Paperinik Appgrade 45

05 GIU 2016
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Una cover con dei robottoni dalle sembianze vagamente darkenblottiane e la storia inedita condividono la grande capacità artistica di Andrea Freccero, vero valore aggiunto di questa testata. In particolare, l'inedita “Paperinik in: il pericolo corre nei tubi” (Toelstrup/Freccero) si caratterizza per una lunghezza di ben 30 tavole cui i lettori non sono certo abituati; la trama risulta ben articolata ed il cattivo di turno è caratterizzato in maniera tale da non apparire il classico buffone con improbabili superpoteri; notevoli, e dagli echi quasi cinematografici, anche alcune scene come quella in cui il papero mascherato si trova a dover affrontare una moltitudine di cittadini privi di senno e decisi a farlo farlo fuori, o quella in cui deve affrontare il vicino Jones, anch'egli mutato in una specie di gigante senza cervello ma decisamente pericoloso.
Passando alla selezione delle ristampe, troviamo Paperinik e l'oltraggio cinematografico (Panaro/Pastrovicchio), che mescola l'espediente del film su Paperinik con il solito Rockerduck intenzionato a far soldi sfruttando l'immagine del supereroe: l'idea della vendetta nei confronti del miliardario in bombetta non brilla per originalità e neppure per complessità di trama o particolarità del finale; un punto di forza è senza dubbio il lavoro di Pastrovicchio. Si prosegue con Paperinik e l'avventura fantastica (Russo/Bonardi), che come suggerisce il titolo è ambientata in un medioevo fantastico popolato da maghi, draghi e via dicendo; la trama risulta lineare senza mai scadere nella banalità, e non mancano i momenti comici, per una storia che, seppur anomala per le caratteristiche del protagonista, risulta originale e divertente.
Alquanto differente per tematica è invece Paperinik vs Paper Bat (Pesce/Urbano), la più recente della selezione: la trama non brilla per fluidità e razionalità, perchè il rancore di un inventore di giocattoli “incompresi”, e che decide di vendicarsi, costituisce l'occasione per quello che è il punto principale della vicenda, ovvero un ipotetico scontro tra i due supereroi del titolo; tra forzature ed inverosimiglianze, la storia giunge alla conclusione senza che si riesca a comprenderne il senso. Di tutt'altro tenore è la successiva Paperinik e il sospetto di Ciccio (Fasano/Pisapia/Venturini): già graficamente la storia denota una particolare cura, che si riflette anche nella trama; una situazione tutto sommato semplice fa da scenario a colui che è il vero protagonista, vale a dire quel Ciccio che, fra pisolini ed abbuffate, vive in uno stato di perenne torpore e confusione mentale che lo porta – inverosimilmente ma correttamente – a sospettare la vera identità del papero mascherato; in tutto ciò Paperinik sembra quasi restare sullo sfondo, anche se poi è lui che risolve la vicenda nel più classico stile supereroico.
Un Paperinik che veste i panni dello psicologo e del motivatore è il protagonista della successiva Paperinik e quelli del distretto 41 (Russo/Lucci), dove la secolare disputa “fortuna vs. abilità”, che vede tradizionalemnte protagonisti Paperino e Gastone, viene impersonata da due poliziotti del Distretto 41, con Paperinik che, da terzo estraneo ma non troppo, cerca di riequilibrare le situazioni soggettive; graficamente lo stile è classico ma di buona fattura. Si proesegue con Paperinik in: “Aiuto, gli aiutanti!” (Mainardi/Dossi), storia poco memorabile che riprende il tema, già visto in passato, degli ipotetici “aiutanti” di Paperinik: poca azione ed un finale ampiamente prevedibile rendono la storia abbastanza noiosa.
Si passa alla cosiddetta storia guest Paperinik contro i Twin Boys (Salati,Höpfner,Secchi/Salati/Palazzi), prima di un ciclo di storie che vedranno il papero mascherato alle prese con alcuni antagonisti dai super poteri: qui si tratta di due fratelli in grado, non si capisce bene come, di trasformarsi in tutto ciò che vogliono; l'azione non manca, ma la storia risulterà più gradevole ai fan dei “super cattivi”.
Si arriva cosi alla storia cult Paperinik e la mania collezionistica (Pezzin/De Vita): di gran lunga la storia migliore del numero, la premiata ditta Pezzin&De Vita ci delizia con una vicenda divertente e pungente, che prende in giro – come chiaramente il titolo fa intuire – la smania di possedere collezioni improbabili, dilagata a Paperopoli al punto tale da rendere più prestigiose le collezioni di oggetti più inutili; la vicenda prende le mosse dalla classica rivalità tra ZP e RK, dove il primo è costretto controvoglia a seguire il pacchiano esempio del secondo pur di non venir espulso dal Club dei Miliardari; il caso vuole che Paperone si imbatta in un oggetto appartenuto a Paperinik, e da li si dipana una storia divertente, che fra gadget improbabili e paperopolesi in preda ad un vero e proprio “raptus”, esaspera Paperinik al un punto da indurlo a far evadere i Bassotti e suggerirgli indirettamente come approfittare della situazione, cosi da portare la situazione agli estremi e far rinsavire tutti. Come sempre, la storia del duo Pezzin e De vita presenta reca al suo interno una critica arguta e pungente, facendosi beffe dell'insensata voglia di emulazione che porta i protagonisti ad accapigliarsi per oggetti di nessun valore.
In conclusione: la lettura di questo numero, come è ormai consuetudine, alterna storie di livello discreto ad altre decisamente dimenticabili, fra le migliori (a parte la cult) di certo l'inedita ed il sospetto di Ciccio, mentre il resto risulta di qualità altalenante.

Autore dell'articolo: Gancio