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Post - Dominatore delle Nuvole

Pagine: [1]  2  3  ...  174 
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Off Topic / Re:Buon compleanno 2023
« il: Giovedì 11 Gen 2024, 12:15:45 »
Grazie a tutti in... enorme ritardo per gli auguri! ;D

2
Topolino / Re:Topolino 3550
« il: Lunedì 11 Dic 2023, 16:32:43 »
Ma che Nucci si trovi più a suo agio con le storie umoristiche, in cui incanala una vigorosa geometria di coincidenze e rimandi verbali, non è cosa nuova.
Basta questa affermazione per squalificare l'intera recensione, che altrimenti avrei condiviso per buona parte (p.e. concordo sulla debolezza delle storie centrali). Che il miglior Nucci sia quello delle storie serie, anche drammatiche e con risvolti sinistri, è cosa talmente ovvia che mi domando se non esista un secondo Nucci, omonimo del primo, a cui si riferisca il recensore.

Giuro. A me piacciono di più le storie che faceva con Newton, o quella di Natale di un paio di anni fa (mi pare). Quelle serie le trovo un po' vuote a lungo andare.

3
Topolino / Re:Topolino 3550
« il: Lunedì 11 Dic 2023, 13:30:57 »
Fatemi sapere. Ho cercato di essere sincero ed equilibrato. Vedo che il topic scotta.

4
Topolino / Topolino 3550
« il: Lunedì 11 Dic 2023, 10:54:38 »
Recensione Topolino 3550


 E se il Natale non fosse mai esistito?

 Topolino non è nuovo alla messa in scena del meccanismo “attento a ciò che desideri”. Quest’anno, però, si è deciso di portarlo a un superiore livello di ambizione, coinvolgendo tutte le storie del numero in edicola, ma anche quelle dei numeri successivi, in una magniloquente “operazione Natale”.

 Progetto riuscito? Per quel che concerne questa settimana, ci sentiamo di dire “sì”. Ma con riserve, peraltro tutt’altro che sorprendenti. Andiamo con ordine.

 A desiderare che il Natale non sia mai esistito è stavolta Paperon de’ Paperoni in persona, nella storia Zio Paperone e la lampada bisestile (Marco Nucci/Stefano Intini) che apre il numero. Il suo rapporto di insofferenza e diffidenza verso il Natale è cosa nota, ma qui la goccia che fa traboccare il vaso è il rifiuto, da parte dell’eterna Doretta Doremì, di passare il Natale con lui a Paperopoli.

 Una goccia che agli occhi di chi scrive (forse troppo puristi) è parsa evitabile: la forza del rapporto fra Paperone e Doretta sta nella sua rarefazione, quasi inesistenza; pensare che il primo abbia voluto scriverle una lettera per invitarla, sua sponte, a Paperopoli un po’ infrange la magia del non detto, del non fatto, e del non vissuto.

 Ad ogni modo, è il Dottor Piuma, il nuovo e riuscito personaggio-passepartout di Nucci, a fornire a Paperone lo strumento per realizzare il desiderio: una lampada magica. Le conseguenze non si fanno attendere: tutto ciò che è accaduto a Natale, in un qualunque Natale, svanisce retroattivamente dalla Storia, compresa una sera memorabile in cui, ci viene spiegato, il piccolo Paperone ricevette quel suo famoso kit da lustrascarpe.

 Ed ecco che l’ambizione del giovane basettone di Glasgow perde l’innesco, sfuma, e basta appena per portarlo fino in Calisota, sì, ma nel ruolo di pacioso e timido zio. Magia della lampada, però, l’utilizzatore del desiderio ricorda ancora tutto, e ha la possibilità di cambiare questo nuovo corso entro Natale. Si chiude così la prima storia del numero, a parere di chi scrive la più riuscita. Ma che Nucci si trovi più a suo agio con le storie umoristiche, in cui incanala una vigorosa geometria di coincidenze e rimandi verbali, non è cosa nuova.

 
Tutto è cambiato, Paperone![/size][/i]

 L’ultima storia del numero, Topolino nel mondo senza Macchia, riprende il tema sull’altro lato del mondo Disney: per motivi ancora non spiegati (ma che si ha l’impressione netta che giocheranno un ruolo nelle storie dei prossimi numeri), è Topolino l’unico custode della memoria del Natale nella sua città. La ragione sembra avere a che fare con la sua connessione mentale-onirica con Macchia Nera, a sua volta intimo a sufficienza del Dottor Piuma.

 Ed è proprio Macchia Nera a sparire completamente dal reale mondo topolinese (restando, appunto, solo negli incubi del suo peggior nemico). Il motivo? Un vago antenato venuto alla luce, in origine, proprio il giorno di Natale. Escamotage un po’ abborracciato, verrebbe da dire, ma il risultato di per sé lo ripagherebbe: l’assetto del sistema dei personaggi è completamente stravolto, con Basettoni che, ad esempio, non conosce più Topolino, e una carriera di detective che non è mai decollata.

 Tuttavia, lo stesso escamotage (il bis-bis nato a Natale) è usato per cancellare dall’esistenza anche Pippo, con l’idea di precipitare Topolino in una condizione in cui non solo il suo peggior nemico, ma anche il suo migliore amico, sono completamente eradicati dalla sua vita. E se un’istanza di questo espediente era funzionale, due forse “stroppiano”. Ma tant’è.

 I toni della storia, sempre volti a un riflessivo inquieto e preoccupato, sono ottimi e serviti alla perfezione dai disegni di Casty. E la chiosa, il rimando alle bizzarrie messe in mostra da Paperone nel tentativo di convincere i paperopolesi dell’esistenza del Natale, ispira una risata.

 
Paperoga in versione depressa[/size][/i]

 È nel mezzo che il meccanismo si inceppa. Le tre storie centrali hanno il compito di approfondire alcuni aspetti della sparizione del Natale: il mancato fidanzamento di Paperina e Paperino sviscerato con esiti comici meno soddisfacenti di quelli che ci si poteva aspettare in Paperina, ti presento Paperino di Sergio Badino e Silvia Ziche; la sparizione del 25 dicembre dal calendario (e il conseguente allungamento del mese di dicembre di un trentaduesimo giorno – ossia trentunesimo) spiegata con una certa prolissità (non imputabile alla sola presenza di Pico) in 32 ne fa dicembre di Giorgio Fontana e Donald Soffritti; il fatto che Paperoga non indossi più il suo maglioncino rosso, regalatogli a Natale, e abbia perso l’allegria che ne conseguiva, spiegatoci da Gaja Arrighini ed Enrico Faccini in Paperoga in nero.

 Storia quest’ultima dai presupposti ottimi, che si regge su un’ipotesi molto audace (appunto, un Paperoga sempre chiuso e in casa e in odore di depressione clinica, a leggerla con gli occhi dell’adulto). Peccato che lo sviluppo si consumi con una serie di botte e risposte un po’ sterili con vari personaggi (perlopiù Brigitta), perché i presupposti per un revival degli estremismi paperogheschi ma su basi rovesciate ci sarebbero stati tutti.

 In conclusione, un albo in cui l’impostazione “corale” e “in continuity” mostra le sue migliori virtù, acciaccata solo dall’incapacità di alcuni tasselli del progetto a reggere il rimbalzo di voci necessario alla riuscita. Cosa ci attende nei prossimi numeri? Probabilmente altre inattese conseguenze della sparizione del Natale e, sperabilmente, il progressivo approfondirsi dei nodi irrisolti come, ad esempio, il ruolo di Macchia Nera.



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/12/11/topolino-3550/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


5
Impossibile preferirne una. Ho votato quella che secondo me merita di non essere liquidata come "il primo kolossal"... Il mondo che verrà!

6
votato la neve ma son tra quelli delusi dalle due finali pur essendo storie di livello.


In realtà sai che non lo so... mi pare molto rappresentativa, forse manca giusto Macchia Nera ma a seconda della storia poteva andare più in "storie standard".

7
Abbiamo vinto le elezioniiiiii
Finalmente vince ciò che voto  :laugh:

Quindi per te non è solo un trionfo. È un DOPPIO trionfo!

8
Abbiamo vinto le elezioniiiiii

9
E sia... Spazzastoria!

10
Topolino / Topolino 3544
« il: Domenica 29 Ott 2023, 10:57:53 »
Recensione Topolino 3544


 Numero di Halloween doveva essere e numero di Halloween è stato. Una buona dose di “terrore” permea questo albo, in linea con la media usuale ma forse più convincente proprio per la compattezza tematica e l’assenza – con sole tre storie – dei sempre dolenti momenti di dispersione.

 La storia di apertura è Lord Hatequack presenta… Minni e la fiera delle ombre lunghe, di Marco Nucci e Giorgio Cavazzano. La vicenda vede il ritorno del Dottor Piuma, introdotto in Topolino e l’incubo dell’isola di corallo, che di nuovo si serve di un oggetto magico per introdurre nella vita dei protagonisti un elemento di misteriosa e spiazzante alterità. Con lui è di scena il corpulento Dottor Catrame, di fatto il braccio armato di una coppia che nei nomi richiama l’antica punizione dei bari nel west.

 Il culmine della genuina tensione horror della storia si raggiunge quando l’oggetto di turno, una pendola, sprigiona per la prima volta il suo potere magico, invertendo il flusso del tempo e costringendo Minni e sua zia Cordelia (la proprietaria della Casa dei mille corvi) a vivere a ritroso, risvegliandosi ogni volta una giornata più indietro nel passato.

 Meccanismo semplice ed efficace, che sfocia in uno iato di anni, con i due personaggi ringiovaniti fino al tempo delle loro dolci memorie di infanzia/giovinezza.

 Altri aspetti della storia, tuttavia, appaiono meno efficaci: anzitutto, la lentezza nelle azioni di Minni e Cordelia, determinate soprattutto dalla inflessibile verbosità della seconda, un po’ irrigidita nel suo alveo di parente bonaria e positiva. In generale, varie sezioni della storia hanno dato a chi scrive una sensazione di innaturale “inserto” fra i gangli della vicenda.

 
Indietro tutta

 Poi il refrain dell’epiteto che la zia rivolge alla nipote: “Fanciulla”; così come “fanciulli” sono i corvi dell’omonima casa. Espediente tipico dell’autore, i “tormentoni” funzionano benissimo nelle sue storie umoristiche, ma finora hanno sempre mostrato una marcia in meno in quelle più serie. Insomma, questi elementi-cuscinetto fra i personaggi e la loro genuina paura un po’ stemperano la tensione nei momenti in cui invece si vorrebbe vederla incalzare o quantomeno sottilmente permeare la vicenda. A parere personale, un peccato.

 I disegni di Cavazzano aprono un discorso interessante: laddove le atmosfere più complesse e – appunto – orrorifiche sono spesso centrate, su alcuni scorci elementari il Maestro lascia meno convinti: nulla da eccepire se pensiamo a un disegnatore settantacinquenne reduce da un infortunio alla spalla, e per giunta alla prova su una storia lunga e come detto prima forse troppo lunga per il suo materiale.

 In senso più neutro, personaggi come Minni appaiono più slanciati, in un trend nella recente produzione del Maestro che lo ha visto progressivamente allontanarsi dalle proporzioni fissate vent’anni fa e armonizzare diversamente i rapporti fra le varie parti del corpo. Come sempre, un’evoluzione continua che non manca di destare la nostra curiosità e ammirazione.

 La seconda storia del numero, Dormi, dormi, Paperino, di Matteo Venerus e Giada Perissinotto, è una piccola sorpresa in positivo: uno spunto apparentemente telecomandato (Paperino che si addormenta e sogna il suo spaventapasseri tormentarlo nel sonno), viene portato alle estreme sue conseguenze interne e riesce a toccare picchi di inquietudine insperati, specialmente nella ramificazione dei paradossi tipici della logica dei sogni. Interessante il ruolo dei disegni, che certamente non ci hanno abituati ad un tratto gotico/horror, e che proprio per questo al momento del dunque stupiscono positivamente.

 
Un incubo… familiare[/size][/i]

 Si chiude con una storia che in realtà è una ristampa: Che avventure, Topolino!, scritta e disegnata da Casty cinque anni fa in occasione del compleanno di Topolino ma allora relegata ad una pubblicazione speciale come storia “da completare” mediante figurine. Mossa stramba, pubblicare una ristampa nel momento in cui Topolino compie 95 anni e soprattutto la sua Casa dei Sogni ne compie 100. Molto più legittima la collocazione nel numero della Thriller Edition uscito un mese fa. Ma tant’è.

 La vicenda è buffamente scombinata e magari non delle più memorabili, ma il diavolo – in questo caso domiciliato in provincia di Udine – sta nei dettagli e Casty non si smentisce: impagabile, ad esempio, l’atteggiamento di Topolino nei momenti più imbizzarriti della vicenda, quasi in elegante controtempo con il fiume di eventi che si risolverà poi nella sua ennesima festa di compleanno.

 Un numero strano, in conclusione, che va controcorrente rispetto alla consuetudine di spalmare le storie a puntate su molti numeri. Una sorpresa per nulla sgradita, per quanto riguarda il sottoscritto che ancora ricorda di non aver creduto ai suoi occhi, nel glorioso 2010, nel constatare che Topolino e il mondo di Tutor stava tutta intera in un volumetto del settimanale. Ogni tanto la scorpacciata (di dolci o di scherzi) ci vuole. Buon Halloween a tutti!



Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/10/29/topolino-3544/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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Didascalie!

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Ed eccoci al dunque: in queste ultime tre settimane di sondaggio, siamo chiamati a scegliere fra le ultime due contendenti nelle tre categorie; si comincia con "storie standard". Come sempre, SETTE GIORNI per votare!

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In ogni caso, da fan storico di SW, devo dire che Rogue One svetta sulla nuova trilogia per distacco e che sto amando alla follia The Mandalorian, al punto di riprendere le visioni di Clone Wars, che avevo mollato causa noia della prima stagione, e Rebels, che sicuramente saranno collegate tra di loro.
Completamente d'accordo su tutto, tranne che su quest'ultima frase. Rogue One è meraviglioso, e secondo me svetta anche sui prequel. Invece, a me, The Mandalorian ha fatto quell'effetto sonno di cui parli, e che ti è venuto con The Clone Wars. A questo proposito ti dico: non mollare, la prima stagione è un po' così, la seconda migliora e dalla terza iniziano i capolavori.

Ciao!

Il Grande Tiranno


Effetto sonno! Tutto vero, non m'è piaciuta per niente purtroppo The Mandalorian.

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Off Topic / Re:Saluti & Presentazioni
« il: Giovedì 12 Ott 2023, 15:44:07 »
Salve gente,

Sono Federico Maria Cugliari (ma potete chiamarmi Fed), sono di Roma e nella vita disegno per aziende di giochi/videogiochi/animazione,
Da poco sono diventato autore di Topolino e ci tenevo a fare parte di questo forum che vedo essere molto professionale. (seguivo solo su facebook prima)

Che dire, spero di trovarmi bene qui e di leggere cose interessanti!

Ciao!


Benvenuto, e vivissimi complimenti per il tuo lavoro! Ho apprezzato moltissimo i tuoi disegni nell'ultima storia pubblicata, Paperozius e il vortice della sapienza.

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Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2023
« il: Venerdì 6 Ott 2023, 17:48:13 »
Ho distrutto pure Sisti, che per me è il Vate, ho attaccato frontalmente la nuova Spada di Ghiaccio di Nucci, non ho lesinato critiche neppure al Papersera di Mastantuono per le storie al confine del mistico.

L'equazione Sisti=D'Annunzio apre visioni travolgenti e irredimibili. :heart: :heart:

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