Il suo stile è cambiato molto negli anni, ma c'è qualcosa nel modo in cui disegna Amelia (assai caruccia, a dire il vero) che mi ha reso "familiare" il tratto - quella che fa capolino dal mio avatar è una Amelia disegnata da Intini di parecchi anni fa, forse dei primi anni '90.
La storia mi è piaciuta molto, è la mia preferita di questo numero. Se proprio devo scovare il pelo nell'uovo (ma non nella storia, nell'aspetto tecnico, più nei personaggi), è il modo in cui Paperina, verso la fine, quasi snobba Amelia, pure con una certa ingratitudine di fondo, se consideriamo che, senza la sua abilità di "pozionista", col cavolo che Paperina sarebbe riuscita a mettere su la sua fiorente attività. Anche il motivo per cui alla fine incappano in un pasticcio, è da addebitarsi più che ad Amelia proprio a Paperina, che vuole strafare e "spreme" la socia, obbligandola a produrre su vasta scala qualcosa che (Amelia era stata chiara) era stato pensato per essere prodotto in piccole quantità, dato lo scrupolo che la procedura richiedeva. Okay che alla fine la situazione è sfuggita di mano, Paperina voleva far pace con lo Zione e Amelia era un po' la terza incomoda, però almeno un grazie, dai, visto il mazzo che si è fatta.
La storia d'apertura con lo chef Paperacciuolo mi ha sorpreso in positivo, e devo dire che ha ben valorizzato anche Ciccio.