Tratta da Topolino 1459 del 13/11/1983.
Un UFO viene avvistato nell'orbita terrestre e Topolino (e il suo amico Bruto) viene convocato per indagare. L'UFO, a forma di piramide, si rivela un magazzino spaziale che contiene il necessario per soccorrere intere popolazioni. Semi capaci di crescere senza acqua e senza fertilizzanti, macchinette per produrre bistecche dall'aria, pillole per l'intelligenza e sciroppi antignoranza fanno da cornice al Tokamak, un reattore termonucleare che, fondendo gli atomi in idrogeno e trasformandoli in elio, sprigiona energia simile a quella solare. Sembra prospettarsi un mondo pieno di pace e prosperità, in netto contrasto con la tematica della guerra affrontata nelle prime vignette.
Il rimando è quasi ovvio alla realtà (nel 1983 la Guerra Fredda era ancora in corso, e proprio in quell'anno Reagan propose una nuova iniziativa di Difesa Strategica, impegnandosi a rafforzare le strutture difensive anziché quelle offensive -lo Scudo Spaziale-; parallelamente venne invasa Grenada, piccola isola caraibica a sud di Cuba).
Il finale, però, fa tornare coi piedi per terra.
La storia, scritta da Giorgio Pezzin ed illustrata dal grande Romano Scarpa, offre tematiche non così distanti dal ramo della fantascienza: Pezzin è un vero maestro nello sfruttare concetti futuristici applicati alla vita quotidiana.
ps: auguro a tutti i lettori del Papersera un buon 2010