Topolino 3310
Potremmo definire il numero di questa settimana come il numero dei ritorni: siano essi cicli di storie o personaggi, o anche situazioni già viste, ci sono diversi aspetti che riportano a questo tema.
Ma iniziamo dal principio, la parte del leone è senza dubbio quella del ritorno delle storie del Papersera, annunciate in pompa magna già da alcune settimane, grazie anche alla miniserie a loro dedicata. Papersera News presenta: Zio Paperone e l’oroscopo improvvisato è un’eccellente prova di autore completo di Corrado Mastantuono (una delle tante, a onor del vero), in cui veniamo catapultati nella redazione paperopolese e assistiamo alle solite avventure dei due cronisti di punta, con delle rappresentazioni neanche troppo velate di quello che succede davvero nel mondo reale quando entrano in ballo certi meccanismi. C’è da dire che l’atmosfera che si respira è ottima, personaggi e ambientazione hanno l’aria di aver avuto una bella – e soprattutto efficace – rinfrescata rispetto a quelli che erano i ritmi a cui erano abituati i lettori di alcuni anni fa. Operazione promossa, non fosse altro perchè il risultato è davvero una storia ben riuscita, ci si augura che anche le successive della serie seguano lo stesso percorso.
A seguire troviamo Amelia amica numero uno (Arrighini/Picone), storia che, per come è impostata, sembra venire direttamente da un Minni & Company anni ’90, con Amelia che praticamente prende tè e pasticcini con le ragazze di Paperopoli. Complessivamente il risultato finale non è affatto male, a patto di chiudere un occhio su certe dinamiche talmente ingenue a cui si può soprassedere solo perchè, in fondo, si sta sempre parlando di un fumetto non troppo realistico.
Dopo una breve che (questa sì) sa di già visto, arriviamo a leggere Battista misterioso batterista, ennesima prova frizzante di Giorgio Salati accompagnata dal bel tratto di Lucio Leoni. I protagonisti sono, come spesso accade con le storie dell’autore, i personaggi che di solito sono relegati a ruolo di comprimari, e che in queste occasioni hanno invece la possibilità di prendersi la scena e mostrare qualche tratto del loro carattere che normalmente non appare, contribuendo a sfaccettare ulteriormente i personaggi.
In chiusura troviamo un altro ritorno d’eccezione, quello della serie I mercoledì di Pippo, dissacrante raccolta dei romanzi di Pippo nata ed esplosa – anche lei – negli anni ’90. La storia in questione, intitolata Il kolossal (D’Antona/Panaro) fa parte stavolta del ciclo Paperopoli Film Festival, che nelle sue storie precedenti ha proposto soluzioni a dir poco fantasiose per proporre quelle che a tutti gli effetti sono storie senza infamia e senza lode, ma che guadagnano appunto proprio dal modo in cui sono strutturate e presentate (partendo dalla fine ed arrivando all’inizio, per citare il caso più eclatante), e questa non sembra fare eccezione alla regola. La struttura è dinamica, forse anche troppo data la natura e la pesantezza di leggere le stesse battute più di una volta, ma, sarà la nostalgia o il fatto di aver cambiato gusti, più che inquadrarla nella serie storica dei Mercoledì sembra molto più a suo agio in quella moderna del filone ispirato al cinema. Resta comunque una lettura gradevole.
Tra i redazionali spiccano quelli sull’imminente Eurovision Song Contest e l’ormai classica intervista che precede una storia o saga molto attesa, in questo caso la storia di Bruno Enna “Paperino, Qui Quo Qua e il Grande Gioco Geniale”, in partenza la prossima settimana.