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http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/cronaca/bugsbunny/bugsbunny/bugsbunny.html--------------------------------------------------------------------------------------
I personaggi della Warner Bros mutano pelle, scatta una vera e propria 'resistenza': "la casa di produzione deve ripensarci
Bugs Bunny diventa un eroe dark I fan protestano in massa sul web
La Disney: "Noi non cambiamo"
di ALESSANDRA RETICO
ROMA - Di certezze non ce ne sono poi molte, no, e chissà che non sia un bene. Però alcuni punti fermi: la nutella, la torre Eiffel, la penna Bic per citare in ordine sparso perni di cui non oseremmo mai dubitare la rassicurante tenuta, la calorosa immutabilità. Generazioni cresciute con la sicurezza che un coniglio sarebbe apparso sullo schermo e avrebbe, nel perfetto ordine delle cose, smascherato l'ipocrita, rubato la carota, sconfitto il presunto potente, fatto persino innamorare della sua goffaggine belle donne. O che nell'eterna battaglia tra necessità e velocità, frustrazione e accelerazione, Beep Beep avrebbe alla fine vinto e risolto il rapporto fatto di inseguimenti con Willy il coyote.
Dimentichiamo queste anime prevedibili: Bugs Bunny e cugini della famiglia dei Looney Tunes, tutti, mutano pelle e cuore. Mai una sostanziale variazione dagli anni '40 a oggi, e invece da domani prepariamoci al loro avvenire: corpi neri e spigolosi, occhi accesi senza pupille, ghigni al posto di sorrisi, orecchie appuntite e aggressive. Spaziali. Dark. Cattivi. Cittadini del 2772. Super-eroi. Una specie di samurai. Molto compromessi con lo stile futuristico dei fumetti di gran moda tra i tweens ma anche adolescenti giapponesi.
"Loonatics", di nome e di fatto, i nuovi personaggi che la Warner Bros lancerà in autunno. Per appagare nuovi gusti, mettersi in sintonia con l'estetica urbana, videogiochistica e internettiana dei ragazzini di adesso. Un po' come la Mattel che cerca di riportare in auge la Barbie nella spietata concorrenza con le Bratz della Mga Entertainment. La tradizione contro l'innovazione, e viceversa. Classici e nuovi romantici, forse.
Di protocollo i cori di critiche e aspre dissidenze che si sono levati tra gli aficionados dei Looney Tunes all'annuncio di sì alto tradimento. La resistenza si organizza sul web, con siti dove recapitare sottoscrizioni per dissuadere la Warner Bros e invitarla a un ripensamento. "Ogni volta che metti mano a un'icona americana ti trovi sommerso da reazioni avverse da una parte dell'altra" ha liquidato la faccenda Sander Schwartz, presidente della Warner Bros, promettendo però che "i classici Looney continueranno a vivere".
Stabilità invece in casa Disney. "I nostri character storici non subiranno traumi", assicura Mauro Lepore, direttore editoriale dei magazine Disney. "La questione di modernizzare ce la siamo posta già nel '95. Da allora la nostra filosofia è non mutare i classici, semmai inventarne di nuovi. Topolino vende (2,7 milioni di copie) e trasversalmente, dai 5 ai 45 anni. E cresce". Dunque nessuna nuova esigenza nel pubblico? Per Lepore c'è e Disney l'ha soddisfatta "con personaggi come Paperinik, nato nel '96 e diventato un magazine di successo come Pk e l'innovativa Witch.
No, non un personaggio manga, ma con un'estetica che in parte subisce quell'influenza su una base Disney".
Per quel pubblico sempre più competente e consumisticamente accorto di tweens che decidono il mercato e per i quali la Disney ha in cantiere quelle che Lepore definisce altre "proprietà": in arrivo un mensile con protagonista Paperino Paperotto, un "Paperino da piccolo, molto ironico e sopra le righe, non un Qui Quo Qua". La notizia rassicura. Come la torta di mele di Nonna Papera.