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Post - Shootout

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Le altre discussioni / Re:Significato dei nomi
« il: Venerdì 13 Nov 2020, 13:44:11 »
Per Visivasi, qualcosa tipo Wise was I? Preso un po' alla larga, per dire che le sue previsioni erano sagge ed azzeccate. Si tratta solo di un'idea, sia chiaro.

2
Le altre discussioni / Re:Significato dei nomi
« il: Venerdì 13 Nov 2020, 11:29:00 »
Eega Beewa, il nostro Eta Beta, ammicca a Eager Beaver, ossia secchione in ambito scolastico (e, in una credo ormai desueta accezione extrascolastica, a lavoratore indefesso).

3
Non ho capito, questa cosa detta dallo youtuber è un'ipotesi o si basa su provvedimenti reali? Comunque che ci sia una decerebrazione dilagante è cosa nota; se da un lato i bambini sono intelligenti e colgono le sfumature, dall'altro l'argine alla loro suscettibilità che i genitori dovrebbero porre non è così scontato, perché li si lascia sempre di più da soli davanti al mezzo elettronico.

Era una sua ipotesi su come saranno i cattivi da oggi in poi su questa falsariga. Non so farvene il collegamento, ma lui si chiama Synergo e  dovreste trovarlo con facilita su Youtube inserendo nella ricerca anche "Via col vento".

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Scusatemi, ma a me fa paura una cosa a monte, che forse stiamo perdendo di vista.

Mi permetto di pigliare a riferimento il caso di "Via col vento" perché mi aiuta ad esprimere un concetto non facile.

Si vogliono mettere le (scusate il termine, ma non me ne viene uno che renda l'idea meglio) istruzioni per l'uso al film perché pare intollerabile che i "buoni" del film, Rossella in primis penso, applicavano la schiavitù: e ne desumo che lo si faccia perché non si vuole che sia presa a modello Rossella laddove la stessa pratica la schiavitù dei neri. Correggetemi se ho capito male, ma sarà specificato che Rossella praticava la schiavitù perché nel 1860 era prassi di vita nel sud degli USA, prassi di vita che è sbagliata a prescindere anche se ai tempi era tollerata. Ho scritto giusto?

Perché, se ho ben inteso il senso dell'operazione, ciò significa che l'umanità moderna si è talmente rimbecillita da non sapere distinguere il bene dal male a questi livelli, giusto? Ma davvero ho bisogno di una contestualizzazione e non sono in grado di desumere da me che il razzismo è sbagliato, perché lo vedo praticare in un film del 1939 che ricostruisce un contesto storico della seconda metà del milleeottocento in uno Stato non mio? Non ci posso davvero arrivare da solo? Non possono i bambini capirlo da soli o essere aiutati dai genitori, dai nonni, dagli zii a capire laddove troppo piccoli?

Siamo davvero arrivati a questo livello di decerebrazione, e chiedo scusa se probabilmente ho inventato un nuovo vocabolo?

Non so voi, ma io mi sto sentendo dare dell'idiota senza che l'avessi chiesto e senza che, spero di non sbagliarmi sulle mie facoltà mentali, ne avessi davvero bisogno.

Come sentivo dire da un noto youtuber, adesso le azioni cattive nei film saranno fatte sempre e solo da gente brutta e col ghigno satanico perenne, perché avere un personaggio sfaccettato, un buono che può sbagliare anche perché vive in un contesto, sarà considerato diseducativo: ma ciò impilca che di nostro non sapremo cogliere le sfumature del bene e del male, se non saranno tagliate giù col falcetto in personaggi chiaramente monotematici e descrittivamente piatti.

Ho visto tanto male in vita da sapere abbastanza bene che il male alberga in ciascuno di noi. Ecco, a modesto parere di chi ha un po' d'anni sulla groppa, forse educa di più a capire cos'è il male il dover fare uno sforzo nel distinguerlo in un personaggio che comunque potrebbe anche essere positivo, anche se ciò magari, magari dico, richiede lo svilupparsi di capacità critiche, di compiere delle valutazioni da soli o con l'aiuto per i più piccoli di chi è deputato a farlo per natura. Perché altrimenti si può credere che in noi il male non ci sia, che noi siamo aprioristicamente perfetti perché facciamo cose buone senza renderci conto, per i fattori più disparati, che altre mie azioni possono essere il male personificato.

Si chiama sviluppo della coscienza, credo, ed è una cosa che tanto anche i nostri amati fumetti hanno aiutato a fare. Ne sarebbero ancora in grado se i cattivi diventassero così monocordi, senza più personaggi ambigui, buoni sotto certi profili e ciò nonostante capaci di cattiverie estreme?

Davvero c'è bisogno che sia un terzo all'inizio dei film a rammentarci che la schiavitù è sbagliata anche se praticata dalla dolce Rossella O'Hara? Davvero non sono in grado di capirlo da solo? E allora perché non sono in grado di capirlo da solo davvero?

Non ho la risposta, ovviamente: la mia è cinica riflessione, lo confesso, anche sgangherata. Ma nessuno s'offenda se vado oltre: e se l'inquadramento fosse forzato e voluto perché io ci colga certe situazioni e non altre? Se fosse volto a formare la coscienza critica che vogliono i terzi anziché una mia autonoma? Se le buone intenzioni fossero un indottrinamento mascherato?

Ma dài, non è possibile: è il pensiero di un vecchio di un'altra epoca. Sicuramente... Scusate lo sfogo sgangherato: spero però di aver fatto riflettere senza indottrinare.

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Topolino / Re:Topolino 3356
« il: Domenica 22 Mar 2020, 13:27:07 »
Nessuno si è ancora accorto dello strafalcione da penna blu nella storia di Marco Rota?

È vero che il lettering è (odiosamente)  digitale ma appunto per questo l'errore non doveva passare al correttore ortografico.

Secondo me è stato segnalato ma è stato poi ignorato come se fosse un falso allarme.

Una volta si imparava a leggere e scrivere sul Topolino...

"Metereologiche" a pag. 116 invece di  meteorologiche?

Trucchetto delle elementari di 'anta anni fa, ma vecchio come il cucco: ricordatevi che la meteorologia ed i suoi derivati contengono gli orologi.

6
Io proporrei di non festeggiare più il 25 aprile, che ci ricorda un passato troppo scomodo

Scusatemi se intervengo in ritardo, ma ho dovuto riflettere molto, prima di scrivere, e mi scuso anticipatamente se qualche tono mi dovesse sfuggire accorato.

Ma, vedi, pur comprendendo questa tua posizione, per noi ben oltre gli -anta è difficile accettare una cancellazione del 25 Aprile. Vedi, il 25 Aprile festeggia sì la fine di un'era, ma soprattutto io ho sempre trovato che simboleggiasse, o meglio volesse e dovesse simboleggiare, l'inzio di una nuova era, dove gli errori, gli eccidi, l'illiberalismo fascista non avrebbero più trovato luogo.

Però, lascia che ti faccia una premessa ovvia, che credo tuttavia utile: il Fascismo è una specie del genere illiberalismo. Ma l'illiberalismo in quanto genere comprende il Fascismo e non solo il fascismo.

Ecco, la speranza sempre vissuta è che, con la caduta del Fascismo perché dittatura, perché illiberale, perché liberticida, l'Italia non fosse più soggetta a cadere non solo nel Fascismo, ma anche sotto altre forme di illiberalismo, di privazione della libertà.

Perché vedete, e scusate la frase da barbogio, essere antifascisti vuol dire sì essere contro il Fascismo, ma non vuol dire necessariamente essere liberali e libertari. Si può essere antifascisti ed essere illiberali allo stesso modo, subdolamente, facendo credere che, siccome si è contro quel modello di illiberalismo che è il Fascismo, tutto ciò che è contro di lui sia simbolo di libertà. Ma non è detto che sia così, se non si vogliono vedere le cose solo ed esclusivamente attraverso le ideologie.

Passatemi un esempio. Giusto a giugno o luglio, stavo guardando un canale per anziani, TV2000, roba che probabilmente trovate solo calpestando per errore il telecomando, ma fidatevi che esiste. E fa buoni programmi informativi. Bene, in uno di questi era presente l'allora vice direttore del Corriere della Sera, il quale (siamo dopo le ultime elezioni europee, badate) aveva candidamente ammesso di avere uno scoop per le mani, ma di non averlo ancora pubblicato. Ne avete sentito forse parlare? Costui, vice direttore del Corriere, in diretta TV di fronte a quattro gatti (io, tre miei familiari e forse qualche sparuto qui e lì nella penisola) diceva di avere in mano prove certe che in Grecia, dall'intervento dell'Unione Europea, del FMI e di chi altro fosse per risolvere la crisi economica del paese, sarebbero morti, in conseguenza dei provvedimenti presi, più di settecento bambini. Però lo scoop, in sua mano, non era stato volontariamente pubblicato, e sapete perché, detto da lui esplicitamente? Non perché insicuro dei dati, dei ricalcoli, della statistica ecc ecc, ma perché ciò avrebbe influenzato le votazioni alle incombenti elezioni europee!

Fatemi capire, perché io non capisco. Il Corriere della Sera, giornale italiano di prestigio, dovrebbe campare grazie alle copie vendute. O almeno, così credo io: un giornale dovrebbe anzitutto vendere per vivere. Però, rinuncia ad uno scoop, che suppongo avrebbe fatto vendere o seguire di più nell'edizione online con ricavo pubblicitario maggiore, perché il suo vicedirettore non vuole influenzare le elezioni europee, tacendo che l'Unione Europea avrebbe determinato la morte, parole sue, di più di settecento bambini greci, cittadini europei. Ho frainteso qualcosa, laddove qualcuno avesse seguito la vicenda? Non credo.

Ecco, diciamo una cosa: io Italiano, che vengo da una storia infame fino al 1944 circa, non ho il diritto di sapere che l'Europa, strombazzata come baluardo di giustizia, di libertà, di tolleranza, di civiltà, di progresso, ecc ecc è responsabile della morte di settecento suoi innocenti cittadini, notizia certa secondo non me, ma secondo il vicedirettore del Corriere della Sera? Costui ha appena detto che, per salvaguardare un'istituzione, è stato giusto mettere sull'altare dell'ignoto il sacrificio di settecento bambini, sacrificio del quale proprio tale istituzione da salvaguardare sarebbe responsabile. E questo non è un comportamento illiberale volto a far credere che l'Europa sia un patrimonio di salvaguardia delle libertà? Una salvaguardia che costa settecento vite è davvero salvaguardia di libertà? Perché poi mi verrebbe da chiedere a questo tizio cosa avrebbe fatto se lo scoop fosse stato alla rovescia, ossia se avesse dimostrato per certo che le politiche sovraniste hanno comportato la morte di settecento bambini cittadini dell'Unione: si sarebbe fatto scrupoli a pubblicarlo per non influenzare le elezioni europee lo stesso, o avrebbe strombazzato la cosa al chiaro fine di salvare l'Europa?

Adesso ditemi: cambia qualcosa tra l'avere taciuto questo scheletro nell'armadio dell'Europa, e la propaganda fascista che faceva mettere nei cinema i filmati montati ad arte per far credere che tutto andasse bene e che lo Stato fascista fosse er mejo sulla piazza? Ditemi, perché io lo trovo assurdo, illiberale, liberticida alla stessa maniera: sto facendo credere che l'Europa sia perfetta e che non sia responsabile di nulla, quando so per certo che ha delle colpe. Ma, sapendo che l'Europa è costata la vita a settecento bambini, non lo dico per salvarla: ma perché devo salvarla a qualsiasi costo? Non dovrei io stesso giornalista del Corriere inorridire e farmi delle domande su quanto valga la pena salvare questa istituzione? Perché la voglio salvare a tutti i costi? Io non ho capito il comportamento di costui: mi posso solo augurare che abbia però preso una cantonata, e che non sia vero questo suo scoop! Ma quanta illiberalità contraria allo spirito del 25 Aprile ci trovo... Quanta! E rigiro la domanda, per far fare un esame di coscienza a tutti: voi avreste dato questa notizia, e la avreste data anche "al contrario"? Rifletteteci, e riflettete soprattutto se la vostra coscienza vi dice che sarebbe stato corretto tacere sull'Europa ma pubblicarlo se la cosa avesse colpito altri soggetti. Chiedetevi se non sarebbe stata una cosa fascista, e chiedetevi se i valori che il 25 Aprile dovrebbe rappresentare siano stati davvero capiti ed applicati nella vita di tutti i giorni. Pensateci. E pensate che, proprio in quei giorni, oggetto di studio sul Corriere della Sera fu invece il doppiaggio malriuscito di un cartone animato dal nome impronunciabile. Che magari sarà anche stato bellissimo, non discuto, non so e non lo voglio sapere. Ma che non è costato certo la vita a settecento bambini, cosa che non sto dicendo io, ma che disse in diretta TV il vicedirettore del Corriere della Sera.

Poi non lagnamoci se uno s'alza la mattina e dà del fascista al "Re Leone" così, tanto perché non aveva niente da scrivere una mattina e si è creato lo scoop della vita quando, magari, ce n'erano in giro di più interessanti, anche nel volere andare a tutti i costi a trovare tracce di Fascismo dove andrebbero davvero cercate perché da esse dipendono le vite quotidiane di tutti noi...

Ma c'è un altro esempio, estremamente significativo, di quanta secondo me illiberalità non da 25 Aprile ci sia in giro, spacciata per altro. Giusto due, forse tre settimane fa, un giovane senatore, capo di partito, ex capo del governo, scissionista da altro partito, ha tassativamente sentenziato che adesso non si va a votare perché, se si votasse ora, vincerebbe il partito opposto. Eh, che cosa antidemocratica se, con libere elezioni, vince l'avversario! In pratica è stato detto che noi Italiani siamo degli incompetenti se non votiamo in un certo modo, e che la nostra Costituzione, anziché favorire l'espressione della volontà popolare, ne impedisce l'estrinsecarsi se non si va in una certa direzione. Fascista? Fate voi. Illiberale? Secondo me sicuramente sì.

Abolire il 25 Aprile perché evoca ricordi negativi? Ma anche no, perché senza quei ricordi non capiremmo cose presenti, anche se, secondo me, si nasconde quanto siano contrarie al vero spirito del 25 Aprile, benché si voglia fare di questa data un mero invito all'antifascismo, anche se l'antifascismo propugnato si traduce in quegli stessi principi illiberali che si vorrebbero combattere. Scusate la lungaggine da vecchio barbogio incartapecorito: in fondo è quel che sono.

Però spero di aver fatto riflettere, pure nel tema certo più leggero delle censure a fumetti.

Poiché sono anche in arretrato con le letture Disney, però, mi scuso per avere guardato solo di recente "Topolino" 3326, e di avere notato soltanto adesso che forse c'è una "tacitazione d'autore" nel servizio sulla mostra Disney a Bologna: infatti, "La storia di Marco Polo detta il Milione" viene attribuita al solo Romano Scarpa, ma a me risultava essere anche di Martina.

In altra parte avevo letto che si parlava di "damnatio martinae": spero che sia stata solo una svista e null'altro. Spero... Perché se trattasi di voluta tacitazione, per non usare altro vocabolo, forse dovremmo fermarci a pensare un po' tutti di più su cosa stiamo davvero facendo per essere arrivati a tanto.

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Le altre discussioni / Re:Disney nella nostra cultura...
« il: Sabato 31 Ago 2019, 20:10:33 »
Le parole "incriminate" sono:

[...]


"Col massimo rispetto" forse bisognerebbe ricordargli il gran numero di cortometraggi cinematografici di Topolino e Paperino.
Questo topic dovrebbe diventare «Disney nella nostra scultura...»
Perché si sta diventando cosi stupidi nei confronti del bellissimo mondo Disney...?
-ilFu

Perché nessuno si ricorda più di quel che scrisse Dino Buzzati in merito, svariati decenni fa.

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Commenti sulle storie / Re: Young Donald Duck
« il: Lunedì 19 Ago 2019, 20:07:29 »
Scrivo poco sul forum, ma parlavo l'altra sera con Paperenzo di questo nuovo umorismo "scatologico" di Topolino. Semplicemente non fa per me. Se i ragazzini di oggi lo trovano divertente, si accomodino...

Mi unisco a coloto per i quali questo umorismo "non fa".

Mi permetto di rilevare, peraltro, che la questione non coinvolge solo la tazza. Se guarderete la quarta vignetta di pagina 81 di "Topolino" 3325, noterete che una stessa mefitica scia proviene, selpur fuori scena, dal portapiume di Paperino...

Sino alla scorsa settimana, consideravo il fumetto Disney una sorta di paradiso dove queste battute da film di bassa lega non sarebbero mai entrate. Peccato che mi sia sbagliato.

Davvero, peccato. Sarà una questione generazionale ma io su queste cose non rido, né capisco perché sia passata in questa storia. Ripeto, per me è il limite che separava Disney dalle altre produzioni, ed era il limite che consentiva di passare a chi di interesse il mondo Disney a fumetti perché ero certo che queste cose non si sarebbero viste.

Mi sbagliavo, e per me resta un peccato. Ma seguito a sperare che sia stato un picco basso nel quale non si ricadrà.

"No, Pumbaa! Non davanti ai bambini...", sperando d'essermi ricordato le parole giuste, potrebbe essere un'obiezione fattibile alle mie retrograde idee.

Però, io resto della mia opinione e persevero nella mia speranza.

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Commenti sugli autori / Re:Giulio Chierchini
« il: Lunedì 19 Ago 2019, 14:20:25 »
Addio, Maestro che, semplicemente, hai portato la gioia nelle case di bambini e adulti, via Disney e via altri editori e/o personaggi che tanti meno giovani sicuramente ricordano tra i ricordi oggi allietanti il loro proseguire nella valle da te lasciata.

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Topolino / Re:Topolino 3322
« il: Domenica 28 Lug 2019, 18:21:54 »
La seconda parte di Topolino e il castello sulla Luna è stata un po' inferiore alle mie aspettative, pur restando al di sopra della media delle storie sul Topolino attuale.
I paesaggi e gli animali fantastici che si vedono nell'inserto "fiabesco" nella prima puntata e "onirico" nella seconda mi hanno ricordato tanto la "burla della Luna", un riferimento che, se voluto dall'autore, apprezzo molto.

Riferimento estremamente interessante. Ma credo che vi sia un aspetto più "profano" della storia di Casty nella fonte d'ispirazione, che mi pare una ripresa delle "teorie", se così si possono definire, su una fantomatica missione Apollo 20.

Se non sapete cosa sia, basterà fare una ricerca nella rete, soprattutto per quel che concerne lo "sconcertante" filmato del cadavere di donna aliena.

Sarebbe bello se la storia fosse una presa in giro feroce di una delle più grandi bufale mai messe in circolazione.

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Nel suo blog ospitato dal sito de il Giornale, Francesco Maria Del Vigo segnala che sul Washington Post è apparso un editoriale che accusa Il Re Leone nientemeno che di «fascismo»: http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/se-ora-anche-simba-diventa-fascista-1727824.html

Prendete un'ideologia politica esecrabile che abbia perso una guerra, e potrete dire su di essa tutto quello di negativo che vi passa per la testa vero o falso che sia purché negativo, e persino accusare chi vorrete per il più banale dei comportamenti: nessuno vi dirà nulla, ed anzi avrete quel quarto d'ora di celebrità che probabilmente era il vostro obiettivo, purché operiate, scriviate, diciate cose conformi al pensiero unico.

Dallo stesso "Giornale", riporto questa notizia, che forse dovrebbe fare riflettere un po' tutti: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/usa-miss-michigan-pro-trump-viene-tolto-titolo-1730218.html.

Non guardate al sostegno politico a Trump (criticabile ma non motivo di ritiro di un titolo, azzarderei), guardate ad un altro fatto lì riportato: se una non partecipa al "jihab day", a quel che ho capito, perché secondo lei, ritengo, il jihab non è simbolo di libertà bensì di oppresione (qualunque sia il motivo per il quale così ella pensi), diventa una retrograda passatista, islamofoba, razzista ecc ecc. Inventatevi voi un qualsiasi -foba o -ista che ci stia bene, e nessuno vi dirà nulla, purché agiate secondo il pensiero dominante per cui sei -ista se solo non pensi come tutti, soprattutto sei -ista e -fobo a piacimento se trovi una contraddizione, magari davvero esistente, in qualcosa che stia nel citato pensiero unico divenuto incriticabile, intoccabile, inalterabile: o pensi così, o sei fuori dal giro, anche quando ci sono tonnellate di -ismi da condannare in giro alla pari di quello giustamente esecrato di mussoliniana memora, davanti ai quali si chiudono gli occhi perché altrimenti diventi intorrerante, razzista, -fobo di qualcosa in nome di non si sa quale libertà di pensiero che sta uccidendo invece la vera libertà di pensare e soprattuto di esistere in capo a tanta gente, schiava in tutti i sensi senza che di essi a qualcuno davvero cali. Se non ti adatti a mettere il Jihab perché non lo trovi simbolo di libertà, sei una reietta che non capisce nulla della vera libertà: verrebbe da dire che c'è molto più Fascismo in questo che nelle ragioni per cui lo sarebbe il "Re Leone", ma soprassediamo.

Se si vuole criticare "Il Re Leone", lo si faccia pure, legittimamente, ma magari su basi fondate, credibili e che possano anche essere scomode, ma non messe lì perché usando il pensiero unico tutto si può solo per far parlare di sé, persino, a quel che vedo, senza che mamma Disney abbia preso la briga di replicare. Ci sono mille ragioni fondate per le quali la Disney stessa potrebbe essere criticata: magari si parli di quelle, che invece potrebbero apparire intangibili perché conformi al suddetto pensiero unico dominante, e quindi, se solo le si evidenziano, si viene tacciati di qualche -ismo a scelta, e screditati (vedrete subito se avrete toccato la corda giusta, perché giungerà la replica piccata di chi di dovere).

Purtroppo noi vecchiacci abbiamo strane idee. Io per esempio sono convinto che la vera uguaglianza sia l'avere pari dignità, pari diritti e pari doveri davanti alla legge, davanti alle Istituzioni e davanti agli altri, in proprio ed anche in altrui favore, come m'insegnarono a scuola troppi anni fa, quando l'Educazione Civica e la Storia erano materie critiche di quel che era lo stesso oggetto dei loro studi, e per questo meritavano la lettera maiuscola. Oggi, invece, sembra quasi che l'uguaglianza non sia quella, bensì l'essere tutti uguali nel senso di conformati ad un modello standard di pensiero, di azione, di logica, di modo di vestire e di tutto quel che pare a voi: tutti uguali perché cloni interscambiabili, e non perché, pur negli stessi diritti, doveri, dignità, ognuno di noi ha la possibilità coi suoi pregi e coi suoi difetti, di dire la sua ed aiutare il mondo a progredire proprio grazie alle diversità di ciascuno rispetto agli altri nel pensiero, nel modo di agire, nelle abilità fisiche e lavorative, e nelle capacità critiche.

Ma il pensiero unico domina: quello per il quale, se correttamente si insegna a non fumare perché le sigarette fanno male, ecco che Disney deve apparire con le foto ritoccate perché non sia mai che un grande uomo potesse avere un difetto. Ve la spacciano come cosa giusta perché i nostri figli ed i nostri nipoti non emulino un comportamento sbagliato, ma vedrete che, tra una ventina d'anni, nessuno si ricorderà che Disney fumava, e lo si citerà a modello proprio perché egli, come le foto comproveranno, non è mai stato ritratto con una sigaretta in mano. Lo si vede come un nobile intento? Può darsi che lo si spacci per tale, ma per intanto un pezzo di verità è già stata modificata a piacimento, a uso e consumo di chi sulla figura di Disney avrà da ricavare avendola idealizzata oltre quelli che erano i suoi veri meriti. Ma sono certo di una cosa: se mai i miei due nipotini dovessero cadere in argomento (hanno quell'età in cui potrebbero avvicinarsi al mondo Disney), per esempio vedendo Manetta col sigaro in qualche vecchia storia, spiegherò loro la verità, senza filtri, però: e nessuno mi toglierà l'idea di aver fatto la cosa giusta.

Sto esagerando col credere che i ricordi passati saranno in futuro così manipolabili? Può darsi. Può darsi che io sia solo un vecchio ciuco che sta facendo una brutta profezia, che io sia solo un Beniamino apparente senza che vi sia vera necessità di essere Beniamini.

Me ne convincerò solo quando vedrò meno gente avere il proprio quarto d'ora di celebrità perché ha dato del fascista al "Re Leone".

Scusate lo sfogo, ma spero di aver dato qualche interessante spunto di riflessione a chi vorrà leggerlo.

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Leggetevi questa e mettetevi le mani nei capelli!
Io spero solo che sia un pesce d'aprile fuori stagione...

E noi che ci lamentiamo della Disney!

Scusate la stupidità della mia prossima domanda, che rivela quanto noi un po' in là con gli anni possiamo essere tardi a capire questo nuovo mondo.

Però ho letto quattro volte l'articolo, mi sono armato del mio ormai decrepito dizionario di Francese, ho provato con tutte le traduzioni che conoscevo del vocabolo "Planche" e anche con quelle che non sapevo, eppure non ho capito una cosa: perché mai quel nome lì dovrebbe essere sessista, discriminatorio e tutte quelle altre brutte definizioni di cui si legge?

Sinceramente, non ci arrivo, perché, per quanto retrogrado io sia, dedicare un luogo alle "belles filles" non mi pare poi così spaventoso, sessista, discriminatorio, terrificante, razzista, né offensivo per alcuno.

Ripeto: sono io tonto, senza dubbio.

Ma allora anche il ponte degli innamorati è discriminatorio ed offensivo di chi non ha l'anima gemella, allora?

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Le altre discussioni / Re:Parenti di topolino,esistono?
« il: Martedì 25 Giu 2019, 09:12:43 »
In alcune storie di Sarda / De Vita, compariva l'avventuriero zio Jeremy, mentre tra i parenti defunti alla lontana non possiamo dimenticare sir Top de Tops, direi.

14
Topolino / Re:Topolino 3316
« il: Martedì 18 Giu 2019, 10:15:07 »
Un breve commento critico.

Alla storia di Paperinik manca una cosa fondamentale: l'imprevedibilità. In fondo, è andata a parare dove credevo sarebbe poi finita già dall'anteprima di due numeri fa, quando l'intervento di Fantomius era palese sin dalla vignetta dove egli, benché mascherato, torna a Villa Rosa. Non c'é stato un guizzo di inatteso: tutto è andato come mi aspettavo, e come credo si attendessero molti. Insomma, è mancata la sorpresa nel lettore che è stato condotto dove doveva. Con effetti speciali di buon tipo, indubbiamente, ma con una trama che, rosicata, non ha regalato un brivido od un'emozione: forse è questa la colpa di una storia-omaggio troppo omaggio e poco storia.

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Commenti sugli autori / Re:Luciano Gatto
« il: Domenica 2 Giu 2019, 19:08:56 »
Queste interruzioni di collaborazioni storiche, cui sei affezionato a prescindere perché Gatto si è fatto conoscere da te in tempi andati e oggi cresce i tuoi nipoti, fanno sempre dispiacere.

Anche se non ne conosci i retroscena, ti viene da dire che sono comunque un errore, perché Gatto è una parte del cuore di tutti i lettori.

Ma sono scelte che puoi criticare sino allo sfinimento, però non hai potere di sindacarle o di costringere chicchessia a cambiarle: puoi solo prenderne atto sperando che la ripartenza sopperisca alla perdita, per quanto strano o impossibile al momento ti possa apparire.

Perciò vada un saluto a Luciano Gatto e gli pervenga un ringraziamento per tutto ciò che ha dato a noi "anziani" e che darà ai giovani quando leggeranno le sue storie nelle future ristampe.

E gli giunga anche la speranza che Panini Disney ci ripensi e riapra una collaborazione alla quale tutti teniamo.

Ma credo valga la pena di guardare anche dall'altra parte, e discutere, magari in altra sede, di questa foto di cui ho letto (e che però non ho visto) raffigurante il nuovo "comitato di garanzia artistica" di Topolino, stilando l'elenco completo di chi c'è dentro la foto in questione e di quanto costoro possano essere preziosi i loro apporti.

Sopra, infatti, ho letto, se non sbaglio, i nomi di Freccero, Cavazzano, Intini, Mastantuono e Ziche, oltre agli altri che qualcuno spero saprà elencare: se da qui ripartiamo, mi pare che il futuro sia prospero, e forse dovremmo guardare al futuro con tante positive speranze, nonostante il dispiacere per l'assenza da questo consesso di Luciano Gatto.

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