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Post - MarioCX

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Le altre discussioni / Re: Una pubblicità truffaldina.
« il: Domenica 26 Nov 2006, 21:42:35 »
Quoto al.......50 per cento; ai ragione tu a dire che d'altronde il periodico non è così straordinario (come invece dovrebbe essere, lo dice pure il nome "le Imperdibili") pèrò qualche volta si possono trovare numeri interessanti..


Si, ma la qualità della storia presa come "testimonial" della serie resta comunque distante anni luce.
Non solo: anche il periodo non ci azzecca, l'avventore potebbe pensare ad una ristampa di storie degli anni '30 di Gottfredson e poi si trova in mano un paciugo a firma Siegel-Gatti di metà anni '70.
Sarebbe da denunciare al garante della pubblicità.

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Le altre discussioni / Re: Una pubblicità truffaldina.
« il: Domenica 26 Nov 2006, 14:38:39 »
E allora prendiamo in considerazione la seconda ipotesi

Io prendo in considerazine la prima ipotesi sottolineando la malafede di chi promette e non mantiene utilizzando una cosa bella per venderne una brutta.

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Le altre discussioni / Re: Una pubblicità truffaldina.
« il: Domenica 26 Nov 2006, 00:24:44 »
Penso che sia stata messa ::) solo per far vedere che le storie che pubblicano son molto famose e apprezzate

Si certo.
Peccato che non è vero.


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Le altre discussioni / Una pubblicità truffaldina.
« il: Venerdì 24 Nov 2006, 14:22:56 »
Andate in quarta di copertina dell'ultimo GC, il 241.

C'è la presentazione alla pubblicazione "Le Imperdibili".
Cosa usano sullo sfondo per pubblicizzare si tanta meraviglia?
Una tavola di "Topolino e il Boscaiolo".

C'è bisogno di dire che il contenuto delle "Imperdibili" non è neppure paragonabile al capolavoro di Gottfredson?

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Le altre discussioni / Re: qui quo qua: chi erano costoro?
« il: Venerdì 4 Ago 2006, 18:33:11 »
Per chi non lo conoscesse, consiglio il N 39 dei CWD prima serie.
Dedicato a loro:

https://www.papersera.net/search/searchissueIT.php?p_entrycode=CWD++39


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Le altre discussioni / Re: Grandi Storie poco ristampate.
« il: Venerdì 9 Giu 2006, 14:07:35 »
Certo se mi scrivi privatamente ti do il mio numero di telefono, così ci sentiamo che è pure meglio.
Ciao!

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Le altre discussioni / Re: Grandi Storie poco ristampate.
« il: Venerdì 9 Giu 2006, 10:30:34 »
Bei titoli davvero! :)

"Zio Paperone e il sosia elettronico" aveva colpito moltissimo anche me, mi aveva atterrito e attirato allo stesso tempo. Mi colpì già allora (avevo 7 anni) la situazione "strana" di Zio Paperone, spalle al muro in un angolo, che difende anima e corpo UN solo nipotino (gli altri due non ricordo perchè non fossero lì) mentre lo ZP robot, minaccioso e dagli occhi vitrei, stava per colpirli...

Una scena per me terrificante e allo stesso tempo magnetica (del solito e magnifico Cimino).

Il "sosia elettronico" è un archetipo forte: prelude all'ostinato Yul Brynner de "Il mondo dei robot" ("Westworld" scritto e diretto da un giovane Michael Crichton nel '73) e al suo degno erede Terminator I, anni dopo.

Io la lessi per la prima volta nei Classici Disney I serie del 1972, "Paperone Natale", e mi ricordo ancor oggi i brividi che mi seppe dare uno sconosciuto (all'epoca, per me) Rodolfo Cimino; ancor oggi tento di recuperare la storia, mai più letta da allora, la sto cercando su eBay almeno nei "Grandi Classici" 143, uscito nel 1998.

Eh! Eh! Anch'io all'uscita di "Paperone Natale" avevo 7 anni...essendo del 1965.

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Le altre discussioni / Grandi Storie poco ristampate.
« il: Venerdì 29 Lug 2005, 23:28:37 »
Ho ricominciato ad acquistare fumetti Disney da poco e mi sono accorto che nei Grandi Classici, nei Classici, nelle varie collane antologiche che spuntano come i funghi (Imperdibili, Estatissime ecc. ecc.) la qualità delle storie selezionate è per lo più mediocre.
Per contro, ho fatto caso che ci sono storie bellissime ristampate pochissimo.
Ad esempio "Zio Paperone e il sosia elettronico", una storia Cimino-Scarpa (inch. Cavazzano) del 1967 godibilissima.
E' stata ristampata solo 2 volte in 37 anni.
Stesso discorso per "Zio Paperone e le fragole di Brigitta" oppure "Paperino e l'occhio di Kala Kala", quella del biliardo da un miliardo e molte altre del periodo 67-'72.
Mi chiedo con che criterio vengano scelte le storie.
Forse sarebbe utile ristampare qualcosa di più del periodo di cui sopra che non riproporre per l'ennesima volta le celebratissime (e ristampatissime) storie di fine '50 primi '60.
Riempendo poi di fill-in lo spazio rimanente.
Mah....

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Le altre discussioni / Re: Le abitazioni Disney preferite
« il: Giovedì 25 Mag 2006, 12:27:03 »
La casa di cui abbiamo una mappa più "completa" è sicuramente quella di Paperino.
Più "completa" perchè per esigenze narrative è stata esplorata in modo più dettagliato delle altre.
Zona giorno a pian terreno, zona notte di sopra, solaio (dove i nipotini trovano le brutte pagelle dello zio mi pare in "Paperino e il campione dei super piuma").
Fuori c'è un bel giardino dove i nipotini giocano e un albero con tanto di "rifugio anti-zio" alla sommità.
A fianco della casa il box-auto con funzione di ripostiglio e sotto la casa il vano rifugio di Paperinik raggiungibile dall'armadio ascensore in camera di Paperino.
Dal rifugio è possibile accedere al box auto.

Nessuna casa è descritta in modo così dettagliato.
Per cui è la mia preferita.

1420
Le altre discussioni / Teach Your Children...
« il: Martedì 24 Gen 2006, 23:27:12 »
Quando scrivevo di musica rock su una rivista che si chiamava (e si chiama visto che esiste ancora) "Late For The Sky", adoravo recesire vecchi dischi per una rubrica titolata come l'oggetto di questo mio topic: "Insegnalo Ai Tuoi Bambini".
Dischi antichi e preziosi da tramandare ai posteri.

Come già ho scritto in passato la collana "I Classici WD" prima serie e almeno i primi 40-50 numeri pari della seconda, vanno a costituire veramente il "Best" della produzione Disney.
Con buona pace dei compilatori di "Topostory".

Orbene: quali sono i vostri Classici del cuore?

Comincio io, a caso, senza pensarci troppo su.

Per quanto riguarda i paperi e ovviamente con riferimento al mio periodo storico preferito mi permetto di recensire:

"MONDO PAPERO"
(CWD n. 27 dicembre 1971)


TL  604        Zio Paperone e il biliardo da un miliardo
Un classico di quegli anni...era la storia che apriva l'ultimo Topolino a costina colorata, Martina monta un divertente intreccio tirando dentro un personaggio purtroppo poco utilizzato: Pico De Paperis.
Direi inspiegabilmente poco utilizzato viste le potenzialità di contribuire a soggetti per storie di tipo storico o scientifico.
La conflittualità classica Martiniana Donald-Scrooge è decisamente marcata...ma a me (che ci sono cesciuto) piace così.
Chierchini al top.

TL  583        Zio Paperone e il richiamo turistico
Ancora disegni di un espressivo Chiechini (da bambino lo chiamavo "quello che fa gli occhietti)  per una sceneggiatura di Pier Carpi invero piuttosto simile a Martina.
Classico e godibile scontro Paperone-Rockerduck.
E ancora Pico utilizzato splendidamente.
Il fatto che Donald non compaia rende questa storia un po' meno vivace e godibile della precedente.
Ad oggi mai più ristampata.

TL  586        Zio Paperone e la pillola Pit
I dolci disegni di Bordini attutiscono un po'  il rammarico di leggere ancora una storia senza Paperino.
Non male comunque.

TL  605        Zio Paperone e il mistero di "Persecutor"
Questa storia, invece, apriva il primo Topolino a costina gialla.
Bellissima e inquietante trama di Cimino, al suo apice in quegli anni, coadiuvato da un Gatto in stato di grazia.
(Mi senti Luciano?)
Indimenticabile Scrooge mascherato di nero, indimenticabile il placido (e già ricordato su questo forum) Melampo.
Una delle prime storie della serie "problemi psichiatrici di Paperone"....vi ricordate poi quella della "triplicità prograssiva"?

TL  584        Zio Paperone e il segreto della segretaria      
Carinissimo intreccio di Osvaldo Pavese per i dolcissimi e ingenui disegni di "nonno Perego".
Lo amavo da bambino Perego. Capivo che non era bravo come gli altri, ma il suo tratto mi dava serenità e conforto.

TL  615-616        Paperino e i candidati al CIAO
La migliore.
Capolavoro poco ricordato di Martina-Carpi con trasferta sudamericana.
Evidentemente Carpi si adattava bene all'ambientazione latino-americana...ricordate "Zio Paperone e il carrubo dei caraibi"?
Bellissima storia classica di cui si sente purtroppo poco parlare.
Carpi al top.

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Le altre discussioni / Re: Odio per lo Zione
« il: Giovedì 22 Dic 2005, 14:54:55 »
Martina (ed altri autori italiani) hanno plasmato un Paperone più perfido di come in realtà aveva deciso di rappresentare Barks per le sue storie. Insomma, due modi totalmente diversi di vedere il papero più ricco del mondo. Non penso che se oggi tu chieda a un lettore di Topolino chi è il suo personaggio preferito, lui risponderebbe Paperone  :-/

Ma neppure ieri.
E in fondo è bene così.

1422
Le altre discussioni / Re: Odio per lo Zione
« il: Mercoledì 21 Dic 2005, 11:35:36 »
Da bambino odiavo Paperone a causa delle storie di Martina, poi ho cominciato a leggere Barks e ho scoperto che invece Paperone era molto di più di quello stronzo che leggevo su Topolino... e mi è piaciuto molto di più! E - scusate tanto - il Paperone di Barks è quello originale, visto che l'ha inventato lui.

Le dinamiche dei personaggi di Martina secondo me sono troppo cattive, troppo piene di rabbia, poco costruttive. Certo, dialoghi molto divertenti in molti casi, ma in molti altri Paperino - il mio eroe - si comporta come una merda nei confronti dei nipotini, e Paperone altrettanto si comporta malissimo. Sicuramente queste dinamiche sono figlie dei tempi che correvano, quelli degli anni di piombo e della rivolta generazionale, per cui leit motiv delle storie di Martina è il conflitto tra le 3 generazioni: i giovani QQQ, l'adulto nullatenente Paperino, il vecchio industriale Paperone. Ma conflitti che spesso a me che ero bambino creavano solo tanta rabbia, tanto senso dell'ingiustizia.

Invece le storie di Barks contengono morale PURA (spesso il sentimento che corre sotterraneo nelle storie è "ognuno deve accettarsi per quello che è"), tanta avventura, e soprattutto tanto, tanto DIVERTIMENTO PURO!

Mille volte meglio Barks, Gottfredson, Scarpa del pur coltissimo Martina. In particolare una cosa che però mi piaceva molto di Martina era il linguaggio forbito misto a regionale che metteva in bocca ai personaggi e che da bambino mi faceva morir dal ridere! Fra l'altro in tempi recenti mi ricordo di aver letto una storia in cui c'era qualcuno che parlava in quel modo ancora più caricaturato, ora non ricordo che storia fosse...

Beh...anch'io ho maturato un "desiderio" di "giustizia sociale" leggendo le storie di Martina.
Ma questa per me è una cosa positiva.
In fondo da bambino ho avuto la percezione di cosa è davvero la vita con le sue dinamiche economiche e sociali.
Meglio questo che una logica "da Mulino Bianco".
Meglio questo che l'illusione di un mondo benevolo: il risveglio sarebbe poi stato più traumatico.
Mi divertivo e contemporaneamente capivo come girava il mondo...o qualcosa di simile.


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Le altre discussioni / Re: Odio per lo Zione
« il: Mercoledì 21 Dic 2005, 09:31:42 »

Potrebbere essere dovuto al fatto che in Italia la visione del ricco industriale era ed è ancora oggi come quella da te descritta, mentre in america era vista con ammirazione o comunque come punto di traguardo per molti. Culture diverse.

Assolutamente si.
La cultura USA è di tipo Calvinista: il ricco è tale per volontà divina e quindi anche "buono".
(Ne deriva che chi ipotizza o aspira ad un diverso ordinamento socio-economico è un cospiratore di Satana).

La cultura europea, influenzata da altre scuole di pensiero (su tutte il socialismo scientifico di Marx), vede il ricco come uno sfruttatore delle masse.

Questo in linea di massima ovviamente.

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Le altre discussioni / Re: Odio per lo Zione
« il: Venerdì 16 Dic 2005, 21:26:15 »
Si, Guido Martina acuì la conflittualità tra i due paperi, assai mitigata da Barks che (a parte l'episodio isolato del Natale sul Monte Orso) tende a dipingere un rapporto di maggiore collaborazione e, al limite,  di affettuoso rimprovero.
Probabilmente insopportabile per i Barksiani puri d'oltreoceano, la "cattiveria" delle storie italiane (assai minore però in Cimino o Chendi) è un tratto al quale il lettore italiano anni '60 e '70 è molto affezionato.

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Le altre discussioni / Re: Topolino: detective?
« il: Lunedì 12 Dic 2005, 11:48:20 »
O magari e' lui che ruba e poi fa sempre ricadere la colpa sul povero Pietro Gambadilegno ;D ;D ;D ;D ;D
Scherzi a parte, come mai sono anni che non fa piu' il giornalista?

Magari lo fa sempre e manda i suoi pezzi via fax in redazione.
Quando noi non vediamo.

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