Paperinik Appgrade 43

06 APR 2016
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Numero alquanto atipico questo 43, non certo per la (consueta) gradevole ed attraente cover di Andrea Freccero, bensi per un indice fin troppo ricco di titoli, dove a ben vedere compaiono ben 5 cd. gag page: ebbene, se ciò comunque permette di inframezzare dei brevi momenti comici tra una storia e l'altra inserendo tavole che altrimenti molto difficilmente troverebbero occasione di ristampa, è pur vero che una maggior attenzione nella riproposizione di questo materiale eviterebbe di ristampare una tavola già proposta appena un mese fa.
Come sempre, la storia che desta maggiore curiosità è puntualmente l'inedita: Paperinik e la minaccia “virale” (Mazzoleni/Rigano) muove da una situazione già vista in passato, ovvero il bieco Rockerduck che tenta di far soldi sfruttando l'immagine di Paperinik; lo sviluppo della trama, tuttavia, riesce a risultare più originale, puntando l'attenzione sull'evoluzione del personaggio, da “vendicatore” a “supereroe” (memorabile l'esclamazione di Rockerduck: “Sono passati i giorni in cui Paperinik si comportava da vendicatore!”) e, seppur nel limite delle 20 tavole, alla fine il risultato è una storia gradevole che strizza nostalgicamente l'occhio al passato del protagonista.
La selezione delle ristampe si apre con un'altra storia dall'incipit fin troppo abusato: in Paperinik ospite d'onore (Sarda/Cavazzano), egli è costretto ad accettare il solito “invito” al Club delle Ragazze di Paperina, ed il povero Paperino si trova innanzi al consueto problema di non poter contemporaneamente rivestire i due ruoli di cavaliere ed ospite d'onore; uno sviluppo alquanto prevedibile è fortunatamente controbilanciato dai bei disegni di Cavazzano. Decisamente meno ordinaria è la successiva Paperinik e la contea in festa (Ferrario), dove atmosfera agreste ed una comicità a tratti fin troppo spinta sono gli ingredienti di una storia che certamente non pecca di banalità ed il cui comparto grafico risulta molto personale ed originale.
La tematica dei gadget ipertecnologici dell'eroe mascherato, e soprattutto la necessità di una loro periodica manutenzione, è alla base di due storie presenti nell'albo, Paperinik e i ricambi “scarsi” (Panaro/Dossi) e Paperexpo Paperinik (Concina/Pennati): mentre la prima fa leva sugli oneri economici di tale manutenzione, la seconda è una sorta di commedia degli equivoci tra Paperinik ed il buon Archimede; trame lineari e caratterizzazioni grafiche classiche rendono queste due storie dei discreti esempi di storie “standard” del Paperinik supereroe.
Molto più originale è, invece, la storia posta in mezzo alle due da ultimo citate, cioè Paperinik e… il ladro di sonno (Orsi/Pochet): sin dalla prima tavole ci si rende conto della particolarità della storia, soprattutto sul piano grafico; Pochet realizza delle tavole molto dinamiche e personali, con inquadrature ardite e non convenzionali che coinvolgono il lettore nel ritmo della vicenda; anche la trama è di buon livello, riuscendo a strutturare una storia gradevole pur con un villain decisamente bislacco ed eccentrico, e con un finale a sorpresa.
Divertente, anche se assolutamente “fuori stagione”, è la breve Paperinik e la complicata meringata assoluta (Macchetto/Mottura), con l'inusuale coppia Paperinik – Pico de' Paperis a far da mattatori in questa storia natalizia un po fuori dai soliti schemi. Segue Quadrifoglio e l'alba di un nuovo eroe (Ferrari/Urbano), storia della serie degli Ultraheroes e fra le più lunghe dell'albo (seconda solo alla cult): come il titolo lascia intuire, il vero protagonista non è Paperinik, bensi Quadrifoglio, alter ego del fortunato Gastone; il dualismo fra i cugini si trasferisce alle loro identità segrete, e Quadrifoglio si rende conto che l'essere fortunati non è certo la più ammirata fra le doti di un supereroe; la storia risulta interessante perche riesce a ben approfondire la psicologia di Gastone, svelando come anche un personaggio sempre al limite della sgradevolezza possa andare oltre i limiti della propria personalità.
Arriviamo cosi alla storia cult, Paperinik e la disfida analcolica (Pezzin/De Vita) e, come già i nomi dei due autori lasciano supporre, si tratta di una vicenda che fa della comicità uno dei suoi punti di forza, seppur non certo l'unico: il papero mascherato interviene quando la disputa commerciale fra i produttori delle bibite più vendute a Paperopoli giunge a livelli insopportabili per la popolazione, con Paperone e Rockerduck che esasperano la cittadinanza con pubblicità pressanti ed assolutamente invadenti. Dalla colla stesa perfino sul manto stradale, alla casa di Paperino completamente coperta dai manifesti, dall'assalto al Deposito alla scena all'interno dei laboratori di Paperone, tutta la storia ha un ritmo frenetico ed un susseguirsi di situazioni volutamente esagerate per suscitare l'ilarità del lettore; per questo, anche se la presenza di Paperink risulta oggettivamente limitata (egli compare in appena un terzo delle tavole), il suo ruolo decisivo e la semplicità ed ironia della soluzione escogitata rendono questa storia certamente meritevole dell'appelativo di cult.
In conclusione: un'inedita dal sapore nostalgico, un paio di ristampe molto originali ed una cult di ottimo livello sono i punti di forza del numero, che si giustappongono ad altre di minor impatto, ma senza che nessuna si collochi al di sotto della sufficienza.

Autore dell'articolo: Gancio