Paperinik Appgrade 40

05 GEN 2016
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (8 voti) Esegui il login per votare!

Il primo numero del 2016 si presenta con la solita cover d'effetto, stavolta con il protagonista intento a digitare un ipotetico tasto on/off. Scomparsi i redazionali (ormai da qualche numero) si inizia subito con indice e storia inedita, Paperinik e la crociera ad alto rischio (Panini/Urbano): la vicenda è ambientata su di una nave da crociera, dove Paperino ha vinto una vacanza portando con se la fidanzata; lo sviluppo della trama è molto lineare, a tratti scontato, tuttavia sono presenti varie gag comiche, i cattivi non patiscono la ridicolaggine di altri avversari di Paperinik e l'ultima tavola riserva un divertente scambio di battute tra i due fidanzati. Pur nella sua semplicità, l'inedita di questo numero si presenta come una storia comunque carina da leggere, molto migliore di altre apparse in numeri precedenti.
La selezione delle ristampe si apre con Paperinik e l'effetto Dinamite (Enna/Freccero), storia abbastanza recente che vede protagonisti l'insolito duo Paperinik e Dinamite Blà: è una storia certamente di buon livello, in cui l'atipica atmosfera “agreste” viene declinata in maniera tale da risultare compatibile con una vicenda del papero mascherato; non mancano schioppettate (tante) e battute – bellissima quella del “pappacabras”, citazione del fantomatico “chupacabra” tanto caro ad alcune trasmissioni… scientifiche – e degno di nota è pure il finale un po “a sorpresa”.
Si prosegue con Paperinik e gli spiriti della neve (Panaro/Lucci), che si caratterizza per il solito – ma tutto sommato piacevolmente classico – clichè di un Rockerduck speculatore cui Paperinik si oppone: dalla metà in poi l'atmosfera diventa notturna e più consona al protagonista, con alcune tavole che riescono a far salire la tensione e l'attenzione del lettore; insomma, un'altra storia di buon livello. La successiva Paperinik e lo scacco al tempo (Pesce/Gula) è una storia particolare, forse eccessivamente breve per la vicenda che narra, ma comunque originale: rientra nella (purtroppo abusata) categoria di storie con avversario criminale dai superpoteri, e tuttavia si riesce a non scadere nella banalità, sempre in agguato in questo genere di storie; la trama, eccezion fatta per alcuni punti, si sviluppa in maniera coerente, ed è curiosa la trovata delle didascalie a completamento della battute, decisamente appropriata rispetto alla tematica dello scorrere del tempo; fà anche piacere ritrovare il vecchio lapis bicolore che taglia/fonde i metalli.
A seguire troviamo una coppia di storie accumunabili sotto vari profili: si tratta di Paperinik e l'impresa ultraterrena (Russo/Dossi) e di Paperinik e la smemoratezza perniciosa (Marconi/Dossi). Entrambe non solo hanno in comune i bei disegni di Sandro Dossi, ma partono da un'idea di base analoga, Paperinik deve (per ragioni chiaramente diverse) recuperare un oggetto: un'antica lettera nella prima, la Numero Uno nella seconda; da quest'incip si dipanano due vicende simili, con il papero mascherato alle prese con situazioni diverse nei fatti, ma analoghe nella sostanza. Due storie discrete, che probabilmente patiscono la circostanze di essere state accomunate nello stesso albo.
Dopo il penultimo episodio della saga degli Ultraheroes – Passato remoto e futuro anteriore – si passa, alfine, alla storia cult del numero, ovvero Parodie di grandi film: Paperinik e l'arca dimenticata (Concina/De Vita) che, come il nome stesso lascia intuire, consiste nella parodia del noto cult di Indiana Jones I predatori dell'arca perduta: la vicenda originale è stata rivista ed adattata ai canoni disneyani, e tuttavia quella che ne è venuta fuori è una storia divertente e piena d'azione, che ricalca abbastanza (per quanto possibile) fedelmente la sequenza di scene – quantomeno le più famose – del film: dall'apertura col protagonista che scappa da un misterioso tempio al recupero del medaglione sulla neve, dalle scene al Cairo (sonnifero, ceste, duello) all'ambientazione nel deserto, fino alla scena finale in mare aperto. I personaggi disney scelti ed utilizzati, che da grandissimi attori quali sono riescono a ricalcare bene i ruoli dei protagonisti del film senza banalizzare le vicende, nonchè i disegni di un ispiratissimo De Vita, fanno di questa storia forse non esattamente una cult di Paperinik (quantomeno non nel senso stretto del termine), ma certamente una storia originale che ogni appassionato del papero mascherato dovrebbe leggere.
In conclusione, se è vero che il voto asseganto a ciascun fascicolo deve sempre esser valutato nell'ottica generale della testata di riferimento, nonchè del suo andamento del periodo, allora le 4 stelle di questo numero appaiono pienamente meritate: muovendo da un'inedita semplice ma non banale, una selezione di storie nessuna delle quali al di sotto della sufficienza ed una cult di ottima fattura, questo numero merita decisamente un voto superiore alla mediocrità assegnata a molti numeri precedenti.

Autore dell'articolo: Gancio