Per chi lo avesse già letto: com'è Gastone e la solitudine del quadrifoglio?Questa prima parte mi è piaciuta molto. Disegni di Zanchi splendidi e storia che mostra un Gastone inedito e diverso da come siamo abituati a vederlo. Ve la consiglio
Per chi lo avesse già letto: com'è Gastone e la solitudine del quadrifoglio?
tra tutti i "Big" descritti nell'articolo accompagnatore conosco solo Orietta Berti... quindi probabilmente mi sono perso buona parte delle citazioni che di sicuro rendono la storia più simpatica.
La solitudine del quadrifoglio
Gastone capisce che...
Non ho solo capito perché lo zio di Minni è tanto ricco, io mi ricordavo che vendesse uova.Quello è il padre. Non ho ancora letto la storia, ma probabilmente il personaggio a cui ci si riferisce è il 'gottfredsoniano' Volabasso, molto ricco.
Qual è il colmo per una puzzetta? Non sapere l'alfapeto!:huh: :huh: :huh:
vorrei farvi notare la "divertente" barzelletta…???Citazione da: barzaQual è il colmo per una puzzetta? Non sapere l'alfapeto!:-X :-X :-X
Ciao…
Il Grande Tiranno
Copertina magnifica, numero ottimo.Io ero certo che avrei amato questa storia. (e posso mettere la mano sul fuoco anche sulla seconda parte perché Marco Nucci ha tutta la mia stima e penso proprio che sappia mantenere le alte aspettative create nel primo tempo :D)
Divorato.
Coinvolgente la prima storia di Gastone,tanto da esser dispiaciuta.nell'aver concluso le tavole da leggere troppo in fretta.
Quelle sono le prime 4 pagine, poi lo sviluppo riguarda tutt'altro. Poi da una storia introspettiva su Gastone non ci si può aspettare molto altro.
Comunque solo io ho già una cotta per Priscilla?
Ma solo io ho sempre saputo che Gastone non è così antipatico come la maggior parte dei lettori pensa?Questo è vero, ma non credo che l'intento della storia sia quello di rivelare per la prima volta che il personaggio di Gastone non sia solo e sempre un vincitore o l'eterno prediletto della Dea Bendata. ;)
Non è la prima volta che si cerca di analizzarne la personalità cercando di renderlo meno stereotipato e più... tridimensionale, con tutte le sue sfaccettature e problematiche. Credo che i primi tentativi in questo senso risalgano agli inizi degli anni '90... trenta anni fa.
Anche nei racconti più normali degli ultimi anni, comunque, traspare che quella del "papero fortunato e sicuro di sé" è una maschera, e che il nostro Gastone vive da sempre una contraddizione interna non da poco.
Unico appunto al poliedrico autore: far vincere dei premi a Gastone nel giorno del suo compleanno quando il successivo redazionale ci ricorda che il biondo papero è "fortunato 365 giorni all'anno... meno uno!" citando la famosa storia di Don Rosa 'Lo Scalognofugo primo'
Unico appunto al poliedrico autore: far vincere dei premi a Gastone nel giorno del suo compleanno quando il successivo redazionale ci ricorda che il biondo papero è "fortunato 365 giorni all'anno... meno uno!" citando la famosa storia di Don Rosa 'Lo Scalognofugo primo'
Unico appunto al poliedrico autore: far vincere dei premi a Gastone nel giorno del suo compleanno quando il successivo redazionale ci ricorda che il biondo papero è "fortunato 365 giorni all'anno... meno uno!" citando la famosa storia di Don Rosa 'Lo Scalognofugo primo'Beh, io credo che il valore di quel premio sia veramente minimo non solo perché costituisce il solito tran-tran (come affermato dallo stesso personaggio più di una volta nella storia) ma anche e soprattutto per la profonda delusione cui è sottoposto nel momento in cui realizza che per gli altri (in questo caso, i cugini) è solo un peso, una persona da evitare perché indisponente.
Tutta la mia solidarietà a Posidippo, bis-biscugino di Pippo il quale non sopporta alcune peculiarità caratteriali del parente. Quando poi si diverte a storcere la posizione di due suoi quadri (che Posidippo riallinea prontamente e perfettamente) ero completamente dalla parte del bis-bis.Io invece sono entrato sin da subito in empatia con Pippo.
In realtà Nucci non sbaglia: alla fine de Lo scalognofugo triplo la maledizione che rende sfortunato Gastone una volta all'anno viene annullata. Quindi "oggi" Gastone è fortunato anche nel giorno del suo compleanno.Non ricordavo questo particolare come sembra non ricordarlo il 'commentatore' Archimede nel redazionale che segue la storia. Una ragione in più per andarmi a rileggere lo Scalognofugo, altra storia basica nella narrativa su Gastone.
Io invece sono entrato sin da subito in empatia con Pippo.Però ho trovato più eccessive ed esagerate le reazioni di Pippo che le 'azioni' di Posidippo :))
Posidippo (che nome! ;D) è l'essenza della puntualità, della precisione ma anche e soprattutto di un eccessivo rigore che pervade tutto ciò che lo riguarda, dall'estetica alle abitudini quotidiane. È normale che Pippo abbia sentito una sensazione di oppressione e, in questo, il gesto di mettere i due quadri di traverso ha un che di liberatorio (personalmente, mi ha fatto molto ridere anche perché sarebbe stata la stessa cosa che io avrei fatto in una situazione del genere ;D ;D).
Certo, anche perché Posidippo è un personaggio compassato, tranquillo, posato (come suggerisce lo stesso nome :))) e quindi le sue azioni rispecchiano il suo stato d'animo.Io invece sono entrato sin da subito in empatia con Pippo.Però ho trovato più eccessive ed esagerate le reazioni di Pippo che le 'azioni' di Posidippo :))
Posidippo (che nome! ;D) è l'essenza della puntualità, della precisione ma anche e soprattutto di un eccessivo rigore che pervade tutto ciò che lo riguarda, dall'estetica alle abitudini quotidiane. È normale che Pippo abbia sentito una sensazione di oppressione e, in questo, il gesto di mettere i due quadri di traverso ha un che di liberatorio (personalmente, mi ha fatto molto ridere anche perché sarebbe stata la stessa cosa che io avrei fatto in una situazione del genere ;D ;D).
... Però questa riscrittura del personaggio di Gastone onestamente io proprio non la capisco (...)Ricordo che si erano dette più o meno le stesse cose anche quando uscì l'altra (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2865-1) storia bella sull'argomento...
Stiamo parlando si di un damerino fortunato, ma che è stato concepito come un antagonista da sempre, un contraltare del povero e sfortunato Paperino. Oramai da più di 20 anni, Gastone è un personaggio che si è appiattito, forse anche perché oramai nessuno sceneggiatore riusciva più a scrivere storie decenti col personaggio, ed era diventato semplicemente un vanesio. Da almeno dieci anni, si è iniziato a snaturare il personaggio con questa serie di storie, tra un cui un giorno da Gastone ma anche tante altre in cui si sente solo, odiato ecc.Il fatto che Gastone venga visualizzato sotto altri punti di vista non significa rinnegare il suo essere vanesio, damerino, arrogante. Una cosa non esclude l'altra: ci possono essere periodi malinconici, in cui si ha bisogno di cercare la compagnia degli altri (o la solitudine se questi ti allontanano) e periodi in cui tutto gira per il verso giusto (non solo materialmente ma anche psicologicamente) e riprendere l'arroganza di base.
1) dopo più di quarant'anni che leggo fumetti Disney, e dopo centinaia di storie con l'assunto "Paperino sfortunato e Gastone fortunato" dove "alla fine per Paperino finisce male", francamente, mi sarei anche stancato! Nulla in contrario alla tradizione, ma avrei anche voglia di leggere qualcosa di diverso, di dare un peso diverso ai vari personaggi, di non trattarli solo come maschere...Sono pienamente d'accordo, aggiungerei anzi che i personaggi non dovrebbero mai essere trattati come maschere: Zio Paperone è tirchio, ma non è il tirchio, Paperoga è strambo, ma non è lo strambo, va benissimo che ognuno di loro abbia delle peculiarità caratteriali ben definite, ma non devono essere ridotti a mere personificazioni delle stesse.
Si sa da quante puntate è formato la storia di Gastone?
Permettetemi una considerazione franca: come si può pensare che un personaggio che esiste dal 1948 possa essere sempre identico dopo 73 anni? Vale per Gastone come per qualunque personaggio Disney e qualunque personaggio del fumetto. Io ho sempre trovato molto intelligente la lettura "introspettiva" di Gastone: non cambia nulla nella percezione che gli altri personaggi hanno di lui, ma ci rivela cosa pensa e cosa prova. Non lo cambia, come è successo col Gamba ladro di polli, ma lo approfondisce. Alla fine di questa storia Gastone continuerà ad essere il solito personaggio detestabile agli occhi degli altri, ma sapremo qualcosa di più di lui. E' davvero così male?
Si è scritto che questa sceneggiatura è perfetta: mi permetto di dire che potrebbe esserlo 'di più' (manca ancora la seconda parte) se certe caratteristiche negative del personaggio riaffiorassero, anche timidamente. Uno scatto di nervi, una battuta che sfugge. Sarebbe interessante far risaltare le diverse sfaccettature della personalità di Gastone in questo stesso validissimo soggetto, facendo ovviamente prevalere la parte malinconica (che giustifica una storia come questa) ma non dimenticando del tutto certi lati caratteriali del biondo papero.
Quindi sperimentare su determinati personaggi è necessario per non precludersi nuove strade creativo-narrative, per come la vedo io.
P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?Ah! Non sai quanto mi piacerebbe leggere la parodia di un classico di Pirandello (o anche della Coscienza di Zeno di Italo Svevo) sulle pagine del Topo!
Ci sarebbe Una… nessuna… centomila… Minni a Venezia (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1807-D). La lessi al tempo della prima pubblicazione, ma onestamente non ricordo se ci fossero ulteriori riferimenti a Pirandello a parte il titolo.P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?Ah! Non sai quanto mi piacerebbe leggere la parodia di un classico di Pirandello (o anche della Coscienza di Zeno di Italo Svevo) sulle pagine del Topo!
A mia memoria non è ancora stata scritta e mi chiedo se mai lo sarà…
A parte il titolo, come dici bene te, quella storia è principalmente una parodia del personaggio di Casanova.Ci sarebbe Una… nessuna… centomila… Minni a Venezia (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1807-D). La lessi al tempo della prima pubblicazione, ma onestamente non ricordo se ci fossero ulteriori riferimenti a Pirandello a parte il titolo.P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?Ah! Non sai quanto mi piacerebbe leggere la parodia di un classico di Pirandello (o anche della Coscienza di Zeno di Italo Svevo) sulle pagine del Topo!
A mia memoria non è ancora stata scritta e mi chiedo se mai lo sarà…