I due acquisti più interessanti fatti a Romics:
il primo Topo settimanale (il 236 del 1960), diminuito di 20 £ rispetto al precedente quindicinale (80 anziché 100) e con la prima puntata di un giallo intitolato 'Topolino e la droga diabolica';
il Topo 563 del 1966 con l'unica storia di un nemico bilionario di Paperone, tale Goldrock, chiamato familiarmente da Scrooge e nipoti Rocky (invece tradotto in inducks come Gotrocks).
Extra-Romics ho trovato in un'edicola della Stazione Tiburtina il classico Annuario del Fumetto del 2013, evidentemente uscito in ritardo rispetto agli anni precedenti.
Contiene un interessante intervista di Marco Barlotti a Casty ("il vero Mickey: la ricerca del Topolino delle grandi avventure"), tre bei paginoni;
altro articolo dello stesso autore sulla spending review della Disney ("sforzi di rilancio e tagli alle spese");
"I Disney Italiani" sono all'interno di un articolo di Andrea Mazzotta sul 2012 del fumetto italiano;
Tito Faraci parla di DK, versione alternativa di Diabolik.
Nella stessa edicola ho preso l'ultimo Fumo di China in cui il solito Marco Barlotti ci parla di autori disneyani da riscoprire: i fratelli Barosso (Abramo, morto tre mesi fa e Giampaolo, che vive da quasi quarant'anni nella campagna umbra - chissà dove: mi piacerebbe andarlo a trovare!).
Recensione di Loris Cantarelli su "Viaggi e Tesori di Paperon de' Paperoni", di Fabrizio Mazzotta sul primo numero della Rizzoli-Lizard "Topolino nella Valle Infernale" e di Giulio Cuccolini su "I Disney Italiani".
In un articolo di Mazzotta su serie e personaggi rimasti nel limbo ("Fumetti nei cassetti"), molti lavori di Luciano Gatto che devono ancora vedere il sole: varie tavole di "Un cattivo ad Acqualand" (1973), una tavola di "Pietrino" (Il fungo gigante - anni 50 - Bianconi) e la piccola sirena Corallina, le cui gesta mai viste sono oggi pubblicate in un libro acquistabile su lulu.com o scaricabile in pdf come e-book.
Miglior successo Gatto ebbe nell'illustrare dei personaggi marini creati da Carlo Panaro in un volume del 2008 intitolato "Marineland - un mondo sottomarino".
Anche Sergio Asteriti non ha mai visto pubblicata una sua storia fantasy del 1963, "I Giardini di Ariel", di cui FdC pubblica le prime pagine: le altre, come scrive Mazzotta, giacciono ancora nei cassetti dello studio dell'autore.