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Post - Giovino

Pagine: [1]  2 
1
Carissimi,
è tanto che non scrivo, e non so se questa sezione è quella adatta.
Volevo promuovere e diffondere tra noi disneyani e paperserosi la notizia dell'incontro che si terrà domani, presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", con Francesco Artibani sul rapporto tra parole e immagini, alle 11.30.
Qui allego la foto della locandina, un saluto!


2
Testate Regolari / Re:Definitive Collection - Discussione generale
« il: Venerdì 12 Ott 2018, 11:21:13 »
Ottima notizia, grazie.

3
Testate Regolari / Re:Definitive Collection - Discussione generale
« il: Venerdì 12 Ott 2018, 01:21:27 »
Personalmente, vorrei che arrivassero a termine gli esilaranti Mercoledi di Pippo, C'era una volta in America e Le storie della Baia, che mi divertivano molto.

Se non ho capito male, anche questa volta, come nel caso del cofanetto di Cavazzano, esso sarà disponibile solo completo, e non con il solo ultimo volume + cofanetto cui aggiungere i propri numeri. (O mi sbaglio?)

Se fosse così, ribadirei allora una certa stizza. In fondo, se queste serie sono arrivate a termine lo si deve a chi, come me e altri, le ha comprate sin dal principio in edicola. Sarebbe quindi logico aspettarsi il cofanetto da completare, e non solo quello completo. Pazienza.

4
Topolino / Re:Topolino 3280
« il: Sabato 6 Ott 2018, 15:38:08 »
Mi pare un buon Topolino, nonostante le solite frenesie tecnologiche, sia nelle centrali che nelle secondarie, divertenti. Spirasse di già un vento più frizzante?

Dal mio punto di vista, si dovrebbe provvedere a rimettere la storiella in penultima pagina, al posto dell'imbarazzante e mai interessante intervistucola al bambino di turno.

E si dovrebbe, per quanto riguarda le interviste centrali, tornare a intervistare cantanti o attori che non siano né inadatti e volgari né moralmente discutibili (le ultime interviste depoliane, tra trapper - musica davvero inadatta, per testi e portamento dei cantanti - e attorucoli, erano davvero pietose e sbagliate).

Se poi si ripristinasse lo stampatello normale e non questo orribile carattere "amico (?) dei dislessici", saremmo a cavallo.

Per quanto riguarda la questione del prezzo, io penso, ma non per Topolino, bensì per qualsiasi prodotto, soprattutto editoriale, che il prezzo, e la discussione sul prezzo, sia parte integrante del prodotto stesso, e che spostare il dibattito sul prezzo fuori dal dibattito sulla qualità del prodotto sia una forzatura, un errore e, forse, uno stratagemma.
Ma questa è NATURALMENTE una mia opinione.

5
Le altre discussioni / Re:Cambio alla direzione di Topolino?
« il: Lunedì 1 Ott 2018, 23:55:03 »

Io sono dell'opinione che questo cambio di direzione sia sacrosanto e giunto fin troppo tardi.

Per due tre che si sono riavvicinati, i lettori di Topolino sono diminuiti vertiginosamente, come le vendite, che sono crollate. Così stanno le cose.

Topolino, sotto la sua gestione, è diventato sciatto nella veste, mediocre e dozzinale nella lingua (ultime chicche: "rosichi di brutto", "manco", tanto per dire), ossessionato dalla rincorsa alla contemporaneità, come se non potessero esserci storie senza rimandi all'attualità tecno-scientifica, come se un giovane lettore leggesse qualcosa solo se gli parla di tecnologia (e allora, perché leggere...); e poi è diventato un giornalino per adulti, zeppo di ironia, finanche dissacrante e sardonico, che non sono sentimenti infantili e piccini, anzi, oltreché assurdamente e capziosamente politicizzato, tra ecologismi sfrenati, decrescite felici più o meno insinuate, censure pervicaci e mosse dal terrore sovrano di offendere qualcuno, moraline appiccicate ad ogni finale, con buona pace dei cardini della narrativa.

Il fatto stesso che sia nato un "Topolino Junior" testimonia altresì la deriva del Topolino, che nacque, come tutto ciò che afferisce all'arte, per tutti, e che oggi parla solo a pochi, pochissimi, specializzati e specialisti che poco hanno a che fare con il lettore del tempo che fu.

Il gioco mostra la corda: se non ci si rivolge ai bambini, forse si guadagnano applausi tra i pochi appassionati, e si fa boccuccia pensando di gustare cose che solo pochi possono apprezzare, ma così il ricambio non c'è e il destino è l'estinzione. Il mio giornalaio e i giornalai del mio quartiere e dei quartieri vicini (centro di Roma e Roma Nord) di Topolini ormai ne vendono pochissimi, a un pubblico pressoché solo adulto. D'altronde, fu la De Poli a voler sbarcare nell'adulta fumetteria, chiarendo la metamorfosi adulta di Topolino, che evidentemente pianificava - e che si è rivelata fallimentare.

A tutto ciò si aggiunga che sotto la direzione De Poli, e la gestione Panini, le testate hanno conosciuto una farragine davvero triste, figlia di scelte azzardate o errori di pianificazione, comunque di una miopia di cui ella stessa è stata vittima.

Per quanto riguarda il problema dell'ispirazione politica di Lupoi, non mi pare che i suoi pensieri - manifesti - contrastino con quelli che la De Poli ha disseminato continuamente su Topolino, durante gli anni della sua gestione.

Spero che Topolino ricominci a rivolgersi ai bambini, con storie per bambini, e spero che torni alla sua veste, cartacea, prima della svolta ecologista (o pauperista?) della De Poli. Spero che torni alle storie della folle quotidianità, senza ironie eccessive e disincanto, con personaggi che tornino ad assomigliare ai loro caratteri originali e originari, unico modo per raccontare storie vive, con qualità e vizi umani, radicali e vivi (avarizia, presunzione, pigrizia ecc.), e con la forza narrativa che gli fu propria e che ora, quasi, non c'è più. Forse, così, si potrà recuperare il terreno perduto.

P.S.: a me sono piaciute le operazioni come Moby Dick, Duckenstein, Ratkyll, ma sono tutte storie "per quadri", zeppe di didascalie delle immagini, senza che la storia (e i personaggi) vivano narrativamente. Così, a noi, adusi alla letteratura, può piacere la trasposizione, ma un bambino non gode dell'avventura, se tutto è descritto e mai narrato, se i personaggi sono sempre statici e non parlano mai o quasi.

6
Topolino / Re:Topolino 3273
« il: Martedì 21 Ago 2018, 12:36:57 »
Un Topolino mediocre, nel complesso.


Un appunto, chiaramente personale, sul personaggio di Fantomius: all'inizio lo apprezzavo molto, mi piaceva l'ambientazione retrò, nel disegno e nei colori, ne ho comprato la Definitive, ma nel tempo è diventato anch'egli un personaggio politicamente corretto, barboso nelle sue tirate moralistiche, come tanti cattivi che, per varie ragioni, sono diventati buonisti più che buoni negli ultimi anni.

Tanto per dire: negli ultimi episodi è sempre più evidente questa acredine sociale di Fantomius rivolta alla propria classe, una acredine che è davvero gratuita, immotivata, e politicamente troppo corretta e moralistica.
Il solito cattivo che poi tanto cattivo non è, perché in fondo ruba agli ipocriti, ai "colletti bianchi" che sono quindi, in realtà, meritevoli di questa punizione. Che barba! Che insopportabile moralismo!

(Come se poi l'aristocrazia meritasse sempre queste tinte fosche per diventare ambientazione di crimini e misfatti, cosa tutt'altro che necessaria)

Che barba questo ladro che sproloquia sulle ipocrisie dell'aristocrazia, e che finisce per rubare a fin di bene.
Nell'ambito della strategia, che barba quest'eroe che trova sempre una scappatoia, un Deus ex Machina che lo cava dagli impicci (l'episodio sulla nave da crociera è, secondo me, in tal senso, rivelatorio di una certa macchinosità e stanchezza).

Mi pare che Fantomius stia subendo la stessa involuzione del povero Diabolik, diventato, suo malgrado, ladro a fin di bene (lui addirittura è diventato ambientalista, ecologista e chi più ne ha più ne metta).

Eppure la storia di Fantomius è piena di possibilità inesplorate, narrativamente parlando: l'epoca scelta, tanto per dire, garantirebbe trovate e idee una più bella e avvincente dell'altra. E invece anche questo personaggio si è impantanato, a mio parere, nella palude in cui buona parte delle storie di Topolino, ormai, stanno.

Pazienza. 

7
Testate Regolari / Re:Zio Paperone (Panini 2018) - Discussione Generale
« il: Mercoledì 18 Lug 2018, 14:14:45 »
L'aspetto più sciocco, a mio parere, è che questo n.1 sia dato esclusivamente in abbinamento a Topolino.
Io, che a Topolino sono abbonato, tuttavia, non ho ricevuto questo giornaletto abbinato.
Dal giornalaio, dovrei comprare di nuovo Topolino per averlo. Fesseria. O forse la settimana prossima sarà distribuito il n.1 anche singolarmente?

Misteri.

8
Il Mercatino / [VENDO] Tesori Disney 1-2-3-4 cartonati e numerati.
« il: Giovedì 12 Lug 2018, 06:30:20 »
Buongiorno,
vendo, perché doppioni:

1. Tesori Disney, edizione cartonata e numerata, n.3827, 35 euro;
2. Tesori Due. Disney, edizione cartonata e numerata, n. n.3229, 35 euro;
3. Tesori Tre. Disney. Storie di fantasmi, edizione cartonata, 25 euro;
4. Tesori Quattro Disney. Zio Paperone nel Klondike, edizione cartonata, 20 euro.

Le condizioni sono ottime.
Invio le foto a chi le desidera.

9
Topolino / Re:Topolino 3267
« il: Mercoledì 11 Lug 2018, 23:39:58 »
Mi dispiace molto che di quattro concetti (la mediocrità della lingua della storia delle Piccole papere, in cui il tu prevale sul voi; la preminenza, ultimamente, di storie con forte presenza femminile in un fumetto perlopiù maschile; il linguaggio e le espressioni, nonché i pensieri della direttrice; il problema dello Sgrunt, che è di forma prima che di contenuti) l'intero forum abbia deciso di concentrarsi su uno soltanto, prendendolo a pretesto per attaccare la mia persona invece che per discutere. Trovo che le obiezioni che sollevo, in merito al Topolino in questione - e al Topolino in generale - siano meritevoli di essere discusse.
Difatti, il voi è in declino ormai da anni, senza che nessuno vi ponga rimedio, lo Sgrunt, e il livello in genere delle interviste, è anch'esso piuttosto mediocre, senza parlare di storie sempre meno divertenti e sempre più destinate ad un pubblico adulto e del politicamente corretto che, come testimoniato dalle molte discussioni in questo forum, oramai impera. Non ci si stupisca se Topolino crolla nelle vendite.

Aggiungo che, secondo me, si dovrebbero ridurre le inserzioni e i richiami in copertina, che non penso servono lo scopo (i bambini guardano le figure, se ci sono le figure, non perdono tempo a guardare la didascalia) e rovinano la copertina.

Queste, ovviamente, sono mie opinioni.

10
Testate Regolari / Re:The Don Rosa Library 9 - Zio Paperone e Paperino
« il: Mercoledì 11 Lug 2018, 16:58:29 »
Bel numero, belle storie e anche belle relazioni ed editoriali.
La mia impressione è però che la carta sia più scadente dei numeri precedenti.


11
Topolino / Re:Topolino 3267
« il: Martedì 10 Lug 2018, 10:10:06 »
Buongiorno a tutti.
Ecco le mie valutazioni, che sono strettamente personali e chiaramente opinabili, come lo sono tutte le valutazioni.

La storia delle Piccole papere è funestata dalla proliferazione del "tu" in vece del "voi", non solo d'uso su Topolino, ma ancor più necessario in una parodia di un romanzo vittoriano. Paperino e Paperina che così si rivolgono dopo il primo incontro, Paperetta Yé Yé che così si rivolge al bottegaio, ma anche questo "tu" insistito e non necessario con Nonna Papera, è sbagliato e mortifica una storia, pure, tutt'altro che entusiasmante.
La Ziche sa essere spassosa e divertente, e brava, ma ha poco spirito disneyano.

Sono scocciato da questa insistenza sulle femmine, le femmine, le femmine, le storie sulle femmine - in questo caso le papere - che è chiaramente una strategia ideologica e non narrativa ("dare voce alle donne"). Ma la De Poli ignora che il giornalino è affare essenzialmente maschile, come i videogiochi. Il politicamente corretto e la noia si rivelano anche in queste scelte, chiaramente di indirizzo ideologico prima che narrativo.

Trovo molto polverosa l'espressione della direttrice "in età scolare" che getta una luce sinistra sulla sua idea di scrittura, di stile, di italiano. "L'età scolare" è dei documenti burocratesi, non della lingua di tutti i giorni.
Ed è particolare che una direttrice di un giornaletto non abbia mai letto Piccole donne.
D'altronde, secondo me la direttrice non ha molto spirito disneyano, avendo ella stessa ammesso, anni or sono, di aver cominciato (o ricominciato) a leggere Topolino soltanto una volta entrata nella redazione.

Infine, al netto delle polemiche sul contenuto, ripeto che il problema dello Sgrunt è lo Sgrunt come forma, in sé, non il suo contenuto. Al posto di questa intervista senza nerbo né originalità, non interessante e superflua in tutto - oltre che discutibile in alcuni suoi assunti e passaggi, sempre - si dovrebbe tornare, al più presto, al Ciak di penultima pagina, appuntamento imperdibile che, sempre secondo la mia opinione, si rivelò, sin dalla sua nascita, una formidabile esca per la lettura dei bambini che, dalla penultima breve, volentieri compravano il giornalino per leggerlo tutto, diventandone, prima dei recenti cambi di target, fedeli e appassionati.

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Topolino / Re:Topolino 3266
« il: Mercoledì 27 Giu 2018, 10:14:23 »
A mio parere, uno dei Topolini più spassosi degli ultimi tempi.

"Il ballo peperonato", "Il piazzista spiazzante", "Forature" sono davvero divertenti.

Come dicevo, la vita quotidiana offre spunti irresistibili di comicità, tra i qui pro quo di Gastone, Paperina, Paperino, la logica strampalata di Paperoga e quella stralunata di Pippo, in città (Paperopoli, Topolinia) che offrono il massimo del loro carattere comico.
Devo dire che il punto di forza di "Forature" è nell'espressività dei personaggi (bravo il disegnatore), soprattutto i comprimari, le macchiette e quelli che fanno da sfondo alle vignette, i cui volti e le cui espressioni sono esilaranti (la faccia della papera del call-center di p.98, la papera borghese e il tipo in giacca stile Fonzie a p.100, per dire).

Anche la storia di Orazio e Indiana non è male, con alcuni spunti divertenti.
La striscia di Tom e Paperino sui "piedi nel lago" pure, fa ridere un sacco, perché non è immediata.

La Coppa di Mondor, iniziata senza grandi pretese, finisce bene, nelle due ultime puntate. Rimane una storia tipica, ma alla fine ben svolta, sebbene a me non piacciano mai molto queste "storie a tema".

Uniche due note stonata: la De Poli dovrebbe sapere che non si dice "una botta" al cuore, bensì "un colpo"; e secondo me le lettere a Topolino dovrebbero essere lettere, meno ironiche e non-sense e più autentiche (altrimenti sono solo pagine sottratte alle storie). Pazienza.


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Si mette troppa carne al fuoco. Io vorrei che si tornasse ai fatti, al giornalino, ai suoi problemi.

I fatti sono il dibattito sull'andamento - o, meglio, lo scadimento - del giornalino (evidente dai dati delle vendite anzitutto, più che solo dagli Sgrunt o altro) sui motivi all'origine di questo declino, sulle soluzioni e proposte che si possono fare o auspicare.

In questo senso, è chiaro che il dibattito, in questo forum, ogniqualvolta centri un problema o lo svisceri, con i giusti ma corretti toni forti che ogni dibattito sull'arte implica, viene inibito, perché vige una regola non scritta, ma che traspare con forza dagli interventi di moderazione, secondo la quale, in fondo, la linea editoriale non deve essere messa in discussione, così come non si può discutere davvero la direzione stessa della De Poli e, di seguito, le sue manifestazioni, dal politicamente corretto alle sceneggiature scadenti, dal destinatario che non è più il bambino ma l'adulto specializzato, alla lingua.


NEL MERITO DELLA MODERAZIONE

Mi indispettiscono da sempre, non nel forum, ma nella vita, nella storia, le fumoserie complottistiche per cui pare sempre che ci siano ragioni più sotterranee e irrivelabili all'origine di problemi concreti e evidenti, da tutti percepiti ma che "qualcuno", ovviamente "più in alto in grado" e che quindi "sa", ritiene irrisolvibili in virtù di cause e segreti inconfessabili.
Rimandare sempre a pentole che bollono, trame di corridoio, segreti che non possono essere detti ai non iniziati eccetera, è poco serio, ed è tipico di chi, non volendo giustificare prese di posizione autoritarie e non legittimate dal ruolo incarnato (censure, inibizioni o altro, come è accaduto con i moderatori) o affermazioni tranchant, chiama in causa un mondo lontano e diverso che solo lui conosce, che "tutto regola" e che "tutto spiegherà, alla fine". Messianismo. Palingenesi. Se c'è qualcuno che sa qualcosa che noi non sappiamo, qualcosa che inciderebbe su un dibattito e vi porrebbe fine, allora lo dica. Il bene è amico della verità, e la verità è amica del bene. Truccare le carte e confondere è proprio del male e di chi non vuole la verità.

Quello di cui mi rendo conto, come lettore da anni e utente registrato da poco, è che i moderatori scambiano il ruolo di moderatore con quello di timoniere.
Una cosa, infatti, è moderare, cioè impedire, liberalmente, che le opinioni forti e i dibattiti delle idee degenerino in sterili insulti che si può finire per rivolgersi, senza che però il dibattito sia frenato nelle sue anche radicali asperità, tali di chi combatte con opposte idee su uno stesso oggetto d'amore. La moderazione in questo senso, dovrebbe essere una extrema ratio, non una petulante presenza inibitoria. Con la scusa di smorzare i toni, il buon tiranno smorza le idee. (E in quest'ottica, il forum interattivo, lungi dall'essere più esposto agli insulti, dovrebbe invece stimolare il solo, accesissimo ma netto, dibattito delle idee, dal momento che noi, come persone, non ci conosciamo, e quindi attacchi personali è stupido portarli.)
Altra cosa, invece, è voler timonare il forum e il suo popolo, e di conseguenza regolare e inchiavardare i topic che non piacciono, convinti - o forse inconsapevolmente persuasi - che il ruolo di moderazione coincida con quello di despota illuminato che, nel marasma delle opinioni che vengono espresse, per volontà generale, deve guidare il forum-stato verso un'idea di Topolino più giusta e aperta, bella e limpida. In virtù di questa convinzione, il timoniere-e-non-più-moderatore bensì direttore a sua volta, finisce, magari, per inibire le discussioni accese perché ledono la dignità del forum, oppure finiscono per tacitare gli utenti più radicali perché mettono a repentaglio la piatta condiscendenza che rende il forum tanto pulito quanto desertificato, o ancora, finiscono per congelare alcuni topic o thread perché alzano un velo su problemi che non si vuole e non si devono affrontare, pena l'ammettere che la direzione cui Topolino va - e con esso, forse, il forum - non è quella desiderata dai più (dato il crollo delle vendite), sebbene sia quella auspicata, a quanto pare, dalla direttrice e dai suoi solerti e illuminati difensori.
Insomma, arbitrare non significa dirigere.

Infine. Dal mio punto di vista, la volontà è sovrana. Se si sceglie di accettare l'incarico di moderazione, lo si fa pur sapendo che sarà un'attività da svolgersi con gratuità e nonostante la vita e il lavoro che si fanno. Qui nessuno impone niente a nessuno. Affermare o insinuare - giustificare - che la moderazione non è attiva o solerte perché questa attività gratuita è comunque insidiata dalla vita e dal lavoro, non ha ragion d'essere, dato che la carica, che immagino sia stata offerta, è stata con libertà assunta. Se non si è in grado di moderare e lavorare, allora si rinunci, senza chiedere comprensione per un fardello (?) che si è scelto di portare.
Ma soprattutto, io credo che la moderazione non sia un fardello, se praticata in modo liberale, cioè anzitutto ordinando i topic, aiutando i nuovi utenti e intervenendo con fermezza solo quando si passa dal confronto accesissimo all'insulto (o quando la scatologia e la scurrilità pervade un intervento). Lo stato minimo è sempre la soluzione migliore. Si lascino esprimere le persone con libertà, e la moderazione verrà da sé.

(Il concetto di "despota illuminato" non è un insulto criptato, ma un modo per rendere plastica l'idea di timoniere)
(Per quanto riguarda Artibani, ci troviamo davanti a un classico caso di allergia alle critiche, che testimonia una certa paura e insicurezza, prima che altro)
(Che alcuni moderatori abbiano sbattuto la porta avvalora la mia idea di confusione tra ruoli)
(Non conosco la ragione sociale o il futuro del Papersera come istituzione, ma so che se qualcuno lo frequenta è in virtù della libertà che vi si respirava. Se si cristallizza per farlo apparir bello e quieto, morirà, come tutto ciò che non ha più spirito o linfa)

Ricordo, infine, che il problema dello Sgrunt, ben precedente l'ultimo numero, è solo una manifestazione del problema di Topolino da quando la De Poli ne ha assunto le redini. Sarebbe bene quindi parlarne tanto e bene e a lungo, perché dalle piccole cose traiamo un mondo e capiamo le idee delle persone, e il futuro che attende ciò che ci sta a cuore. Un futuro, a quanto pare, sempre più incerto.

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Topolino / Re:Topolino 3264
« il: Sabato 16 Giu 2018, 13:17:23 »
Un mese, quattro Topolini, con un'altra, l'ennesima, storia a puntate, stavolta a tema Mondiale.
Anche qui, la storia - la trama - è risaputa, e il "folto cast", come nel cinema, non mi sembra aiutare a colorire o dare carattere o spessore alla vicenda, che rimane sempre la solita avventura a canovaccio risaputo, scontato.
 
Reginella, non mi ha mai appassionato (e non appassiona granché nessun giovane lettore, che invece dei suoi paperi antropomorfi si ritrova un personaggio non si sa bene perché meritevole di questa centralità). E la storia con lei è, come al solito, noiosa e senza veri scatti e originalità. Temo che la si tiri fuori, Reginella, più per soddisfare le aspettative degli specialisti del fumetto che non per divertire e intrattenere giovani lettori.
(Inoltre, ai nuovi giovani lettori sono oscuri i motivi dei rapporti tra Paperino e lei ecc. Sempre che ci siano ancora, dei nuovi giovani lettori di Topolino).
 
Il problema, ancora una volta, è di fondo: da sempre i paperi vivono o avventure di città (scene di vita quotidiana da cui far deflagrare il comico e il surreale della vita di ogni giorno e la strampalata e esilarante follia dell'umanità) o avventure nel mondo, ma è chiaramente la prima linea quella che fa emergere la comicità e il carattere autentico dei personaggi, i quali, è bene ribadirlo, nascono molto più aguzzi e spigolosi - straordinariamente spigolosi - di come invece ultimamente sono rappresentati (tutti buoni, tutti carini, tutti gentili, tutti ugualmente piatti e senza nerbo).
Ma le storie di vita quotidiana hanno bisogno di sceneggiature forti e di disegni espressivi (alla Gorlero dei Mercoledì di Pippo, per citare un ripescaggio) e mi pare che questi due elementi manchino, da parecchio.
Inoltre, le storie di vita quotidiana avrebbero bisogno di quel Paperino, quel Gastone, quel Paperone ecc. che furono, al tempo delle origini americane e dei grandi primi italiani (attaccabrighe, furbastro e accidioso il primo, petroso e materialista il secondo, avaro, misterioso e granitico il terzo, per dire), e lo stesso vale per il mondo di Topolinia, e per i comprimari. Ma qui, mi pare, si naviga a vista, preferendo queste storie dove tutti sono buoni, tipizzati, caricaturali nei loro difetti che però mai incidono nelle storie e che sono diventati più epiteti formulari che non ragione di conflitto. Mah..

Come si può pensare che un bambino compri per due settimane di seguito Topolino con una storia che è insostenibilmente a puntate (se è fortunato e lo compra questa settimana e non la prossima, col rischio di rimanere a metà, pensate che lo comprerà mercoledì prossimo per "sapere come andrà a finire" la storia di Mondor? Suvvia..), una in cui compare un personaggio (Reginella) che forse piace ad alcuni appassionati, ma che non è appassionante (solita avventurella scontata) e per di più è per soli iniziati, e altre storielle che - salvo quella di Pippo, che pure si sgonfia presto - lasciano il tempo che trovano, non si sa.

A tutto ciò, si aggiunga la folle decisione di togliere il Ciak in ultima pagina per far spazio a queste inutili interviste al ragazzino di turno (i bambini vogliono leggere le storie di Topolino, non vogliono leggere di altri bambini che blaterano su Topolino ma che non sono Topolino) e l'ennesimo, e francamente ormai estenuante, ritorno di una celebrità del momento in copertina, come se la presenza di Bebe Vio garantisse vendite maggiori o, ancor più, come se Topolino dovesse assumersi il compito di sensibilizzare alla disabilità più di quanto già non facciano scuola, istituzioni, politiche e giornali. Un po' va bene, il troppo stroppia, e io dico: fuori le campagne di sensibilizzazione dai giornalini, che devono raccontare storie belle e gustose, da cui poi, come accade con la narrativa, emergono i significati, senza ideologie e missioni civilizzatrici di sorta. I bambini, le cose, le capiscono senza che nessuno le inculchi loro.

(Tanto per dire: Dumbo è un grande inno alla diversità, ma è anzitutto una straordinaria storia; Shark Tale, al contrario, ha una storia povera costruita intorno al tentativo di far passare il messaggio che "diverso è uguale" e che lo squalo vegetariano - leggasi: omosessuale - ha ogni diritto ad essere, come gli altri squali. Ma i bambini, ripeto, non sono stupidi, e sanno perfettamente riconoscere il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, le storie belle e quelle polverose e ideologiche, gli adulti che raccontano e quelli che invece inoculano).

Che poi, in realtà, prima ancora di sensibilizzare, il problema è che Topolino è ossessionato dalla rincorsa agli idoli del momento - umani e materiali - con questo profluvio di celebrità e di gadget ipertecnologici, come se, appunto, ancora una volta giova ripeterlo, la letteratura del Primo Novecento avesse trattato solo di radio e telegrafi, altrimenti "non si coglieva lo spirito del tempo e nessuno avrebbe più letto i libri".

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Le altre discussioni / Re:Sulla trivialità di alcune espressioni
« il: Martedì 12 Giu 2018, 00:38:04 »
Rosicare non è adatto a Topolino.

E perché mai?


Deve leggere quello che ho scritto a Paperinika a pag.3.

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