La storia di Macchia Nera ho fatto un po' fatica a inquadrarla. Mi spiego: è una storia bellissima, ma non è ciò che mi aspettavo. Ormai siamo alla terza avventura della nuova saga di Nucci e Casty, e continua a non esserci mai un vero scontro (neppure un incontro, in realtà) tra Topolino e Macchia Nera. In generale ogni volta ho una sensazione di "nulla di fatto" che sì alimenta l'attesa, ma alla lunga stanca. In questo caso poi è deleteria (mio parere, ovviamente) la presenza della "lettera magica" e del professor Piuma che appare e poi scompare. Una bella idea, ma che secondo me lega poco con Macchia Nera, uno preciso e scientifico ai limiti del patologico, che architetta piani machiavellici, diabolici e soprattutto "scientifici", senza affidarsi a soluzioni arcane e soprattutto piovute dall'alto. Tendenzialmente, al posto di Macchia Nera avrebbe potuto esserci un qualsiasi villani. Infine, trovo abbastanza uno "spreco" da parte di MN usare un tale potere "solo" per uscire di prigione. Ok la tortura psicologica al topastro, ma è quasi un'ammissione di inferiorità nei confronti di Topolino, della serie "fai tu al posto mio perché io non ci riesco".
Però ogni medaglia ha due facce, e come avevo detto prima, questa è anche una bellissima storia, al di là delle perplessità che ho espresso. Nucci (non lo scopriamo oggi) ha una grande abilità nel creare atmosfere inquietanti e quella del carcere lo è più che mai. Si percepisce tutto lo stato di ansia di Topolino, e anche i personaggi secondari, a partire da Harvey e dal secondino, sono sviluppati in maniera molto efficace. Peraltro trovo molto interessante l'idea di "capovolgere" punto di vista, con il secondino che fa il villani e il galeotto con il quale invece si sviluppa empatia.
In conclusione, è stata una lettura più che piacevole, ideale per provare qualche brivido (con questo caldo, poi...). Solo, spero che nelle prossime storie accada qualcosa "in più", perché queste ultime le ho percepite come un costante avvicinamento a uno scontro che però non avviene mai. E francamente sono molto curioso di vedere cosa ne uscirà.
Su Casty c'è poco da dire: grandi disegni, sempre più bravo a dar vita a certe atmosfere inquietanti al limite del lugubre. Anche se, ammetto, mi manca il Cast in versione autore completo o quantomeno sceneggiatore.
Sul resto del numero c'è poco da dire, nel senso che le due storie a puntate promettono bene ma ovviamente andranno valutate nella loro interezza (certo che aspettare due settimane per una storia che ventila una possibile apocalisse a distanza di una settimana...).
Un appunto sulla storia straniera. Se l'obiettivo è quello di mostrare che "Italians do it better", l'operazione è stata un completo successo