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Topolino 3365

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di Gianni Santarelli

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Topolino e le 2000 palme
Zio Paperone e il giro da capogiro
Le GM in Operazione Alaska
Miao - Fino all'ultimo dispetto
Zio Paperone e il ritardo marziano

Topolino 3365

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PolliceSu
    Re:Topolino 3365
    Risposta #15: Lunedì 25 Mag 2020, 12:07:51
    Per chi ha preso il gadget... Avete notato che la bandierina con la lettera A è rossa, invece nella foto del plastico finito è verde? Ne sono state fatte diverse versioni? Mumble mumble

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    Kim Don-Ling
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      Re:Topolino 3365
      Risposta #16: Lunedì 25 Mag 2020, 13:19:01
      Per chi ha preso il gadget... Avete notato che la bandierina con la lettera A è rossa, invece nella foto del plastico finito è verde? Ne sono state fatte diverse versioni? Mumble mumble
      Sì ho notato la differenza tra i colori della foto e la bandierina reale, ma non credo ne esistano varie versioni… cmq questo è il luogo giusto perché qualcuno lo dica, nel caso!
      Più che altro, il mio nipotino verde ha la testa quasi staccata dal corpo… già sfiorandolo sembra possa cadere da un momento all'altro ???
      "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

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        Topolino 3365
        Risposta #17: Martedì 26 Mag 2020, 11:25:00
        Recensione Topolino 3365


         Sarebbe molto comodo derubricare Le GM in: Operazione Alaska a semplice storia promozionale concepita unicamente per il lancio del nuovo mensile dedicato ai ragazzini. Purtroppo, trattandosi di un progetto che si dipana per ben quattro puntate e che vede coinvolti un disegnatore affermato e uno sceneggiatore relativamente giovane, ma che gode di molto credito nel mondo dei fumetti, scrivendo non solo per Panini, ma anche per Bao e Bonelli tra gli altri, non si può non soffermarsi su di essa per un esame più attento.

         Giunti quindi alla conclusione della storia, si può dire che essa fallisce sotto quasi tutti i punti di vista. Il soggetto è piuttosto semplicistico ma questo ha una importanza relativa dato che una sceneggiatura ben scritta può valorizzare il tutto. Peccato che non accada: dopo Foglie rosse, Area 15, X-Music, l’intento è ancora quello di valorizzare i “giovani” della banda Disney, coinvolgendoli in trame con ruoli da protagonisti, cercando di dotare ciascuno di una propria personalità e immergendoli in contesti assimilabili a quelli dei loro coetanei del mondo reale.

         I dubbi, le insicurezze, le gelosie tipiche di quella età, enfatizzate dalla rincorsa alla leadership della squadra, in questo caso vengono però rese in maniera superficiale e confusa da Federico Rossi Edrighi. Abbastanza curioso poi, che in una storia che mira a caratterizzare e differenziare i tre fratelli, non ci sia stato nessun accorgimento per distinguerli tra loro, col risultato che si fa spesso fatica a capire chi di essi sta parlando (sarebbero bastate delle mostrine sul cappello o qualcosa di simile per individuare a colpo d’occhio almeno il caposquadra del momento, con un notevole miglioramento nella comprensione dei dialoghi).

         A questo si aggiungono poi delle facilonerie di sceneggiatura etichettabili in realtà come veri e propri errori. Già è difficile credere che le condotte di un impianto di raffinazione siano tenute insieme da degli stracci, ma che i paladini della natura risolvano la situazione facendole esplodere nel bel mezzo di un’area protetta… boh, non so, non riesco a capacitarmi del fatto che una cosa del genere sia passata indenne tra le diverse fasi di lavorazione della storia e nessuno abbia avuto nulla da dire.

         L’unico aspetto positivo sono i disegni: D’Ippolito, nel character design ligio ai nuovi dettami dell’art director, ha continuato a giocare brillantemente con il layout della tavola, trovando soluzioni accattivanti e diverse dal solito ma senza mai perdere di vista la leggibilità.

         
        Brave GM, ottimo lavoro davvero…

         Un mezzo punto interrogativo anche per il nuovo episodio di Topolino giramondo di Giuseppe Zironi. Bei disegni, belle ambientazioni, un po’ di didattica senza invasività, però manca sostanza. È una storia in cui, di fatto, non accade nulla, sembra quasi un documentario. Piacevole comunque, anche se chi si aspetta qualcosa di più avventuroso rimarrà piuttosto deluso.

         Anche la storia sul Giro d’Italia fatica ad appassionarmi. Decisamente la sceneggiatura di Enna non appare particolarmente brillante e i disegni di Mazzarello non hanno quel qualcosa in più in grado di dare una scossa alle vicende, risultando abbastanza scialbi. Riflettendoci un po’, c’è anche un’altra cosa che mi è mancata: in genere in questo tipo di operazioni è tipico parodiare i veri protagonisti dell’evento (sia esso sportivo o di altra natura) il che serve non solo ad aggiungere un tocco di umorismo in più, ma anche ad aiutare a calarsi nel contesto, a renderlo più familiare.

         In questo caso invece abbiamo una serie di comprimari anonimi che non destano più di tanto l’interesse e la storia scorre via senza impressionare.

         Dopo una simpatica (e niente più) muta di Faccini, l’albo si chiude con Zio Paperone e il ritardo marziano, di Sisti e Ferracina, storia che avrebbe potuto essere molto migliore, sfruttando il fenomeno fisico da cui prende spunto, mentre invece si perde tra un preambolo artificioso, un intermezzo inutile e, arrivata al punto cruciale, si risolve senza l’intervento dei protagonisti. Un’occasione sprecata.

         Riguardo l’apparato redazionale, oltre alla pagina di presentazione per ogni storia (escluse le brevi), troviamo un servizio sulla fauna avicola dei laghi, la consueta rubrica calcistica e un approfondimento su Marte legato alla storia in chiusura



        Voto del recensore: 2/5
        Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
        https://www.papersera.net/wp/2020/05/26/topolino-3365/

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          Re:Topolino 3365
          Risposta #18: Martedì 26 Mag 2020, 19:06:31
          Un mezzo punto interrogativo anche per il nuovo episodio di Topolino giramondo di Giuseppe Zironi. Bei disegni, belle ambientazioni, un po’ di didattica senza invasività, però manca sostanza. È una storia in cui, di fatto, non accade nulla, sembra quasi un documentario. Piacevole comunque, anche se chi si aspetta qualcosa di più avventuroso rimarrà piuttosto deluso.


          Confesso che dopo aver letto le varie recensioni di chi ti ha preceduto su questa storia ho dovuto aumentare le dosi di antidepressivo e ansiolitico e rassegnarmi definitivamente sul presente e sul futuro di Topolino.


          La tua recensione non cambia molto il mio umore ma, quanto meno, mi dà la forza di provare a scrivere.


          Topolino ha fatto il giornalista per la prima volta nel 1935 e l'ha fatto per combattere per la libertà di stampa contro lo strapotere mafioso. Questa è la missione del Topo più celebre della storia, combattere il male ovunque sia e senza guardare in faccia a nessuno. Negargli questo vuol dire renderlo inutile e farlo morire.


          Nel 2020 Topolino fa il giornalista attraversando il mondo. Uno come Topolino che, ripeto, ha come vocazione combattere il male ovunque si annidi, di qualsiasi colore esso sia, in un mondo come è quello attuale, avrebbe solo l'imbarazzo della scelta, a qualsiasi latitudine e longitudine si trovi del globo terrestre, per mettere in luce le sue qualità di giornalista che combatte, spesso, o quasi sempre,  invano, contro la parte peggiore dell'umanità: quella dei potenti e prepotenti.


          Invece Topolino, nella peggiore delle ipotesi trova ladruncoli da quattro soldi o ... il bene assoluto, incarnato da personaggi encomiabili, senza che queste storie mettano in evidenza che, contro la buona volontà di queste tantissime brave persone, si muovono interessi guidati dal profitto più sfrenato e dal cinismo assoluto coperto da gran parte dei politici che governano questo mondo


          Il problema del clima, dell'inquinamento, del futuro ecologico, è il problema principe del nostro pianeta e del nostro (VOSTRO) futuro e questo problema si accompagna ad una accentuazione sempre più marcata di diseguaglianze e ingiustizie che presto diventeranno insostenibili e ingovernabili.


          Chi sta dietro a Topolino e che ha giustamente fatto suo questo problema non può limitarsi a raccontarci che è piantando alcune palme nel deserto che si aiuterà a risolvere le cose: è come dire che una goccia d'acqua ci toglierà la sete.


          Se non si ha il coraggio di andare ben oltre e di cominciare a denunciare i veri cattivi, il vero male di oggi, il fine di aiutare la buona causa della salvezza del pianeta si va tranquillamente a far friggere e col lei, tutti noi e soprattutto, Voi.


          Dico soprattutto Voi perché io ho già quasi 62 anni e, al massimo, la mia depressione, non potrà che accelerare la mia dipartita da questo favoloso Eden.


          Quello che mi amareggia di più e, di gran lunga, è leggere che delle persone giovani o relativamente giovani, si sentano soddisfatte da queste storie veramente insipide, assolutamente piatte e sostanzialmente inutili e non pretendono, invece, dal loro fumetto, molto di più anche perché, questo di più, quel fumetto l'ha saputo dare e fare in un passato ormai molto  remoto


          Un fumetto che vorrebbe essere educativo e faro nei confronti dei giovanissimi e che fa dell'ecologismo una sua punta di diamante, non può assolutamente farlo all'acqua di rosa, facendo credere, ai bambini e anche a quelli che bambini non sono più che al mondo esistono tantissime brave persone che lo salveranno, senza mostrare però il terribile rovescio della medaglia che esiste.


          Questo mondo è pieno di cattivi, è pieno di male e tutto questo male non si deve nascondere ai bambini col fine di non turbarli - o scemenze del genere - e, il male, si annida in quelli che negano i problemi climatici legati all'inquinamento per i loro profitti, in quelli che continuano a distruggere la foresta amazzonica per i loro profitti, in quei politici che non cercano, a fianco della Scienza, di salvare il salvabile ma pensano che tutto ciò sia solo di intralcio al loro assolutamente putrido, profitto.


          Bene, ora posso andare a prendermi l'Alprazolam e comunque... vi saluto con affetto.
          « Ultima modifica: Martedì 26 Mag 2020, 19:10:15 da doppio segreto »
          Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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          luciochef
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            Re:Topolino 3365
            Risposta #19: Martedì 26 Mag 2020, 19:50:59
            Ricordate il "solito" problema che affligge già da un po' di tempo (dagli anni 80/90 ad oggi) Topolino ?
            Quel problema che quasi tutti riconoscono e sottolineano che ha reso Topolino perennemente un detective che ha la meglio sempre e con estrema facilità ?
            Ecco, qui si sta facendo l'errore opposto. A mio umile avviso....
            Questa storia di Zironi parte con lo scopo di illustrare uno dei viaggi intorno al mondo di Topolino. Adesso, dove sta scritto che in ogni movimento di Topolino ci debba essere un cattivo, una gang o una organizzazione da combattere ?
            Questo non significa non ammettere la malvagità della razza umana ed i modi loschi con cui si ottengono i profitti, anche a discapito degli altri.
            Semplicemente succede che in alcuni frangenti della nostra esistenza non si hanno fisiologicamente e tassativamente incontri di questo tipo. Anche perchè, come in questo caso, il "cattivo" di turno è un fenomeno naturale inesorabile e atavico.
            Possiamo concordare che l'uomo, con i suoi porci comodi, abbia accelerato molti cambiamenti climatici. Ma, soprattutto in questo caso, non è il "colpevole" primario ed unico.
            L'avanzamento del deserto a discapito del verde è un processo che, nel Sahara, risale a milioni di anni fa. Infatti, anche ad inizio episodio, Topolino rivolgendosi agli studenti dice che "Una volta il Sahara era una savana ricca di fiumi e animali".
            Ad avvalorare questa tesi ci sono numerosi studi scientifici :
            https://www.focus.it/ambiente/animali/il-sahara-era-pieno-di-pesci
            https://www.focus.it/cultura/storia/il-primo-orto-nel-sahara-10-mila-anni-fa
            https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/deserto_sahara_studio_universita_la_sapienza_roma_vegetazione-3575311.html
            Insomma qui si parla di mettere in una storia delle nozioni scientifiche che hanno alla base studi comprovati.
            Quindi non bisogna gridare allo scandalo se non si vedono pistoleri senza scrupoli, contrabbandieri che sversano liquami oppure ladri che tramano alle spalle dell'umanità.
            Ci sono ugualmente pericoli di stampo naturale che mettono in difficoltà le popolazioni di luoghi "complicati" in quanto a collocazione geografica.
            O almeno provate a chiedere a loro se li vedono o meno come avversari più che temibili....
            Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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            Vincenzo
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              Re:Topolino 3365
              Risposta #20: Martedì 26 Mag 2020, 21:13:17
              Nella storia di Zironi, come ha già giustamente detto luciochef,  il male è rappresentato dalla natura stessa.
              E così come nell'umanità si nasconde il marciume, al tempo stesso si cela una forza positiva che le permette di migliorarsi, di andare incontro alle difficoltà con uno spirito solidaristico. Certo, il male affascina molto di più, ma non esiste solo quello, per fortuna.
              E pretendere che Topolino debba combattere solo la corruzione umana significa limitarlo.

              In ogni caso quello di cui ha parlato doppio segreto si ritrova nella storia delle Gm, con un imprenditore senza scrupoli che letteralmente ha mandato a quel paese la natura in nome dei suoi biechi profitti.
              If you can dream it, you can do it.

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              dr. Paperus
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                Re:Topolino 3365
                Risposta #21: Martedì 26 Mag 2020, 21:36:04
                Invece Topolino, nella peggiore delle ipotesi trova ladruncoli da quattro soldi o ... il bene assoluto, incarnato da personaggi encomiabili, senza che queste storie mettano in evidenza che, contro la buona volontà di queste tantissime brave persone, si muovono interessi guidati dal profitto più sfrenato e dal cinismo assoluto coperto da gran parte dei politici che governano questo mondo.
                Il problema del clima, dell'inquinamento, del futuro ecologico, è il problema principe del nostro pianeta e del nostro futuro e questo problema si accompagna ad una accentuazione sempre più marcata di diseguaglianze e ingiustizie che presto diventeranno insostenibili e ingovernabili.
                Chi sta dietro a Topolino e che ha giustamente fatto suo questo problema non può limitarsi a raccontarci che è piantando alcune palme nel deserto che si aiuterà a risolvere le cose: è come dire che una goccia d'acqua ci toglierà la sete.

                Nonostante il discorso un po' troppo enfatico, queste specifiche frasi di doppio segreto non mi sembrano prive di fondamento, e del resto mi trovo pienamente d'accordo con la recensione che Piccolobush ha scritto della storia in questione. Saranno gusti, ma per me che forse sono più amante delle storie avventurose, questa tappa di Topolino Giramondo manca di sostanza (adoro Zironi, infatti le altre invece mi erano piaciute); del resto anche il mio punto interrogativo, come quello del recensore, è solo a metà: comunque è una lettura piacevole, anche se sul finale mi ha fatto assopire... e tuttavia i disegni sono ottimi! Anche la narrazione si dipana bene, mancano solo dei personaggi interessanti IMHO. Non che ci volessero i cattivi, ma se uno ci pensa non è che possono essere
                Spoiler: mostra
                tutti angelici come si scopre sul finire della storia... almeno qualche difettuccio di cui ridere...

                Del resto il fatto che il bimbo prenda in prestito il camion per fare bella figura mi sembrava un piccolo spunto interessante, che se ampliato avrebbe permesso almeno di apprezzare una realtà diversa dalla nostra, in cui si è tutti più poveri e si condivide più facilmente... invece rimane solo uno spunto appena abbozzato.

                Poi se si fa una storia che parli di emergenza climatica, scusate ma quanta importanza ha in fondo che il Sahara sia in via di desertificazione da millenni? Per lanciare un messaggio di denuncia bisogna concentrarsi su quello che succede ora... ma forse lanciare un tale messaggio non era l'obiettivo dell'autore, e va bene così; però ciò alleggerisce un pochetto la storia quanto a importanza, non mi sentirei di definirla la migliore del ciclo.

                In conclusione, se per le compagnie di Topolino si trovasse una via di mezzo tra i feroci criminali e gli amici teneri, sarebbe un arricchimento per le storie in questione.
                ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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                piccolobush
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                  Risposta #22: Martedì 26 Mag 2020, 22:27:53
                  Anche la narrazione si dipana bene, mancano solo dei personaggi interessanti IMHO. Non che ci volessero i cattivi, ma se uno ci pensa non è che possono essere
                  Spoiler: mostra
                  tutti angelici come si scopre sul finire della storia... almeno qualche difettuccio di cui ridere...

                  Del resto il fatto che il bimbo prenda in prestito il camion per fare bella figura mi sembrava un piccolo spunto interessante, che se ampliato avrebbe permesso almeno di apprezzare una realtà diversa dalla nostra, in cui si è tutti più poveri e si condivide più facilmente... invece rimane solo uno spunto appena abbozzato.
                  Concordo in generale con quanto scritto da doppio segreto. In questo caso specifico mi sento però più vicino a quanto espresso da volkabug, in particolare nel pezzo citato. Giustamente non sempre ci deve essere un cattivo da combattere, si può fare ottimo giornalismo anche con dei reportage.
                  In effetti l'entrata in scena del bimbo e della sua comunità avrebbe fornito uno spunto per mostrare altro, una società diversa, come scritto.
                  L'autore ha preferito però muoversi in altra direzione. Anche per me resta una occasione persa e certo la lettura non è stata molto più che gradevole.
                  Aspetto di vedere come continuerà questa serie per dare un giudizio più completo, al momento ho due episodi di cui uno bello e l'altro così così

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                    Re:Topolino 3365
                    Risposta #23: Mercoledì 27 Mag 2020, 19:26:35
                    Ricordate il "solito" problema che affligge già da un po' di tempo (dagli anni 80/90 ad oggi) Topolino ?
                    Quel problema che quasi tutti riconoscono e sottolineano che ha reso Topolino perennemente un detective che ha la meglio sempre e con estrema facilità ?

                    Possiamo concordare che l'uomo, con i suoi porci comodi, abbia accelerato molti cambiamenti climatici. Ma, soprattutto in questo caso, non è il "colpevole" primario ed unico.
                    L'avanzamento del deserto a discapito del verde è un processo che, nel Sahara, risale a milioni di anni fa. Infatti, anche ad inizio episodio, Topolino rivolgendosi agli studenti dice che "Una volta il Sahara era una savana ricca di fiumi e animali".
                    Ad avvalorare questa tesi ci sono numerosi studi scientifici :
                    https://www.focus.it/ambiente/animali/il-sahara-era-pieno-di-pesci
                    https://www.focus.it/cultura/storia/il-primo-orto-nel-sahara-10-mila-anni-fa
                    https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/deserto_sahara_studio_universita_la_sapienza_roma_vegetazione-3575311.html
                    Insomma qui si parla di mettere in una storia delle nozioni scientifiche che hanno alla base studi comprovati.
                    Quindi non bisogna gridare allo scandalo se non si vedono pistoleri senza scrupoli, contrabbandieri che sversano liquami oppure ladri che tramano alle spalle dell'umanità.
                    Ci sono ugualmente pericoli di stampo naturale che mettono in difficoltà le popolazioni di luoghi "complicati" in quanto a collocazione geografica.
                    O almeno provate a chiedere a loro se li vedono o meno come avversari più che temibili....
                    Primo punto.
                    Chiedere ad un personaggio come Topolino di non fare il detective è come chiedere a Zio Paperone di non essere più il papero più ricco del mondo.
                    Topolino non è come Paperino che è un personaggio assai duttile - ed è anche per questo che quasi tutti gridano viva Paperin - è viceversa, un personaggio che è nato per l'avventura ed in particolare è nato per fare il detective. Chiedere e imporre a Topolino di non fare più il detective è come chiedere a Holmes, Poirot, Maigret di non fare più i detective e il commissario.
                    Se ad un personaggio come Topolino non fai più fare il detective equivale a renderlo inutile e farlo morire. Topolino non fa ridere, Topolino se sta a casa è di una noia pazzesca, Topolino se va in giro per il mondo senza agire fa
                      assopire.

                    nonostante i disegni siano ottimi. :o
                    Topolino è l'eroe del New Deal, è l'eroe americano della seconda guerra mondiale, è l'eroe americano dell'inizio della Guerra fredda ma, quando negli Stati Uniti d'America, nasce il maccartismo è l'eroe che si riempe di dubbi: chi sono i buoni e i cattivi? Il male è tutto da una parte o è anche dall'altra?
                    Nel 1955, l'eroe Topolino, votato a combattere i cattivi e il male diventa improvvisamente molto scomodo e dunque, fine delle storie a strisce e vai con infinite gag auto-conclusive dove a far ridere però sono gli altri, non Topolino che deve solo fare quella faccia da eterno stupito e sconvolto di fronte alla battuta che qualcun altro fa.
                    In Italia gli va molto meglio perché la scuola italiana porta avanti con molta sapienza il suo essere detective, in anni dove il giallo furoreggia dappertutto a cominciare dalla Televisione e dai tanti libri gialli della Mondadori che riempiono le edicole.
                    Ma anche questo filone comincia a battere il passo e le nuove generazioni di lettori degli anni ottanta e novanta prediligono il Fantastico. Quello che salva parzialmente in quel periodo Topolino è il convertirsi a quel mondo ma, dagli anni 90, Topolino è già praticamente in una crisi senza precedenti.
                    Arriva Tito Faraci e con lui Topolino rinasce e a farlo rinascere sono i racconti di MMMM che sono dei capolavori assoluti. Ma, l'errore bestiale che fu fatto fu quello di esiliarlo in questa forma, dal Topolino settimanale per fare un mensile a lui dedicato. Topolino, inviso da molti, troppi lettori, non può reggere da solo una testata e come tutte le altre a lui dedicate, MMMM dopo soli 12 numeri, chiude i battenti.
                    La grande intuizione di Faraci non sta certo nel decidere se Topolino deve o non deve fare il detective - su questo non si può neanche discutere - ma come Topolino deve fare il detective e, il detective di MMMM è assolutamente rivoluzionario rispetto al passato e, soprattutto, stupendo. Quella era la strada maestra, quello è il terreno per Topolino e non certo fare il giornalista da quattro calzette, come fin'ora ha fatto nelle tre storie di Zironi.
                    Poi arriva Castellan e, ancora una volta, il mondo di Topolino si riapre a nuove lusinghevoli prospettive ma, Castellan da solo non può farcela a salvarlo, soprattutto oggi poi che le restrizioni sempre più ampie "sconsigliano" - verbo usato da Castellan nella sua intervista - di poter presentare tanti di quei progetti che giacciono fermi lì, nei suoi cassetti.


                    Secondo punto.
                    Al netto di tutta la mia gigantesca ignoranza, so la storia del Sahara e, ai tuoi interessantissimi articoli aggiungerei però anche questo.
                    Il rimboscamento della Terra è visto come un aiuto per fermare l'aumento del riscaldamento globale e, in questa ottica, si inseriscono le palme del deserto e gli alberi che i ragazzi vanno a piantare dopo la lezione di Topolino ed è del tutto evidente che la storia di Zironi, oltre a raccontarci di come è nato il più grande deserto del mondo, devia alla fine ad un appello per rimboscare il Sahara e anche il resto del pianeta e in primis la nostra amata Italia.
                    Ma, ripeto, se si pensa che sia sufficiente piantare qualche alberello per risolvere tutto ... ciao!
                    « Ultima modifica: Mercoledì 27 Mag 2020, 19:30:27 da doppio segreto »
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                      Re:Topolino 3365
                      Risposta #24: Mercoledì 27 Mag 2020, 19:52:24
                      E chi ha chiesto che non faccia più il detective?
                      Al massimo si vuole che non faccia sempre e SOLO quello, quando vive un'avventura.
                      Certo, MMMM è fantastico, ma...lo è anche la serie di Topolinia 20802 o Topolino e il passaggio al Tor Korgat.

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                        Re:Topolino 3365
                        Risposta #25: Mercoledì 27 Mag 2020, 22:17:52
                        Oh, ma che bella discussione.
                        Mi va di intervenire e potrei scrivere un poema, ma sarò lapidario.
                        Temo che nel 2020 sia  ingenuo pensare che un topo possa ridare la vista ai ciechi e portare la pace nel mondo, ma nei '30 andava benissimo è ogni tanto va bene anche adesso.
                        O meglio...
                        Credo che un buon modo per salvare non il mondo ma noi stessi (e quindi il mondo) sia dare un senso ai dettagli che scorrono tra le pieghe dei grandi eventi globali, di cui in effetti nessuno di noi sa quasi nulla. Quella famosa parte di realtà che NON sta in un telefonino.
                        Questa ricerca di senso richiede una visuale dal basso e ravvicinata, non offre molte risposte ma in compenso può generare domande su domande.
                        Topolino Giramondo è stato pensato per offrire quella visuale. Ai ragazzini, non ve lo dimenticate, brutti vecchiacci che non siete altro SmBho2
                        Chiaro che poi ci si trova un po' di tutto, ma il concept è esattamente questo.

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                          Re:Topolino 3365
                          Risposta #26: Mercoledì 27 Mag 2020, 22:19:14
                          E chi ha chiesto che non faccia più il detective?
                          Al massimo si vuole che non faccia sempre e SOLO quello, quando vive un'avventura.
                          Certo, MMMM è fantastico, ma...lo è anche la serie di Topolinia 20802 o Topolino e il passaggio al Tor Korgat.
                          Io rispondevo all'incipt iniziale di Luciano.
                          Per il resto, siamo d'accordo sul fatto che quando Topolino vive un'avventura non deve fare SOLO quello, lo ha sempre fatto fin dalle strisce giornaliere e dunque perché mai dovrei essere contrario?
                          L'importante però è che ci sia AZIONE, se ad un'avventura togli quella fa venire il latte alle ginocchia, come accade con questa.
                          Poi, mi ripeto, se si decide a Topolino di fare girare il mondo come giornalista - che è un mestiere che è nel suo DNA - non possiamo fare storie dove, al più, incontra dei banditucoli da quattro soldi, o fargli girare il Sahara - una delle polveriere più pericolose al mondo -  come se stesse camminando sulla Via Franchigena!
                          Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                            Re:Topolino 3365
                            Risposta #27: Mercoledì 27 Mag 2020, 22:33:40
                            Oh, ma che bella discussione.
                            Mi va di intervenire e potrei scrivere un poema, ma sarò lapidario.
                            Temo che nel 2020 sia  ingenuo pensare che un topo possa ridare la vista ai ciechi e portare la pace nel mondo, ma nei '30 andava benissimo è ogni tanto va bene anche adesso.
                            O meglio...
                            Credo che un buon modo per salvare non il mondo ma noi stessi (e quindi il mondo) sia dare un senso ai dettagli che scorrono tra le pieghe dei grandi eventi globali, di cui in effetti nessuno di noi sa quasi nulla. Quella famosa parte di realtà che NON sta in un telefonino.
                            Questa ricerca di senso richiede una visuale dal basso e ravvicinata, non offre molte risposte ma in compenso può generare domande su domande.
                            Topolino Giramondo è stato pensato per offrire quella visuale. Ai ragazzini, non ve lo dimenticate, brutti vecchiacci che non siete altro SmBho2
                            Chiaro che poi ci si trova un po' di tutto, ma il concept è esattamente questo.
                            In realtà, caro Zironi, qui l'unico brutto vecchiaccio - e non so dei due quale di più - sono io che, fra l'altro, non so nemmeno usare il telefonino. :)


                            Permettimi di fare quella che in Musica si chiamerebbe una Variazione sul tema.


                            Temo che nel 2020 sia impossibile per qualsiasi autore di Topolino, affrontare temi che vadano a ledere anche minimamente il politically correct, cosa già molto più possibile negli anni 30.


                            Per il resto, è vero, Topolino giramondo è stato ideato per i ragazzini come del resto tutto quello che il settimanale ormai passa. Quei ragazzini poi, dopo aver letto la storia su Topolino, prendono in mano il famoso telefonino che loro sanno usare già molto bene a differenza di me e lì, vanno a vedere ben altre cose. C:-)


                            Zironi, sarebbe molto meglio se Topolino ritornasse al suo spirito originale, quello che dettò Walt Disney: non un fumetto per bambini ma un fumetto per adulti per il bambino che rimane in ognuno di noi e che, in quanto tale, piacerà molto probabilmente di più anche ai ragazzini.
                            « Ultima modifica: Mercoledì 27 Mag 2020, 23:36:32 da doppio segreto »
                            Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                              Re:Topolino 3365
                              Risposta #28: Giovedì 28 Mag 2020, 08:04:12
                              Sopra ai 25 siamo tutti vecchiacci, e ahinoi la nostra attitudine alla suggestione passa in fretta.
                              Tra l'altro sto scrivendo dal mac, che col telefono sono orbo e i miei ditinini vanno dove sanno loro ;)

                              L'accenno ai ragazzini non è, naturalmente, la confessione che si scrivono cose sciocche, ma solo semplici.
                              Al di là che gli eventi narrati siano più o meno spettacolari (nel Sahara si poteva incontrare una carovana di profughi braccati dagli schiavisti, o sventare un piano dei cattivi per rubare tutta l'acqua sotterranea), qualsiasi storia è buona per tutti se contiene un po' di verità e ti assicuro che lo sforzo va in quella direzione. Il deserto un po' lo conosco e ci ho viaggiato in autonomia e con mezzi di fortuna, non ho incontrato predoni ma sono rimasto colpito dalla quotidianità e dalla lotta continua, millenaria, contro la sabbia. E dalla stratificazione, dalla capacità del deserto di conservare.
                              So benissimo che ogni paragone può suonare pretestuoso e essere rivoltato per dimostrare il contrario, ma non è che Kerouak in Sulla Strada abbia raccontanto chissa quali peripezie e scommetto che a metà romanzo sia facile trovarlo noioso.
                              Nel caso della mia serie ogni puntata ha la pretesa di esplorare una parte del mondo nel modo sincero possibile, a volte con sequenze rocambolesche e altre lasciando che sia il viaggio lento a svelarne i segreti. Tanto per citarmi, nella prima avventura si parla chiaramente di una multinazionale che vessa gli abitanti dell'Amazzonia, di soprusi, di avvocati, di cooperative popolari e di stampa libera.Tuttavia lo sviluppo di queste rivelazioni è lasciato al dopo, semplicemente non sono il fulcro della storia, che è invece l'istruzione di un ragazzino che - un giorno - potrà fare qualcosa per la sua gente.  Ogni volta sta all'autore decidere cosa gli interessa raccontare e come raccontarlo. Per le 2000 Palme ho scelto il punto di vista delle piccole comunità a fronte dell'immenso problema della progressiva desertificazione e indifferenza del mondo, nelle prossime lo vedrete  8)
                              Chiudo ribadendo il supremo diritto del lettore a non gradire, irritarsi o annoiarsi, lo do per scontato ma non si sa mai.
                              « Ultima modifica: Giovedì 28 Mag 2020, 22:02:30 da Zironi »

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                                Re:Topolino 3365
                                Risposta #29: Giovedì 28 Mag 2020, 09:32:01
                                Sopra ai 25 siamo tutti vecchiacci, e ahinoi la nostra attitudine alla suggestione passa in fretta.
                                Tra l'altro sto scrivendo dal mac, che col telefono sono orbo e i miei ditinini vanno dove sanno loro ;)

                                L'accenno ai ragazzini non è, naturalmente, la confessione che si scrivono cose sciocche, ma solo semplici.
                                Al di là che gli eventi narrati siano più o meno spettacolari (nel Sahara si poteva incontrare una carovana di profughi braccati dagli schiavisti, o sventare un piano dei cattivi per rubare tutta l'acqua sotterranea), qualsiasi storia è buona per tutti se contiene un po' di verità e ti assicuro che lo sforzo va in quella direzione. Il deserto un po' lo conosco e ci ho viaggiato in autonomia e con mezzi di fortuna, non ho incontrato predoni ma sono rimasto colpito dalla quotidianità e dalla lotta continua, millenaria, contro la sabbia. E dalla stratificazione, dalla capacità del deserto di conservare.
                                So benissimo che ogni paragone può suonare pretestuoso e essere rivoltato per dimostrare il contrario, ma non è che Kerouak in Sulla Strada abbia raccontanto chissa quali peripezie e scommetto che a metà romanzo sia facile trovarlo noioso.
                                Nel caso della mia serie ogni puntata ha la pretesa di esplorare una parte del mondo in modo il più sincero possibile, a volte con sequenze rocambolesche e altre lasciando che sia il viaggio lento a svelarne i segreti. Tanto per citarmi, nella prima avventura si parla chiaramente di una multinazionale che vessa gli abitanti dell'Amazzonia, di soprusi, di avvocati, di cooperative popolari e di stampa libera.Tuttavia lo sviluppo di queste rivelazioni è lasciato al dopo, semplicemente non sono il fulcro della storia, che è invece l'istruzione di un ragazzino che - un giorno - potrà fare qualcosa per la sua gente.  Ogni volta sta all'autore decidere cosa gli interessa raccontare e come raccontarlo. Per le 2000 Palme ho scelto il punto di vista delle piccole comunità a fronte dell'immenso problema della progressiva desertificazione e indifferenza del mondo, nelle prossime lo vedrete  8)
                                Chiudo ribadendo il supremo diritto del lettore a non gradire, irritarsi o annoiarsi, lo do per scontato ma non si sa mai.

                                Io di anni ne ho 23 quindi mi ritengo sano e salvo :P comunque è un piacere poter parlare direttamente con lei maestro! Adoro il suo stile di disegno, anche in questa storia, perché sembra a tratti “grezzo”, ma poi saltano fuori paesaggi mozzafiato o espressioni facciali molto interessanti, quindi uno stile decisamente unico.

                                Sono stato tra quelli che si è un po’ annoiato leggendo la storia ;D ma prometto che la rileggerò a questo punto, per provare viverla un po’ più senza le pretese di una classica avventura di Topolino. Del resto anche io non sono più un ragazzino... al di là dell’avventura comunque mi era dispiaciuto non trovare personaggi che mi colpissero particolarmente, o forse semplicemente mi sarebbe piaciuto conoscere di più gli abitanti del villaggio, a partire dal bambino che prende in prestito il camion, per finire con il padre di Adid, che è limitato all’epilogo; giusto perché i bambini e gli anziani sono quelli che di solito donano le migliori perle di saggezza. A tal proposito, ci tengo a ricordare che una delle più belle storie natalizie che io abbia mai letto da bambino, e che volevo sul comodino la notte di Natale, era la sua Topolino e il Natale... numero 1999, con quella commovente vicenda del padre furfante che si redime... una bella fiaba! :)
                                ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

                                 

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