Definitive Collection 7 – Pippo Reporter 2

15 OTT 2015
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Dopo Fantomius e Darkenblot, anche Pippo Reporter conquista il suo secondo volume nella Definitive Collection, e proprio nei giorni in cui esce su Topolino l'ultima storia di questa grande saga nata nel 2009. Quindici episodi, dunque, che verosimilmente saranno ripartiti in maniera ineguale su quattro volumi, laddove forse il prezzo della testata avrebbe potuto giustificare una pubblicazione “a cinque a cinque”.

A parte questo piccolo appunto, il volume si presenta senza pecche dal punto di vista dei contenuti e dell'apparato editoriale. Le storie ristampate sono
La perla del fiume, omaggio al grande mondo del jazz e del “grande Sud” statunitense in cui compaiono anche, sotto falso nome, molte celebrità (Benny Goodman in primis), Un ombrello, un cappello, un monello, forse la migliore del numero, splendido e divertente omaggio a Charlot e al suo film Il monello, Scuola di volo, anch'essa riuscitissima follia in cui Minni e Pippo emulano Lindbergh traversando addirittura il Pacifico, e Dieci piccoli caimani, un giallo che ha il suo punto di forza nella sceneggiatura calibratissima e nella delicata citazione-comparsa di Agatha Christie.
Insomma, quattro storie che soprattutto costruiscono l'ambiente attorno ai protagonisti, caratterizzandolo indelebilmente con tutti i tratti distintivi e nostalgici degli Anni Trenta. In quest'ottica va vista anche la funambolica e disordinatissima copertina, sfornata per l'occasione dal prode Stefano Turconi.
Azzeccato espediente, poi, quello di presentare nei volumi dedicati al nostro Reporter una sorta di unica lunga intervista agli autori che tocca, volume per volume, aspetti diversi della serie: in questo volume ci si concentra su Claire, Horace e le comparsate di personaggi celebri (fra cui, peraltro, va ricordato lo stesso Topolino del quale si intravedono solo le orecchie ma che compare in “Scuola di volo” nelle vignette che ripercorrono il cortometraggio Plane Crazy). In questo volume l'intervista occupa solo tre pagine ma la sua lettura è consigliatissima anche a chi volesse carpire qualche segreto della grande arte dei coniugi Radice-Turconi.
Infine, alcune note tecniche sullo stile: i dialoghi sono quelli che abbiamo imparato a conoscere, soavi, elettrizzati, affettuosi, riflessivi, impulsivi, imbarazzati, sussurrati o cospiratori, a seconda delle esigenze; la scansione delle vignette è molto elastica, passando da ritmi lenti, quasi da cinematografia anni Trenta, appunto, nella presentazione degli ambienti e delle situazioni, a scene che hanno la vitalità del cartone animato o del muto, come le corse del “monello” e di Pippo per la città, ma che conservano la stessa morbidezza ed eleganza. E poi i disegni, curatissimi nella documentazione, meticolosa e appassionata, sempre peculiari nel senso del movimento, elastico ma aggraziato, e aperti alle più disparate sperimentazioni, che si tratti di assecondare il brio placido del “grande Sud” o le tonalità delle stampe giapponesi alla Utagawa Hiroshige, oppure ancora i deliri cartooneschi di un vecchio aereo in volo.
Un bel numero, dal bel formato, con pagine solide e una salda rilegatura, che esce ad un anno dal primo volume di una testata che a fronte di un prezzo non ridottissimo offre però una lettura intensa e di qualità garantita.

Autore dell'articolo: Guglielmo Nocera

Oggi espatriato nel paese di Astérix, mi sono formato su I Grandi Classici Disney, che acquisto tuttora, e Topolino Story prima serie. Venero la scuola Disney classica, dagli ineguagliabili vertici come Carl Barks e Guido Martina ai suoi meandri più riposti come Attilio Mazzanti e Roberto Catalano (l'inventore della macchina talassaurigena). Dallo sconfinato affetto per le storie di Casty sin dagli esordi (quando lo confondevo con Giorgio Pezzin) deriva il mio antico nome d'arte, Dominatore delle Nuvole. Scarso fan della rete, resto però affezionato al mondo del Papersera, nella convinzione che la distinzione tra esegesi e nerdismo sia salutare e perseguibile. Attendo sempre con imperterrita fiducia la nomina di Andrea Fanton a senatore a vita.