
Avete notato la barzelletta "Qual è il como per un cactus? Bere ARANCIATA alla spina!"?
Che tristezza...
Il Grande Tiranno
Beh, però non è formalmente sbagliato.
Coca Cola e Fanta da molti anni sono disponibili "alla spina".
Orribile fu invece quando in una vecchia storia di Paperinik, Paperino beveva una birra che diventò gazzosa nelle successive ristampe...mantenendo l'aspetto di una pinta di birra!
...vi lascio semplicemente un’immagine, certo che vi permetterà di svoltare diverse serate in compagnia come spunto di discussione. Guardatela bene, rifletteteci su e poi decidete se è il caso di procedere nella lettura.
Non una grande idea per una storia dove il mistero dovrebbe essere il vero protagonista.
Cosa intendi?
Che una clessidra di sabbia in cui scorre sabbia è un assurdo?
Topolino e le giornate malfunzionantiCondivido in pieno i punti 1 e 2. Riguardo al terzo, avevo avuto un'impressione simile, ma ho pensato piuttosto che "il giovane autore Vito Stabile" avesse avuto lui un "condizionamento barksiano-donrosiano" e che Rota si fosse limitato a tradurre in immagini i suoi suggerimenti.
Forse una delle storie più angoscianti di Casty, con queste realtà quotidiane parallele che si alternano a giorni pari e dispari in modo talmente preciso e continuativo da non capire più, ad un certo punto, quale sia la realtà 'vera' e quella 'alternativa'. Il varco temporale aperto da un fulmine alla fine scompare ma l'altra realtà parallela , pur non presentandosi più, resta comunque 'sospesa' da qualche parte, continuando in qualche modo la sua 'corsa', così come la realtà 'vera' continua la sua (sperando che altri fulmini e altri varchi non riproducano, in futuro, la stessa situazione). Davvero angosciante, fin dalla bella copertina di Mottura che ben riproduce l'atmosfera della storia.
Zio Paperone e l'identità perduta
Questa storia invece mi ha deluso, nonostante un viaggio in Oriente nella città perduta di Camghorod, splendidamente ritratta da Marco Rota (le cui matite restano affascinanti, nonostante le differenze riscontrate dalle ultime egmontiane pubblicate). In questo viaggio non mi hanno convinto tre cose:
1) il coinvolgimento dei paperi attuato da Caramel quando avrebbe potuto raggiungere i suoi scopi radunando semplicemente i "temibilissimi Bassotti" (anzi, avrebbe evitato guai ma la sua giustificazione è che giammai avrebbe voluto vincere così facilmente: davvero incomprensibile!)
2) lo scivolamento dei Bassotti su gemme lanciate per terra da Paperone, al punto da metterli ko. E' vero che le loro pesanti fattezze 'barksiane' potrebbero aver contribuito a questa 'debacle' ma la cosa mi appare decisamente esagerata;
3) nei ricordi di Paperone, tornati alla sua mente dopo essersi riflesso nelle acque della città perduta, mancano Rockerduck e Brigitta, due paperi che hanno caratterizzato prepotentemente la sua vita negli ultimi sessant'anni fumettistici se non in almeno metà della sua esistenza cronologica. Altra 'prova' del 'condizionamento barksiano' di Marco Rota nei confronti del giovane autore Vito Stabile.
Qui Quo Qua e i vicini di castelloAnch'io ho sempre pensato che Quack Town si trovi all'interno, abbastanza distante (diciamo almeno 30 km) dal mare, mentre la città di Paperopoli giaccia sulla costa.
Soggetto interessante per la creazione di una QuackTown Marittima che all'inizio mi ha fatto storcere il naso non concependo una 'diramazione marina' del borgo collinare che non credevo essere così vicino alla costa (in genere i 'lidi' sono vicinissimi alle cittadine da cui prendono il nome) e per una riproposizione di due nuovi personaggi come Anacardo (nipote di Anacleto, vicino la cui presenza nella quotidianità di Paperino ha sempre più spazio e senso) e Ray che immagino diverranno presenze fisse nelle storie dei nipotini. Dispiace non vedere, nei ricordi infantili di Paperino alla spiaggia, gli amici dell'epoca che ben conosciamo in PP8 e che potevano essere riproposti anche nella versione adulta, come avvenuto in una sola speciale occasione. Questa era una storia in cui alcuni di loro potevano essere riproposti (magari anche il solo Tom, l'unico, se ben ricordo, a non essersi spostato dalla zona).