Topolino 3120

09 SET 2015
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Un Topolino, quello di questa settimana, che più che per le storie risalta per il comparto delle rubriche e, soprattutto, per l’allegato.
A distanza di decenni torna infatti allegata al settimanale una serie di monete raffiguranti alcuni personaggi Disney. Iniziativa a cui sono legati anche degli editoriali dedicati all’interno del libretto, sulla falsariga de l’Economia di Zio Paperone.
Collegata all’iniziativa è anche il ritorno della serie di storie Tutti i milioni di Paperone, che aggiungerà altri quattro episodi ai dieci già usciti qualche anno fa. Il mio undicesimo milione (Vitaliano/Limido) riprende quindi esattamente lo stesso canovaccio dei precedenti episodi, mantenendo un tono a dir poco scanzonato e demenziale che, alla fine, o piace o non piace: difficile riuscire a mantenersi neutrali.
Segue Paperino e l’insidia boschiva (Panaro/Palazzi) storia – solo in apparenza – dall’impianto classico che rende comunque giustizia ad un Paperino ultimamente fin troppo bistrattato.
Dopo l’ennesima breve con protagonista Nonna Papera nei panni dell’investigatrice (Mazzoleni/Campinoti), è il turno di Amelia e la fortuna inaspettata (Buratti/Asaro), che parte da una premessa nuova e quasi inaspettata per poi scadere – spiace dirlo – nella banalità più assoluta, con una trama che non rende affatto giustizia al personaggio della fattucchiera, qui caratterizzata malissimo.
A chiudere il numero è un’insolita storia in costume: Macchia Nera e Gambadilegno la coppia d’assi di Gold Creek (Panini/Marini), ambientata – manco a dirlo – nel selvaggio west pieno di truffatori e furfanti senza scrupoli, qui presenti in gran quantità insieme a numerosi doppi giochi. Gli atti finali della vicenda, però, sono di quelli che lasciano un po’ perplessi… Storia comunque da rimarcare soprattutto per il fatto che non ci sia un solo protagonista in senso stretto: a guidare la scena sono infatti tre personaggi le cui vicende si intrecciano più volte. Se questo è indubbiamente un punto a favore che la differenzia dalle solite trame scontate, di contro ci sono alcuni passaggi poco chiari che possono aver bisogno di una seconda rilettura per poter essere compresi.
Un Topolino mediocre, nel complesso, che sembra perdere molto rispetto ai numeri precedenti e – si spera – anche rispetto a quelli successivi.

Autore dell'articolo: Valentina Corsi

Ho imparato a leggere a 4 anni con Topolino e non l'ho più abbandonato. È stata anzi la molla che mi ha portato a scoprire l'amore per la lettura, in tutte le sue declinazioni. Dalle strip dei Peanuts ai Bonelli (sono una texiana incallita), ad Asterix, ai romanzi e a molte altre declinazioni, la lettura è sempre stata una mia compagna fissa. Sono sul Papersera dal 2006, oltre che alla moderazione del forum collaboro alla gestione della pagina Facebook, mi occupo delle recensioni settimanali di Topolino e, tempo permettendo, contribuisco a supportare le varie iniziative dell'Associazione, sia attraverso lo schermo, sia dal vivo in occasione di fiere e raduni.