Noto che la Saga di Don Rosa e' citatissima ultimamente. Linea editoriale?
Credevo che la vicina d'ombrellone di Minni fosse più 'coinvolta' con le tresche del posto visti alcuni suoi comportamenti 'sospettabili' collegati alla lingua lunga della Mouse ma invece non sembra essere così. Sempre che non mi sia perso qualcosa nei vari collegamenti da fare.Lo credevo anch'io e ho riletto la storia due volte di seguito per capire se mi fosse sfuggito qualcosa e...no: credo che sia veramente estranea alle tresche "ladresche" del posto, magari è stata caratterizzata dallo sceneggiatore proprio in modo tale da far nascere il dubbio e poi spiazzare il lettore ormai convinto del suo coinvolgimento nei crimini del luogo.
Il Torneo delle Cento Porte - Quinto turno: Tutti nella mischia: E niente, non riesco a condividere l'entusiasmo degli altri scriventi di questo forum.Proprio questo è secondo me l'unico punto debole del Torneo di Nucci, che avevo già accennato qualche numero fa. Tutta la miniserie è meravigliosa come trama, ma vedere che venga mantenuta questa cosa che Qua sia separato dai suoi fratelli con la scusa che non gli piace il calcio è veramente brutta come cosa. Il difetto sta proprio nel fatto che si voglia mantenere la continuity di Tre Paperi in gioco e Area 15. Almeno in una bella storia a puntate estiva come questa non mettiamo queste limitazioni solo perché adesso sembra che il mondo si sia fissato che Qui Quo e Qua non debbano più essere quello che sono sempre stati. Poi tra l'altro in questo caso nello specifico non riesco a trovarne il senso: nella storia il fatto che Qua non sia con i suoi fratelli non porta alla conclusione di essa. Lo fa altro. Questo elemento "separazione" non ha alcuna vera funzione nella storia: è solo un pretesto per mantenere un'inutile continuity con delle storie che come qualità non hanno paragone a questa in base ai miei personalissimi gusti.
Il finale non è riuscito a dissipare i numerosi dubbi che nutrivo fin dal primo episodio di questa storia che mi fa temere una pericolosa deriva ducktalesiana con metoo allegato
SPOILER: MOSTRA
E anche il colpo di scena alla fine mi è sembrato scontato.
Nella terza di pag. 74 si vedono per l'unica volta i tre fratelli uniti, fra l'altro con la medesima maglietta: semplice svista o lapsus freudiano del disegnatore che fatica pure lui a digerire questa deriva?
Voto 5.
Il Torneo delle Cento Porte - Quinto turno: Tutti nella mischia: E niente, non riesco a condividere l'entusiasmo degli altri scriventi di questo forum.
Il finale non è riuscito a dissipare i numerosi dubbi che nutrivo fin dal primo episodio di questa storia che mi fa temere una pericolosa deriva ducktalesiana con metoo allegatoSpoiler: mostra
E anche il colpo di scena alla fine mi è sembrato scontato.
Nella terza di pag. 74 si vedono per l'unica volta i tre fratelli uniti, fra l'altro con la medesima maglietta: semplice svista o lapsus freudiano del disegnatore che fatica pure lui a digerire questa deriva? ;D ;D ;D ;D ;D
Voto 5.
Proprio questo è secondo me l'unico punto debole del Torneo di Nucci, che avevo già accennato qualche numero fa. Tutta la miniserie è meravigliosa come trama, ma vedere che venga mantenuta questa cosa che Qua sia separato dai suoi fratelli con la scusa che non gli piace il calcio è veramente brutta come cosa. Il difetto sta proprio nel fatto che si voglia mantenere la continuity di Tre Paperi in gioco e Area 15. Almeno in una bella storia a puntate estiva come questa non mettiamo queste limitazioni solo perché adesso sembra che il mondo si sia fissato che Qui Quo e Qua non debbano più essere quello che sono sempre stati. Poi tra l'altro in questo caso nello specifico non riesco a trovarne il senso: nella storia il fatto che Qua non sia con i suoi fratelli non porta alla conclusione di essa. Lo fa altro. Questo elemento "separazione" non ha alcuna vera funzione nella storia: è solo un pretesto per mantenere un'inutile continuity con delle storie che come qualità non hanno paragone a questa in base ai miei personalissimi gusti.
Ovviamente tutto ciò non è affatto colpa del bravissimo Marco Nucci: gli è stato semplicemente imposto dalla redazione. Perché non penso che dopo aver scritto la storia sulle origini del Manuale delle GM in cui QQQ erano con le loro canoniche caratteristiche sia stato Nucci a volergliele cambiare nel Torneo.
PS: altro Topolino con tutte e cinque le storie molto godibili, siamo sulla buona strada?
...che io sappia nel mondo del calcio esistono squadre maschili e squadre femminili: che bisogno c'era di mescolare a tutti i costi personaggi di ambo i sessi nelle partite?Non vorrei dire una stupidaggine, ma credo che nel calcio (ma anche in altri sport di squadra, come il rugby) giovanile, fino ad una certa età, le squadre siano miste...
Wow, chi ci salverà dalla "pericolosa deriva ducktalesiana"? E' "veramente brutta come cosa". Si tratta di un' "inutile continuity", "sembra che il mondo si sia fissato che Qui Quo e Qua non debbano più essere quello che sono sempre stati."Mooolto diverteeente!
Già già, sono problemi decisamente gravi. Certamente sarebbe mooolto più utile se i tre nipotini venissero lasciati sempre uguali in ogni storia. Speriamo che Bertani ci legga per prendere seeeri provvedimenti.
Il Torneo delle Cento Porte - Quinto turno: Tutti nella mischia: E niente, non riesco a condividere l'entusiasmo degli altri scriventi di questo forum.Proprio questo è secondo me l'unico punto debole del Torneo di Nucci, che avevo già accennato qualche numero fa. Tutta la miniserie è meravigliosa come trama, ma vedere che venga mantenuta questa cosa che Qua sia separato dai suoi fratelli con la scusa che non gli piace il calcio è veramente brutta come cosa. Il difetto sta proprio nel fatto che si voglia mantenere la continuity di Tre Paperi in gioco e Area 15. Almeno in una bella storia a puntate estiva come questa non mettiamo queste limitazioni solo perché adesso sembra che il mondo si sia fissato che Qui Quo e Qua non debbano più essere quello che sono sempre stati. Poi tra l'altro in questo caso nello specifico non riesco a trovarne il senso: nella storia il fatto che Qua non sia con i suoi fratelli non porta alla conclusione di essa. Lo fa altro. Questo elemento "separazione" non ha alcuna vera funzione nella storia: è solo un pretesto per mantenere un'inutile continuity con delle storie che come qualità non hanno paragone a questa in base ai miei personalissimi gusti.
Il finale non è riuscito a dissipare i numerosi dubbi che nutrivo fin dal primo episodio di questa storia che mi fa temere una pericolosa deriva ducktalesiana con metoo allegato
SPOILER: MOSTRA
E anche il colpo di scena alla fine mi è sembrato scontato.
Nella terza di pag. 74 si vedono per l'unica volta i tre fratelli uniti, fra l'altro con la medesima maglietta: semplice svista o lapsus freudiano del disegnatore che fatica pure lui a digerire questa deriva?
Voto 5.
Ovviamente tutto ciò non è affatto colpa del bravissimo Marco Nucci: gli è stato semplicemente imposto dalla redazione. Perché non penso che dopo aver scritto la storia sulle origini del Manuale delle GM in cui QQQ erano con le loro canoniche caratteristiche sia stato Nucci a volergliele cambiare nel Torneo.
Mooolto diverteeente!
Che problema enooorme si verrebbe a creare se venissero mantenute le loro caratteristiche naturaaali. Opportuuuno sarebbe ovviamente stravolgerli onorando al meglio quasi un secolo di storiaaa.
1) Se per questo anch'io non trovo una ragione valida del perché si debba fare questo cambio dei nipotini e del perché d'improvviso tutti abbiano cambiato idea di come debbano essere QQQ (nel senso che fino a due anni fa nessuno si era mai lamentato di quei nipotini, e poi è arrivato l'improvviso BOOM).Mooolto diverteeente!
Che problema enooorme si verrebbe a creare se venissero mantenute le loro caratteristiche naturaaali. Opportuuuno sarebbe ovviamente stravolgerli onorando al meglio quasi un secolo di storiaaa.
Lol se leggi attentamente il mio post ti rendi conto che non ho scritto da nessuna parte che voglio a tutti i costi che si cambino i nipotini; molto semplicemente, non trovo una ragione valida del perché non si possa fare. Se le argomentazioni che proponete sono "è brutto" o "inutile" o "contro la tradizione", scusami tanto se non mi risultano granché convincenti. Nel tuo post hai scritto una locuzione, "in base ai miei personalissimi gusti", riferendola a un solo concetto: a ben vedere, andrebbe riferita a tutto quello che hai scritto, perché si tratta di gusti e non di verità oggettive.
Perdonatemi, ma se la redazione ha in mente un progetto a lungo termine per ridefinire il carattere di Qui Quo e Qua, considerando che questa è una storia su cui Bertani punta molto e stando anche a quanto Bruno Enna ci ha mostrato in "Tre Paperi in Gioco" (ovvero che a Qua non piace il calcio), perché bisognerebbe smentire il tutto in "Il Torneo delle Cento Porte"? Non sarebbe incoerenza filologica? È davvero così inutile?La vera domanda è: perché no?
1) Se per questo anch'io non trovo una ragione valida del perché si debba fare questo cambio dei nipotini e del perché d'improvviso tutti abbiano cambiato idea di come debbano essere QQQ (nel senso che fino a due anni fa nessuno si era mai lamentato di quei nipotini, e poi è arrivato l'improvviso BOOM).Mooolto diverteeente!
Che problema enooorme si verrebbe a creare se venissero mantenute le loro caratteristiche naturaaali. Opportuuuno sarebbe ovviamente stravolgerli onorando al meglio quasi un secolo di storiaaa.
Lol se leggi attentamente il mio post ti rendi conto che non ho scritto da nessuna parte che voglio a tutti i costi che si cambino i nipotini; molto semplicemente, non trovo una ragione valida del perché non si possa fare. Se le argomentazioni che proponete sono "è brutto" o "inutile" o "contro la tradizione", scusami tanto se non mi risultano granché convincenti. Nel tuo post hai scritto una locuzione, "in base ai miei personalissimi gusti", riferendola a un solo concetto: a ben vedere, andrebbe riferita a tutto quello che hai scritto, perché si tratta di gusti e non di verità oggettive.
2) Non ti sembra una ragione valida "contro la tradizione"? Eppure è una cosa molto importante essere coerenti con le caratteristiche dei nipotini con cui sono stati creati, e di certo quelli che conosco non sono degli adolescenti che rifiutano l'autorità. Ripeto: quasi un secolo di storia buttato via e disonorato in questo modo. Ho capito che in passato ci sono state altre prove di cambiare i nipotini. E ci sta, se non si esagera come in questo caso. Ma in quei casi passati 1) il cambiamento non era così radicale e 2) come si è potuto notare, non è durato a lungo. E io spero che anche questa fase passi il più in fretta possibile.Perdonatemi, ma se la redazione ha in mente un progetto a lungo termine per ridefinire il carattere di Qui Quo e Qua, considerando che questa è una storia su cui Bertani punta molto e stando anche a quanto Bruno Enna ci ha mostrato in "Tre Paperi in Gioco" (ovvero che a Qua non piace il calcio), perché bisognerebbe smentire il tutto in "Il Torneo delle Cento Porte"? Non sarebbe incoerenza filologica? È davvero così inutile?La vera domanda è: perché no?
In base a ciò che dici, io mi chiedo: allora perché quella stessa redazione continua a inserire sul Topolino le cosiddette "storie di magazzino"? Se si fanno in continuazione progetti esagerati del cambiamento di un qualcosa, poi non avrebbe senso trovarsi storie della redazione vecchia in cui viene smentito tutto (io sto sempre parlando in base a quello che hai detto).
Ecco perché la soluzione è evitare di cambiare drasticamente QQQ o in generale qualsiasi altra cosa nel Mondo Disney così le "storie di magazzino" vanno sempre bene in ogni annata. E poi vi sembra corretto che magari un autore futuro ha in mente una meravigliosa storia con QQQ come li conoscevamo e non può applicarla al meglio perché limitato da queste sciocchezze oppure può decidere di non scriverla proprio? A me no.
Il Mondo Disney è fatto apposta in modo che ogni autore, in ogni personaggio, apra la strada come meglio crede, sempre mantenendo le caratteristiche di origine di quel character nello specifico, e non che debba ricevere limitazioni da autori precedenti. Questo tranne in casi come le Grandi Saghe che per natura hanno la continuity, come PK, Dobleduck... Per esempio in PK Danger Dome abbiamo Uno che vola in una sfera di vetro e che attacca il nemico con un raggio. Questo non è coerente con quello raccontato dagli autori precedenti ma... è una saga! Una saga in continuity!
Dunque quello che penso per dare una risposta al tuo post è che bisogna sempre essere coerenti.
1) Nelle saghe in continuity (come PK) bisogna essere coerenti mantenendo la caratterizzazione dei personaggi e il collegamento con le storie precedenti.
2) Nelle storie classiche, canoniche, non in continuity (come queste storie di QQQ, o il Torneo) bisogna essere coerenti mantenendo la caratterizzazione originale dei personaggi creata e evoluta in quasi un secolo (e non nuove caratteristiche create in pochi anni tanto perché mi va), ma allo stesso tempo non ci dev'essere alcun collegamento con le storie precedenti perché non si tratta di una saga. O meglio, ci può essere se fatto bene (uno ben riuscito era quello dalla storia di Leonardo Da Vinci alla storia di Raffaello Sanzio). E non che uno che non ha mai letto Topolino apre il numero in cui c'è il primo episodio del Torneo e, vedendo che in squadra ci sono solo Qui e Quo, si chiede che fine abbia fatto Qua perché, come chiunque a questo mondo, si aspetta di vedere Qui Quo e Qua come una cosa sola di quanto sono legati. E questo, non fraintendetemi, non è per parlare male della storia sul Torneo. Perché ripeto: io ho adorato questa miniserie, come ho adorato tutto il lavoro finora svolto dal Grande Marco Nucci. Quindi questa cosa di Qua è solo la pecca della storia per me, l'ago nel pagliaio. E non è neanche colpa di Nucci nello specifico, perché è un qualcosa che di fatto gli è stato commissionato ovviamente.
1) Se per questo anch'io non trovo una ragione valida del perché si debba fare questo cambio dei nipotini e del perché d'improvviso tutti abbiano cambiato idea di come debbano essere QQQ (nel senso che fino a due anni fa nessuno si era mai lamentato di quei nipotini, e poi è arrivato l'improvviso BOOM).
2) Non ti sembra una ragione valida "contro la tradizione"? Eppure è una cosa molto importante essere coerenti con le caratteristiche dei nipotini con cui sono stati creati, e di certo quelli che conosco non sono degli adolescenti che rifiutano l'autorità. Ripeto: quasi un secolo di storia buttato via e disonorato in questo modo. Ho capito che in passato ci sono state altre prove di cambiare i nipotini. E ci sta, se non si esagera come in questo caso. Ma in quei casi passati 1) il cambiamento non era così radicale e 2) come si è potuto notare, non è durato a lungo. E io spero che anche questa fase passi il più in fretta possibile.
Cioè, quindi, secondo te, se sei mesi fa abbiamo detto che a Qua non piace il calcio, sei mesi dopo proponiamo una storia calcistica in cui Qua gioca a calcio spensierato insieme agli altri fratelli? Facendo come se nulla fosse? Dai, su...
La vera domanda è: perché no?
In base a ciò che dici, io mi chiedo: allora perché quella stessa redazione continua a inserire sul Topolino le cosiddette "storie di magazzino"? Se si fanno in continuazione progetti esagerati del cambiamento di un qualcosa, poi non avrebbe senso trovarsi storie della redazione vecchia in cui viene smentito tutto (io sto sempre parlando in base a quello che hai detto).
Ecco perché la soluzione è evitare di cambiare drasticamente QQQ o in generale qualsiasi altra cosa nel Mondo Disney così le "storie di magazzino" vanno sempre bene in ogni annata. E poi vi sembra corretto che magari un autore futuro ha in mente una meravigliosa storia con QQQ come li conoscevamo e non può applicarla al meglio perché limitato da queste sciocchezze oppure può decidere di non scriverla proprio? A me no.
Il Mondo Disney è fatto apposta in modo che ogni autore, in ogni personaggio, apra la strada come meglio crede, sempre mantenendo le caratteristiche di origine di quel character nello specifico, e non che debba ricevere limitazioni da autori precedenti. Questo tranne in casi come le Grandi Saghe che per natura hanno la continuity, come PK, Dobleduck... Per esempio in PK Danger Dome abbiamo Uno che vola in una sfera di vetro e che attacca il nemico con un raggio. Questo non è coerente con quello raccontato dagli autori precedenti ma... è una saga! Una saga in continuity!
Dunque quello che penso per dare una risposta al tuo post è che bisogna sempre essere coerenti.
1) Nelle saghe in continuity (come PK) bisogna essere coerenti mantenendo la caratterizzazione dei personaggi e il collegamento con le storie precedenti.
2) Nelle storie classiche, canoniche, non in continuity (come queste storie di QQQ, o il Torneo) bisogna essere coerenti mantenendo la caratterizzazione originale dei personaggi creata e evoluta in quasi un secolo (e non nuove caratteristiche create in pochi anni tanto perché mi va), ma allo stesso tempo non ci dev'essere alcun collegamento con le storie precedenti perché non si tratta di una saga. O meglio, ci può essere se fatto bene (uno ben riuscito era quello dalla storia di Leonardo Da Vinci alla storia di Raffaello Sanzio). E non che uno che non ha mai letto Topolino apre il numero in cui c'è il primo episodio del Torneo e, vedendo che in squadra ci sono solo Qui e Quo, si chiede che fine abbia fatto Qua perché, come chiunque a questo mondo, si aspetta di vedere Qui Quo e Qua come una cosa sola di quanto sono legati. E questo, non fraintendetemi, non è per parlare male della storia sul Torneo. Perché ripeto: io ho adorato questa miniserie, come ho adorato tutto il lavoro finora svolto dal Grande Marco Nucci. Quindi questa cosa di Qua è solo la pecca della storia per me, l'ago nel pagliaio. E non è neanche colpa di Nucci nello specifico, perché è un qualcosa che di fatto gli è stato commissionato ovviamente.
Certo, ma capisci bene che in un contesto come questo, in cui la redazione sta puntando tanto sulla differenziazione dei nipotini, dando caratteristiche e attitudini ben precise, sarebbe strano se venisse improvvisamente negato quanto detto pochi mesi prima... È questo manderebbe anche in confusione il lettore, che non capirebbe più quali sono le passioni di chi.Il lettore che ha letto quella storia. Ma un lettore saltuario legge questa storia e non capisce. Corretto? Non credo.
Ma che discorsi sono? Ora la motivazione per evitare di differenziare QQQ sarebbe per pubblicare "agevolmente" (?) le storie di magazzino? Ma poi ti prego, spiegami in quale modo una storia potrebbe essere "meravigliosa" per il fatto che i tre nipotini sono caratterizzati uguali: in che modo la renderebbero meravigliosa? Davvero, mi sfugge...1) Si tratta di un mio pensiero. Oggettivamente nessun pensiero è sbagliato. Quindi non ha senso dire "che discorsi sono?".
Il discorso sulla differenza tra le saghe e le "storie normali" lo stai facendo tu, perché di fatto quella che riguarda le "storie normali" è una regola non scritta, e i tempi e i gusti possono cambiare... allora se proprio dobbiamo essere precisi, la caratterizzazione originaria di QQQ non è mai rispettata, perché nelle strisce di Taliaferro erano tre monellacci che sfasciavano la casa, parlavano poco e non avevano molta empatia... i paperotti delle grandi storie di Barks non hanno nulla a che vedere con questi. Per quanto riguarda il "tipo" che legge Topolino per la prima volta e si aspetta di trovare QQQ indistinguibili... questo perché lo dedurrebbe dai cartoni animati; ma nei cartoni animati ci sono millemila differenze con i fumetti, a cominciare da Paperino che è molto più scemo, pasticcione ed egoista, Zio Paperone non si vede quasi mai, Topolino veste i calzoni corti e il problema più serio che ha è come rastrellare l'orto o costruire una cuccia a Pluto. Che discorso sarebbe??
Certo, ma capisci bene che in un contesto come questo, in cui la redazione sta puntando tanto sulla differenziazione dei nipotini, dando caratteristiche e attitudini ben precise, sarebbe strano se venisse improvvisamente negato quanto detto pochi mesi prima... È questo manderebbe anche in confusione il lettore, che non capirebbe più quali sono le passioni di chi.
1) Si tratta di un mio pensiero. Oggettivamente nessun pensiero è sbagliato. Quindi non ha senso dire "che discorsi sono?".
2) Quindi non ci sono mai state storie bellissime sui nipotini canonici? Le uniche storie belle con i nipotini sono quelle di questo nuovo progetto?
Ma non ci dev'essere alcun modo. È proprio questo il punto: le storie belle con i nipotini sono sempre state caratterizzate dalla bellezza della trama, non dai caratteri dei personaggi (l'hai detto anche tu). Ed è sempre stato così, mentre qui si vuole snaturare un po' tutto.
Poi le storie di magazzino sono solo un esempio per far capire che ci saranno sempre degli autori che vorranno scrivere delle storie classiche di QQQ non in continuity e senza limitazioni caratteriali. Possono essercene quindi anche di storie nuove con lo stile delle storie di magazzino, che ci saranno comunque.
Non è vero che i QQQ classici non hanno caratteristiche caratteriali. Ce le hanno, ma è giusto, come è sempre stato, che in determinate storie non servano e in altre siano importanti. Ma in quelle in cui servono e sono importanti, è l'autore di turno, di volta in volta, che esprime queste informazioni di carattere dei nipotini. E non che debba per forza avere limitazioni per un progetto iniziato nel 2019.
Io non capisco inoltre dove tu abbia visto toni tragici e da sentenza nelle mie parole, visto che io credo di avere solamente espresso una normale opinione.
Perché, una storia che ha una bella trama non può avere anche caratteri particolari dei personaggi? Non vedo il nesso.Certo che può averli. Ma semplicemente lo decide un autore specifico nello specifico caso che caratteri particolari devono avere (in questo caso) QQQ. E non che questo progetto sia denominato "progetto definitivo" per la caratterizzazione dei nipotini.
Ok, alcuni autori scrivono o hanno scritto storie in cui i nipotini non sono caratterizzati, e quindi? Certo che possono esserci, non vedo il problema che si avrebbe con le storie in cui sono caratterizzati.Non hai letto bene ciò che ho scritto, perché io non ho mai detto che si verrebbe a creare un problema con le storie in cui i nipotini sono caratterizzati. Anzi, ho detto che secondo me, tutta questa cosa dei progetti non funziona, perché se si vuole dare delle caratteristiche aggiuntive ai nipotini (e ci sta farlo) sarebbe l'ideale che decida ogni autore come gestire la propria storia di QQQ, senza alcuna limitazione. Poi ci può essere anche l'autore che scrive una storia dei nipotini in cui il carattere non è funzionale alla vicenda, ma questo è un altro discorso...
Ecco già qui un tono di sentenza: "è giusto, come è sempre stato". Questi sono gusti tuoi. Non è scritto da nessuna parte che sia "giusto". Allora Paperinik non è un supereroe secondo Martina che lo ha creato, quindi PK è una montagna di sciocchezze, no?Ma perché mi devi far passare per la bocca cose che non ho mai detto? Qui voglio definire tre cose.
Invece secondo me non ti rendi conto dei toni che usi. Ad esempio, hai scritto "quasi un secolo di storia buttato via e disonorato in questo modo.": questo è un tono tragico, da melodramma oserei dire; non vedo perché i narratori di un secolo si dovrebbero rivoltare nella tomba solo perché si differenziano i nipotini.Ma io mica lo scrivo per offendere gli autori che fanno parte di questo progetto. Io mi sono espresso in questo modo, "melodrammatico" come dici tu (è la prima volta che sento dire una cosa del genere riguardo ai miei discorsi... boh), per far capire al meglio la mia opinione, non per sembrare poco educato o chissà che cosa. Si tratta però sempre di un'opinione, intendiamoci.
Dove sta scritto che sono queste le caratteristiche naturali?In tutto il quasi secolo di storie, in cui li vediamo con dei caratteri semplici e che, legatissimi, vogliono tanto bene anche allo Zio Paperino e allo Zio Paperone.
Chi lo ha deciso?Tutti gli autori di questo quasi secolo (che mi sembrano un tantino di più delle persone della redazione di oggi, e anche lì probabilmente mica tutti sono d'accordo con questa esagerata differenziazione dei nipotini), persino Al Taliaferro che hai nominato più volte. Nelle sue strisce si nota come facciano tutto insieme, mai da soli, perché sono legati. E, è vero, che fanno i dispetti a Paperino, ma lo fanno perché sono dei bambini giocherelloni (e alla fine gli vogliono bene), non degli adolescenti che vedono lo Zio come l'autorità da non rispettare. Anche qui vorrei dire una cosa: è ovvio che questa cosa dell'autorità non viene marcata molto e che non si fumano i sigari. Ma questo perché? Perché su Topolino sarebbe inconcepibile vedere certe cose. Ma se noi paragonassimo questi "nuovi" nipotini adolescenti a degli adolescenti nella realtà, queste cose le farebbero. Anzi, nonostante siamo su Topolino, la mia paura è che un minimo di questo rifiuto dell'autorità potrebbe arrivare prima o poi, se si continua questo progetto per filo e per segno. E questa è un'altra verità oggettiva, non si può dire il contrario: il rifiuto dell'autorità è sbagliato. Le autorità, i genitori, la polizia, sono essenziali!
Ma nel caso dei nipotini invece non si tratta di regole prestabilite, e questo proprio perché di solito sono personaggi non caratterizzati, quindi come un foglio bianco ancora da scrivereInfatti. Sono poche le storie in cui vengono caratterizzati di più: è anche questa una realtà oggettiva. E va bene a questo punto scrivere più storie con la caratterizzazione dei nipotini. Ma almeno, per me, l'ideale sarebbe lasciarli uniti, che vedono l'autorità come un eroe e che, soprattutto sia il determinato autore, di volta in volta, a decidere come caratterizzarli, senza il bisogno di seguire una continuity e senza che per forza il carattere di uno dev'essere sempre quello. Poi ci sta anche che ci siano anche storie in cui i caratteri non sono necessari alla trama della storia, come ho detto prima.
lo dimostra il fatto che sono cambiati moltissimo di carattere in base all'autore, da Taliaferro, a Barks, a Martina, a Scarpa, a Pezzin, a Don Rosa.Appunto. Se devono cambiare di tanto in tanto, mi piacerebbe che lo facciano ancora in base all'autore e non che bisogni seguire alla lettera la continuity di questo pesante e limitativo progetto incominciato nel 2019.
Non ti piace tutto ciò? Amen, non leggere queste storie, ma non venire a dire ciò che è giusto o è sbagliato, a meno che tu non introduca il discorso con un colossale "secondo la mia modestissima opinione".Invece mi piace eccome, se fatto bene, cioè ad esempio senza queste limitazioni, come ad esempio il fatto a Qui e Quo piaccia il calcio e a Qua piaccia la musica. Per me non bisogna seguire un progetto, ma ogni autore deve decidere per conto suo se in quella sua storia convenga che sia che a Qua piaccia il calcio. E neanche per forza. Un autore può anche decidere che siano altre le passioni dei nipotini, e magari condivise da tutti e 3. E questo mi aggraderebbe di più, perché così li posso comunque vedere fratelli legati. E si troverebbe meglio anche il lettore saltuario, che non deve stare a seguire una continuity senza senso.
Flash, ma chi l'ha detto che i nuovi nipotini non sono più legati allo Zio Paperone e a Paperino? Perché il fatto che abbiano tre personalità distinte dovrebbe escludere ciò?Perché li hanno resi troppo "adolescenti" come età. E questo ne potrebbe far derivare un rifiuto dell'autorità come Paperino, Zio Paperone, gli insegnanti a scuola, la polizia. Ciò per ora non c'è ben esplicito tranne in alcuni punti di Tre Paperi in gioco. Ma la mia paura è che potrebbe saltare fuori prima o poi. Tutto qui.
Certo che può averli. Ma semplicemente lo decide un autore specifico nello specifico caso che caratteri particolari devono avere (in questo caso) QQQ. E non che questo progetto sia denominato "progetto definitivo" per la caratterizzazione dei nipotini.
Non hai letto bene ciò che ho scritto, perché io non ho mai detto che si verrebbe a creare un problema con le storie in cui i nipotini sono caratterizzati. Anzi, ho detto che secondo me, tutta questa cosa dei progetti non funziona, perché se si vuole dare delle caratteristiche aggiuntive ai nipotini (e ci sta farlo) sarebbe l'ideale che decida ogni autore come gestire la propria storia di QQQ, senza alcuna limitazione. Poi ci può essere anche l'autore che scrive una storia dei nipotini in cui il carattere non è funzionale alla vicenda, ma questo è un altro discorso...
Infatti. Sono poche le storie in cui vengono caratterizzati di più: è anche questa una realtà oggettiva. E va bene a questo punto scrivere più storie con la caratterizzazione dei nipotini. Ma almeno, per me, l'ideale sarebbe lasciarli uniti, che vedono l'autorità come un eroe e che, soprattutto sia il determinato autore, di volta in volta, a decidere come caratterizzarli, senza il bisogno di seguire una continuity e senza che per forza il carattere di uno dev'essere sempre quello. Poi ci sta anche che ci siano anche storie in cui i caratteri non sono necessari alla trama della storia, come ho detto prima.
Ma perché mi devi far passare per la bocca cose che non ho mai detto? Qui voglio definire tre cose.
1) PK non ha nulla a che vedere con Paperinik secondo me (nel senso che sono due identità ben distinte). Inoltre di Paperinik ce ne sono ben due. Più nello specifico Paperino ha 5 identità: Paperino, Qu-Qu-7, Doubleduck, PK, Paperinik. E quest'ultimo sono in realtà ben due "sotto-identità" diverse: Paperinik Vendicatore (quello di Martina e ora di Gervasio) e Paperinik Supereroe (quello semplice da città). Poi PK, che è proprio un'altra identità, è un supereroe intergalattico, fantascientifico. Sono più dettagliato in un topic creato da me poco tempo fa. Mi scuso, in questo caso, per l'off-topic, ma ci tengo molto a quest'argomento e non ci piace che ci sia confusione con le identità.
2) Per me PK NON è assolutamente una montagna di sciocchezze. Io vado matto per tutte le identità di Paperino. E su questo vorrei che nessuno avesse più dubbi.
3) Quando ho detto "è giusto", primo non va inteso come se io ritenessi che ho per forza ragione, secondo in quella frase ho detto una realtà oggettiva, qualcosa che sanno tutti. "È giusto, come è sempre stato, che in determinate storie le caratteristiche caratteriali non servano e in altre siano importanti". È proprio una realtà oggettiva, nel senso che da sempre vengono scritte storie di QQQ in entrambi i modi.
Ma io mica lo scrivo per offendere gli autori che fanno parte di questo progetto. Io mi sono espresso in questo modo, "melodrammatico" come dici tu (è la prima volta che sento dire una cosa del genere riguardo ai miei discorsi... boh), per far capire al meglio la mia opinione, non per sembrare poco educato o chissà che cosa. Si tratta però sempre di un'opinione, intendiamoci.
In tutto il quasi secolo di storie, in cui li vediamo con dei caratteri semplici e che, legatissimi, vogliono tanto bene anche allo Zio Paperino e allo Zio Paperone.
Tutti gli autori di questo quasi secolo (che mi sembrano un tantino di più delle persone della redazione di oggi, e anche lì probabilmente mica tutti sono d'accordo con questa esagerata differenziazione dei nipotini), persino Al Taliaferro che hai nominato più volte. Nelle sue strisce si nota come facciano tutto insieme, mai da soli, perché sono legati. E, è vero, che fanno i dispetti a Paperino, ma lo fanno perché sono dei bambini giocherelloni (e alla fine gli vogliono bene), non degli adolescenti che vedono lo Zio come l'autorità da non rispettare. Anche qui vorrei dire una cosa: è ovvio che questa cosa dell'autorità non viene marcata molto e che non si fumano i sigari. Ma questo perché? Perché su Topolino sarebbe inconcepibile vedere certe cose. Ma se noi paragonassimo questi "nuovi" nipotini adolescenti a degli adolescenti nella realtà, queste cose le farebbero. Anzi, nonostante siamo su Topolino, la mia paura è che un minimo di questo rifiuto dell'autorità potrebbe arrivare prima o poi, se si continua questo progetto per filo e per segno. E questa è un'altra verità oggettiva, non si può dire il contrario: il rifiuto dell'autorità è sbagliato. Le autorità, i genitori, la polizia, sono essenziali!
Perché li hanno resi troppo "adolescenti" come età. E questo ne potrebbe far derivare un rifiuto dell'autorità come Paperino, Zio Paperone, gli insegnanti a scuola, la polizia. Ciò per ora non c'è ben esplicito tranne in alcuni punti di Tre Paperi in gioco. Ma la mia paura è che potrebbe saltare fuori prima o poi. Tutto qui.
Appunto. Se devono cambiare di tanto in tanto, mi piacerebbe che lo facciano ancora in base all'autore e non che bisogni seguire alla lettera la continuity di questo pesante e limitativo progetto incominciato nel 2019.
Invece mi piace eccome, se fatto bene, cioè ad esempio senza queste limitazioni, come ad esempio il fatto a Qui e Quo piaccia il calcio e a Qua piaccia la musica. Per me non bisogna seguire un progetto, ma ogni autore deve decidere per conto suo se in quella sua storia convenga che sia che a Qua piaccia il calcio. E neanche per forza. Un autore può anche decidere che siano altre le passioni dei nipotini, e magari condivise da tutti e 3. E questo mi aggraderebbe di più, perché così li posso comunque vedere fratelli legati. E si troverebbe meglio anche il lettore saltuario, che non deve stare a seguire una continuity senza senso.
Poi ripeto: quando dico "è giusto" o "è sbagliato" mi riferisco a realtà oggettive se leggi meglio. Invece quando parlo di soggettività la maggior parte delle volte metto un "per me" o un "secondo me" per identificare che si tratta di un'opinione. Per quanto riguarda le volte in cui ho scritto opinioni e non l'ho messo, mi scuso: si tratta di semplici pensieri. Se neanche più vengono rispettate le mie opinioni personali, per me va bene: non c'è nulla di cui arrabbiarsi. Però almeno ditemelo esplicitamente (invece di fare giri di parole su rigiri) così la prossima volta evito proprio di esprimermi.
Scusate eh.
Ma se Qua avesse partecipato al torneo si sarebbe perso il suo ruolo in questa quinta parte dell’episodio.
Ruolo fondamentale in una scena bellissima.
Quindi ben venga questa differenziazione dei vari personaggi.
La cosa che spero è che non si avveri mai quello scenario del rifiuto dell'autorità a cui secondo me ci si sta avvicinando troppo con questo progetto.
E da quali atteggiamenti avresti percepito questo rifiuto?Allora, più che altro proprio da "3 Paperi in gioco" in cui (vado a memoria) non ricordo quale/quali nipotini aveva/avevano risposto male a Paperino. Quella storia mi aveva fatto un effetto non buono, semplicemente perché avvertivo l'inizio di qualcosa di negativo data l'adolescenza ovvia dei nipotini in quella storia. È forse proprio il fatto che io nella realtà non sopporto gli adolescenti maleducati che rubacchiano e appena sentono la polizia scappano. Sono lo stesso tipo di persone che di solito vedono l'adulto come il nemico. E, pur sapendo che su Topolino non ci saranno MAI casi espliciti del genere, ho sempre il timore che la cosa possa essere leggermente più evidenziata.
Allora, più che altro proprio da "3 Paperi in gioco" in cui (vado a memoria) non ricordo quale/quali nipotini aveva/avevano risposto male a Paperino. Quella storia mi aveva fatto un effetto non buono, semplicemente perché avvertivo l'inizio di qualcosa di negativo data l'adolescenza ovvia dei nipotini in quella storia. È forse proprio il fatto che io nella realtà non sopporto gli adolescenti maleducati che rubacchiano e appena sentono la polizia scappano. Sono lo stesso tipo di persone che di solito vedono l'adulto come il nemico. E, pur sapendo che su Topolino non ci saranno MAI casi espliciti del genere, ho sempre il timore che la cosa possa essere leggermente più evidenziata.
Più che altro la mia domanda su questo progetto è: perché evidenziare i caratteri di QQQ dandogli più o meno l'età dell'adolescenza? Di solito nel mondo reale gli adolescenti fanno cose anche negative come quelle che ho descritto prima. È vero che su Topolino non ci saranno mai cose esplicite del genere, però c'è sempre il rischio che ci si possa avvicinare. Perché invece non narrare le vicende dei nipotini bambini come di consueto, però con differenziazione dei caratteri? Cioè per me bisognerebbe fare (se lo si vuole fare come un vero e proprio progetto) esattamente quello che si sta facendo, solo che i nipotini dovrebbero essere più piccoli e non ci dovrebbe essere questa continuity a complicare le cose ai lettori saltuari, ma anche rimane una limitazione a autori che di volta in volta potrebbero scegliere che tipo di caratteri dare ai nipotini e a chi dei tre nello specifico.
E da quali atteggiamenti avresti percepito questo rifiuto?Allora, più che altro proprio da "3 Paperi in gioco" in cui (vado a memoria) non ricordo quale/quali nipotini aveva/avevano risposto male a Paperino. Quella storia mi aveva fatto un effetto non buono, semplicemente perché avvertivo l'inizio di qualcosa di negativo data l'adolescenza ovvia dei nipotini in quella storia. È forse proprio il fatto che io nella realtà non sopporto gli adolescenti maleducati che rubacchiano e appena sentono la polizia scappano. Sono lo stesso tipo di persone che di solito vedono l'adulto come il nemico. E, pur sapendo che su Topolino non ci saranno MAI casi espliciti del genere, ho sempre il timore che la cosa possa essere leggermente più evidenziata.
Sì, io ho appena finito la scuola media. A settembre sono in prima superiore. Ma se devo dirla non mi ci vedo in questi nipotini. Io mi immedesimo di più nel povero Paperino, che fa sempre le cose per il bene dei suoi nipotini. Io non frequento ASSOLUTAMENTE individui come quelli che ho descritto, perché non li sopporto i ragazzacci che fanno le cosiddette "ragazzate". Io sono sempre dalla parte dei miei genitori e della polizia. E non sarebbe male vedere i nipotini magari più piccoli, se può contribuire a renderli più cordiali.
È successo infatti. Ma quand'ero piccolo, non adesso che sono un adolescente. E quando è successo, è stato più in stile QQQ di Al Taliaferro, cioè bambino combinaguai.Sì, io ho appena finito la scuola media. A settembre sono in prima superiore. Ma se devo dirla non mi ci vedo in questi nipotini. Io mi immedesimo di più nel povero Paperino, che fa sempre le cose per il bene dei suoi nipotini. Io non frequento ASSOLUTAMENTE individui come quelli che ho descritto, perché non li sopporto i ragazzacci che fanno le cosiddette "ragazzate". Io sono sempre dalla parte dei miei genitori e della polizia. E non sarebbe male vedere i nipotini magari più piccoli, se può contribuire a renderli più cordiali.
Eppure stento a credere che tu non abbia mai provato la sensazione di non essere capito da un adulto o non abbia mai risposto stizzito (come hanno fatto Qui, Quo e Qua). Non ci credo.
da tarda scuola media-inizio liceoMa in quell'età si è già adolescenti, e non pre.
Beh, in ogni caso mi sembra una cosa più unica che rara.Hai super-ragione. I miei compagni di classe erano dei quasi-vandali per esempio. In ogni caso sono contento che abbiamo fatto questa discussione tranquilla. È risultata a mio avviso molto interessante.
Ma in quell'età si è già adolescenti, e non pre.
Perché da quel che so l'adolescenza va dai 13 ai 19 anni, se consideriamo che in inglese questi numeri finiscono con -teen.
Wow, chi ci salverà dalla "pericolosa deriva ducktalesiana"? E' "veramente brutta come cosa". Si tratta di un' "inutile continuity", "sembra che il mondo si sia fissato che Qui Quo e Qua non debbano più essere quello che sono sempre stati."
Già già, sono problemi decisamente gravi. Certamente sarebbe mooolto più utile se i tre nipotini venissero lasciati sempre uguali in ogni storia. Speriamo che Bertani ci legga per prendere seeeri provvedimenti.
Sì, vabbe', abbiamo capito, ma mo' non è che ogni settimana ci possono essere due pagine di discussioni su Qui Quo Qua!
Fonte Wikipedia:
“Il termine "forum", nell'ambito dell'informatica e del Web 2.0, è utilizzato in italiano per indicare l'insieme delle sezioni di discussione in una piattaforma informatica (...)
Una comunità virtuale si sviluppa spesso intorno ai forum, nel quale scrivono utenti abituali con interessi comuni.(...)”
Quindi, come in ogni ritrovo di appassionati, ci stanno sempre pareri discordi ed è naturale infervorarsi di fronte ad un argomento che coinvolge.
E anch'io, da appassionato ormai storico, dico apertamente quando una storia mi piace oppure no, chiarendo i punti che mi hanno trovato a sfavore.
Se poi la redazione Disney ha deciso di prendere questa ulteriore svolta dopo i continui omaggi al politically correct – nonostante il parere sfavorevole della maggior parte dei lettori culminata con la ridicolaggine dei coltelli mutati in patate nonché la sparizione dei sigari – e va bene, vorrà dire che in futuro spenderò meglio i tre euro. Amen.
A mio parere non stiamo parlando di una semplice divagazione ma del fatto che in questa storia Qua appare totalmente estraniato, quasi da problema psichiatrico. Anche se una cosa non interessa, c'era sempre in ballo un non indifferente argomento che stava a cuore a tutti indipendentemente dalla passione o meno del calcio, in questo caso lo sfruttamento di un terreno di pubblica utilità.
In questo caso, oltre ad essere una Giovane Marmotta, ci si aspetterebbe quel minimo di sentimento comune per la giusta causa come del resto accade nella realtà (anche se a voi non è mai interessato, sarete andati almeno una volta ad assistere ad una competizione di un vostro fratello/sorella, amico/a, ecc. e fare il tifo per loro!?)
Non stiamo quindi più parlando di una semplice caratterizzazione ma un totale stravolgimento se non snatutrizzazione di un personaggio storico. E a me non è per nulla piaciuto.
Alessio Coppola si dimostra un ottimo giallista e scrive una storia piuttosto articolata e da seguire con una certa attenzione. Davide Cesarello molto bravo con un taglio che ricorda quello di De Vita: potrebbe essere il suo erede. Puerto Enganado è il luogo 'più lontano' da Topolinia secondo alcuni ma in realtà, essendo in una zona costiera dell'America 'centrale' (più o meno, visto che si parla spagnolo e si è ai tropici), tanto lontano dal Calisota non è. Credevo che la vicina d'ombrellone di Minni fosse più 'coinvolta' con le tresche del posto visti alcuni suoi comportamenti 'sospettabili' collegati alla lingua lunga della Mouse ma invece non sembra essere così. Sempre che non mi sia perso qualcosa nei vari collegamenti da fare.«Topolino e il caso elastico», a mio avviso, è frutto di una delle peggiori sceneggiature degli ultimi tempi. Caotica, affrettata, senza alcuna tensione legata all'incertezza e zeppa di stereotipi che rendono i personaggi quasi caricaturali. Sembra come se avesse subito corposi rimaneggiamenti, dato che alcune linee narrative rimangono in sospeso, rendendo superflua la presenza nella storia di alcuni attori. Naturalmente, si tratta del mio punto di vista personale e, da appassionato, sono lieto che la storia ad altri sia piaciuta.
Non mi aspettavo di certo il ritorno del Cuordipietra malvagio di Artibani ma neanche quell' "ameba" che è stato nella saga, dove praticamente non ha mai avuto un ruolo rilevante se non come comparsa (addirittura partecipa alla festa finale e in alcune scene pare commuoversi). Anche il colpo di scena finale con Paperone mi è parso un po' troppo forzato.Giusta osservazione. Pensavo che l'incontro nello scantinato riscattasse la 'prova opaca' e invece sia lui che gli altri si 'accontentano' di vendere qualche loro giovane promessa (per quanti soldi, poi? Non credo che Paperone si sarà svenato più di tanto). La scena della commozione insieme a RK davanti alla Tv può anche essere vista in senso ironico ma la partecipazione finale nel gruppo che grida "Evviva Paperon de' Paperoni!" mi è parsa davvero fuori luogo.
Topolino e il caso elastico (Alessio Coppola, Davide Cesarello);
Il Torneo delle Cento Porte - Quinto turno: Tutti nella mischia (Marco Nucci, Donald Soffritti);
Papere imprenditrici balneari (Carlo Panaro, Francesco Guerrini);
www.benessere.pap - Zio Paperone e il problema della spesa (Marco Bosco, Emanuele Virzì);
Star Top 3 - Episodio 3 (seconda parte): L'opposto del bene (Bruno Enna, Carlo Limido).
Recensione Topolino 3372
L’estate, stagione di relax per antonomasia, viene sempre associata a letture leggere, i cosiddetti “titoli da ombrellone”, e tra questi i più suggeriti e gettonati, chissà perché, sono i gialli. Topolino (https://www.papersera.net/wp/?s=topolino+libretto) non sfugge a questa regola empirica, pubblicando ogni anno un giallo estivo con protagonista l’omonimo personaggio, con risultanti piuttosto altalenanti.
Topolino e il caso elastico, oltre alla copertina, si prende anche la posizione di apertura, dando quindi l’idea di una storia a cui si vuole dare un certo risalto. Purtroppo le aspettative vanno presto deluse.
Anzitutto di mystery c’è ben poco, ha quasi più risalto la parte di commedia romantica, con i soliti battibecchi tra Minni e Topolino a causa della voglia di normalità della prima e del piacere per le indagini del secondo. A questo si aggiunge che tutta la struttura che regge la storia è piuttosto debole. L’idea di base non è particolarmente intrigante, al centro della vicenda abbiamo il solito traffico illecito, in questo caso di lattice, con un immaginario paese centro-sudamericano come teatro della vicenda. Poco male, verrebbe da dire, la suspense della classica indagine deduttiva verrà compensata dalle scene di azione.
Scene di azione… quali? Topolino viene “magicamente” messo sulle tracce (da chi? da cosa?) di una delle persone coinvolte e il soggetto in questione racconta per filo e per segno quasi tutto quello che c’è da sapere… ad alta voce… in un bar… con Topolino lì in ascolto. Il resto è un’indagine confusa e fortunosa, non aiutata da disegni tutt’altro che accattivanti.
E su tutto ciò aleggia il fantasma di Sofia, una che ha tutto per essere la classica spia da film anni Cinquanta, dal cappello a larghe tese, agli occhiali scuri perennemente inforcati, fino all’anello che sembra suggerire la presenza di una radio-spia, dato che viene opportunamente evidenziato da primi piani ad hoc; un personaggio che ritorna in scena più volte, ma che alla fine si dimostra essere una semplice comparsa ed ha solo la funzione di enfatizzare ancora di più il fastidio di Minni per una situazione sentimentale che non è quella che vorrebbe. Questo personaggio costituisce a tutti gli effetti una fallacia logica (chiamata, nella fattispecie, red herring (https://en.wikipedia.org/wiki/Red_herring) nei paesi anglosassoni), un elemento che non dovrebbe mai trovare posto in una detective story detective story.
Insomma sembra un giallo scritto senza tenere minimamente conto dei meccanismi che governano questo genere, talmente improbabile in alcuni punti da far pensare a un qualche inconveniente durante la fase di lavorazione. Coppola non è uno sceneggiatore e, se togliamo le gag page, questa è la sua terza storia a superare le 15 pagine, ma un risultato del genere non penso sia ascrivibile alla sola inesperienza. Piuttosto penso possano esserci stati dei requisiti troppo stringenti in termini di numero massimo di pagine o qualcosa di simile che hanno costretto a una riscrittura veloce e, forzatamente, poco accurata.
Di ben altro livello complessivo è la terza tranche delle avventure di Star Top (https://inducks.org/subseries.php?c=Star+Top).
La puntata di questa settimana chiude un percorso iniziato sei anni fa con il capitano T.J.J. Tirk che finalmente ha modo di vedere riscattato il nome di suo nonno e nella maniera più impensabile. Il doppio episodio conclusivo ricorda in qualche modo Il superstite, episodio della serie classica, anche se con diverse modifiche e ribaltamenti di ruoli, ma in generale tutta l’opera di Enna è permeata di richiami e suggestioni della serie TV, in una miscela ben amalgamata e ricca di avventura e mistero.
Il capitano T.S. Tirk inizia il suo racconto…
</img> Dovendo trovare un difetto e pur conscio del fatto che il mix tra avventura e comicità è uno dei punti fermi di questo lavoro, avrei evitato la sequenza del pelapatate che ho trovato eccessivamente parodistica dato il contesto, ma tutto sommato è un peccato veniale, compensato dall’aver introdotto un personaggio come Tirk Sr. che potrebbe avere anche un ruolo interessante nel futuro, se mai ci sarà un prosieguo di questa saga.
Sempre nel numero in edicola si conclude anche Il torneo delle cento porte e lo fa in maniera piuttosto lineare. Non un finale sorprendente quindi, ma anzi, forse quello più “facile”. Questo perché tutto ciò che si voleva comunicare – i valori sportivi, il coraggio di combattere le proprie ansie, la determinazione nel perseguire gli obiettivi (i destinatari sono principalmente ragazzini, non dimentichiamolo) – lo si è fatto gradualmente lungo le quattro puntate precedenti. Ciò di cui si aveva bisogno era perciò solo un qualcosa che chiudesse la vicenda. E sebbene avrebbe potuto trovare posto una soluzione più di rottura, alla fine il famoso (e anche un po’ abusato, ma ok…) cuore d’oro di Paperone fa all’uopo.
Una storia complessivamente buona, ben al di sopra delle ultime saghe sportive ospitate dal settimanale.
Le rimanenti storie sono Papere imprenditrici balneari (Panaro/Guerrini), variante del filone di Brigitta in affari contro Paperone, e una breve di Bosco e Virzì.
Tra i contenuti redazionali, segnaliamo un servizio sui tesori scolpiti nella roccia in alcune province della Cina e un viaggio tra alcuni itinerari naturalistici recuperati dal FAI.
Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2020/07/15/topolino-3372/
A me è sembrato quasi che Alessio Coppola abbia proprio voluto che Topolino non scoprisse la verità fino in fondo.Di solito nei migliori gialli ci sta che il protagonista non sveli il mistero o tutti i particolari di esso. Ma per definirsi una storia completa e ben definita non è raro che nelle ultime tavole, anche in maniera abbozzata, si chiariscono questi aspetti attraverso piccoli indizi o altro.
4) La figura di Sofia mi sembra troppo centrata nella storia per essere un semplice "diversivo" e poi la storia dell'anello risulta molto sottolineata per essere un particolare inutile. Magari l'obiettivo di Sofia (o di chi si nasconde sotto le sue fattezze) era proprio lasciar sfogare Minni per carpire segreti e particolari delle indagini.Fai questo ragionamento proprio perché il personaggio "infiltrato", che seduce (anche in amicizia, non solo in amore) per carpire quanto gli eroi sanno, è ormai uno stereotipo del genere giallo-avventuroso-quasi-di-spionaggio; Coppola, non concludendo la sotto-trama di Sofia come noi lettori (per stereotipo ed esperienza) ci aspettavamo, aggiunge un tocco di originalità e rende meno prevedibile la storia. IMHO ciò può essere solo un bene. :)
1) A pag. 26 nelle prime due tavole si vede uno scaricatore che trasporta dei fusti e che sembra travestito dato che i baffoni marroni che indossa sembrano identici a quelli indossati da Topolino al bar. Personaggio di cui al termine della storia non si è capito chi possa essere...Dalla quarta vignetta di pag. 34 si capisce che
4) La figura di Sofia mi sembra troppo centrata nella storia per essere un semplice "diversivo" e poi la storia dell'anello risulta molto sottolineata per essere un particolare inutile. Magari l'obiettivo di Sofia (o di chi si nasconde sotto le sue fattezze) era proprio lasciar sfogare Minni per carpire segreti e particolari delle indagini.Fai questo ragionamento proprio perché il personaggio "infiltrato", che seduce (anche in amicizia, non solo in amore) per carpire quanto gli eroi sanno, è ormai uno stereotipo del genere giallo-avventuroso-quasi-di-spionaggio; Coppola, non concludendo la sotto-trama di Sofia come noi lettori (per stereotipo ed esperienza) ci aspettavamo, aggiunge un tocco di originalità e rende meno prevedibile la storia. IMHO ciò può essere solo un bene. :)
Se la figura di Sofia potrebbe essere un espediente dell'autore per sviare la soluzione del "cattivo di turno",Ma vedendo bene gli altri aspetti evidenziati alla fine qualche dubbio mi è venuto....
Se fosse come ipotizzi tu, allora anche chi prende il furgone sarebbe lui. Ma a che pro ? Lasciando sul camion l'unica prova che incastra lui e Pepito Paz ? Facendo cadere il suo racconto ? Non fila come ragionamento (almeno che non abbia avuto io delle grosse sviste nella trama, cosa possibile...) e a me sembra più una macchinazione svolta da qualcuno che avrebbe interesse ad incastrare gli altri avendo campo libero.1) A pag. 26 nelle prime due tavole si vede uno scaricatore che trasporta dei fusti e che sembra travestito dato che i baffoni marroni che indossa sembrano identici a quelli indossati da Topolino al bar. Personaggio di cui al termine della storia non si è capito chi possa essere...Dalla quarta vignetta di pag. 34 si capisce cheSpoiler: mostra
-ilFu
Dirò di più....Spoiler: mostra
Mi sto ingarbugliando più di quando ho letto la storia ??? Posso:Come vedi tu stesso hai difficoltà a dare peso alle tue teorie che sembrano troppo "leggere". Proprio per questo mi sono nati i dubbi che ho evidenziato ;)Spoiler: mostra
Dato che Coppola ha già scritto in questo thread, potrebbe chiarirci... qualche dubbio.
-ilFu
Dirò di più....Spoiler: mostraSpoiler: mostra
Bravo Fabio, questo era proprio il mio ragionamento.Spoiler: mostra
Allora non sono pazzo :)) !Bravo Fabio, questo era proprio il mio ragionamento.Spoiler: mostraSpoiler: mostra
Allora non sono pazzo :)) !No! ;D
3) Detto per scherzo e con il massimo rispetto per l'intelligenza dell'autore e della redazione tutta, stiamo servendo su un piatto d'argento delle sottotrame non calcolate da sfruttare. In quel caso mi aspetto una sonante percentuale di ricompensa :))Nel senso che vengono a casa nostra e ce le suonano? ;D
Probabile.... :(3) Detto per scherzo e con il massimo rispetto per l'intelligenza dell'autore e della redazione tutta, stiamo servendo su un piatto d'argento delle sottotrame non calcolate da sfruttare. In quel caso mi aspetto una sonante percentuale di ricompensa :))Nel senso che vengono a casa nostra e ce le suonano? ;D
Ciao ragazzi, c'è una cosa che proprio non ho capito della storia "Topolino e il caso elastico":Spoiler: mostra
Mi sento stupido :(