Il 3276 è un numero che pare avere tutte le carte in regola per attirare il lettore: si apre con la bellissima copertina di Giorgio Cavazzano; contiene una storia con Eurasia Tost, personaggio creato da Casty molto amato dai lettori e affidato, per questa avventura, a Vito Stabile; ha inoltre inizio Whizzkids, un nuovo ciclo con protagonisti Qui, Quo, Qua; eppure, appena si cominciano a leggere le sei storie inedite (sì, la scritta in copertina non ci abbandona) ci si rende conto che il numero è abbastanza sottotono.
Topolino e la profezia dei Saurotechi (Stabile/Mazzarello) è, come detto, la storia che fa ritornare sulle pagine del libretto Eurasia Tost e c’era la curiosità di vedere come l’archeologa avrebbe reso nelle mani di un altro autore. Quello che non si può non riconoscere sempre a Vito Stabile è, nonostante la sua giovane età, lo stile di scrittura e l’esperienza che è riuscito a mettere insieme in poco tempo; alla fine della lettura non si ha mai la sensazione di aver letto una brutta storia. Tuttavia, in questo caso, il ritorno di Eurasia poteva essere sfruttato meglio, perché quella che ci troviamo di fronte è una storia un po’ confusa che scivola via in poche pagine. La trama varia dalla spedizione archeologica (che dura però solo alcune vignette) alla commedia (con Marlin che starnutisce sulla camomilla mandando fuori uso la macchina del tempo), all’esperimento di laboratorio che potrebbe finire male. Alla fine della lettura si rimane un po’ disorientati e con la sensazione che si sia un po’ persa un’occasione.
Vito Stabile ritorna anche con il primo episodio di Whizzkids – Tre fratelli disegnata da Urbano su soggetto di Munarini. Paperino, in partenza per una spedizione con lo zio, affida i nipotini alle cure di Archimede e i tre paperotti scoprono le potenzialità della macchina 100 e lode, un marchingegno in grado di potenziare le capacità nella materia preferita di chi vi entra, rendendola un superpotere. Anche in questo caso possiamo riconoscere lo stile di Vito, la sua scrittura brillante e le divertenti gag. E’ solo il primo episodio quindi non possiamo dare un giudizio definitivo, possiamo però dire che è bello vedere i nipotini alle prese con la scuola e la quotidianità, rappresentata dalle prime cotte e i problemi con i nuovi compagni di classe; è poi un’idea originale quella di affiancarli ad Archimede, ma ci si chiede, forse, se servisse l’ennesima storia di supereroi.
In Paperino e l’occupazione blasonata (Panaro/Mazzon) Paperino, riesce a ottenere il lavoro di maggiordomo presso la baronessa Carol Midson grazie alle referenze fornitegli da Battista, ma ovviamente riuscirà subito a mettersi nei guai. Anche se Panaro gestisce la storia con esperienza, la trama è talmente classica da dare al lettore una continua sensazione di deja vù, lasciandolo alla fine un po’ annoiato.
E di mestiere lavora anche Faraci in Shhhh!, disegnata da Coppola. Anche in questo caso la storia non è particolarmente riuscita, nonostante riferimenti fantozziani e onomatopee sbagliate, elementi che dovrebbero far scaturire un sorriso.
E non andiamo meglio né con Paperoga e la biografia non autorizzata (Giunta/Del Conte) né con Zio Paperone e l’insonnia vantaggiosa (D’Antona/Barozzi), tutte storie abbastanza dimenticabili.
Continua la Guida di Topolinia a cura di Blasco Pisapia che ci mostra i luoghi della cultura e della scienza guidati da Zapotec e Marlin.
Recensione di Chen Dai-Lem
(18 voti) Esegui il login per inserire il tuo voto