Da ammiratore del tratto techno di Cavazzano questa era una storia che avevo sepolta nella memoria, probabilmente letta sulla ristampa dei "Classici" del 1980, un volume appartenuto a mio fratello (classe 1976). Fa parte di quei ricordi fatti di immagini a sprazzi che non riesci a ricollegare davvero a un qualcosa di organico. In questo caso si tratta dei giocatori di football festosi dopo
aver distrutto Paperino nel corso dell'esame pratico di football.
La trama è brillante anche se non rappresenta nulla di eccezionale: tramite un caso Paperino si ritrova provvisto di un istinto e un'abilità incredibile nel football americano. Quello che manca è il fisico, per cui sarà necessario ingegnarsi in modo da far sì che il corpo possa accompagnare la mente. Un buon lavoro di Cimino che, seppur non spiccando nella sua produzione, ha decisamente un livello qualitativo da non sottovalutare. Momento più alto: il fatto che il tutto si sviluppi dal fatto che,
essendo il cranio di Paperino troppo duro per essere sfondato dal pallone di pietra, ha dovuto trovare un modo alternativo per trasmettere un effetto, e da qui l'abilità
Il tratto di Cavazzano si inserisce perfettamente nel suo stile techno, essendo la storia uscita proprio nel centro del periodo che ha visto l'apice tra il 1975 e il 1976. Ombreggiature molto belle, sperimentalismo grafico anche nella disposizione della pagina e un tratto dinamico che davvero non aveva rivali all'epoca. Tra le sue prove migliori insieme a "L'isola a motore" dell'anno successivo.