Newton Pitagorico e il grammofono silenzia-tutto ???
Storia ben scritta e ben disegnata che però non aggiunge nulla al personaggio, visto che avevamo visto una trama analoga nella storia in cui sparivano i colori. E in generale quello del "vorrei far sparire qualcosa ma poi mi manca e me ne pento" è un plot non proprio originale. In generale comunque non vado matto per il character di Newton, visto che in molte storie (come questa) il suo ruolo potrebbe essere interpretato dallo zio senza che la trama ne risenta.
Newton Pitagorico e il grammofono silenzia-tutto ???
Storia ben scritta e ben disegnata che però non aggiunge nulla al personaggio, visto che avevamo visto una trama analoga nella storia in cui sparivano i colori. E in generale quello del "vorrei far sparire qualcosa ma poi mi manca e me ne pento" è un plot non proprio originale. In generale comunque non vado matto per il character di Newton, visto che in molte storie (come questa) il suo ruolo potrebbe essere interpretato dallo zio senza che la trama ne risenta.
Mah, io non credo che la storia possa essere interpretata allo stesso modo anche da Archimede. Io l'ho sempre visto come un inventore sì strambo, ma comunque serio e responsabile. Secondo me in questo caso Archimede si sarebbe limitato a costruire, chessó, dei panelli isolanti. Mentre Newton è evidente come non rifletta alle conseguenze delle sue azioni, e, denotando la sua immaturità e impulsivitá (tipiche di un bambino).Spoiler: mostra
Questo è vero, però Newton mi è sembrato delineato un po' troppo come adulto. Nel senso, volere concentrazione per le proprie invenzioni e arrabbiarsi con chi fa rumore sotto alla propria finestra è una cosa che mi attenderei più da Archimede che da un ragazzino. Inoltre, abbiamo assistito a tante storie in cui Archimede "esagera" con le proprie invenzioni, non per irresponsabilità ma semplicemente per effetto collaterale dei suoi congegni. Diciamo che Newton in questa storia era molto poco "bambino".
Newton Pitagorico e il grammofono silenzia-tutto ???
Storia ben scritta e ben disegnata che però non aggiunge nulla al personaggio, visto che avevamo visto una trama analoga nella storia in cui sparivano i colori. E in generale quello del "vorrei far sparire qualcosa ma poi mi manca e me ne pento" è un plot non proprio originale. In generale comunque non vado matto per il character di Newton, visto che in molte storie (come questa) il suo ruolo potrebbe essere interpretato dallo zio senza che la trama ne risenta.
Mah, io non credo che la storia possa essere interpretata allo stesso modo anche da Archimede. Io l'ho sempre visto come un inventore sì strambo, ma comunque serio e responsabile. Secondo me in questo caso Archimede si sarebbe limitato a costruire, chessó, dei panelli isolanti. Mentre Newton è evidente come non rifletta alle conseguenze delle sue azioni, e, denotando la sua immaturità e impulsivitá (tipiche di un bambino).Spoiler: mostra
Questo è vero, però Newton mi è sembrato delineato un po' troppo come adulto. Nel senso, volere concentrazione per le proprie invenzioni e arrabbiarsi con chi fa rumore sotto alla propria finestra è una cosa che mi attenderei più da Archimede che da un ragazzino. Inoltre, abbiamo assistito a tante storie in cui Archimede "esagera" con le proprie invenzioni, non per irresponsabilità ma semplicemente per effetto collaterale dei suoi congegni. Diciamo che Newton in questa storia era molto poco "bambino".
Ci si lamenta spesso che i personaggi Disney siano troppo schematici e che soffrano di un background troppo ripetitivo.
Panaro ha scritto una storia che, a parte risulti scorrevole e ben scritta, ci mostra un Paperino finalmente diverso.
Un papero senza grandi aspirazioni, che si culla sulle sicurezze "monotone" della sua esistenza ma che, come raffigurato in questa occasione, avrebbe il "sogno" di ripercorrere le orme dello Zione.
Ovviamente con un orizzonte temporale molto dilazionato ! Sia perchè non si potrebbe affrettare una successione tra i due (visto che il tempo è cristallizzato nelle storie disneyane e questi personaggi ricoprirànno in eterno i rispettivi ruoli), sia perchè è nell'indole di Paperino voler apprendere con calma, estrema calma. Ma siccome sappiamo tutti che proprio questa è la sua indole, il colpo finale di Panaro riesce a dare una ventata di freschezza e nuova profondità al personaggio.
Questa volta sono perfettamente d'accordo con la recensione che è stata pubblicata stasera.
Quello che francamente mi stupisce, è come possano piacere storie come queste in cui ai personaggi è stata tolta qualsiasi tridimensionalità per ridurli ad un'orda di puppazzetti ghignanti calati in vicende frenetiche e senza logica. Mi ricordano i cortometraggi di Benny Hill ma meno divertenti.
Salvo si e no la storia di Casty, ma purtroppo anche questo autore talvolta si adegua a ciò.
Guarda caso, Lo scarabeo d'oro è proprio il nome del giornale di proprietà di Paperon de' Paperoni in Paperino e i gamberi in salmì. Mi piace pensare che la storia di Vito si situi cronologicamente prima di quell'avventura, e che Paperone abbia deciso di chiamare il suo giornale a ricordo del felice ritrovamento.
continuare a disegnare rifacendosi al maestro GattoVolevo solo far presente che 28 tavole su 30 della storia "Rockerduck e il segnale dal futuro" sono state disegnate proprio da Luciano Gatto in matita e ossa, sebbene i credits siano di Mazzon.