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Cinema, musica e letteratura / Re:Che libro c'è sul comodino?
« il: Sabato 5 Ott 2019, 20:08:14 »
Riletto Gli anni di Virginia Woolf sotto una nuova prospettiva, sicuramente più ricca e stimolante della precedente. Peccato, poi, non aver più trovato tempo e forze per dedicarmi all'Ulisse di Joyce, probabilmente la vera chiamata arriverà più avanti... possibilmente quando non farà troppo caldo da sfinire ogni mia facoltà mentale 
Settembre è stato dedicato a due autori che fanno parte del "canone" della Letteratura italiana: D'Annunzio, di cui ho letto, nell'ordine, Il fuoco, Poema paradisiaco e Le novelle della Pescara, e Alfieri, di cui finalmente letto Saul e Mirra. A riguardo ho dedicato alcuni commenti piuttosto approfonditi in altra sede, quindi eviterò di ripetermi, limitandomi, piuttosto, ad osservare un fatto che mi ha lasciato perplesso fino ai tempi delle superiori: tolto Goldoni, il Settecento italiano pare alquanto ostico da approcciare, infatti di Parini ed Alfieri, ma soprattutto di quest'ultimo, si legge poco e niente. Che ci sia un'ardua barriera linguistica è innegabile, però resta comunque, soprattutto in Alfieri - fatico a pensare di poter approcciare ora Parini, quindi faccio fede ai miei studi umanistici - una modernità dei contenuti che riesce in qualche modo ad accorciare le distanze temporali.
Per questo mese, attualmente, ho letto Uno, nessuno e centomila di Pirandello, di cui sto meditando un commento dettagliato, mentre tra un viaggio di andata e uno di ritorno sto leggendo Gli invitti di Faulkner - tutti libri, peraltro, scambiati per altri in appositi punti, giusto per mettere in libreria qualcosa che davvero mi interessa. Dopodiché, penso che sarà un periodo di riletture, in vista di un nuovo gruppo di romanzi - tutti del Novecento - che ho intenzione di comprarmi.

Settembre è stato dedicato a due autori che fanno parte del "canone" della Letteratura italiana: D'Annunzio, di cui ho letto, nell'ordine, Il fuoco, Poema paradisiaco e Le novelle della Pescara, e Alfieri, di cui finalmente letto Saul e Mirra. A riguardo ho dedicato alcuni commenti piuttosto approfonditi in altra sede, quindi eviterò di ripetermi, limitandomi, piuttosto, ad osservare un fatto che mi ha lasciato perplesso fino ai tempi delle superiori: tolto Goldoni, il Settecento italiano pare alquanto ostico da approcciare, infatti di Parini ed Alfieri, ma soprattutto di quest'ultimo, si legge poco e niente. Che ci sia un'ardua barriera linguistica è innegabile, però resta comunque, soprattutto in Alfieri - fatico a pensare di poter approcciare ora Parini, quindi faccio fede ai miei studi umanistici - una modernità dei contenuti che riesce in qualche modo ad accorciare le distanze temporali.
Per questo mese, attualmente, ho letto Uno, nessuno e centomila di Pirandello, di cui sto meditando un commento dettagliato, mentre tra un viaggio di andata e uno di ritorno sto leggendo Gli invitti di Faulkner - tutti libri, peraltro, scambiati per altri in appositi punti, giusto per mettere in libreria qualcosa che davvero mi interessa. Dopodiché, penso che sarà un periodo di riletture, in vista di un nuovo gruppo di romanzi - tutti del Novecento - che ho intenzione di comprarmi.