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Topics - Paperotto il mozzo

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Le altre discussioni / Ragazzi in Redazione di Topolino negli anni settanta
« il: Mercoledì 17 Dic 2014, 15:48:06 »
Ci crediate o no, lo spunto per questo post è da attribuire all’… autostrada Brebemi !
Infatti le interminabili code dovute al suo cantiere ed annessi e connessi, fatte occasionalmente negli ultimi anni per raggiungere viale Forlanini a Milano, mi hanno fatto procedere in auto a passo d’uomo in zona e costretto perciò ad osservare bene il paesaggio circostante. In questa zona di periferia milanese industriale e commerciale, di certo non esteticamente esaltante, si staglia come in un sogno la nuova sede della Mondadori realizzata nei primi anni settanta in una forma inedita, armoniosa, leggiadra nonostante la mole, in un ampio e adatto giardino stilizzato, di certo un capolavoro di architettura, realizzato dall’ architetto Niemeyer. Si possono ammirarne le foto nel sito

 http://www.mondadori.it/Media/Multimedia-Gallery/Sede/Palazzo-Mondadori-estate

E subito mi è venuta alla mente la rubrica IN REDAZIONE CON NOI, che nella seconda metà degli anni settanta su Topolino illustrava, rigorosamente a colori, e commentava le visite di scolaresche di Milano e limitrofi  alla redazione del settimanale da non molto trasferita  (dalla vecchia sede di Milano in via Bianca di Savoia) in questa sede di Segrate immensamente grande, nuova, moderna e bellissima.
Vediamo bambini e ragazzi per niente intimiditi, a loro agio tra i redattori e felici nel bel giardino con laghetto in ogni stagione, curiosi tra i tavoli grafici e davanti alle tavole dove i disegnatori realizzano per loro personaggi da indovinare. I membri della redazione che vediamo più di frequente con loro sono FRANCO LOSTAFFA, ADRIANA CRISTINA, GIANCARLO GATTI, MARCO ROTA. Felicissimi infine per la foto tutti insieme, insegnanti compresi, e raggianti per il bell’omaggio che generosamente la Mondadori consegna ad ognuno.

Un quadretto quasi idilliaco che nei nostri anni attuali di crisi economica (un solo accenno al travaglio delle odierne trattative che interessano questo stesso edificio) mi sembra bello ricordare cercando il contributo di quanti, ora genitori se non già anche nonni, vi parteciparono. Invito nel caso i figli di costoro, più a loro agio con i mezzi informatici, a fare da tramite. Ragazzi della zona, chiedete ai vostri genitori se  hanno avuto questo raro privilegio !

Mi propongo quindi di riportare qui un po’ per volta, nella sequenza cronologica dei numeri di  Topolino che pubblicano IN REDAZIONE CON NOI, le classi scolastiche interessate ed i nomi degli alunni, ove specificati. La piccola cronaca desunta da Topolino starebbe bene arricchita dal contributo insostituibile e vivo dei partecipanti !

(Nota: poiché non me ne intendo, chiedo ai moderatori se configuri violazione della privacy riportare i nomi degli alunni, nel qual caso posso ometterli)




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Le altre discussioni / Fisicità e simpatia di zio Paperone
« il: Lunedì 22 Dic 2014, 15:08:00 »
Sappiamo bene che i nostri paperi sono antropomorfi e la loro forma è, ormai da oltre mezzo secolo, lontana da quella troppo naturalistica un po’ sgradevole degli esordi. Tuttavia se paragonati agli ‘esseri umani’ – sia pure con il naso a tartufo – presenti nelle loro storie, la loro dimensione è generalmente inferiore. Tutto questo genera spesso scoppiettanti situazioni, per esempio la più classica in cui Paperino vuol aver ragione di qualche bellicoso energumeno.

Nel caso di zio Paperone l’inferiorità fisica è accentuata dall’età ma bilanciata dalla superiorità economica, ed il fatto di vedere un papero economicamente così potente inerme nelle mani dei bassotti contribuisce a renderlo simpatico. Infatti se in alcuni casi un moltiplicatore di forze in lui, o un archibugio in mano,  lo rende potente tanto da sopraffarli, in altri si ha proprio l’idea di soggezione alla loro forza fisica superiore.  Naturalmente queste situazioni si prospettano in modo divertente e l’esito è del tutto incruento, sono quindi un ennesimo aspetto della sapiente e riuscita trasposizione del realistico da parte degli Autori.
Vediamo ad esempio le molte vignette in cui lo prendono starnazzante per il collo : molta enfasi nella vignetta di ‘Zio Paperone e le tribolazioni dell’austerity’
coa.inducks.org/story.php?c=I+AT++208-A
da parte del tosto Massimo de Vita che rende sempre molto efficacemente i confronti fisici, e l’intera situazione di prigionia creata in ‘Zio Paperone e il trita atomi’
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++693-A
C’e’ inoltre in zio Paperone a volte un animo infantile nel difendere i suoi denari come un bambino difende le sue caramelle, assolutamente non banale in quanto coesiste con l’indefessa determinazione adulta di eccellente uomo d’affari.  Aggiungiamo a ciò in alcuni casi l’inferiorità fisica di anziano papero e vediamo altre situazioni meravigliosamente divertenti e – la magia di sempre – ricche di significato. In questi particolari casi zio Paperone come un bambino appare affidarsi anche fisicamente ad ‘esseri umani’ dimensionalmente più grandi di sua fiducia. Ecco alcuni esempi. Vediamolo durante la ricerca in mare della nave di Brigitta in ‘Zio Paperone e le fragole di Brigitta’ :
coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++614-A
 improvvisamente questa scompare anche dal radar e zio Paperone disperato si attacca alla caviglia del capitano esclamando ‘capitano capitano fate qualcosa…’. In ‘Paperoga e l’isola a motore’ coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1050-C 
è talmente abbattuto dalla sparizione misteriosa dei suoi aerei che viene messo in una culla e nutrito col biberon. In ‘Zio Paperone e le lenti specializzate’,
coa.inducks.org/story.php?c=I+AT++197-A 
completamente distrutto dal furto dei bassotti,  viene condotto su una carriola da una delle sue guardie private. In una storia di cui non ricordo il titolo viene preso in braccio (lui e nipoti) dall’equipaggio di una sua nave traendosi d’impaccio da qualche situazione estrema su zattera o simili. Sembra quasi che gli Autori amino in questi casi coccolarlo proprio ‘fisicamente’  !
Lo spietato uomo d’affari si dimostra a volte, direi per certi versi, un fragile bambino e questo non può non farcelo piacere.
Se togliamo da queste considerazioni il fattore particolare ‘inferiorità fisica’ in rapporto agli esseri umani,  ritroviamo le consuete più frequenti situazioni  con i nipoti dell’avventato bambino in lui che al minimo accenno di pericolo per i suoi amati dollari a volte fa gesti inconsulti e autolesionistici (tipo buttarsi dalla finestrella del deposito).

Di certo non morirà ma lo vedremo vistosamente scassato (un contributo alla pacificante equità di trattamento con Paperino), ed ecco ancora il distico potentissimo uomo d’affari –inconsulto e fragile bambino, apparentemente inconciliabile, ma sempre magicamente riunito per il piacere del lettore che solo queste storie sanno darci.

Tutti fattori in definitiva molto importanti che accattivano simpatia per un avido papero d’affari, addirittura svelandone con spirito un lato tenero. 

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Off Topic / Le auto PIU' degli anni settanta
« il: Giovedì 28 Mar 2013, 16:48:12 »
Le auto più degli anni settanta

Un piccolo gioco in occasione di Pasqua per propiziare l’arrivo della bella stagione, tempo di raduni automobilistici.
Propongo a tutti, appassionati o simpatizzanti del tema, di indicare tre auto ‘più’ del decennio: se la cosa avrà seguito potremo infine stilare una classifica delle più votate. Poiché non ci troviamo in un forum specializzato, tralasciamo la data di presentazione e ci basta che l’auto fosse in commercio in uno o più anni dal 1970 al 1979 (a titolo di esempio vi possono quindi rientrare sia la Ritmo, venduta a partire dal 78, che la 500, venduta sino al 75 – per quanto evidentemente la 126 sia più in linea con lo stile dell’epoca).
Indichiamo quindi
1)      Quella che a nostro giudizio è la più significativa
2)      Quella che a nostro giudizio è la più bella
3)      Quella che a nostro giudizio è la più brutta
Ogni utente ne può votare una sola per categoria, e non è obbligatorio indicarla per tutte e 3 le categorie  (per esempio potrei dire solo che la Mercedes SLC è l’auto più bella del decennio, poiché non so o non mi va di indicare la più significativa e la più brutta).
Allo stesso modo posso indicare la stessa auto in due categorie contemporaneamente (purchè ovviamente non 2) e 3) assieme).

Sarà interessante, a torta finita, vedere l’opinione globale  in proposito dei frequentatori del forum.


Comincio quindi per parte mia indicando

1)      La più significativa = Fiat 127 (perché scopriva il mondo moderno, ribaltando e sovvertendo il vecchio schema della 600 che andava a sostituire e proponendone uno nuovo  tuttora valido : utilitaria due volumi con portellone spaziosa, aerodinamica, esteticamente accattivante, trazione e motore anteriori, possibilità di avere 4 porte. Persino a livello sociale, in quegli anni di importanti conquiste democratiche sta a significare che un po’ di bellezza e comodità sono finalmente accessibili anche ai meno abbienti)
2)      La più bella = Citroen CX (in estremissima sintesi per la circostanza eccezionale che sa coniugare due fattori tendenzialmente inconciliabili: un volto sorridente che ispira simpatia ed un’aerodinamica forma modernissima e aggressiva a siluro che morde la strada. Ho dei bellissimi ricordi d’infanzia in proposito, purtroppo una casualità al momento di acquistare un’auto d’epoca me l’ha fatta ‘tradire’)
3)      La più brutta = Simca 1000 (risalente addirittura al 1961, e si vede, ma inspiegabilmente ancora molto apprezzata per gran parte del decennio successivo. Beh qui la lotta è ardua tra Prinz, Daf, Saab vecchio tipo, Ami berlina ecc., tuttavia vedi specialmente quest’ultima hanno almeno personalità, pur se brutta)


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Cinema, musica e letteratura / Il gioco dei destini di Marylin e co.
« il: Martedì 8 Gen 2013, 12:02:58 »
Il gioco dei destini di Marylin & Co.

Riprendo qui un discorso lievitato OT nel forum sulle storie ‘Ho letto per la prima volta don Rosa...’ semplicemente per paragonare il destino della famosa Marylin con quelli di due tra le attrici citate da Cornelius Coot che erano sue dirette emulatrici : Jayne Mansfield e Mamie Van Doren.
Jayne viene lanciata a metà anni cinquanta proprio come'rivale' della Monroe ed ha un certo successo, al punto che alla tragica morte di questa nel 1962 nulla sembrerebbe ostacolare la sua ascesa. In realtà il tipo della maggiorata è al tramonto e Jayne appare goffa nei nuovi abitini scatolari che preludono alle alte, snelle e piattissime donne-tipo delle seconda metà del decennio. Jayne ha caratteristiche opposte eppure non si da per vinta e valorizza comunque le sue apprezzate forme in vari film non proprio di primissimo piano (anche in Italia a fianco di Franco e Ciccio nel 1964) e, instancabile, in numerosissimi spettacoli e show televisivi, modenamente conscia che proporsi e riproporsi, anche nel caso per reclamizzare prodotti commerciali,è un valido sistema per restare - in un modo o nell'altro - famosa. La sua concitazione per apparire è tale che non si concede un attimo di tregua: il 29 giugno 1967, terminato tardi la notte uno show nel Dinner di Gus Stevens sulla spiaggia di Biloxi, si fa accompagnare con il compagno ed i figli in auto per giungere per tempo ad uno spettacolo televisivo in cui apparire la mattina. Non arriverà mai perchè resterà uccisa a 34 anni in un tristemente famoso incidente automobilistico.
E'stata il prototipo della diva commerciale, con tanto di villa rosa e piscina a forma di cuore - mentre Marylin si trasformerà nel mito imperituro che oggi ben conosciamo.
A questo link trovate un curioso e malinconico reportage di ciò che,solo in anni recenti, è stato fatto dell'ultimo ricordo di Miss Mansfield ad Hollywood:

http://www.findadeath.com/Deceased/m/Mansfield/jayne%20excavation%20fad/pool/pool.htm

Se resta il rammarico della giovane morte di Marylin e Jayne, Mamie Van Doren è sopravvissuta cinquant'anni alle colleghe e la potete ammirare tuttora in forma straordinaria sul suo sito ufficiale:

http://www.mamievandoren.com/

Un immenso grazie ed un forte abbraccio a Mamie dunque, che con grande coraggio affronta gli anni facendo rivivere di riflesso con se anche il ricordo di Jayne, Marylin e tante altre
(leggete in proposito le intelligenti notazioni di miss Van Doren) che se ne sono andate da così tanto tanto tempo.

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