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Testate Speciali / Re:Grandi Autori - Discussione Generale
« il: Lunedì 25 Mar 2024, 16:49:44 »
E' uscito ormai da parecchio ma non è mai troppo tardi per parlare dell'eccellente quarto volume dei Grandi Autori dedicato al Maestro Luciano Bottaro.
Quando riuscirò a ritagliarmi un po' di tempo scriverò volentieri un commento a riguardo, nel frattempo mi permetto di segnalarvi questo eccellente articolo del nostro Bramo che ne parla con dovizia di particolari:
https://www.lospaziobianco.it/lospaziodisney/2024/03/12/grandi-autori-102-luciano-bottaro/

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Il sito del Papersera / Re:Rieccoci!
« il: Lunedì 25 Mar 2024, 16:47:31 »
Ben ritrovati a tutti!!!

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Testate Regolari / I Grandi Classici Disney 97
« il: Venerdì 2 Feb 2024, 13:41:51 »
Recensione I Grandi Classici Disney 97


 Il primo Grande Classico che raggiunge le edicole nel 2024 è aperto da una doppietta di storie sceneggiate dal grande Guido Martina. La prima di esse, alla quale è dedicata la piacevole copertina di Giorgio Cavazzano, è l’avventura in due parti Topolino e il bandito invisibile, che gode delle fluide ed eleganti matite di Giovan Battista Carpi. I nomi degli autori coinvolti, due fra i più importanti Disney Italiani, sarebbero sufficienti a qualificarne la fattura. 

 Il bandito invisibile è una vera e propria perla, ricca di trovate originali ma mai stucchevoli, nella quale il pathos e la suspence vengono sapientemente bilanciati con il sense of humour tipicamente disneyano. Siamo di fronte ad una delle collaborazioni più felici tra il “professore” piemontese e il disegnatore ligure, che danno vita ad un memorabile giallo di Topolino, imperniato attorno ad un inspiegabile furto di gioielli da parte di un astuto e temibile malvivente conosciuto come Bimbo. Il mistero è veramente intricato e Topolino riuscirà a risolverlo grazie a dei complessi ragionamenti che denotano ancora una volta la sua grande razionalità e la sua intelligenza fuori dal comune. Martina è stato qui abile ad architettare un giallo di difficile soluzione anche per il lettore e a riversare quindi nella sceneggiatura molte caratteristiche dei romanzi di genere.

 La spalla comica è naturalmente costituita dall’eccentrico Pippo e la storia diventa l’occasione per una piccola carrellata di alcuni dei suoi bis-bis, autori di particolari congegni trovati dal personaggio nel proprio solaio e da lui adoperati per divertenti e disastrosi esperimenti. Il tratto carpiano ha già acquisito una solida identità ed è infatti piacevolissimo. Spiace, purtroppo, constatare la presenza di un errore nel sommario: viene infatti riportato che inizia a pagina 61, anziché a pagina 7…

 
All’inizio de Il Bandito Invisibile, i cani della polizia vengono attirati dagli improbabili esperimenti di Pippo.

 L’altra avventura martiniana ospitata nel presente numero è Zio Paperone e le talpe baratte, disegnata da Pier Lorenzo De Vita. Si tratta dell’ennesimo espediente dei Bassotti, questa volta coadiuvati da un non meglio definito professore, per derubare Zio Paperone. Il racconto è piacevole e scorrevole, ma è privo di elementi capaci di fissarsi nella memoria. Per il grande Martina, insomma, siamo di fronte ad una prova più “scolastica”. Il tratto di De Vita Senior è in quest’occasione piuttosto acerbo e spigoloso.

 Il sommario prosegue con la breve Gambadilegno e le occasioni perdute, sceneggiata da Michele Gazzarri. Riteniamo lodevole dedicare uno spazio a questo bravo sceneggiatore, purtroppo meno celebrato di altri suoi contemporanei. L’avventura in questione è piacevole e divertente. Gazzarri riesce ad architettare una piccola commedia degli equivoci nella quale il lestofante Gambadilegno, intenzionato ad attuare una serie di fruttuosi “colpi”, per varie casualità viene scambiato per un eroe. Purtroppo, i mediocri disegni di Giuseppe Perego non valorizzano la buona sceneggiatura. Con un disegnatore più talentuoso alle matite, ne sarebbe forse venuta fuori una storia più memorabile.

 Si arriva poi alla vasta sezione Superstar, dedicata ad un tema ampiamente trattato dal fumetto Disney, ovvero il rapporto tra cugini, efficacemente approfondito da Pier Luigi Gaspa nel redazionale introduttivo, che spende però pochissime parole sulle storie selezionate…

 
Battibecchi tra Paperino e Gastone nella breve dei Barosso e di Cavazzano.

 Topolino e i pirati dell’abisso vede Onofrio Bramante come autore completo e introduce Celestino, cugino di Pippo comandante di un sommergibile atomico, che si troverà invischiato in un losco piano con Gambadilegno come pedina.

 Il tratto bramantiano è piuttosto grezzo, ma lo spunto di partenza non è affatto male. La caratterizzazione dei “cattivi” è però poco efficace e, a conti fatti, la storia si dimentica abbastanza velocemente.

 Torniamo nell’universo di Paperopoli con una breve opera dei fratelli Barosso e di un giovane Cavazzano. Paperino e la lotta per il provino approfondisce il conflittuale rapporto tra Paperino e Gastone attraverso una serie di tiri meschini volti ad ottenere il ruolo di punta in un film. Le gag presenti sono davvero spassose e originali e confermano la grande maestria dei fratelli Barosso, che riescono a scrivere una sceneggiatura molto intrigante. Il tratto di Cavazzano, seppur ancora influenzato da Scarpa, è già molto frizzante e dinamico e aiuta a rappresentare con grande efficacia le svariate situazioni umoristiche presenti. Alla fine, si è facilmente invogliati a rileggere la storia una seconda volta.

 Arriviamo ad anni più recenti con Paperino e Paperoga camerieri detective, bel dialogo tra Rudy Salvagnini e Valerio Held. La recente passione di Paperoga per l’investigazione e il conseguente coinvolgimento di Paperino saranno l’ennesima occasione, per Zio Paperone, di far lavorare gratis i due cugini. La trama scorre piacevolmente e diverte il suo fruitore grazie ad una serie di riuscitissime trovate comiche. Preferiremmo evitare di inserire storie relativamente recenti nei Grandi Classici, che dovrebbero principalmente divulgare la migliore produzione Disney del passato, ma se la qualità offerta è questa ogni tanto si può fare uno strappo alla regola.

 
Cimino e Bordini introducono l’originale personaggio del professor Scambioni, promotore di un’eccentrica teoria.

 Con Topo Tornado, ad opera di Alessandro Sisti e Tiberio Colantuoni, ci proiettiamo nel mondo del catch, rappresentato da Yukko, uno dei numerosi parenti di Pippo. Come accade in molte altre storie di Topolino, il protagonista sarà coinvolto in un giallo intrecciato con lo sport qui rappresentato…una trama abbastanza clichè, quindi, che si risolve senza scossoni. Una storia nella media, ma non da sezione Superstar.

 A sigillare il numero è una breve avventura firmata dal grande Rodolfo Cimino e che torna a focalizzarsi sul duro rapporto tra Paperino e Gastone. Paperino e l’interscambio cerebrale è molto godibile e gioca attorno ad una “testata” tra Paperino e Gastone, che trasferiscono uno all’altro una moderata dose delle proprie caratteristiche. Tale spunto costituirà l’occasione per alcune simpatiche gag, ben rappresentate dalle matite di Giorgio Bordini. Non parliamo di una delle ciminiane più ispirate, ma risulta ugualmente molto soddisfacente.

 In conclusione, questo primo Grande Classico del 2024, pur non contenendo particolari rarità o chicche di interesse filologico, può costituire una piacevole lettura senza troppe pretese, specialmente se non si conosce la validissima storia di apertura.



Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/02/02/i-grandi-classici-disney-97/

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Testate Regolari / Almanacco Topolino 17
« il: Giovedì 1 Feb 2024, 09:13:14 »
Recensione Almanacco Topolino 17


Copertina inedita di Emmanuele Baccinelli.

 Il diciassettesimo numero di Almanacco Topolino chiude l’annata 2023 dell’apprezzata testata disneyana e naturalmente vede la luce in occasione delle feste natalizie. Per tale ragione, il Natale costituisce il fil rouge di molte delle storie proposte nell’albo ma, come vedremo, non costituirà l’unico spunto interessante che caratterizza la pubblicazione.

 Introdotti alla lettura dalla bella copertina firmata da Emmanuele Baccinelli, piacevole e pulita, leggendo il sommario ci si rende subito conto di come il numero dicembrino dell’Almanacco sia ricco di suggestioni e di contenuti molto eterogenei ma che, come evidenziato nell’editoriale firmato da Davide Del Gusto, consentono di approcciarsi all’albo con differenti chiavi di lettura. Oltre, naturalmente, al già citato tema natalizio, molte delle avventure in sommario rimandano alla consolidata tradizione d’oltreoceano e attingono a piene mani dall’affascinante mondo dell’animazione. Molti degli autori ospitati in questo Almanacco utilizzano tecniche che rimandano proprio a tale ambito, anche se non sempre hanno avuto modo di lavorare in quel determinato settore.

 Ad inaugurare le storie a fumetti è, come sempre, un classico italiano tratto da un numero della serie “storica” di Almanacco Topolino. In questo caso ci viene proposta Topolino e la torta aurifera (1964), firmata dai fratelli Barosso e da Luciano Bottaro. Si tratta di una scelta quantomai azzeccata: la sceneggiatura barossiana è davvero godibile e, pur ruotando attorno ad una situazione non particolarmente inusuale, può vantare spunti originali, che non annoiano ma, anzi, intrattengono il lettore lasciandolo pienamente soddisfatto di quanto letto. I plastici disegni di Luciano Bottaro, che attingono proprio alle strisce degli anni Quaranta, fanno il resto e contribuiscono all’ottima riuscita della storia. Un inizio più che soddisfacente, quindi, grazie a una scelta azzeccata che ci permette di godere di una bellissima avventura natalizia firmata da alcuni tra i più grandi Disney italiani.

 
Il Paperone di Korhonen mentre prende coscienza della necessità di cambiare il suo rapporto con Clerkly.

 Si apre poi l’ampia sezione delle storie inedite, inaugurata da una coppia di avventure di taglio dickensiano con protagonista Zio Paperone e che indagano acutamente la psicologia del “vecchio cilindro”, consentendoci di scoprire lati inediti del suo carattere e poco approfonditi in precedenza. 

 Zio Paperone e i malintesi natalizi, la prima di queste, vede Kari Korhonen come autore completo e riprende il personaggio di Clerkly, uno dei numerosi comprimari usciti dalla matita di Carl Barks e ripreso dalla classica Paperino scialacquatore di concetto. Nelle prime tavole, Zio Paperone viene mostrato come un arcigno e avaro Scrooge, incapace di provare compassione e di compiere atti di liberalità, salvo poi sentirsi terribilmente in colpa dopo la presa di coscienza di essere stato decisamente troppo duro con il suo segretario Clerkly, tartassato pure in occasione del Natale. La breve avventura è ben riuscita ed ha il grande merito di avere approfondito la vita privata e il carattere di un personaggio altrimenti trascurato.

 Nella successiva Zio Paperone e il fantasma del natale futuro (Seppala/Peinado), il protagonista ha modo di vedere, come avviene nel grande classico dickensiano, poi parodizzato più volte anche in ambito disneyano, come diventerebbe il mondo se lui dovesse continuare a seguire la via dell’avarizia e dell’egoismo. Si tratta certamente di una storia godibile, ma che lascia meno soddisfazione rispetto alla precedente, principalmente perché non approfondisce aspetti inediti o inconsueti ma è invece  abbastanza “standard”. Si tratta comunque di un inserimento approvato, che si incastona bene nel mosaico proposto in questo Almanacco e che ci permette di fruire di una semplice ma piacevole storia.

 La carrellata di inedite prosegue con brevi spunti tratti dal mondo dell’animazione e, in particolare, dai Classici Disney che vedono la luce proprio in occasione delle festività natalizie.

 Peter Pan e la scala dei bimbi sperduti (Jonker/Bernado), dalla buona resa grafica, non lascia particolari ricordi, se non la voglia di vedere, o rivedere, il lungometraggio. Più interessante è la successiva Maga Magò, la spada e la roccia, degli stessi autori, che strappa più di un sorriso attraverso alcune gag ben congegnate e, come nella storia precedente, a dei disegni piacevoli.

 
Maga Magò e Mago Merlino nell’interpretazione di Frank Jonker e José Ramón Bernardo.

 L’ultima inedita proposta in questa sede è sicuramente il “pezzo forte” di questa sezione ed è ancora firmata da Kari Korhonen. Si tratta del secondo episodio dell’Albero genealogico dei Paperi, ovvero Le ragazze di Gertrude Folaga, che ci permette di conoscere un personaggio semisconosciuto (Gertrude Gadwall in originale), fondatrice delle Giovani Esploratrici, poste in contrapposizione alle Giovani Marmotte.

 Crediamo che uno dei punti di forza del nuovo Almanacco sia proprio la riproposizione di cicli di storie che approfondiscono aspetti poco noti del vasto universo disneyano, attraverso avventure dedicate a personaggi finora solo nominati. Le sette tavole sono davvero fresche e scorrevoli, per cui non vediamo l’ora di poter dedicarci ai prossimo episodi di questa serie.

 La sezione dei classici “Made in USA” in questo numero è dedicata a Jack Hannah, animatore e sceneggiatore, oltre che talentuoso disegnatore a fumetti, e si tratta di un piacevole focus. Viene proposta una coppia di avventure risalenti al 1947, l’ultimo anno che lo vede in attività come fumettista. La ten-page Paperino pilota stratosferico gioca sull’improvvisa passione del papero per i velivoli e assomiglia davvero ad un corto animato per l’incredibile dinamicità dei disegni, oltre a costituire un piccolo ma efficace affresco della società americana dell’epoca. Si prosegue con Paperino dorme in piedi, una spassosa breve di due pagine che trasferisce su carta il cortometraggio omonimo diretto da Jack King.

 
Kari Korhonen raffigura Gertrude Folaga, l’interessante personaggio a cui è dedicato il secondo episodio del suo Albero genealogico.

 Ci addentriamo poi verso la parte finale dell’albo con un’altra rubrica, ovvero quella dedicata alla serie di storie-tributo realizzate per il centenario della nascita di Carl Barks nel 2001. Www.strega (Blum/Branca) analizza con occhio critico la personalità della celebre fattucchiera creata nel 1961, affascinante e al passo con i tempi. Non esita infatti ad utilizzare la rete, che all’epoca stava muovendo i suoi primi passi, per esercitare i suoi loschi piani. La storia è originale e interessante e costituisce un piacevole omaggio a Barks. Al netto di alcune spassose trovate, non fa certo gridare al capolavoro ma si inserisce armoniosamente nell’eterogeneo e curato itinerario proposto dall’Almanacco Topolino.

 Come di consueto, l’albo si chiude con un altro classico nato in terra nostrana e tratto dallo storico Almanacco mondadoriano. Si tratta di Topolino e il natale movimentato, pubblicato un anno dopo La torta aurifera e sempre firmato dai fratelli Barosso. Stavolta, però, ai disegni troviamo Giovan Battista Carpi, che, come Bottaro, si rifà alla tradizione d’oltreoceano e si diverte a sperimentare con la “gabbia” delle vignette. In quest’avventura interagiscono i personaggi dell’universo di Topolinia e di quello di Paperopoli, cosa che avviene spesso in occasione delle festività natalizie. Seppur forse leggermente meno riuscita della Torta aurifera, rimane un’avventura piacevole, che intrattiene efficacemente il lettore. Una grande nota di merito va alle due storie “superstar” scelte, poiché entrambe non godono di un grande numero di ristampe e quindi, per una buona fetta di lettori, risultano inedite.

 Questo ultimo Almanacco del 2023 è quindi ottimamente riuscito e soddisfa ampiamente le aspettative dei fruitori della pubblicazione, proponendo contenuti selezionati con grande criterio e presentati in una veste filologicamente impeccabile. Non possiamo che esprimere l’ennesimo giudizio ampiamente positivo relativamente a questa collana, che continua a confermarsi come una delle migliori attualmente proposte.



Voto del recensore: 4.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/02/01/almanacco-topolino-17/

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Testate Speciali / Re:Grandi Maestri Disney- Discussione generale
« il: Sabato 20 Gen 2024, 16:17:09 »
A mio parere, a livello strettamente qualitativo l'indice non è affatto male. Certo, lo dico tenendo conto che , come giustamente è già stato ricordato, si tratta di un volume enciclopedico e che pertanto è difficile che in questa sede vengano riproposte rarità o avventure poco note, così come non mi stupisce che non siano stati presi in considerazione alcuni periodi della sua carriera.
Ciò che renderebbe la pubblicazione appetibile sarebbe un apparato critico particolarmente curato e che approfondisca efficacemente la carriera dell'autore preso in esame.
Come dicevo già per lo scorso volume, una sola pagina di redazionali ad introdurre ogni storia non può ritenersi sufficiente, a fronte anche del prezzo particolarmente impegnativo.
Comunque, veramente bello l'omaggio di Intini.
Confermo quindi la mia impressione sulla collana e pertanto, a meno di volumi particolarmente meritevoli, per il momento mi fermo con quello dedicato a Scarpa.

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Testate Speciali / Re:Grandi Maestri Disney- Discussione generale
« il: Sabato 20 Gen 2024, 14:21:20 »
Ringraziando Samu per la condivisione dell'indice, allego, sempre tratto dalla pagina Facebook del forum, il disegno inedito di Stefano Intini dedicato a Zio Paperone e i tapirlonghi fiutatori, contenuta all'interno del volume  :thankYou:.


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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2024
« il: Lunedì 15 Gen 2024, 14:30:23 »
Sui GCD ci sarà forse Topolino e l'acqua astemica; se si torna alle storie anni '50, tornerò ad acquistare la testata (anche se due delle altre superstar, quelle di Cimino e Panaro, sono stuzzicanti ma recenti).
Idem per me. Un ritorno ad interessanti storie anni '50 potrebbe spingermi a ritornare a seguire regolarmente la testata.

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Le altre discussioni / Re:Lo Spazio Disney, di Bramo
« il: Sabato 13 Gen 2024, 14:52:16 »
Oggi su Lo Spazio Disney (il mio blog per Lo Spazio Bianco) post-recuperone per parlare di alcune delle ultime uscite Disney curate da Davide Del Gusto, meritevoli di disamina: i numeri di Almanacco Topolino di ottobre e dicembre e il Grandi Autori su Romano Scarpa.
Enjoy!

https://www.lospaziobianco.it/lospaziodisney/2024/01/11/del-gusto-selection/
Complimenti Bramo, ho letto il tuo ultimo articolo dedicato alle pubblicazioni delgustiane e l'ho trovato davvero piacevole. Sei stato in grado di fornire interessanti spunti sui volumi presi in considerazione e di dare il giusto risalto all'eccellente lavoro che il nostro Davide ha svolto. Continuerò a seguire lo Spazio Disney, bravo!

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I Sondaggi / Re:La migliore variant di Topolino: FINALE
« il: Sabato 13 Gen 2024, 14:23:08 »
Contenta del risultato ex aequo!
Pur avendo votato Topo Maltese mi sentivo un po' un colpa per Camboni. Così invece tutto si riequilibra.
Grazie a Pacuvio per il lavoro svolto e anche per la pazienza!
Idem. Molto contento per il risultato e sinceri complimenti a Pacuvio!

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Testate Regolari / I Grandi Classici Disney 96
« il: Venerdì 12 Gen 2024, 10:13:09 »
Recensione I Grandi Classici Disney 96


Copertina inedita di Giorgio Cavazzano dedicata al Natale.

 Neve, ghiaccio e freddo caratterizzano il numero 96 dei Grandi Classici Disney, che ha il compito di sigillare l’annata 2023 della longeva testata curata attualmente da Pier Luigi Gaspa. Il tema invernale, infatti, è centrale nella maggior parte delle storie proposte nel volumetto, a partire da quella che ha il compito di inaugurarlo, ovvero la piacevole Paperino e il Natale col vicino, frutto della collaborazione tra i fratelli Barosso e un giovane Massimo De Vita. L’avventura viene pubblicata sul numero 578 di Topolino del dicembre 1966, tristemente noto fra gli appassionati per la presenza della cartolina deputata ad annunciare la morte di Walt Disney. La trama si sviluppa a partire da  uno spunto piuttosto semplice e non certo inedito, ovvero l’eterno conflitto tra Paperino e il vicino Jones, che questa volta avrà come scenario una località montana dove entrambi, all’insaputa l’uno dell’altro, decideranno di trascorrere le vacanze natalizie. Al netto della semplicità del plot, I fratelli Barosso riescono comunque a dare vita ad una storia molto piacevole, che si è invogliati a leggere più di una volta, ricca di gag simpatiche e divertenti, rese ancora più efficaci dai bei disegni di Massimo De Vita. Una buona scelta, dunque, che ci consente di riscoprire un’interessante chicca anni ‘60.

 Le altre storie “invernali” trovano spazio nella vasta sezione Superstar, colonna portante della testata. Ai tempi del compianto Luca Boschi, in queste pagine trovavano spazio chicche semisconosciute e di rara reperibilità. Oggi, nella gestione gaspiana, questo tipo di approccio filologico viene a mancare e la sezione Superstar si riduce a un contenitore più generalista e rivolto prevalentemente al lettore occasionale.

 
I grezzi disegni di Onofrio Bramante non aiutano la poco memorabile storia.

 L’articolo introduttivo è ben scritto e offre alcuni spunti interessanti su famose storie Disney dedicate a questo tema, ma approfondisce molto poco quelle che invece sono state selezionate per apparire nel numero. Fra queste troviamo Topolino e la canicola invernale, un giallo del 1963 firmato da Ennio Missaglia e Giovan Battista Carpi. Leggiamo un’avventura scorrevole e ben disegnata, ma povera di pathos e che, a fine lettura, non lascia poi molto. Inoltre, l’uso incessante delle didascalie appesantisce la narrazione e, alla lunga, può costituire un elemento di disturbo per il lettore.

 Il trend non si risolleva con la successiva Paperino e le navi di ghiaccio, storia del 1974 che vede ai testi il poco prolifico Bruno Mandelli e ai disegni Franco Lostaffa. La trama ruota attorno alla volontà di Zio Paperone di trovare un metodo alternativo alle navi per il trasporto dei merluzzi pescati dalle sue compagnie e che vede il classico coinvolgimento di Paperino e di Qui, Quo e Qua. Si tratta di un’avventura molto standard, forse realizzata per riempitivo. Ci risulta difficile capire perché sia stata scelta proprio per la sezione superstar, poiché non brilla certo nel novero della vasta produzione Disney nostrana.

 Ritorna poi Ennio Missaglia, questa volta coadiuvato da Luciano Gatto, per la breve Paperino seminatore di ghiaccio (1965) che, benché ricicli molti topoi caratteristici delle avventure del periodo, riesce comunque a strappare un sorriso e a lasciare un minimo di soddisfazione al lettore.

 Si arriva poi alla storia più recente proposta in questo Grande Classico, ovvero Topolino e il Babbo Natale nero, un’intrigante prova di Giuseppe Zironi autore completo che viene pubblicata su Topolino in occasione del Natale 1996. L’autore si diverte a plasmare una controparte malvagia di Babbo Natale e a introdurre fiabeschi scenari che gli consentono di divertirsi con piacevoli e originali sperimentazioni grafiche. Una trama poco clichè e scevra da stereotipi, quindi. A seconda dei gusti personali può piacere o non piacere, ma si tratta certamente di una storia che ha dietro un certo tipo di pensiero e di elaborazione.

 
L’eclettico Pippo non esita a sorprendere Ser Soldano.

 La poco entusiasmante sezione Superstar si chiude con un’altra breve storia del passato, Paperino e il week-end sulla neve di Carlo Chendi e Giorgio Rebuffi, risalente al 1971. Esattamente come nella breve di Missaglia e Gatto, troviamo molti spunti già noti misti a qualche elemento comico non da buttare. In definitiva, però, crediamo che Chendi abbia confezionato sceneggiature ben più memorabili. Un’altra storia discreta, quindi, ma poco “superstar”.

 Chiudiamo l’analisi del volumetto con un accenno alle tre avventure in sommario non dedicate al tema invernale:

 Topolino e il frutto impossibile è un’altra prova dei fratelli Barosso, che vede alle matite Sergio Asteriti. Topolino e Pippo dovranno affrontare svariate prove (alcune anche ai limiti del verosimile) per procurare una pesca ardentemente desiderata dal nipotino di un’amica di Minni (al momento della narrazione, infatti, il frutto è fuori stagione e di conseguenza irreperibile). Non parliamo della migliore prova dei fratelli Barosso, ma riesce comunque a intrattenere piacevolmente.

 Bocciata, invece, Paperon De’ Paperoni e la carta “acciaio”, sceneggiata da Angelo Saccarello e accompagnata dai poco convincenti disegni di Onofrio Bramante. La classica concorrenza tra i Bassotti e Zio Paperone viene qui calata nel contesto dell’editoria. La storia è invecchiata male e fatica a coinvolgere e a divertire il suo fruitore.

 
Interessanti sperimentazioni grafiche by Giuseppe Zironi.

 Ottima scelta, invece, quella di inserire Pippo e il fantasma migratore, perla della premiata ditta Chendi/Bottaro, nella quale ritroviamo sia la strega Nocciola sia il personaggio di Ser Soldano. Lo scrivente ha acquistato l’albo proprio per recuperare questa storia ed è rimasto molto soddisfatto della sua lettura. Si tratta certamente dell’avventura migliore proposta in questo numero dei Grandi Classici.

 In conclusione, nonostante la presenza di avventure poco ristampate e di tre storie più che buone (Il Natale col vicino, il fantasma migratore e il Babbo Natale nero), la qualità media del numero non è eccelsa. Per lo scrivente, questo è il primo Grande Classico acquistato dopo la tragica dipartita di Luca Boschi e, senza nulla togliere alla passione e alla competenza di Pier Luigi Gaspa, si può dire che la mancanza del grande divulgatore ed esperto disneyano si fa sentire. Spiace, inoltre, constatare la mancanza di una  storia anni ‘50 per dare un po’ di struttura all’albo.

 In definitiva, consigliamo l’acquisto del numero solo a chi non possedesse le tre valide avventure sopracitate.



Voto del recensore: 2.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/01/12/i-grandi-classici-disney-96/

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Commenti sugli autori / Re:Barosso
« il: Giovedì 11 Gen 2024, 14:55:26 »
Una mia segnalazione del 2009 sull'opportunità di togliere "Topolino e le sfere degli Olmechi" a Dalmasso e riassegnarla ai Barosso è stata recentemente confermata dagli archivi degli stessi Barosso. Ora l'Inducks mostra i reali autori di questa storia del 1970:

https://inducks.org/story.php?c=I+TL++755-D

Spero che serva perché qualche altra mia intuizione (sin da piccolo è un'attitudine a registrare peculiarità di linguaggio e di formule narrative) sia presa in considerazione per altre storie italiane, in primis per la riassegnazione a Martina di tante "orfane" e tante storie del Disney Studio ma anche - ad esempio - per "Paperino e i predoni del deserto" (1960), che da 20 anni sono arciconvinto vada tolta al naif Renzi e riattribuita a Missaglia. Ma in questo caso esisterebbero archivi di Missaglia da controllare?
Bravo Special. Per gli archivi di Missaglia, la vedo dura esistano, ma auspico che in futuro si possa far luce su queste vicende per valorizzare in modo efficace l'immenso patrimonio storico dei grandi autori Disney del passato.
Ne approfitto per ricordare che oggi ricorrono gli undici anni dalla scomparsa di Abramo Barosso (per cui, grazie anche per aver riportato in auge il topic proprio in questo giorno!).

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I Sondaggi / Re:La migliore variant di Topolino: FINALE
« il: Martedì 2 Gen 2024, 14:49:51 »
Bellissime entrambe, ma voto senza esitazione Cavazzano e il suo spettacolare Topo Maltese. Camboni merita comunque una menzione d'onore.

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Testate Speciali / Re:Archivio Anteprima Panini in PDF
« il: Martedì 2 Gen 2024, 14:48:30 »
Ottimo lavoro, complimenti e grazie per averlo condiviso!

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Off Topic / Re:Auguri a tutti i Paperseriani!
« il: Lunedì 1 Gen 2024, 00:20:27 »
Buon anno a tutti!

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I Sondaggi / Re:La migliore variant di Topolino: Semifinale 2
« il: Sabato 30 Dic 2023, 13:45:16 »
Avrei voluto vederle entrambe in finale e le considero variant davvero memorabili, ma la mia preferenza va a Cavazzano e al suo insuperabile Topo Maltese.

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