Nell'ultima pagina non c'è più l'anteprima del numero della settimana successiva ma i fumetti in edicola quella settimana :(
Wizards of Mickey – Arena (prima e seconda parte) - Venerus/Marini
Spero che questo ennesimo ritorno dei Wizards sia un lavoro della precedente direzione e che questa appena entrata non li riproponga più.Bé, se hai letto l'editoriale di Bertani la settimana scorsa direi proprio - ma proprio - di no!
@ Lucandrea
Te lo chiedo lo stesso anche , se so, che tu non rispondi mai perché a te non piace entrare nelle "polemiche":
ma sulla storia di Wizards, non ti esprimi? E' perché i tuoi voti non possono scendere al di sotto del 5 o ... una dimenticanza? ;D
Ti rispondo cortesemente senza entrare nelle polemiche, doppio segreto:Grazie per la risposta che mi rende contento e perdonami se ogni tanto ti stuzzico un po'! :)
- Wizards of Mickey è una serie che, per scelta mia, non ho mai letto e seguito e quindi non posso dare una valutazione obiettiva alla storia di questo numero
- Molto raramente dò un voto inferiore a 5 perchè, nonostante la storia possa avere lacune o non piacere, bisogna ricordare che dietro a una storia c'è il grande lavoro e tempo dedicato da autori professionisti che ci mettono il cuore in quello che fanno. Quando assegno un voto insufficiente è perchè ho letto una storia che aveva delle carenze, soprattutto per quanto riguarda la trama, ma questo voto va visto come un incentivo a fare e dare il meglio
Perché siamo noi che lo paghiamo!Beh, questo è vero solo in senso lato. Il paragone con il muratore calza fino ad un certo punto: Il muratore ha un rapporto diretto con il committente, l'artista - disegnatore e/o sceneggiatore - è pagato dall'editore, non dal lettore. Il lettore influisce indirettamente ed in modo mediato, per il gradimento che suscita in lui l'opera dell'artista.
L'editore paga l'artista nella misura in cui i 100.000 "condomini" continuano a pagare 2.70 alla settimana. Se i condomini di questo immenso palazzo, cominciano a calare drasticamente, il condominio chiude e l'artista deve trovarsi un altro condominio. 8)Perché siamo noi che lo paghiamo!Beh, questo è vero solo in senso lato. Il paragone con il muratore calza fino ad un certo punto: Il muratore ha un rapporto diretto con il committente, l'artista - disegnatore e/o sceneggiatore - è pagato dall'editore, non dal lettore. Il lettore influisce indirettamente ed in modo mediato, per il gradimento che suscita in lui l'opera dell'artista.
Ho letto anche io l'editoriale e colto il chiaro entusiasmo di Bertani sui wizard..Ieri ho finito di leggere il numero tralasciando i wizard(che però voglio sfogliare x i disegni che sembrano esser molto belli) e le storie son piacevolissime.
Doppia puntata x la serie..se nn fosse che ho l'abbonamento avrei evitato l'acquisto del topo questa settimana..meno male che in allegato mandano una bustina di figurine 🤣
Ah cmq penso che chi paga,siano anche sponsor e pubblicitàLa pubblicità è sempre direttamente legata al peso delle vendite, dunque ...
Permettimi però di dissentire perché la critica,nell'ambito dell'Arte è quella che la rende viva e immortale.
Wizards of Mickey - Arena avrà anche dei disegni stupendi, però la sua bellezza nasce e muore in quello, è una lettura piacevolmente visiva ma non lo è dal punto di vista della sceneggiatura, giacché si parla di un capitolo aggiuntivo, totalmente scollegato dai precedenti, di una serie che aveva praticamente detto tutto ciò che voleva dire nelle prime due saghe, da quel punto in poi è stato tutto un allungare e architettare modi per portare avanti una storia senza mai curarla davvero nei minimi dettagli.Penso di poter affermare che io mi posso completamente rispecchiare nella tua critica alla storia dei Wizards al 100%, nel senso che, se pur incantato dai disegni che ho scorso dal primo all'ultimo, nel provare a leggere mi sono impantanato completamente all'inizio della seconda parte, dicendo: "adesso basta, ho di molto meglio da fare e, soprattutto da leggere".Permettimi però di dissentire perché la critica,nell'ambito dell'Arte è quella che la rende viva e immortale.
Non posso che condividere, però, se posso intromettermi, ritengo che sia il voto in sé ad essere problematico, ma più che altro per una ragione puramente psicologica. Sembrerebbe una contraddizione, se detta da me, tuttavia un numero non riesce ad esprimere se non una stima inesatta di un giudizio estetico, motivo per cui eviterei proprio di valutare le storie in tale maniera, poiché le giustificazioni su tale motivazione potrebbero poi non essere mai abbastanza per gli altri, motivo per cui si instillerebbero tutta una serie di polemiche che non contribuirebbero a rendere fertile il dialogo.
Lo so, sembra contraddittorio che proprio io mi schiero contro i giudizi numerici su prodotti artistici .
Detto ciò, posso sottoscrivere anche tutto quello che affermi relativamente all'uso e alla valenza del voto nell'ambito di una critica artistica ma, non capisco - o non riesco a cogliere -, quella contraddizione che sembra tale, a cui ti riferisci per ben due volte nel tuo intervento.