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Finalmente ho trovato in una libreria dell'usato il numero 38 di Minni e così ho potuto leggere questa storia tenerissima...  *

A quelli di voi che l'hanno letta chiedo: Codino era un personaggio che poteva dire ancora qualcosa? Sarebbe valsa la pena di scrivere altre sue avventure? O è meglio che questa storia sia rimasta un pezzo unico? Forse sarebbe stata un bel lungometraggio a cartoni...  

me lo sono sempre chiesto anch'io, se avesse avuto dei sequel forse avrebbe perso la sua unicità...

Sarebbe valsa la pena di scrivere altre sue avventure? O è meglio che questa storia sia rimasta un pezzo unico?

A me piace pensarla come pezzo unico... speriamo che a qualche "giovane e brillante" autore alle prime armi non salti in testa di riutilizzare il personaggio!!!  

Forse sarebbe stata un bel lungometraggio a cartoni...  

E' una perfetta Silly Symphony!

A me piace pensarla come pezzo unico... speriamo che a qualche "giovane e brillante" autore alle prime armi non salti in testa di riutilizzare il personaggio!!!  

Tranquillo. Non succedera'
Almeno spero   /

Ciao.

E' una perfetta Silly Symphony!

Evidentemente Scarpa aveva apprezzato molto storie uniche come "Il gatto malandrino" o "Max Leprotto", che io ho letto quando il Topo le ha ristampate all'inizio degli anni Ottanta, e allora gli è venuta l'idea di scriverne una dello stesso tipo...   Cmq scrivere una storia unica non è facile, inventare un protagonista nuovo e un contesto nuovo in cui muoverlo... E forse scrivere una storia unica sul Topo di oggi non sarebbe possibile...  :(

Ho letto l'editoriale su Codino sui Maestri: Codino non è il simpatico bighellone che sembra, ma uno spirito libero che non ama uniformarsi alla società... se non sapessi che "il gabbiano Jonathan Livingstone" è stato scritto qualche anno dopo, direi che Romano si è ispirato a quel libro  :

C'è tutto il migliore Scarpa, in questa storia...
Un tratto grafico pienamente maturo, tondo e morbido, che porta al suo apice la perfezione classica del periodo d'oro del Maestro, poco prima della sterzata dinamica e un pò squadrata che avrebbe caratterizzato il suo periodo successivo (inchiostri di Cavazzano).
Un soggetto completamente nuovo, nessuna citazione esplicita, nessun personaggio noto, un'ambientazione completa (e complessa) inventata di sana pianta dal nulla, pura creazione, un microcosmo perfetto, un piccolo miracolo irripetibile.
Una sceneggiatura lineare, perfetta nei tempi e nella misura, non una vignetta di troppo nè di meno, con una caratterizzazione magistrale di un personaggio nuovo, introdotto come un bighellone perdigiorno, rivalutato a metà storia come coraggioso e intraprendente esploratore, e da amare perdutamente alla fine.
E c'è il tema dello scherzo spensierato e scanzonato, ma soprattutto quello dell'integrità morale e dell'onestà dell'individuo, ma anche quello del disadattamento alle convenzioni sociali restrittive e un pò bigotte, dell'individualismo - bonario e moderato, ma onesto fino al midollo - dell'uomo della strada americano, permeato dell'ottimismo dei film di Capra (e del Topolino classico di Gottfredson).
Scarpa raggiunge le vette della poesia, in questa storia...

Splendida storia, e lo dico senza la lente deformante dell'effetto "imprinting", avendola letta solo pochi anni fa sugli albi della rosa.

Quoto in tutto e per tutto "alpopone"!

 - Paolo

Salve ragazzi!Essendo anke un collezionista di vecchi numeri ho avuto modo di leggere questa storia pubblicata sul num. 317.Devo dire ke sono rimasto molto colpito per il simpatico personaggio di Codino,frutto della strabiliante e fresca fantasia di Romano Scarpa!L'ambientazione,la trama ed i personaggi devo dire ke sono davvero molto originali.Scarpa sottolinea in maniera eccelsa la curiosità del protagonista (tipica di ogni bambino),la sua straordinaria bontà e al contempo la grande tenacia!Peccato ke sia stata solo una meteora questo Codino....Perchè non riproporlo???Davvero molto molto bella la storia!!!  

Sì, anche a me quella storia di Scarpa è piaciuta, e sono rimasto sbalordito quando ho saputo che era l'unico con questo personaggio. Infatti, tutti i personaggi sono caratterizzati fortemente, a cominciare da Codino e dal professor Seppia, e se ne incontrano altri non da meno, ora mi vengono in mente il polipo che fa il pittore (poldo polpo?), l'anguilla che fa l'elettricista (beppe anguilla?), il pesce spada che fa il falegname e la maestra luna. Su topolino potrebbero riproporre questo personaggio, anzichè fare "grandi ritorni" del tutto inutili ( a mio parere) come quello di Dinamite Bla. Inoltre, questo personaggio darebbe parecchi possibilità di sfruttamento essendo stato utilizzato solo una volta.

Beh io sono favorevole a tutti i ritorni dei personaggi,simpatici o meno simpatici ke siano!In ogni caso non sarebbe male riproporlo come personaggio,magari affiancandolo a qualcuno ke ha a ke fare col mare (Moby Duck,Porpy...).

Finalmente ho letto questa storia dall'ultimo numero dei Grandi Classici e ancora una volta Scarpa mi ha sorpreso: creare un mondo fumettistico a parte con i relativi personaggi ed ambientazioni e reallizare una trama che nello stesso contempo è sia divertente ma anche drammatica è l'ennesima prova dell bravura di un Maestro Disney.

Spero fermamente che non si "ripeschi" mai codino, se non per qualche cammeo di una vignetta o due al massimo, perchè è un personaggio così legato all'autore che lo ha creato, da rischiare di essere snaturato inutilmente.

Altro discorso se si desse carta bianca agli autori di realizzare delle moderne silly sinphonies fiabesche con personaggi inediti.
La funzione originale di quei corti era proprio quello di sperimentare nuove strade e characters, e sarebbe l'ideale per risollevare le asfittiche vendite del settimanale, uscendo dagli schemi ormai stravecchi.

In questo caso, Codino potrebbe fungere da introduzione, come un moderno Virgilio.