A margine, dispiace per edicole e fumetterie ma viva il digitale in tutte le sue forme per comodità, costi e sostenibilità ambientale.
Attenzione a parlare di sostenibilità ambientale in merito al digitale: i server dove vengono stoccati i dati che viaggiano in Internet
si trovano all'interno di fabbriche fisiche che consumano elettricità e acqua quanto delle metropoli.
E in alcuni casi, come per il sito Alìbabà, tali strutture sono alimentate da centrali a carbone (carbone nel 2018!).
I realtà non c'è niente di virtuale in Internet, se non il materiale finale di cui fruisci,
ma tutto "il contenitore" di quel materiale è ben piantato sul pianeta Terra e divora energia.
Inoltre c'è l'annoso problema dello smaltimento dei supporti informatici (che inquinano tanto),
della loro obsolescenza programmata e delle condizioni amvbientali e lavorative dove essi vengono prodotti.
Non ultimo, più prodotti tecnologici hai in casa, più elettricità consumi
e la produzione di elettricità, per ora, ha un costo ambientale abbastanza alto.
Lo stesso discorso varrà per l'auto elettrica, ma in quel caso almeno smetteremo di bruciare petrolio.
Purtroppo tutto deriva dall'essere umano, che per campare si è inventato una società energivora.
A riguardo consiglio la visione della prima parte di "Report" dello scorso lunedì 12 novembre.
Chiaro, il digitale è tutt'altro che a impatto zero. Tuttavia non possiamo dimenticarci che le nostre collezioni sono composte da chili e chili di carta, carta che tra qualche anno sarà muffa e richiederà di essere sostituita da altra carta. Inoltre, anche l'industria cartaria (oltre al più ovvio, vale a dire gli alberi, sebbene negli ultimi anni la percentuale di carta di riciclo sia salita molto) consuma risorse come carbone e acqua. Per quanto riguarda il consumo di elettricità e l'inquinamento ricavante dall'utilizzo di supporti informatici, io e te stiamo comunicando in questo momento attraverso un pc o uno smartphone, mi sembra quindi paradossale lamentarsi dell'impatto che avrebbe in termini energetici leggere in digitale rispetto al cartaceo quando ogni giorno chattiamo, guardiamo Netflix, postiamo foto di gattini su instagram o lavoriamo tramite apparecchiature elettroniche. Chiaramente anche io adoro gironzolare per fumetterie e librerie, ho la casa strapiena di fumetti e libri e vivo appieno il feticismo per l'oggetto cartaceo. Ma il digitale non è necessariamente un nemico, e anzi potrebbe divenire un importante alleato riducendo i costi produttivi e evitando una soluzione come quella proposta da RocK: tenere in edicola solo alcune testate limitando alla fumetteria volumi come "i signori della galassia", "tesori" eccetera creerebbe una situazione per cui il lettore che vive in paese o comunque lontano da fumetterie e librerie troverebbe scomodo reperire il prodotto, magari stampato in bassa tiratura (il che, come ben sappiamo, non fa altro che favorire la speculazione). Una soluzione potrebbe essere invece quella del doppio binario: stampare in cartaceo e al tempo stesso rendere disponibili tutte le testate anche in digitale, con un contenimento dei costi sia per il lettore che per l'azienda.
Ripeto la domanda: cos'è secondo voi il "fumetto di qualità"?
Ehilà, io non volevo intendere che il digitale fosse più inquinante della produzione cartacea, entrambi consumano energie terrestri e territorio,
il mio era un discorso sui presunti vantaggi del digitale rispetto all'abbandono della carta in termini di inquinamento.
Non dimentichiamo che il supposto homo sapiens continua a distruggere le foreste principalmente per le industrie alimentari ed energetiche, ovvero per mangiare e riscaldarsi.
vedi per esempio quelle dell'Indonesia, che è stata completamente disboscata per ricavare olio di palma.
Nel mondo l'industria della carta incideva in minima percentuale su queste problematihe, soprattutto perché la carta può essere prodotta tramite riciclo
(in Italia riusciamo fortunatamente a riciclare l'80% dei rifiuti cartacei), mentre cibi ed energia non possono essere riciclati, in questi casi ci vuole la materia prima vergine,
cioè il povero albero. Lo stesso Topolino riporta il simbolo "carta prodotta da fonti sostenibili".
Nel mio discorso sugli "svantaggi" del digitale, non ho parlato dell'inquinamento da onde radio (segnale dello smartphone, Bluetooth, Wi-Fi, segnale wireless etc.
che ci ronzano attorno al cervello) e del fatto che i metalli per costruire i supporti tecnologici vengono estratti per lo più in Africa, schiavizzando le popolazioni locali.
Ma se iniziamo a parlare di queste cose, saremmo off-topi e si aprirebbe un mondo (il nostro, quello in cui viviamo...)
In conclusione, io sono ben contento dell'era digitale in cui vivamo, come penso quasi tutti, i vantaggi sono enormi,
ma come per ogni utilizzo di ogni risorsa, se sfruttato massicciamente, non può che fare danni.
In ogni aspetto della vita ci vuole la giusta misura, altrimenti poi si finsice nell'eccesso e nel fanatismo.
A me sarebbe piaciuta una civiltà che integrasse carta e digitale, purtroppo in questa attuale, il secondo sta fagocitando la prima.
Saluti!