Mi credevate disperso e invece no, eccomi qua! Dunque, appropinquiamoci dunque all'analisi di questo trimestre.
Aprile 1972 L'albo che 41 anni fa debuttava nelle edicole è praticamente tutto "'mmerigano" con otto storie codificate con la S di Studio Disney, e due provenienti dai Comic Book della Dell/Gladstone. Ad aprire compare però la sublime matita di Romano Scarpa ripassato da Cavazzano, che in tandem illustrano un breve giallo in cui vedremo Topolino e Pippo scontrarsi con nientepopodimeno che i Vichinghi. Vichinghi?! Ne siamo proprio sicuri? A seguire una ten-page disegnata da Carlos Hedgard Herrero, l'autore brasileiro si occupa invece dell'ennesima scommessa Paperino-Paperone che questa volta dovranno riuscire a racimolare 1000 dollari partendo con solo uno. Iniziano le brevissime, si parte con Jack Bradbury che invece si adopera a disegnare un'avventura marittima di Pippo, che se la dovrà vedere con un motoschifo... ehm motoscafo, volevo dire. Subito dopo autori sconosciuti (e il disegnatore posso capire che non si voglia rivelare) se la vedono con la classica avventura di Paperino e Paperoga nelle redazione del Papersera, questa volta alle prese con l'inquinamento delle acque. Inizia il piccolo blocco (le prossime due storie) delle avventure realizzate per i fumetti d'oltreoceano, con Pete Alvarado in gran spolvero grazie anche alle chine di Joe Messerli, che illustra un'avventura che vede come protagonisti i simpatici mici de "Gli Aristogatti" che cercano l'avventura nei vicoli di Parigi. Subito dopo ci si può godere una breve dell'ultimo periodo dell'Uomo dei Paperi, Carl Barks, con le GM, disegnate da Kay Wright, che si occupano di tendoni e tornado. Ritornano nomi già visti come Jack Bradbury che si ritrova con Pippo per documentarne una breve avventura semi-gialla, rivediamo anche Pete Alvarado che questa volta si ripassa le chine da solo in una brevissima avventura con Paperino e i nipotini. A chiudere ci sono due storie di autori italiani ma codice USA, prima la mitica coppia Chendi-Bottaro, sempre garanzia di qualità, che mette Paperone in difficoltà per via di una festa in maschera. A chiudere definitivamente il numero i disegni de primo Massimo De Vita che trasportano ZP, DD e QQQ al Polo dove si scontreranno con animali di vario tipo, compresi esseri umani con intenzioni poco pacifiche.
Maggio 1972Ad iniziare il banchetto del numero c’è una storia tutta italiana, realizzata appositamente per questo numero dell’Almanacco, in cui ritroviamo ambientazioni nordiche, infatti i paperi partiranno alla ricerca del famoso Oro del Reno che da il titolo alla storie in questione. Storia che porta la firma del solito Guido Martina alla sceneggiatura e uno splendente Luciano Gatto ai disegni. Inizia la sfilza delle storie S-code, ovvero prodotte dallo Studio Disney, con la coppia Fallberg/Moore, che scrivono e illustrano un’avventura di Ezechiele Lupo in cui lo vediamo alle prese con i sliti Porcellini e il solito Compare Orso, protagonista di un crossover tra il mondo de “I racconti dello Zio Tom” e appunto la serie dei Tre Porcellini. Ritroviamo i disegni di Hedgar Herrero per ben due storie, una che vede come protagonista Archimede alle prese con problema di pulizia ed ecologismo, l’altra ha invece come mattatore Paperoga alla ricerca di qualche scoop per il Papersera. Lo studio Bierrecì delle origini illustra e scrive le due storie a seguire, sempre a codice USA, infatti la prima delle due storie porta il dittico Chendi/Bottaro la seconda il meno visto Chendi/Rebuffi. Nella storia illustrata da Bottaro Paperino viene trascinato da Zio Paperone in un problema “esotico” in cui verrà addirittura titolato Principe. In quella illustrata da Rebuffi l’ambientazione è più quotidiana. A chiudere Jack Manning illustra una lunga storia di sceneggiatura sconosciuta, realizzata per i comic book americani in cui ritroviamo Topolino (mancava dallo scorso numero) alla prese con dei sassi “stravaganti”, ma credo che la copertina di questo albo, sempre opera di Manning, illustri bene il tema. Segnalo, all’inizio del volume, la presenza di un racconto scritto da Andrea Fanton e illustrato da un certo “F.Arseni” (leggo dalla firma)
Giugno 1972Illustrata da uno strepitoso Gibì Carpi, apre il numero una storia che documenta un colpo dei Bassotti quasi riuscito e ingegnato perfettamente. Ennesima storia importata dagli Usa e, quindi, S-code ma di cui rimane sconosciuto l’autore di una sceneggiatura abbastanza carina. A seguire, udite udite, una storia proveniente dalla Danimarca, che anticipa l’invasione che il successore dell’Almanacco accoglierà, che porta , su sceneggiatura di Bengt-Åke Håkansson, i disegni di uno dei capiscuola del disegno barksiano nei paesi nordici ovvero il cileno Vicar che illustra splendidamente una sceneggiatura abbastanza quotidiana con Donald al tentativo di sfondare nel mondo del lavoro. A seguire l’ennesima storia che porta la matite dell’ultra prolifico (parliamo di 2354 storie, credo che sia il più prolifico) Tony Strobl, che questa volta illustra una storia senza scrittore in cui vediamo Paperoga e Paperino sopportare in maniera molto ironica il carattere dello Zione. Ritornano Romeo e gli Aristogatti illustrati da Al Hubbard in un’avventura ristampata anche su Disney Anni d’oro , in cui vediamo il maggiordomo Edgar diventare lattaio. Autori sconosciuti realizzano questa storia per la produzione extra americana, in cui Topolino si troverà in non poche difficoltà nel sistemare la casa di Minni. Ritorna un dittico dello studio Bierrecì con prima una storia della coppia Chendi/Rebuffi con i soliti problemi ecologici delle fabbriche RK e PdP, poi la coppia Chendi/Bottaro quest’ultimo aiutato alle chine da un giovane (artisticamente parlando) Guido Scala in cui sempre i soliti Rk e PdP dovranno fronteggiare dei fantasmi e il dottor Zantaf. Le due storie sono inframmezzate da una tavola settimanale per gli allegati ai quotidiani, di Karp/Talliaferro, con questioni automobilistiche. A chiudere le matite di Romano Scarpa ripassate da Cavazzano, sempre su sceneggiatura anonima, su una storia famosissima riguardante un nipote di Zio Paperone che tesserà una rivalità con Paperino per l’eredità. Da segnalare un racconto illustrato scritto da Salvator Gotta e illustrato da Claudio Mazzoli.