Definitive Collection 25 – C’era una volta… in America 2

15 FEB 2018
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Era un volume molto atteso, questo secondo dedicato alla saga ideata da Giorgio Pezzin dal titolo C’era una volta in America. Come infatti segnalato in precedenza, per misteriose scelte redazionali, mai avevano visto la luce in sede di ristampa del ciclo le uniche due avventure non disegnate dal maestro Massimo De Vita. La Definitive Collection, fortunatamente, non eredita gli errori del passato e prosegue con una riproposizione ordinata e cronologica della serie.

L’albo riparte dunque da dove eravamo rimasti: stavolta il protagonista è il figlio del personaggio incontrato ne Il grande cielo. Cresciuto nei boschi, un giovane Topolino sogna la città: raggiunta Filadelfia, dopo una breve e faticosa gavetta, sarà appassionato cronista, in tandem con l’esperto Oliver Pipp, dell’Indipendenza Americana, direttamente a contatto con figure del calibro di George Washington e Benjamin Franklin.

Non finiscono qui però le avventure di questo Topolino che, infatti, è il protagonista anche della storia successiva, il penultimo dei Mohicani. Gli eventi da seguire si fanno più ravvicinati e così non risulta più necessario ogni volta un passaggio generazionale, con il risultato di una maggiore e più stretta continuità. In questo caso, seguendo un’inchiesta, Topolino affronta un grande classico della narrativa di genere, ovvero il rapimento di una bambina bianca da parte dei nativi americani. La trama segue comunque i toni della commedia, e il tratto di Silvia Ziche rende ancora più umoristica la vicenda. L’autrice vicentina svolge indubbiamente un buon lavoro, ma è inevitabile notare uno stile decisamente diverso rispetto al disegnatore “quasi titolare” della serie.

De Vita ritorna all’opera per la terza storia dell’albo, la Bella del fiume: un Topolino ormai adulto, svestiti i panni del giornalista, si ritira in pratica nell’America rurale delle piantagioni di cotone. Qui sarà di grande aiuto a Geremia Pepper, inventore, perché questi possa sfuggire ai loschi disegni di un Gambadilegno da un lato losco speculatore, dall’altro desideroso, come ai suoi esordi, di convolare a nozze con una deliziosa Minni, figlia adottiva del pippide di turno.

Sarà invece Topolino a mettere su famiglia con lei, come possiamo vedere in chiusura del volume. Proprio l’ultimo arrivato, scalpitando e mordendo il freno, si getterà ancora giovanissimo a capofitto nell’avventura, ritrovandosi coinvolto nella battaglia di Alamo insieme a Davy Crockett e Jim Bowie: solo un provvidenziale comando del colonnello Travis gli consentirà di sottrarsi al triste destino dei difensori del Forte. Si tratta di una delle storie più emozionanti della serie, dove Pezzin riesce a mostrare la vicenda dal punto di vista di un adolescente, incapace di percepire il concreto pericolo a causa del suo ingenuo entusiasmo. Curiosamente, ai disegni di un episodio così intenso, troviamo la meteora Fabrizio Petrossi, il quale ne interpreta però molto bene l’atmosfera, riuscendo anche ad alleggerirne gli aspetti drammatici.

Proprio di Petrossi, e di Ziche, sono le uniche interessanti parole a corredo delle storie, per un apparato redazionale ridotto all’osso e che continua a non prendere in considerazione lo sceneggiatore della saga. Definitive Collection appare dunque ormai assestata su di uno standard più basso rispetto ai suoi esordi; ciò detto, rimane una delle testate migliori attualmente portate in edicola dall’editore.

Autore dell'articolo: Federico Pavan

Sabaudo di nascita, romano d'adozione e veneto per amore, leggo fumetti da quando ero bambino e non ho ancora smesso! I miei preferiti: Tex, Asterix, Lucky Luke, Corto Maltese, Mafalda… ma Topolino resta il compagno di viaggio più fedele, una passione che mi ha portato a conoscere il Papersera (e a incontrare tanti amici e una splendida sposa) lungo tutto lo stivale italiano. Il mio idolo disneyano di sempre è Romano Scarpa, ma non posso dimenticare l'emozione del mio primo raduno, nel quale ho avuto la fortuna di incontrare due miti come Don Rosa e Carlo Chendi.