2
« il: Mercoledì 28 Ott 2020, 22:39:24 »
Di Mister Vertigo volevo scrivere all'epoca di Topolino 3375-3376. Dopo una grande aspettativa generata dai teaser e da quanto detto dal Direttore, ero rimasto molto deluso. Ma ho voluto aspettare di leggere il seguito prima di esprimere un giudizio che anche a me suonava fin troppo critico. Sarò smentito dal successo di vendite e pubblico che sicuramente avranno il nuovo personaggio e la saga.
Non mi era piaciuta proprio la storia, come era scritta. Dopo tanto aver sentito incensare M. Nucci ammetto, mi aspettavo un capolavoro. Atmosfera di tensione ricercata giusto con un'inquadratura in primo piano degli occhi del pupazzo o con qualche scena di notte alla luce fioca di una lampada o sotto la pioggia, ma non trovata. Un cast di possibili colpevoli buttato li per far numero e creare più incertezza possibile, ma che faceva solo confusione.
E poi il super cattivo, il piccoletto con la maschera a spirale. Se me lo metti persino in copertina, una volta che la storia è finita mi devi dire chi è. Va bene la storia in due parti, o la storia divisa in più parti su più numeri, fa parte della tradizione di Topolino. E va bene anche la commistione tra generi, ma questo non è un comics americano di super eroi dove devo aspettare chissà quanti mesi per sapere che Goblin è Norman Osborn. Su Topolino, per me, questo schema non funziona. E infatti serve un Pubbliredazionale/riassunto/intervista quasi più lungo della storia sul numero 3387.
Per finire con l'assoluta mancanza di una spiegazione - neanche parlo di una spiegazione plausibile, ma proprio della mancanza di una spiegazione - di come tutti a Topolinia possano credere a Mister Vertigo. Il che è ancora più incomprensibile applicato agli amici stretti di Topolino che lo dovrebbero conoscere a fondo, come possono Minni e Pippo prima considerarlo un mezzo pazzo per poi rinsavire all'improvviso?
Devo riconoscere che il "nuovo corso" del giornale tanto celebrato si vede, nuovi autori, nuove idee, progetti di assoluta eccellenza. Dico solo che questa non è riuscita bene come altre. Però dare merito al "nuovo corso" del fatto che il libretto sia diventato più al passo coi tempi non mi convince. Sempre è stato caratteristica del Topo rispecchiare la realtà, se non addirittura anticiparla. Ma con il tema "al passo coi tempi" e scottante delle fake news non mi pare si sia raggiunto un livello accettabile - meritava forse un trattamento tipo quello riservato a bullismo/cyber bullismo.
E poi ho letto il nuovo numero, l'ho letto subito. Effettivamente fa strano sentir parlare di contagio e epidemia, macabro richiamo al giorno d'oggi, perfetto per Halloween. Però la trama e il mistero migliorano non di poco, con l'abbandono del tema bufale online e tornando di più sui binari del genere Topo Mistery più classico. Tra vortici alla Topolino e la collana chirikawa e ad uno sviluppo che ricorda molto lo stile da Seconda Stagione delle più recenti serie televisive. Pero, che sul prossimo numero chi è Mister Vertigo me lo dicano!