I migliori anni Disney 21 – 1980

06 MAR 2018
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Cambia la decade di riferimento ma purtroppo non la qualità di una testata che, nelle ultime uscite, dimostra di trovarsi in uno stato di semi abbandono da parte dell'editore.
I Migliori anni Disney approccia il decennio definito come quello dei progressi tecnologici, della ricchezza diffusa e ostentata, dell'individualismo e dell'edonismo, con un numero con appena quattro storie, tutt'altro che memorabili. Con ormai alle spalle le introduzioni a firma di Alberto Becattini, già assenti dal numero scorso, si riduce anche il contributo del sempre ottimo Santo Scarcella, che in questa sede ha comunque l'occasione di celebrare degnamente i Led Zeppelin e John Lennon.
La storia introduttiva è senz'altro quella che riesce ad alzare un minimo l'asticella dell'albo. Con Zio Paperone e il nipote ideale Scarpa contrappone a Paperino lo sconosciuto cugino Baldo che in breve tempo riesce ad entrare nelle grazie dello Zio Paperone grazie alla sua preparazione in campo finanziario. Uno spunto molto simile a quello poi ripreso nella recentissima Zio Paperone e la promessa venuta dalla Scozia di Federico Buratti e Marco Mazzarello pubblicata lo scorso gennaio su Topolino 3243, e in parte ispirata anche a Zio Paperone e il figlio adottivo dello stesso Scarpa.
Di Qui, Quo, Qua e il meeting dei miti, scritta da Bruno Concina e disegnata da Guido Scala, segnaliamo che si tratta di una versione della storia ripresa dalla sua pubblicazione del 1993 su Paperino Mese in cui, oltre alla ricolorazione e a minimi interventi nel testo (ad esempio un “Santi Numi” diventato “Nespole” in bocca a Paperino) erano state rimosse due mezze tavole (terza e quarta striscia della ventesima, prima e seconda striscia della ventunesima) e invertite la penultima e la terzultima. Tutti interventi scomparsi nella successiva edizione su
Le Imperdibili 5 del 2003 e ora ricomparsi in questa sede.
La breve Paperino e la prova di sopravvivenza (scritta da Jack Bradbury e nel sommario inspiegabilmente attribuita a Martina e Chierchini) è quella più a lungo assente dalle edicole. Chiude l'albo Topolino e il ricattatore misterioso, discreto giallo ambientato su un set cinematografico imbastito da Rudy Salvagnini molto ben illustrato da un ottimo Massimo De Vita.
Ben poco per un bimestrale del costo di 5 euro che molto a stento, e ancor più in queste ultime due uscite, riesce a rappresentare degnamente la produzione Disney dell'anno di turno.
Nota: anche se non segnalato in modo ufficiale, la collana si conclude qui. Fine ingloriosa per una testata che, con poco, poteva fare molto meglio.

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.