Topolino e e il surreale viaggio nel destino sarà anche fatta di ottimi disegni, ma la trama?Ma tu pensa questo: potro' anche pensarla come mi pare senza bisogni di rimproveri, no?
Perché la storia di Cimino è sottotono? :o
Dalla tua recensione sembra che l'unica storia decente sia la prima.
C'è Cimino!!!!!! :D
Domani alle 7 sarò in edicola!
Peccato solo per i disegni di Amendola, troppo "scolastici" per i miei gusti.
[Next: Zio Paperone e la ricerca dell'Orichalcum (Cimino?); Speciale avventura: il destino del mondo nelle piume di Paperino (con copertina dedicata).
bella la prima storia sia per i disegni che per la trama, semplice ma giusta per l' eventoSi poteva andare oltre le venti tavole, creando ad hoc vignette a pagina piena. L'occasione ben meritava. Comunque, soddisfattissimo anche così.
E Faccini dove lo mettiamo? :)
Vitaliano. (http://www.disney.it/publishing/topolinomagazine/#/edicola/oggi/2862.jsp) E doppio Gagnor(il quinto di fila) :D
E Faccini dove lo mettiamo? :)
Ehi, che ne dite del concorso lanciato nel numero?Sarà un discorso nerd/donrosiano, ma mi piacerebbe una storia, ambientata nel 1934, che descriva l'incontro fra i tre Nostri. ;) Nessuno ha mai spiegato come Donald, dalla sua casa galleggiante, sia giunto a Mousetown. E poi ci sarebbe la faccenda di suo zio Amos ne "Il mistero dei cappotti", che ha tutto l'aspetto di un cane da caccia...lo so, sono considerazioni nerdissime... ::) ::) ::)
Io ho già in mente un paio di simpatici soggetti, qualcuno bravo con la matita potrebbe dar loro vita meglio di quanto possa fare io e qualcun altro potrebbe curarne colore e computer grafica. Sarei curioso di vedere il nostro piazzamento finale... :)
P.S.
Numero finalmente ricevuto, letto e recensito (https://www.papersera.net/papersera/edicola.php). I miei complimenti a Gagnor e a Cavazzano! ;)
Che c'entra col concorso in questione? :PEra una semplice proposta nerd, semiseria...molto semi e poco seria... ;D
in teoria Gambadilegno avrebbe dovuto esser disegnato con la gamba di legno, o sbaglio?A questa curiosità, ci ha risposto Gagnor stesso nel thread a lui dedicato, alcuni giorni fa. In effetti, il dubbio era venuto anche a me, ma la scelta dell'autore è voluta, oltre che in parte comprensibile. Ti cito l'intero passaggio.
perché (e questa è davvero una carognata) Gambadilegno non ha il look anni trenta (come hai dichiarato di voler fare nell'intervista pubblicata, nella quale avresti potuto dire anche qualcosa in più... ;)) e neppure la gamba posticcia?
L'idea era che anche Gamba fosse anni '30, e credo che Cavazzano l'abbia disegnato così intendendolo in quel modo. Anche perchè il suo Gamba tende comunque all'old-style. La gamba posticcia invece mi ha sempre angosciato un po', per cui l'ho ignorata bellamente. ;)
Topolino e il surreale viaggio nel mondo del destino - Gagnor/Cavazzano
Storia che ho atteso come poche ultimamente. Che dire?
Sentimenti contrastanti: una meraviglia per gli occhi, ma una trama esile e breve.
Storia non per tutti, senza dubbio.
Storia che necessita da parte di chi legge di una sensibilità e una lievità d'animo non comuni.
Ho letto con rammarico che la storia è stata considerata scialba e inconsistente, quasi che il piano narrativo in questo determinato caso avesse una qualche importanza, non ce l'ha come la rappresentazione del reale non ha importanza nel mondo di Dalì.
una volta inserisce questo concetto surrealista, tipico di Dalì in Topolino, Pippo e Paperino sconnettendoli completamente dal tempo in cui si svolge l'azione e facendoli vagare avanti indietro in un flusso del reale nello stesso istante passato, presente e futuro rompendo il continuuo che i fanatici della continuty vorrebbero rigido e immodificabile.
Complimenti per questo gioiello di storia, regalo per gli animi più sensibili.
Il piano narrativo per me ha importanza in ogni singola storia, che tratti del surrealismo di Dalì o noCondivido in pieno questa frase!
Quei poveri bimbi che mandano la foto sul Topo ringraziando i nonni o genitori che han rinnovato loro l'abbonamento vorrei proprio vedere se l'han letta tutta o lasciata lì a metà. Con questo non dico che Topolino sia dedicato prettamente ai bambini, dico solo che ci sono anche loro e che una storia così non la meritano, e lei stessa non merita un contesto tale. Avrebbero dovuto metterla come inedito negli anni d'oro o in qualche altra testata più "adulta" diciamo.
o iniziano ad odiarla... il che fa male.. :)
è da dire, però, che quando mi metto a leggere Topolino, per me la rivista di svago per eccellenza, non mi aspetto di dover imbattermi in una storia che necessita di un profondo sguardo critico, in grado di riuscire ad apprezzare una storia a fumetti che necessita di conoscenze artistiche su Dalì e sul suo surrealismo per poterla apprezzare.
Con questo non dico che Topolino sia dedicato prettamente ai bambini
No, no, fidati, l'hai detto. E hai pure precisato che dev'essere destinato ai bambini stupidi.
Io da piccolo una storia simile l'avrei adorata, fai un po' te.
Non credo proprio, la storia in questione è una delle più stimolanti che si si siano potute leggere su Topo negli ultimi tempi, e dico stimolante perchè tratta di tempi molto complessi per dei bambini, è vero, ma secondo me se un ragazzino ha voglia di imparare, interesse verso qualunque materia, leggendo Topolino e il surreale viaggio nel destino potrebbe ricevere degli imput sicuramente maggiori rispetto a quelli che riceve leggendo le miriadi di storie riempitive del giornalino.
sono d'accordissimo.
Non capisco come qualcuno dopo questa lettura possa incominciare ad odiare l'arte, boh, semmai potrà ignorarla, come ignorerà le altre storie del numero allora, che lo faranno ridere un po' o forse lo annoieranno, e dopo non gli lasceranno nulla....
sì, la mia era un'espressione volutamente ossimorica, che include l'ignorare
Credo di capire la critica (anche se per me il pensiero nel quote è sbagliato): in questa storia vedi (e penso sia così anche gli altri che la criticano) la mancanza di un forte collante narrativo che leghi le sequenze più oniriche e di difficile interpretazione per un bambino.
In pratica mancherebbe quella qualità dei fumetti, che ne so io, di Asterix, dove chi legge, se è un bambino piccolo può divertirsi seguendo la trama principale e ridere vedendo Obelix che mena i romani, se è un po' più grandicello può cogliere l'ironia dei testi di Goscinny e le gag grafiche che Uderzo nasconde e dissemina nelle vignette, e un altro passo successivo potrà essere quello di capire l'ambientazione storica, le sottotrame, le citazioni e tutte quelle cose che rendono questo fumetto un opera così complessa e stratificata, e apprezzabile a vari livelli di lettura...
In questa storia di gagnor e cavazzano si sono forse saltati i passaggi più semplici, e forse non c'è alla base della storia uno snodo narrativo forte tale che possa sorreggere tutta la parte successiva, composta dalle citazioni, dalle follie grafiche, dai richiami alla vita di Dalì.
Mi sembra che questo possa essere vero, ma non per forza deve essere una discriminante su tutta la storia, tenendo anche conto che Gagnor ha spiegato dettagliatamente la sua genesi e i vari motivi che hanno portato questa avventura a una breve durata di sole venti pagine, e come ho già spiegato nell'altro topic dell'autore, per me è da considerarsi un omaggio bellissimo a Disney e Dalì, e come ho detto prima una storia estremamente stimolante, ma naturalmente non sono qui per insegnare niente a nessuno e esprimo solo il mio punto di vista come tutti ;)
è da dire, però, che quando mi metto a leggere Topolino, per me la rivista di svago per eccellenza, non mi aspetto di dover imbattermi in una storia che necessita di un profondo sguardo critico, in grado di riuscire ad apprezzare una storia a fumetti che necessita di conoscenze artistiche su Dalì e sul suo surrealismo per poterla apprezzare.Questa frase contiene gli elementi che fanno pensare che tu consideri Topolino una lettura leggera; una rivista di svago, almeno secondo me, (ma credo anche secondo Bacci e gli altri), vuol dire "qualcosa" che fa passare il tempo senza pensare, qualcosa che si usa per distendere i pensieri magari avvolti da tutto il giorno.
Il piano narrativo per me ha importanza in ogni singola storia, che tratti del surrealismo di Dalì o no. Già il surreale di per sè non è immediatamente comprensibile a fondo e occorre uno studio dell'autore e contesto - eccezion fatta per animi più sensibili - se in più, me lo metti in una storia a fumetti su Topolino senza un sottofondo di storia narrativa convenzionale succede un po' un'incomprensibilità generalizzata. Quei poveri bimbi che mandano la foto sul Topo ringraziando i nonni o genitori che han rinnovato loro l'abbonamento vorrei proprio vedere se l'han letta tutta o lasciata lì a metà. Con questo non dico che Topolino sia dedicato prettamente ai bambini, dico solo che ci sono anche loro e che una storia così non la meritano, e lei stessa non merita un contesto tale. Avrebbero dovuto metterla come inedito negli anni d'oro o in qualche altra testata più "adulta" diciamo.
una storia così non la meritano, e lei stessa non merita un contesto tale.
E anche nel caso in cui non capisca qualcosa, questo non vuol dire che non se lo meriti o che lo si debba tutelare allontanando l'incomprensibile incognita: significa solo che bisogna spiegargliela. Non vedo il problema.Puro buon senso (cit.) ;)
una storia che necessita di un profondo sguardo critico, in grado di riuscire ad apprezzare una storia a fumetti che necessita di conoscenze artistiche su Dalì e sul suo surrealismo per poterla apprezzare.
i bimbi vivono nel surreale, ci si nutrono e lo consumano e per questo solo pochi da grandi riescono a comprenderlo. I bimbi rimangono affascinati da tutto ciò che è antifisicoNon so se tutti i bimbi sono uguali, non è detto, ma questo pezzo lo quoto in particolare, dato che le storie che mi sono rimaste di più da quando ero piccola (e che ho riletto più volte) sono quelle di stampo surreale... quelle comiche, a meno che non fossero particolarmente memorabili, me le dimenticavo presto...
una conoscenza approdondita di certi temi consente di godere maggiormente di questo piccolo gioiello, ma penso sia apprezzabile anche ad un livello più superficiale.Quoto te perché hai detto esattamente quello che avrei voluto dire io.
Topolino non fa parte della Mondadori da decenni, ormai.
Quanto al resto, caro amico, continuo a non capire quale sarebbe la fonte da citare. Il tuo blog no, dato che anche tu hai "piluccato" qua e là. È del resto possibile che anche romanzieri.com abbia preso da qualche altra parte (ma non posso dirlo con certezza).
Quello che sappiamo per certo è che il primo a non citare la fonte sei stato tu. Quindi, fossi in te la metterei giù così: "Topolino ha ripreso delle parole che io stesso avevo preso da un'altra fonte."
Così mi pare una segnalazione più corretta.
Ciao a tutti.
sono dispiaciuto del fatto che una testata importante come Topolino, che fa parte della Mondadori non abbia dei redattori in grado di mettere due parole in fila senza copiarle pari pari da altre fonti, per altro non citate.Lo fa perfino il Ministero dell'Istruzione, cosa c'è di strano? ::) :-X
Lo fa perfino il Ministero dell'Istruzione, cosa c'è di strano? ::) :-X