The Don Rosa Library – Zio Paperone e Paperino 5

09 APR 2018
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Il quinto volume della testata cronologica dedicata a Don Rosa (equivalente alla prima parte del terzo volume dell’analoga testata americana edita dalla Fantagraphics) tratta il periodo corrispondente alla seconda metà del 1990, quando il cartoonist americano aveva appena iniziato la sua collaborazione con la casa editrice danese Egmont (a seguito della perdita della licenza da parte della Gladstone). L’albo contiene solo 4 storie, ma tutte, come vedremo, di buona (alcune ottima) qualità.
Si comincia con Paperino maestro giardiniere, prima storia in assoluto dell’autore pubblicata da Egmont nonché tipica “tenpages” di barksiana memoria; si sviluppa prevalentemente per gag consecutive e, come specifica lo stesso Don Rosa, ruota attorno a quella che egli chiama “sindrome della fragile maestria di Paperino”, vale a dire quell’espediente narrativo – molto usato da Barks – che vede il protagonista aver acquisito una particolare abilità in un qualche campo lavorativo per poi, nello svolgimento della trama, causare un immane disastro per arroganza e testardaggine.
La successiva Paperino in Tempo rubato, di appena qualche tavola più lunga della precedente, ha invece natura differente: nasce da un’idea che l’autore dichiara di aver maturato da qualche anno – far agire i personaggi in una situazione di tempo (cronologico, non atmosferico) completamente bloccato – ma l’aspetto più interessante si scorge in quanto egli dichiara a proposito di una specifica vignetta; ebbene, qui Don Rosa chiarisce come abbia sempre immaginato i paperi di Barks delle caricature di esseri umani e non meri animali antropomorfi parlanti.
Si prosegue con Zio Paperone ed il tesoro sotto vetro, storia di più ampio respiro, rispetto alle precedenti, e di genere avventuroso, che mette bene in evidenza un altro dei tratti salienti dell’autore, vale a dire la sua passione nel tentare di ancorare sempre questo tipo di storie su fatti storici realmente accaduti, al fine di renderle non solo più interessanti ma anche più verosimili; in questo caso, l’articolo di accompagnamento traccia un’ottima spiegazione dell’ambientazione ed è (parecchio) consigliato leggerlo prima di avventurarsi tra le tavole.
L’albo si chiude con Zio Paperone e il ritorno a Xanadu, che può essere classificata come il sequel della famosa storia di Barks Zio Paperone e la dollarallergia, ma in realtà è molto di più: immaginata e scritta su specifica richiesta del nuovo editore – che chiedeva a Don Rosa di preparare nuove storie che riprendessero famosi originali di Barks – questa, in particolare, si ricollega anche ad un altro classico barksiano, Zio Paperone e la corona perduta di Gengis Khan, che sfrutta come incipit per dare il via alla narrazione; tuttavia, ben presto i protagonisti si rendono conto di trovarsi nuovamente in quella Tralla-Là già visitata ai tempi della dollarallergia e che, nuovamente, metteranno involontariamente in pericolo. L’articolo di accompagnamento risulta molto esaustivo sia come spiegazione sia in tema di extra, quali il componimento del poeta inglese S. T. Coleridge (cui Don Rosa si è ispirato), copertine, tavole, storyboard ed un breve approfondimento storico proprio sul mito di Xanadu.
Concludendo, questo quinto volume, seppur composto da sole quattro storie, peraltro diverse tra loro per struttura e registro narrativo, risulta certamente di ottimo livello e indubbiamente consigliato!

Autore dell'articolo: Gancio