Mah, ripeto quanto detto la scorsa settimana: questo
Segreto di Cuordipietra, scusate la schiettezza, mi sembra una boiata pazzesca (per citare, edulcorolandolo, qualcuno)
Il nome "altisonante" di Artibani alla sceneggiatura non mi impedisce di esser franco e, anzi, mi rende ancor più nervoso: perché è un
grande sceneggiatore del Topolino contemporaneo (oltre che una grande persona - ma questa è un'altra storia), e da lui mi aspettavo decisamente di più.
Il piano assurdo di "Cuordy" (con tanto di *interminabile* spiegone), la disarmante sprovvedutezza dei nipotini, la sensazione
costante di dejà vu (si può dire "fiera delle banalità"?). Proprio a nessun'altro questa seconda puntata nella giungla ha ricordato una di quelle insulse avventure di Indiana che troppo spesso
infestano (è il caso di dirlo) il settimanale? Con la differenza che perlomeno quelle di tavole, in genere, ne occupano una... ventina-trentina; mentre questa si sta rivelando
insostenibilmente lunga - almeno per quel che mi riguarda.
Se la storia servirà a reintrodurre in pianta stabile sul settimanale Sgrizzo&Gedeone, ne sarò felice (mi sono sempre stati simpatici, nelle vecchie storie). Ma di certo, così com'è messa finora, non la ricorderò per quello che ha raccontato.
Se non ci fossero stati Casty e il prologo della nuova storia di Sisti sul prossimo numero, lo ammetto, penso proprio che non lo avrei nemmeno comprato per leggerne la conclusione.
Speriamo che il fantomatico segreto che dà il titolo alla storia sia qualcosa di interessante (a meno che il prevedibilissimo
doppiogioco di Cuordipietra non fosse esso stesso il segreto - e in tal caso, buonanotte...).