Buonasera a tutti.
Mi piace iniziare rimarcando come finalmente ci sia stato un numero del settimanale degno di questo nome perché, secondo me, non c'è stata bambinizzazione, e ciò, scusate la franchezza, alla buon ora!
Da che era finita l'ultima di PK, infatti, avevo letto solo un periodico dove tutto era annacquato, tutto reso ed abbattuto per bambini, ma ini ini ini. Prendete per esempio la "Coppa del Mondor". La premessa logica è fenomenale: un tizio piglia il controllo del Gran Consigno stregonesco perché trattasi di tizio tracotante, che si crede il migliore. Questo tizio dall'ego smisurato sfida Amelia, che proprio remissiva non è, mettendo a rischio i poteri della fattucchiera... E uno si dice wow... Ma cosa fa Mondor per sconfiggere Amelia? La. Sfida. A. PALLONE. E tutta l'epica viene meno. Tutta, perché l'idea geniale, "kattiva", si piega ad un pretesto per parlare infantilmente di Mondiali, ribassando il contesto genetale e pesantemente, perché da una storia per tutti si passa ad una per bambini anche sotto gli otto anni. Lo trovo assurdo, sia chiaro: se hai vere premesse epiche ed adatte a tutti, lascia che la storia sia epica per tutti, non volerla abbassare ai bambini, perché poi gli adulti non la godono... E la storia scade anche se ha buone idee. Scade perché chi potrebbe godela sui piani di lettura più alti in realtà non la gode, e si chiede ripetutamente perché si parli di calcio tra maghi, con in palio la fine della carriera di uno.
E tutto così era andato praticamente su tutte le storie sino ad oggi, perché oggi Faraci svetta. Crea una stpria ricca di gag ma anzitutto di suspense e mistero su un grande presupposto che non banalizza mai, anzi! Lo porta alle estreme conseguenze e non devia mai dalle premesse, che forti sono e fortemente si esplicano via via senza cadere di tono, e senza mai quindi che la storia si bambinizzi.
Né lo fanno le altre, che sanno far ridere TUTTI in stile Disney, senza volgarità, tanto il veterano Faccini quanto il giovane Mazzoleni, tanto l'esordiente, che ha qualche punto forse non chiarissimo o magari meglio sviluppabile, ma giammai infantilizzato, mentre il primo della fila è ancora invalutabile trattandosi di prima parte.
Mi vien da sorridere amaramente quando, in una recente intervista, la Sig.ra DePoli disse che "Topolino" ha come obiettivo i lettori tra gli 8 e gli 11 anni: io ho sempre creduto che questo settimanale fosse per tutti con un occhio di riguardo ai bambini. La differenza sta in come si sviluppano le idee, a quanto pare: sarò banale, ma per me questo numero dà la paga a tutti i precedenti dalla fine della storia di PK, e spero che i successivi seguano questa linea, non quella di bambinizzarsi, di infantilizzare buone idee, senza in fondo che ci sia un vero perché alla base di detta infantilizzazione... Tutto ciò secondo me, sia chiaro, mero lettore e non superesperto di marketing o di strategie editoriali, ma che ho sempre visto, non so quanto autorevolmente, il mondo Disney di Gottferdson, Barks, Martina, Dalmasso e chi per loro come rivolto a tutti, e non come la riduzione del potenziale dei personaggi per un'infantilizzazione incomprensibile.