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Post - Astrus

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Il sito del Papersera / Re:Rieccoci!
« il: Lunedì 25 Mar 2024, 22:13:19 »
Mi unisco anch'io al coro di giubilo per la riapertura del forum. Non partecipo attivamente alle discussioni da parecchi anni, ma l'attività di lurking è pressocché costante. E quando ho visto il messaggio di chiusura, ho seriamente temuto che anche questo splendido luogo di Internet fosse scomparso. Oltre vent'anni di cultura fumettistica, di dedizione, passione ed amore dei suoi utenti, persi per sempre. Ma, per fortuna, tutto si è risolto ;D
Per aspera ad astra :-)

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Walt Disney Animation Studios / Re:WDAS - Gli Animatori
« il: Mercoledì 5 Set 2018, 01:48:44 »
Scusate il pastrocchio di post di cui sopra, ma ho notato che non esisteva un topic dedicato espressamente agli animatori disneyani e ho pensato che, oltre ad aprirne uno apposito, fosse carino provare a realizzare qualche breve scheda di presentazione del loro lavoro.
La fonte principale delle informazioni è, ovviamente, l'imprescindibile Disney Compendium, ma spero che gli utenti esperti di animazione possano dare una mano :)

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Walt Disney Animation Studios / Re:WDAS - Gli Animatori
« il: Mercoledì 5 Set 2018, 01:44:33 »
COMING SOON

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Walt Disney Animation Studios / Re:WDAS - Gli Animatori
« il: Mercoledì 5 Set 2018, 01:44:21 »
COMING SOON

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Walt Disney Animation Studios / Re:WDAS - Gli Animatori
« il: Mercoledì 5 Set 2018, 01:44:12 »
COMING SOON

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Walt Disney Animation Studios / Re:WDAS - Gli Animatori
« il: Mercoledì 5 Set 2018, 01:44:01 »
Gli Albori e i Nine Old Man

Uno dei maggiori meriti di Walt Disney è stato sicuramente quello di essere riuscito, fin da subito, a raccogliere attorno a sé grandi talenti specializzati nei campi più disparati. Tra gli animatori, il gruppetto di partenza degli Studios fu costituito da artisti di alto livello, tra cui Ub Iwerks, Hugh Harman, Rudolf Ising e Friz Freleng - tutte persone conosciute da Disney durante i suoi primi anni di attività a Kansas City -  e che collaboreranno alle serie animate dei Laugh-O-Grams e delle Alice's Comedies, finendo, poi, per prendere strade diverse. A questo nucleo iniziale, si aggiunsero, gradualmente, sempre più artisti, mano a mano che la company cresceva, fino a quando, nel 1928, vi fu una brusca rottura tra Walt e buona parte del suo staff: molti dei suoi dipendenti, infatti, avevano segretamente preso accordi per lavorare per Charles Mintz - all'epoca distributore dei cortometraggi animati della nuova serie  animata di Disney Oswald, il Coniglio Fortunato - che, possedendo i diritti sul personaggio, si liberò di Walt e continuò a produrre gli shorts per conto proprio. Solo in pochi rimasero fedeli a Walt, tra cui il suo vecchio amico Ub Iwerks. Tuttavia, fu proprio a seguito di questo evento che ciò che rimaneva dello staff di Disney si mise al lavoro sul personaggio che farà la fortuna della company: Mickey Mouse. Sarà proprio il successo riscosso da Topolino a cavallo tra anni '20 e anni '30 a far sì che frotte di giovani artisti si riversino in massa agli Studios, desiderosi di contribuire a produzioni tanto blasonate e con gran beneficio dello staff, bisognoso di molti nuovi elementi in vista della realizzazione di ambiziosi progetti quali erano i primi lungometraggi animati distribuiti tra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40. E' in questo periodo che iniziano ad emergere le figure di maggior rilievo tra gli animatori, un pugno di talentuosi artisti che, in virtù della posizione che ricoprivano in seno agli Studios ed al loro stretto rapporto con lo stesso Walt, furono scherzosamente soprannominati "Nine Old Man" ("I Nove Vecchi"), dal titolo di un omonimo libro del 1936 scritto dai giornalisti Robert Allen e Drew Pearson, dedicato a nove giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti. Sarà questo gruppo di veterani ad occuparsi delle produzioni animate disneyane fino agli inizi degli anni '80, quando il testimone passerà ad una nuova e giovane generazione di artisti che, formati proprio dai Nove Vecchi, saranno protagonisti del cosiddetto "Rinascimento" degli anni '90.



Ubbe Eert "Ub" Iwerks (1901 - 1971)

Coetaneo di Disney, Iwerks conosce Walt nel 1919, mentre lavorano entrambi presso uno studio pubblicitario di Kansas City. Ben presto i due entrano insieme in affari, mettendo su un piccolo studio di animazione e realizzando i cortometraggi della serie Laugh-O-Grams, prodotti nei primissimi anni '20. L'attività ebbe, tuttavia, vita breve e, dopo aver chiuso i battenti, Disney partì per la California, fondando quelli che sarebbero diventati i Walt Disney Animation Studios, e Iwerks, rimasto inizialmente a Kansas City, lo seguirà in un secondo momento, collaborando dapprima alla serie delle Alice's Comedies e, successivamente, creando graficamente il personaggio di Oswald, il Coniglio Fortunato, imprimendo il proprio stile personale nelle produzioni animate di quegli anni. All'indomani della rottura tra Disney e il distributore Mintz, Ub sarà uno dei pochi fedelissimi a rimanere al fianco di Walt e sarà proprio lui a definire l'aspetto della nuova creatura della coppia, quel Mickey Mouse di cui Iwerks realizzerà quasi interamente a solo le animazioni dei primi cortometraggi distribuiti nel corso del 1928 e curerà la produzione dei primi shorts della serie musicale Silly Symphonies, inaugurata l'anno seguente. Nonostante il grande successo riscosso da questi lavori, il rapporto tra Disney e Iwerks iniziò ad incrinarsi per via di divergenze di opinione di carattere artistico e il colpo di grazia venne dato dal loro nuovo distributore, Pat Powers, che spinse Ub ad abbandonare gli Studios alla fine del 1929 per mettersi in proprio, fondando l'Iwerks Studio nel 1930 e appoggiandosi alla Metro-Goldwyn-Mayer per la distribuzione dei suoi lavori. In questi anni, Ub crea i personaggi di Flip the Frog - protagonista di una serie di cortometraggi usciti tra il 1930 e il 1933 - e la serie di Willie Whopper - composta da una decina di titoli usciti tra il 1933 e il 1934 - ma non ottiene il successo sperato. Tra il 1933 e il 1936 realizza i cortometraggi del ciclo ComiColor Cartoons (costituito da trasposizioni di fiabe e racconti classici) e, successivamente, lavora ad alcuni shorts della serie Color Rhapsody (1936-1940), prodotti dalla Columbia Pictures. Entrambi i progetti tentano di fare concorrenza alle ben note Silly Symphonies disneyane, del cui primo titolo, La Danza degli Scheletri (The Skeleton Dance) - da lui stesso realizzato - Iwerks proporrà una sorta di remake con il cortometraggio Skeleton Frolics (1937). Firma, inoltre, la regia di due shorts di Porky Pig: Porky and Peggy e Porky's Super Service, entrambi del 1937.
Lo scarso successo riscosso, tuttavia, convince Ub a tornare a lavorare per la Disney nel 1940, specializzandosi nella realizzazione di effetti speciali. E' a lui che si deve la creazione della stampante ottica Multihead, con la quale fu possibile girare nel 1944 I Tre Caballeros, il primo film in tecnica mista in cui attori in carne ed ossa interagiscono con i personaggi animati, un procedimento che verrà utilizzato più volte negli anni a seguire, in pellicole come I Racconti dello Zio Tom (1946), Tanto Caro al Mio Cuore (1949) e nel celebre Mary Poppins. Ma il genio di Iwerks non si fermò qui. Dopo aver curato gli effetti speciali dei lungometraggi animati usciti nel corso degli anni '40 e '50, fu proprio lui a trovare la soluzione alla crisi che attraversavano gli Studios all'alba degli anni '60: gli incassi dell'ultima pellicola realizzata, La Bella Addormenta nel Bosco (1959) avevano coperto solo in parte gli enormi costi di produzione e, con un'azienda ormai lanciata in più campi - dalla televisione ai parchi a tema, passando per il cinema live-action - si ventilava addirittura l'ipotesi della chiusura del reparto animazione.
La risposta di Iwerks al problema fu la creazione del cosidetto "processo Xerox", con il quale era possibile fotocopiare i disegni degli animatori direttamente sui fogli di acetato (le cels), saltando la costosa fase dell'inchiostrazione. Questa nuova tecnica venne sperimentata per la prima volta nel cortometraggio del 1960 Goliath II e poi, visti gli esiti positivi, adoperata per la realizzazione dei film degli Studios a partire da La Carica dei 101 (1961) ed utilizzata fino alla fine degli anni '80.
Negli anni successivi Iwerks collaborerà alla creazione delle attrazioni di Disneyland ma proseguirà anche la sua carriera cinematografica, curando, tra gli altri, gli effetti speciali del celebre film Gli Uccelli (1963) di Alfred Hitchcock, che gli varrà una nomination agli Oscar. Muore nel 1971, stroncato da un infarto.


Hugh Harman (1903 - 1982) e Rudolf Ising (1903 - 1971)
L'ingresso nel mondo dell'animazione di questa coppia di artisti avviene nei primi anni '20, in seno ai primi progetti portati avanti da Disney in quel di Kansas City. Collaborano alla realizzazione dei corti della serie Laugh-O-Grams e quando lo studio di animazione di Walt fallisce, spingendolo a trasferirsi in California, i due decidono, inizialmente, di non seguirlo e tentare di lavorare per conto loro, salvo, poi, ricongiungersi con il loro ex-collega, lavorando sui corti delle Alice's Comedies e di Oswald. Tuttavia, quando Disney viene esautorato Charles Mintz, Harman e Ising sono tra coloro che abbandonano Walt, continuando a collaborare con il distributore, proseguendo la realizzazione degli shorts di Oswald. Un anno più tardi, però, la Universal - detentrice dei diritti sul personaggio - apre un proprio reparto d'animazione (senza più affidarsi a studi esterni) e congeda Mintz, facendo ritrovare, improvvisamente, Harman ed Ising senza più un lavoro. La coppia, tuttavia, non si perse d'animo: nel 1928, infatti, i due avevano ideato un loro personaggio originale, Bosko, di cui si erano garantiti i diritti ancora prima di abbandonare lo studio di Disney e, quindi, decisero di produrre un cortometraggio di prova, Bosko, the Talk-Ink Kid (1929), da mostrare ai potenziali distributori. La pellicola colpì Leon Schlesinger che prese la coppia a lavorare per la sua Leon Schelsinger Productions, la futura Warner Bros. Cartoons: Bosko, divenne, infatti, il protagonista dei primi quattro corti della serie Looney Tunes, distribuiti nel corso del 1930 e diretti da Harman, laddove Ising iniziò a curare il ciclo parallelo Merrie Melodies. I rapporti con Schlesinger, tuttavia, andarono peggiorando e nel 1934, dopo una breve parentesi ai Van Beuren Studios, i due artisti approdarono alla Metro-Goldwyn-Meyer, dove rimasero fino al 1937, quando, per questioni di budget, la major li rimpiazzò con Fred Quimby. Per qualche tempo la coppia lavorò autonomamente, entrando nuovamente in contatto con Disney: nel 1938, infatti, per via del grande numero di progetti avviati dalla company all'indomani del grande successo di Biancaneve e i Sette Nani, allo studio Harman-Ising venne affidata la realizzazione delle animazioni della Silly Symphony Merbabies. Gli accordi presi con l'azienda dell'ex-collega, tuttavia, prevedevano la produzione di due ulteriori corti che la Disney rifiutò di acquistare, finendo per essere venduti, infine, alla MGM di Fred Quimby, presso la quale i due vennero ben presto riassunti. E' qui che questa coppia di artisti realizzò i propri lavori di maggior rilievo: Harman diresse nel 1939 lo short Pace in Terra (Peace on Earth), candidato agli Oscar, mentre Ising riuscì a portarsi a casa una statuetta per il miglior cortometraggio l'anno seguente, con il suo La Via Lattea (The Milky Way, 1940).
Nel giro di due anni, tuttavia, entrambi lasciarono la MGM: Harman abbandonò la major nel 1941 ed Ising l'anno successivo, per entrare nell'esercito. Solo nel 1951 il sodalizio artistico si ricostituì: lo studio Harman-Ising, infatti, produsse cortometraggi promozionali e commerciali per tutto il decennio, concludendo la propria attività nel 1960, con la realizzazione dell'episodio pilota di una serie televisiva poi abortita, The Adventures of Sir Gee Whiz on the Other Side of the Moon.


Isadore "Friz" Freleng (1906 - 1995)

Nonostante sia passato alla storia come una colonna portante degli studi di animazione della Warner Bros., la carriera di Friz Freleng ebbe inizio proprio in Disney. Originario di Kansas City, fin da giovanissimo inizia a lavorare nel settore, stringendo amicizia con i colleghi Hugh Harman e Ub Iwerks, che, a metà degli anni '20, si trasferiscono in California al seguito di Walt. Anche Freleng li raggiungerà, ma solo nel 1927, in tempo per collaborare ai corti delle serie delle Alice's Comedies e di Oswald. All'indomani della rottura tra Mintz e Disney, Friz è tra coloro che scelgono di rimanere con il primo, continuando a produrre cortometraggi senza Walt. Quando, però, nel 1929 la Universal congeda lo stesso Mintz, Freleng si unisce al duo Harman-Ising, lavorando come animatore allo shorts di prova del loro personaggio, Bosko, acquistato, alla fine, da Leon Schlesinger. Ed è presso i suoi studi (rilevati nel 1944 dalla Warner Bros.) che ha inizio la fase più intensa e produttiva della carriera di Freleng: quando Hugh Harman e Rudolf Ising abbandonano la società, è lo stesso Schelsinger a mettere il giovane Friz a capo della produzione animata, scelta assai azzeccata, dal momento che, nel giro di pochi anni, l'artista del Missouri crea e/o sviluppa una folta schiera di personaggi di grande successo, da Porky Pig a Bugs Bunny, passando per Yosemite Sam, il gatto Silvestro e il canarino Titti. Un sodalizio, quello con gli studi Warner, che si protrarrà - fatta eccezione per una breve parentesi presso la MGM tra il 1937 e il 1940 - fino al 1963. E' in quest'anno, infatti, che il reparto animazione interno alla major viene chiuso e Freleng, assieme al collega David DePatie, fonda la DePatie-Freleng Enterprises, società che prende in affitto i locali degli ex-studi d'animazione e inizia a produrre cortometraggi autonomamente, pur continuando a realizzare pellicole su committenza della stessa Warner fino al 1967. Nel frattempo, tuttavia, Freleng aveva già dato vita ad un'altra sua nota creazione: la Pantera Rosa. Nato come personaggio da inserire in una sequenza animata realizzata per i titoli di testa dell'omonimo noto film di Blake Edwards del 1963, il felino rosa riscosse un tale successo da divenire protagonista di un'intera serie di cortometraggi, prodotti dallo studio tra il 1964 e il 1978. Due anni più tardi la DePatie-Freleng Enterprises verrà acquistata dalla Marvel, rinominandola Marvel Productions e dando il via alla realizzazione di numerose serie animate per il mercato televisivo. Dal canto suo, Freleng chiude la propria carriera riprendendo i rapporti con la Warner che gli affiderà la produzione di tre compilations di cortometraggi per il circuito cinematografico: Looney, Looney, Looney Bugs Bunny Movie (The Looney, Looney, Looney Bugs Bunny Movie, 1981), Le 1001 favole di Bugs Bunny (Bugs Bunny's 3rd Movie: 1001 Rabbit Tales, 1982) e Daffy Duck e l'Isola Fantastica (Daffy Duck's Fantastic Island, 1983).

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Walt Disney Animation Studios / WDAS - Gli Animatori
« il: Mercoledì 5 Set 2018, 01:43:47 »





Walt Disney (1901 - 1966)

Pur non essendo passato alla storia per i suoi lavori da animatore, nel voler presentare brevemente le personalità che hanno segnato la storia artistica dei Walt Disney Animation Studios, una menzione speciale deve essere fatta, ovviamente, al fondatore della major. Per buona parte della sua carriera artistica, infatti, Walt svolse quasi sempre un ruolo di promozione e coordinamento nei progetti degli Studios, spesso tallonato dal fratello Roy, che si occupava della gestione delle finanze dell'azienda, più volte messe a dura prova dalle idee folli e geniali del grande capo. Tuttavia, nei primi anni di carriera nel mondo del cinema, anche Walt si mise al tavolo da disegno: sua è la più antica scena animata disneyana a noi pervenutaci, un breve spezzone inserito in chiusura di un montaggio di vignette satiriche appartenenti alla serie dei Laugh-O-Grams, prodotti per la Newman Theater Company. Successivamente continuerà a lavorare a sequenze animate per i successivi cortometraggi realizzati dalla sua compagnia (dalla breve esistenza), la Laugh-O-Gram Films, e per quelli della serie Alice's Comedies, inaugurata nel 1923. Sembrerebbe che Disney abbia collaborato anche all'animazione di uno dei primi shorts di Oswald il Conglio Fortunato, Trolley Trouble (1927), ma già durante la produzione delle Alice's Comedies Walt abbandona gradualmente il comparto grafico - affidandolo ai suoi sempre più numerosi collaboratori - per gestire quello registico: sarà infatti lui a dirigere tutte le pellicole degli Studios fino alla fine degli anni '20, per poi dedicarsi, a partire dal decennio successivo, alla supervisione dei progetti in fase di lavorazione, firmando la sua ultima regia nel 1935, con la Silly Symphonies Re Mida. E' in quel periodo, infatti, che si avviano i lavori di Biancaneve e i Sette Nani, uscito due anni dopo, e che, pur senza essere accreditato in ruoli specifici, vedrà Walt coinvolto nella cura di ogni minimo aspetto del film. Uno sforzo, creativo e finanziario, che, tuttavia, sarà premiato da un enorme successo di critica, pubblico e botteghino e che galvanizzerà l'atmosfera degli Studios, presso i quali si da il via libera alla produzione di molti progetti contemporaneamente, alcuni più ambiziosi di altri. Negli anni seguenti usciranno, infatti, Pinocchio, Fantasia (entrambi del 1940), Dumbo e il film in tecnica mista Il Drago Riluttante (entrambi del 1941) e, infine, Bambi (1942). Walt partecipa alla realizzazione di ognuna di queste pellicole, ma i suoi sforzi si concentreranno maggiormente su Fantasia e, successivamente, Bambi. Tuttavia, eccezion fatta per Dumbo e Il Drago Riluttante, nessuno di questi progetti ottenne il successo sperato, anche a causa della chiusura dei mercati europei a seguito dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e che avevano ampiamente contribuito agli incassi di Biancaneve qualche anno prima. Il flop di questi film - in special modo Fantasia - fu un brutto colpo per Disney che, pur continuando ad interessarsi della produzione delle pellicole animate, iniziò gradualmente a concentrare il proprio interesse su altre tipologie di progetti, tra cui il cinema live-action e la realizzazione di uno dei suoi sogni: il parco di divertimenti Disneyland, che sarà inaugurato in California nell'ottobre del 1955. I film animati usciti dal dopoguerra in poi, dunque, non videro una partecipazione attenta e costante di Walt come in passato e lo stesso reparto animazione, da elemento unico dell'azienda, ne divenne "solo" una delle sezioni più importanti. Un'eccezione al disinteresse di Disney, tuttavia, è rappresentato da Mary Poppins: la pellicola, distribuita nel 1964, vide infatti un coinvolgimento maggiore del boss, in special modo nella fase di acquisizione dei diritti sul materiale di ispirazione dalla scrittrice Pamela Lyndon Travers, talmente turbolenta e problematica da divenire essa stessa oggetto del film Saving Mr. Banks (2013). Superata questa parentesi, la morte di Walt, avvenuta il 15 dicembre 1966 per un tumore al polmone, mette fine ad una lunga e fortunata carriera, tra i cui ultimi frutti, vi sono il lungometraggio Il Libro della Giungla (1967, la cui trama fu modificata per volere dello stesso Disney) e la realizzazione di una serie di mediometraggi dedicati a Winnie the Pooh, protagonista di una serie di racconti del britannico A. A. Milne e che Walt avrebbe voluto inserire in un film a sé: un progetto che i suoi più fedeli collaboratori porteranno a termine nel 1977, distribuendo nelle sale la pellicola a episodi Le Avventure di Winnie the Pooh.

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Walt Disney Animation Studios / Re:Sinfonie allegre
« il: Venerdì 24 Ago 2018, 22:52:54 »
Cavoli, ancora non esisteva un topic dedicato?
Comunque sì, sono tra i prodotti migliori dei WDAS e, vista la loro natura antologica, costituiscono la serie tematicamente più variegata ed interessante tra quelle degli shorts degli anni '30. Senza contare che hanno rappresentato il banco di prova per molte delle tecniche sperimentali sviluppate agli Studios in quel periodo: il colore in Fiori ed Alberi, l'animazione della figura umana in The Goddess of Spring, la multiplane camera ne Il Vecchio Mulino. Difatti, guardandole una di seguito all'altra si nota la netta evoluzione nello stile e nella tecnica, passando dai primi (e un po' monotoni) cortometraggi dell'inizio del decennio e arrivando agli ultimi della serie, piccoli capolavori di estetica disneyana, il cui spirito verrà in parte ripreso dalla serie degli Special Cartoons, il cui primo titolo, Ferdinand the Bull (1938) è una Silly Symphony a tutti gli effetti.

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Non sia mai, ci ritroveremmo sommersi dalle storielle di Bambi e gli allegri e pucciosi amici del bosco :P

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Le altre discussioni / Re: Tiratura Topolino
« il: Domenica 30 Ott 2011, 22:46:45 »
E` un po` di tempo che girando per la mia città (Napoli), noto tristemente che, fatta eccezione per pochi casi, nella maggior parte delle edicole non si vede una e dico una testata Disney in esposizione, giusto Bonelli e, raramente, manga giapponesi: non so quante volte passo davanti a quella della fermata di metropolitana sotto casa e mi chiedo "Cavolo! Non c`è nulla se non Tex e Diabolik! Perchè non c`è anche un solo misero Topolino in vista?". Che poi le testate si trovano pure, ma penso che, come giustamente hanno detto Paolo e gli altri, gli acquirenti che si perdono penso che siano un buon numero.
E pensare che in altre ti ritrovi sotto gli occhi Fumo di China e Linus.

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Commenti sulle storie / Re: Papercelsius 154
« il: Venerdì 11 Apr 2008, 19:55:46 »
Bellissima storia, anche se non ne ricordo lo sceneggiatore (Panarese era il disegnatore).
Poichè la lessi quando ero piccolo, ho scoperto solo ultimamente che si trattava di una parodia.

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Topolino / Re:Un Anno in Prima Pagina (1970 - 1974)
« il: Martedì 1 Mag 2018, 17:17:16 »
Ciao Astrus, ho trovato sul n.26 di Disney Anni d'Oro un trafiletto in cui si dice che nella storia "Zio Paperone e il ricupero...armato" del 1973 (Cimino/Cavazzano)  Battista assume il suo look quasi definitivo.
Può essere questa la storia che cerchi?

Sì in effetti è così e il "quasi" sta nel fatto che i capelli erano completamente bianchi  e non biondi. Un Battista molto più anziano insomma che a dispetto del tempo che passa è notevolmente ringiovanito. Beato lui! 8)
Eh, sì era proprio quella la storia.
Grazie per le segnalazioni :)


@ Astrus
...  e Eta Beta e l'implosivo disgregatore?
Aggiunta :)

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Walt Disney Animation Studios / Quanto è immortale la CGI?
« il: Domenica 22 Apr 2018, 20:22:34 »
Se c'è un aspetto del mondo dell'animazione odierno di cui ho sentito parlare poco è proprio la questione posta nel titolo di questo topic.
Ogni volta che mi capita di rivedere un film in CGI (sia esso Disney, Pixar, Dreamworks o altro) che abbia sulla spalle qualche anno in più, non posso fare a meno di notare quanto questi prodotti stiano invecchiando male. Per fare qualche esempio, Rapunzel (2010) mostra una resa dei personaggi umani ormai datata, Toy Story (1995) dimostra tutti i suoi 23 anni di età e lo stesso dicasi per i più recenti Shrek (2001) e L'Era Glaciale (2002).
Certo, si tratta sempre di elementi che non rovinano o disturbano davvero la visione, ma mi domando per quanto tempo ancora queste pellicole potranno reggere il peso degli anni. Ricordo che a fine anni '90 i film Pixar andavano per la maggiore tra i miei coetanei, ma non so quanti bambini oggi (e, soprattutto, domani) guarderebbero volentieri quegli stessi prodotti. A tal proposito, mi viene in mente una discussione nel topic di Biancaneve e i Sette Nani sulla Tana del Sollazzo, in cui si parlava del fatto che una classe di ragazzi che avevano visto il film fosse convinta che fosse stato realizzato solo qualche anno prima.
Ecco, lungi da me scatenare le solite polemiche "2D vs 3D", ma c'è da dire che, effettivamente, l'animazione a mano, proprio perché legata indissolubilmente al "fattore umano", può conferire all'opera una freschezza ed attualità estetiche che le tecniche computerizzate, in continua evoluzione, rischiano di perdere nel giro di qualche anno, laddove un disegno a matita presenterà più o meno le stesse caratteristiche a prescindere dal contesto storico e tecnologico.
Quindi, venendo al dunque di questo discorso, forse un po' pasticciato, mi e vi pongo la domanda: la produzione animata in CGI degli ultimi vent'anni ha una "data di scadenza" oppure potrà risultare appetibile anche per le generazioni future?

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Topolino / Re:Un Anno in Prima Pagina (1970 - 1974)
« il: Domenica 22 Apr 2018, 19:48:32 »
Ragazzi, avrei bisogno di qualche delucidazione in merito al personaggio di Battista.
Dall'Inducks, emerge che Cimino aveva inserito il character già nelle sceneggiature-storyboard delle sue prime storie, pur venendo spesso rappresentato e inteso in maniera diversa dai vari disegnatori che si occupavano del comparto grafico.
Ora, che io ricordi, la caratterizzazione definitiva del maggiordomo si ha nelle storie realizzate da Cimino in coppia con Cavazzano nei primi anni '70, ma, sfortunatamente, l'Inducks non pare segnalare quale sia l'effettiva avventura d'esordio. Di mio, ricordavo vagamente (dalla lettura di qualche articolo filologico) che la prima apparizione del Battista "definitivo" fosse in Zio Paperone e il Tesoro del Faraone (1971), storia che, purtroppo, non possiedo e in cui il personaggio, però, non compare.
Detto questo, quindi, qualcuno più esperto saprebbe darmi qualche informazione in più?

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Topolino / Re:Un Anno in Prima Pagina (1970 - 1974)
« il: Domenica 15 Apr 2018, 19:30:03 »
Il fatto che tu ti presenti con l'immagine di Topolino mi fa presupporre che il tuo rapporto con il personaggio non sia affatto negativo e penso dunque di richiamare questa attenzione verso un lettore che è sensibile a questo problema.
Dal mio punto di vista - poi naturalmente decidi tu - è importante mettere in evidenza le storie di Topolino che i soggettisti e disegnatori italiani hanno dedicato al personaggio che dovrebbe essere oggi come allora il principale di tutti.
Ho visto che non hai evidenziato, fino a questo momento in questo anno, due storie Topolino e il volo nel mistero e Topolino e il colpo a Madera che, oltre ad essere due storie degnissime, hanno alle spalle dei nomi eccelsi del panorama di allora, fra cui lo stesso Massimo de Vita che tu metti giustamente alla ribalta e che già da alcuni anni rivestiva un'importanza non marginale nelle storie dedicate a Topolino.
Mi permetto però anche di sottolineare, oltre ai due nomi da te fatti, l'importanza che da questo periodo acquisisce anche un altro disegnatore in fatto di storie topoliniane e cioè Guido Scala che già dal 1969 rivestì un ruolo centrale in questo compito. Ho visto che tu, giustamente, hai dato rilievo alla storia Topolino e il varo del cronometro e ... dunque perché non darlo anche alle altre due?
Per quanto riguarda il discorso autori, l'introduzione che ho scritto è, naturalmente, alquanto stringata e, dunque, mi sono soffermato brevemente solo su De Vita e Cavazzano per via della profonda influenza che hanno esercitato sul fumetto Disney degli ultimi 30-40 anni, soprattutto il secondo. Quindi la "dimenticanza" di Scala (e di tanti altri autori, come, per esempio, Bordini o Rota) è dovuta più ad una questione di spazi che per altro.
Per quanto riguarda le storie, nello spazio dedicato ai singoli numeri tendo ad inserire quelle maggiormente rilevanti, ma, naturalmente, l'importanza di una vicenda, laddove non l'abbia letta o non la ricordi perfettamente, può tranquillamente sfuggirmi. Dunque, ben vengano segnalazioni come la tua :)

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