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Topics - MarioCX

Pagine: [1]  2  3  ...  8 
1
Commenti sulle storie / Zio Paperone e il guaio mobile
« il: Venerdì 10 Nov 2023, 19:01:25 »

Una delle storie della prima fase artistica di Rodolfo Cimino poco ricordata, ma che ritengo bellissima e pienamente rappresentativa delle caratteristiche narrative del suo autore.
L'allegorico splash-panel, tipico della produzione ciminiana, introduce una classica sit-com paperopolese degli anni magici a cavallo dei decenni sessanta e settanta.
Paperino arriva in casa con un nutrito sacco della spesa pronto per preparare un pranzetto con i fiocchi ai nipotini. Non c'è ombra degli antagonismi parentali martiniani, ma solo calore domestico e affetto tra zio e nipoti.
L'arrivo del Vecchio Cilindro, auto invitatosi al banchetto, è il pretesto per presentare al "nipotame" l'ultima incredibile invenzione presumibilmente di Archimede: una vernice in grado di sospingere il deposito, opportunamente reso movibile tramite paperesche zampe metalliche, non appena qualcuno tenti un avvicinamento allo stesso.

Delizioso l'invito dello Zione ai nipoti a pernottare nel deposito-abitazione viste le condizioni metereologiche avverse, quanto ci faceva ricordare a noi bambini dell'epoca la gioia di passare la notte dai nonni o da qualche famiglia di zii con annessi cuginetti con cui giocare fino a tardi e risvegliarsi con loro!...soprattutto per quanti, come me erano bambini figli unici.
I dolci disegni di Giorgio Bordini non potevano essere più calzanti per una vicenda del genere.

Da (ri)scoprire: meglio se nel cwd 70 "Paperclan", il penultimo della serie, bellissimo anche se funestato da una brutta copertina, discutibile opera di Giancarlo Gatti.

Non molto ristampata:

https://inducks.org/story.php?c=I+TL++863-C


   

2
Sfide e richieste di aiuto / Aiuto utilizzo avanzato inducks
« il: Lunedì 9 Ott 2023, 15:33:28 »
Ciao a tutti.
Ho difficoltà ad utilizzare l'Inducks in modo, diciamo così, "expert".
Supponiamo che io volessi un elenco di tutte le copertine di Topolino in cui compare un particolare personaggio, supponiamo Paperoga.
Come diavolo faccio? E' possibile oppure no?

Mille grazie

3
Sfide e richieste di aiuto / Ci sia chi vuole...
« il: Giovedì 17 Nov 2022, 21:45:20 »
Su un vecchio numero dei grandi classici di una 15ina di anni fa (o forse più), avevo letto una storia natalizia (mi pare) dei primi anni sessanta (o anni cinquanta?) In cui verso la fine della storia paperino si mette a letto e sentendo rumori in giardino, sulle prime si preoccupa ma poi dice: "ci sia chi vuole" e si copre e prende sonno...qualcuno mi dice di che storia si trattava?
Mille grazie!

4
Il sito del Papersera / Link ad alcune storie errato
« il: Mercoledì 30 Dic 2020, 18:41:26 »
Ciao,

se provo a cliccare su alcune storie nella sezione dei commenti alle storie (appunto) anziché andare alla pagina della storia cliccata si torna nella home del forum.
Succede ad esempio per:

"Zio Paperone e i guanti di Cagliosto".
"Zio Paperone e le trombe di Eustachio".

5
Commenti sugli autori / Sisto Nigro
« il: Domenica 11 Ott 2020, 21:57:31 »
Un autore che ha scritto molte storie a partire dal 1983 ad oggi e mi stupisce che non abbia un thread dedicato.
Purtroppo non lo conosco e non posso fare molto al di là di aprirne uno io incuriosito dal suo nome piuttosto singolare.

Voi cosa ne pensate?

6
Commenti sulle storie / Paperino e la tabacchiera dell'imperatore
« il: Venerdì 2 Ott 2020, 09:56:32 »
Segnalo questa storia di medio livello per i toni cruenti dei dialoghi, credo che tutte le (poche) ristampe siano state censurate, e per l'incredibile settima tavola in cui Paperino uccide un piccione viaggiatore con una fucilata.
A memoria non ricordo altre storie in cui un animale che non sia un pesce viene ucciso.

https://inducks.org/story.php?c=I+TL++176-B



7
Sfide e richieste di aiuto / La fantomatica F.O.L.P.O.
« il: Venerdì 2 Ott 2020, 09:47:53 »
Avrei voluto aprire un thread su questa coppia di storie:

https://inducks.org/s.php?c=I%20TL%201101-A
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1186-B

Ma non le ricordo bene e i Topolini che le contengono li possiedo ma non li ho in questa casa a portata di mano.
Che ricordi avete?
Sono buone storie?
Vedo che sono state poco ristampate, problemi di politically correctness?

8
Commenti sulle storie / Paperino e l'occhio di Kala-Kala
« il: Venerdì 18 Set 2020, 20:02:27 »
Vedo che non c'è ancora un thread dedicato a questa splendida vicenda congegnata da Osvaldo Pavese (ma io avrei detto Martina) e superbamente illustrata da Giovan Battista Carpi.
Paperino, temporaneo impiegato di PdP,  trova il modo di liberarsi velocemente della corrispondenza dello zio inserendola nel supertemperino atomico di Archimede...peccato che tra la corrispondenza polverizzata si trovava un prezioso rubino "grosso come un'arancia", ovvero "l'occhio di Kala-Kala" spedito da un suo vecchio amico di lontane avventure in India.
Paperone manderà il nipotastro in India a recuperare l'altro rubino incastonato come occhio nella testa della terribile dea (mentre al posto di quello polverizzato venne anni prima messo un fondo di bottiglia), ma...non è difficile immaginare cosa combinerà Paperino.
Su inducks:

https://inducks.org/story.php?c=I+TL++628-C

A chi non l'avesse mai letta, consiglio di procurarsela cercando il magnifico CWD prima serie che la contiene, ovvero "Paperopoli":

https://inducks.org/issue.php?c=it%2FCWD++43#g

Buona serata.



9
Cinema, musica e letteratura / Disco Inferno!
« il: Lunedì 25 Mag 2020, 21:57:34 »
Mi piacerebbe fare un bel post colto, pieno di riferimenti e citazioni dotte su origini ed influenze, ma come sempre sono troppo di fretta per queste imprese e così mi limiterò assai.

Sicuramente sapete quanto sia difficile parlare di musica con altri consumatori di vinile e, peggio di peggio, con critici più o meno togati e più o meno di professione.
Se avete a che fare con un fan del country e/o del genere "Americana", giusto per fare un esempio, vi farete odiare se gli confesserete il vostro amore per l'opera omnia dei Genesis o degli Yes.
Stesso discorso se ad un progster fanatico (il genere si presta) provate a parlare di Rolling Stones o di Who.
Impossibile o comunque evitabile.
Per questa ragione negli ultimi anni parlo di musica solo con pochi fidati o con musicisti professionisti, giacché con questi ultimi si può discettare di Ramones, Beach Boys, Matia Bazar o Umberto Tozzi in piena serenità e con livelli di competenza importanti senza la noia di essere rampognati dall'insopportabile ed arcigno sacerdote di qualche religione musicale.
Ne parlavo alcune sere fa con l'ex Matia Bazar (ed ex Litfiba) Mauro Sabbione che ho intervistato per "SpazioCX".

Orbene, questo pistolotto per dirvi che negli ultimi mesi sto letteralmente consumando dischi Disco.
Si, la Disco Music degli anni '70. Facciamola partire da "Shaft" (un Isaac Hayes blaxploitation annata '72) e facciamola arrivare a "Bad Girls" annata 1979 della Disco Queen per antonomasia, quella Donna Summer alla cui memoria ho costretto qualche giorno fa una decina di colleghi alla macchinetta del caffè al tradizionale minuto di silenzio.

Si, mi piacerebbe parlarvi con passione di mirror ball e Studio 54, di dancefloor colorati e pulsanti e del mio desiderio di rendermi ridicolo in una discoteca dove la cosa più recente del dj set risale a 40 anni fa, ma il tempo è tiranno e tra poche ore dovrò volare a Reggio Calabria mi perdonerete quindi se mi limiterò ad una lista di imperdibili shot della Disco-era.

Partiamo dal 1975 evitando i preliminari funky o philly sound?
Ecco un proto-disco hit riempipista:
https://www.youtube.com/watch?v=qeUfDTn5huM

E già che siamo nel 1975 togliamoci il cappello innanzi alla regina ed ai suoi primi vagiti, pardon, mugolii orgasmici:
https://www.youtube.com/watch?v=V5AztWseIdU

Tirando innanzi al 1976 non credo sia saggio ignorare i Bee Gees seminali prodotti da Arif Mardin di:
https://www.youtube.com/watch?v=xI68A-rntIk
(e date un'occhiata al dancefloor che meraviglia seventies!)

Il titolo del post va onorato:
https://www.youtube.com/watch?v=ZQMJHZ3y8A8

A grandi falcate e chiedendo perdono al Signore per aver trascurato capolavori immortali come "Could it be magic" di Donna, passiamo a quello che è stato sicuramente l'anno zenith del genere, il 1977.

In rapida sequenza...e con godimento ci buttiamo tra le braccia di Giorgio Moroder in veste di paracleto:
https://www.youtube.com/watch?v=Nm-ISatLDG0

...ed in prima persona, godetevi questa strepitosa disco-suite:
https://www.youtube.com/watch?v=0OU7Hka_--U

Ma "strepitosa" disco-suite si può definire anche questa magnifica produzione italo-francese:
https://www.youtube.com/watch?v=hlPBCDm2C_0

Tornando dalle parti di Monaco (di Baviera) vanno sicuramente amati gli indimenticabili Boney M. qui al loro meglio:
https://www.youtube.com/watch?v=oR6eKmqSEa0
Dio santo che ritmo!

Il 1977 non è 1977 senza…:
https://www.youtube.com/watch?v=I_izvAbhExY
C'è chi darebbe una palla per aver scritto un capolavoro del genere.

Questa l'ho in macchina a palla da una settimana e tutte le volte che finisce voglio ricominciare:
https://www.youtube.com/watch?v=fpqJyFIUbo0

Voglio tornare nel 1977 con la Michael Zager band:
https://www.youtube.com/watch?v=-Y70oK1Q0oQ
Un assolo di oboe in un pezzo disco. Capite vero? Non vi devo spiegare nulla giusto?

Via da Monaco andiamo nella Grande Mela con il primo grande hit di un gruppo di cui ho la discografia completa:
https://www.youtube.com/watch?v=9HmIZqsnJZc

A questo punto andiamo al 1978 con…
https://www.youtube.com/watch?v=E-TZtrJjW54

Come va fin qua?
Siete diventati allegri?
Vi sentite eccitati e con l'adrenalina a mille?
Avete voglia di uscire in piena notte per dance dance dance?
E' normale baby, è la Disco!!!


E vvvaiii!!! Tutti in pista! Mettiamo sul piatto quest'altra bombetta:
https://www.youtube.com/watch?v=Ifr13Upytb4

E poi quest'altra cosuccia...via che la notte è ancora giovane!!:
https://www.youtube.com/watch?v=CS9OO0S5w2k

Ok, ok...andiamo su qualcosa di più riflessivo:
https://www.youtube.com/watch?v=gYkACVDFmeg

Arriviamo al massimo capolavoro del 1978:
https://www.youtube.com/watch?v=8vpJ_smqsQg

Potrei fare il dotto e parlarvi della deriva disco che prese il rock nel 1978, basti ricordare "Miss You" e "Da Ya think i'm sexy", ma non lo farò...voglio sguazzare nel sudore…funk appunto approdando ad un capolavoro del 1979:
https://www.youtube.com/watch?v=gPoiv0sZ4s4

Nostra signora dello Studio 54 nel 1979:
https://www.youtube.com/watch?v=AqS4aNi0HQY
Il Signore l'abbia in gloria.

Sto per chiudere anche perchè a 55 anni certe cose ammazzano:
https://www.youtube.com/watch?v=XKuJUxGntRI

Ma anche lei mi ammazzava, per così dire:
https://www.youtube.com/watch?v=WGU_4-5RaxU
Era giusto così.

Dai, vado a dormire ma mi batte il cuore, ho voglia di uscire nella notte!
Un criticastro tempo fa scrisse su una rivista rock: "L'inferno lo immagino così: un pavimento che lampeggia una boccia piena di specchi che gira appesa al soffitto e una massa di umani che si agita con una musica impossibile".
Vecchio tristone...quello è il paradiso!

Per chi desidera approfondire è appena uscito questo bel libro comprato e divorato:

10
Testate Speciali / Disney Hero n. 89: Noi, amici.
« il: Martedì 12 Mag 2020, 20:18:29 »
Segnalo questa pubblicazione che ho acquistata perché si apre con una storia di Casty e di questi tempi cerco di procurarmele tutte.
Siccome è già stata indicizzata da inducks, vi rimando direttamente al link a seguire:

https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPD+++89#b






11
Commenti sulle storie / Paperino e i chiodi di mago Pampero
« il: Lunedì 4 Mar 2019, 21:50:34 »
Storia a me molto cara al punto che l'espressione "ho il morbo frigoriferus" è entrata da molti anni nel nostro lessico famigliare quando rientriamo a casa intirizziti in una bella giornata d'inverno.


Forse la storia per intero non regge il confronto con le sue stesse indimenticabili prime tavole, ma è comunque assai godibile.
https://inducks.org/story.php?c=I+TL++690-A



12
Commenti sulle storie / Topolino e il fantasma del Monte Cannibale
« il: Domenica 12 Giu 2011, 19:09:26 »
Buon giallo classico dal sapore gotico:
http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC+129-23P
Bill Wright ha un tratto molto simile a Gottfredson, il ritmo della narrazione (Don Christensen) non è cadenzato a strip come quello di Walsh ma segue un modulo libero e quindi più moderno.
Complesso e ben sviluppato l`intreccio, belle e arcane le atmosfere invernali.
Interessante a fine storia la "persistenza" delle immagini radioattive.
Una bella storia americana classica poco ricordata.

13
Cinema, musica e letteratura / The Moody Blues
« il: Sabato 3 Feb 2018, 19:08:30 »
Negli anni molti utenti sono scomparsi (io compreso a tratti!) mentre altri, che dieci o quindici anni fa non c'erano, sono arrivati.
Facciamo quindi un bel post di pop music, mi sono detto, chissà che non ci sia qualche nuovo avventore con cui condividere un po' di riff, di scale pentatoniche e passioni viniliche assortite.

Ordunque, da dove iniziare?
Da una notizia mesta e una lieta che riguardano lo stesso gruppo: il 4 gennaio di quest'anno, neppure un mese fa, ha lasciato questa valle di lacrime Ray Thomas, flautista, songwriter e una delle voci della storica british band "The Moody Blues". E' di questi giorni la notizia che la stessa band entrerà a far parte della "Rock'n'Roll hall of fame", un riconoscimento ambito e più che meritato.

Ma chi erano i "The Moody Blues"?

I Moodies ebbero un primo periodo, a cavallo tra il 1964 e il 1966, in cui esordirono proponendosi come pallidi interpreti di quel genere errebi rappresentato assai meglio da più convincenti e scafati artisti del genere.
Citare gli Stones è scontato.

Ma fu col 1967 e l'ingresso in formazione di Justin Hayward e John Lodge (uno dei dimissionari della prima formazione, Danny Laine, raggiungerà gli Wings del Macca nel 1971) che la musica cambiò registro.
Il primo album del nuovo combo, considerato il primo vero album dei Moody Blues, è un tassello fondamentale per capire il 1967.
"Days Of Future Passed", questo il titolo, non è più psichedelia ma non è ancora progressive, almeno non nell'accezione formale ed egemone che il termine ha assunto in questi ultimi anni.

E' un disco nato col gruppo alla canna del gas, con la forza della disperazione accogliendo dalla Decca la proposta di fare un album dimostrativo per magnificare le meraviglie del nuovo e "rivoluzionario" sistema audio denominato "New Deramic Sound" da cui il nome della sottoetichetta "Deram".

I Moodies, in quel frangente, riescono almeno a dribblare l'imposizione della Decca che avrebbe voluto una versione rock de "La Sinfonia Del Nuovo Mondo" di Dvořák e danno origine ad un'opera propria che dell'intento originario ha conservato l'impostazione barocca e orchestrale, ma utilizzando musiche originali scritte dai membri medesimi del gruppo in particolare dal dotatissimo compositore Justin Hayward provvisto di una delle voci più belle (e poco celebrate) della storia della musica rock.

C'è un brano di quell'album che è universalmente conosciuto. Lo conosce la proverbiale casalinga di Voghera, lo conosce il porco di Rovigo e lo conosce il varano di Komodo.
Si tratta di "Nights In White Satin" uno dei brani più celebri del dopoguerra, se non lo avete mai sentito nominare provate ad ascoltarlo su youtube e vedrete che lo conoscete anche voi, magari per averlo sentito via Nomadi nell'agghiacciante cover italiana titolata "Ho Difeso Il Mio Amore".

Dopo quel disco di cui è bene ricordare anche la magnifica "Tuesday Afternoon", il gruppo seppe fare di meglio e il successivo "In Search Of Lost Chord" (1968) è sicuramente il primo vero capolavoro.
Dalle atmosfere suggestive di "Voices In The Sky" all'ode a Timothy Leary il teoreta dell'LSD, "Legend Of A Mind" alla magia di "The Actor" e "Best Way To Travel" questo disco è come il maiale, non si butta via niente.
Forse il brano più celebre è quello meno interessante, "Ride My See-Saw", noto anche in Italia per via di una reclame degli anni settanta che la utilizzò.

Sulla stessa qualità, ma con nuances più vicini a quel progressive che verrà, si pongono i successivi "On A Threshold Of A Dream" e "To Our Children's Children's Children" entrambi del 1969.
Elencare la sequenza di brani bellissimi e suggestivi ha poco senso, ma così al volo mi vengono in mente "Have You Heard" e "Are You Sitting Comfortably?" del primo e "Gipsy" e "Watching and Waiting" del secondo, ma sto facendo un torto a tutte le altre.
Quello che posso fare è consigliarveli tutti se non li conoscete e se siete assetati di belle ed indimenticabili costruzioni melodiche.

A seguire ancora dischi di pregio anche se forse un po' meno a fuoco ma non privi di brani memorabili: "A Question Of Balance" (1970), "Every Good Boy Deserves Favour" (1971) (aaaah....The Story in Your Eyes che bella!) e buon ultimo "Seventh Sojourn" del 1972 con la magnifica "For My Lady" composta proprio dal povero Ray Thomas che ci ha lasciati pochi giorni fa e la grandiosa ed epica "Isn't Life Strange" di John Lodge.

Dopo un estenuante tour, durato tutto il 1973, all'inizio del 1974 i Moodies si sciolgono.
Si riuniranno nel 1978 per incidere "Octave" che adoro (ascoltare almeno "The Day We Meet Again" per credere) ma che sarà l'ultimo con lo storico tastierista (mago del Mellotron) Mike Pinder che abbandonerà per dedicarsi alla famiglia.

Partiranno nel 1979-80 per un lungo e trionfale tour di come back assumendo al posto di Pinder il tastierista svizzero Patrick Moraz, noto per aver fatto parte della formazione degli Yes di "Relayer" al posto di Rick Wakeman.

Con Moraz i Moodies incideranno "Long Distance Voyager" (1981), un grande album, l'ultima grande opera dei Moody Blues, caratterizzato da un suono più aggressivo, adatto agli anni '80.
"The Voice", "Gemini Dream" e "Nervous" sono le nuove gemme.
Pensate che lo comprai nel giugno del 1981 a 16 anni...

Ci saranno ancora altri dischi di livello dignitoso, ma lontani dalle vette raggiunte nel periodo 1967-72 e poi 1978-81.
"The Present" del 1983 è forse quello meno interessante, un po' meglio il successivo "The Other Side of Life" del 1986 e meglio ancora "Sur La Mer" del 1988 con le belle pop songs "I Know You're Out There Somewhere" e "No More Lies" entrambe di Justin Hayward.

Entriamo negli anni '90 e siamo agli spareggi.
Patrick Moraz viene licenziato in seguito a poco felici dichiarazioni rilasciate dallo stesso ad una rivista musicale inglese e "Keys of the Kingdom" del 1991 presenta una formazione a quattro.
Non è male, forse meglio dei dischi immediatamente precedenti: "Lean On Me (Tonight)" e "Shadows On The Wall", entrambe di John Lodge, saranno riproposte, assieme ai vecchi classici, nei live act dei vent'anni (e oltre) a seguire.
Dovranno passare otto anni per avere un nuovo album di inediti e "Strange Times" (1999) è davvero un disco fiacco e privo del benché minimo appeal. Forse l'unico album dei Moody Blues da evitare come la peste.

Epilogo.

Ray Thomas lascerà il gruppo nel 2002 per problemi di salute e purtroppo morirà 16 anni dopo.
I Moodies restanti si sposteranno a Genova e nello studio Mulinetti di Recco gestito da Alberto Parodi incideranno un disco di cover natalizie "December" nel 2003 (ah...la senilità...) e proseguiranno a fare lunghi e remunerativi tour soprattutto negli USA fino ai giorni nostri.

Curiosità.

Justin Hayward da oltre vent'anni frequenta Genova e ha inciso i suoi album solisti in loco nello studio già citato poco sopra.
La copertina del suo ultimo disco solista "Spirits of the Western Sky" (2013) presenta nella sua gatefold interna una fotografia di Genova probabilmente scattata dalla collina di Castelletto.
Gli studi si sono trasferiti nella zona genovese di Quezzi proprio sotto casa di un mio collega pure lui fan del gruppo.
Purtroppo mi dice di non aver mai incontrato il biondo Justin...

Se volete farvi un idea dell'arte dei Moody Blues e avete in tasca i denari per un solo disco, puntate sullo splendido live del 1993 "Live At Red Rocks" nell'edizione luxe testimonianza di un leggendario concerto tenuto dal gruppo nel settembre del 1992 nella suggestiva cornice delle "Red Rocks" nel Colorado, sorta di strepitoso anfiteatro naturale.
Esiste pure il DVD e vi assicuro che lo spettacolo è da pelle d'oca.

Ciao!

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Commenti sulle storie / Zio Paperone e il guaio "mobile"
« il: Lunedì 9 Ott 2017, 20:42:39 »
Poco ristampata questa bella classica storia del collaudato duo Cimino/Bordini artefice di tante storie indimenticabili dei primissimi anni settanta.

Qui siamo al cospetto di una vernice "bassotti-repellente" con la quale viene verniciato il deposito dotato di zampe.
Il bassotto si avvicina? Il deposito si anima e si sposta lasciando il malintenzionato con le pive nel sacco.
I bassotti scoperto il meccanismo sospingeranno il deposito in un vulcano con l'intento di rendere l'oro allo stato liquido per carpirlo poi nel terreno sottostante, ma l'astuzia avrà naturalmente breve respiro.

Belli i momenti di domestica accoglienza parentale in cui lo zione si offre di ospitare il nipotame per la notte viste le avverse condizioni meteorologiche esterne.
Staranno al calduccio....anche troppo!

https://inducks.org/story.php?c=I+TL++863-C&search=guaio%20mobile

Per coloro che ancora non la conoscono consiglio il bel classico prima serie "Paperclan" (il settantesimo) che la contiene...il cui unico neo, a mio parere, è la copertina di Giancarlo Gatti all'epoca (purtroppo) redazionale di primo piano.
Oppure (perché no?) la prima edizione nel Topolino 863 che è un numero magnifico.

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Testate Speciali / Compilation Paul Murry
« il: Sabato 18 Lug 2009, 23:55:00 »
Ciao a tutti.
Nel 1990 acquistai questa pubblicazione molto curata:
http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/TGR+++1#b

Composta esclusivamente da storie di Paul Murry, sebbene all'epoca l'autore non venisse ancora citato.
Una pubblicazione curiosa.
Sapete per caso se faceva parte di una collana o di un qualche progetto filologico poi abortito?

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