Pk Giant 47 – Prima dell’alba/Le parti e il tutto

07 MAG 2019
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Penultimo numero per Pk Giant Double, cui va dato l’apprezzato riconoscimento di voler portare a termine la ristampa di PKNA. Come scritto all’interno, l’ultima uscita sarà presentata a Lucca Comics 2019, quindi a novembre. Si conferma il riciclo della copertina, avviato già nel numero precedente.
Questo volume è ambivalente, riesce a raggiungere i picchi e gli abissi della qualità, cosa che non rispecchia l’andamento generale della testata, che si tenne sempre su alti livelli. Effettivamente, Prima dell’alba è una brutta storia. I disegni modesti di Gervasio non risollevano una sceneggiatura di Faraci dello stesso livello. Il soggetto sembra un remake di Trauma, con un mostro alieno che attacca Paperopoli: il tutto però si risolve, invece che in epica battaglia, in gran caciara di povere battute e insopportabili tormentoni. La sottotrama preistorica risulta piuttosto fastidiosa. Paperinik si trova in balia degli eventi senza combinare molto, mentre la coppia Angus Fangus-Camera 9, che in passato aveva regalato momenti intelligenti, qui risulta del tutto fastidiosa e senza verve. La trama è poi ancor più azzoppata dalla presenza enorme di viaggi nel tempo, che il numero 43 avrebbero dovuto eliminare: è evidente un errore del PkTeam all’epoca, che pubblicò dopo storie che sarebbero dovute uscire prima. Questo errore, che tramortisce una storia da dimenticare, è l’unico neo della storia successiva, completamente agli antipodi per qualità e profondità.
Le parti e il tutto è un bellissimo apologo dell’intelligenza artificiale e di come la realtà sia ben più complessa di quel che certe vulgate vogliano farci credere. Sisti realizza l’ultimo, intenso, melanconico capitolo della sua personale tetralogia dedicata a Due. L’incontro/scontro tra i due fratelli cibernetici è fatto di dolore e calore, di affetto e repulsione, e sembra condannato solo ad una sofferenza infinita. Non basterà il padre – un Everett Ducklair moderno Victor Frankestein – a riappacificarli, ma solo la saggezza di Uno, conscio che l’amore e l’umanità imperfetti non possano non contenere il loro contrario per essere davvero reali. Un messaggio importante, che scavalca l’incongruenza narrativa temporale (nonché la presenza di Lyla), e che ci consegna l’ultima perla di PKNA, prima della sua conclusione. I disegni di Freccero, infine, sostengono e rafforzano questa toccante sceneggiatura.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.