L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 1

20 GEN 2014
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Recensione primo volume Opera Omnia Scarpa su Artempi
“Muori, malnato! Muori! Muori!” e la sagoma di Topolino che, con coltello in mano, si scaglia con violenza su di un Basettoni addormentato. Il Castello di Biancaneve crollato, col principe Azzurro forse morto tra le macerie. Paperino che, intrepido reporter, sventa intrighi internazionali, all’ombra di uno scontro giornalistico di proporzioni epiche, nell’aroma denso dei Gamberi in salmì.
Classe 1927, Romano Scarpa ha spaziato nel campo dell’animazione con importanti successi, come La Piccola Fiammiferaia (1956) e Ahinoo degli icebergs (1972), oltre che con i personaggi disney con la sigla del programma televisivo Topolino Show. Amante dei personaggi in movimento, è però con i fumetti che ha dato il meglio di sè, con vere storie cult. Capolavori come Topolino e l’unghia di Kalì e Topolino e l’enigma di Brigadoom, oppure Paperolimpiadi e Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante: tutte storie straordinarie capaci di mettere in piedi con naturalezza e spontaneità il cast disneyano.
Ma concentriamoci sui contenuti di questo primo, straordinario volume, dalla qualità altissima. In Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera, su testi di Guido Martina, ci immergiamo in un thriller di alta tensione, in cui il diabolico criminale ordisce ai danni di Topolino e Basettoni una trappola mortale, con l’obiettivo dichiarato di trascinarli in un vortice di follia. Lo sceneggiatore piemontese non esita a inanellare episodi trucidi e letali, uno dietro l’altro, disorientando il lettore. Scarpa è abilissimo a sostenerlo, e mostra un Topolino vivace e un Pippo perfettamente disorientato. Scene epiche, come quella del coltello oppure dello specchio restano indelebili. E, come inciso, spiace pensare che una sceneggiatura così adulta e seria oggi non sarebbe più possibile.
Scarpa impara in fretta come disegnare con stile disney, esercitandosi su Biancaneve e i Sette Nani, oltre che su deliziose commedie degli equivoci, in cui mettere in scena tutto il cast. Con questo bagaglio di esperienze, propone la sua prima storia, la memorabile Paperino e i gamberi in salmì. Non solo vi compare un nuovo personaggio, Gedeon de’ Paperoni, irreprensibile direttore di giornale amante della verità, ma imbastisce un giallo frizzante in cui i nodi si sciolgono solo alla fine. Paperino è eroico e risoluto, i nipotini svegli ma non saccenti, Paperone spregiudicato ma non troppo. L’abilità di Scarpa di tenere col fiato sospeso, mantenendo però umani e reali i suoi personaggi.
Ecco la grandezza di questo autore, ed è giusto che sia lui ad inaugurare, per la prima volta, un’opera omnia di un artista disney italiano (e, tra parentesi, solo Barks e Gottfredson ebbero questo onore, nel mondo). Scarpa sa far recitare e muovere tutti gli attori con capacità e piglio vero e trascinante, donando sempre piccole sfumature di umanità. Inoltre, dotato di una certa inventiva, è capace di riempire le sue storie di mille personaggi, di mille situazioni che arricchiscono ancor di più la trama generale. Spunti che potrebbero reggere intere sceneggiature, lui li “brucia” per dare il là alla vicenda, come un’acciuga bianca oppure l’anziano re Tapioco VI.
Vero continuatore del Topolino epico di Gottfredson, vero rielaboratore dei Paperi di Barks: Scarpa ha saputo prendere il meglio dai maestri americani, innescando la miglior creatività italiana. Il risultato è una miniera di storie straordinarie, che in questa collana curata da Luca Boschi e Alberto Becattini sapranno rivivere al meglio. L’apparato iconografico e critico, il grande formato, la cura editoriale nell’esposizione (seppur con qualche mancanza che ai puristi potrebbe risultare indigesta) sono la perfetta cornice di avventure di Paperi e Topi umani e reali, capaci di emozionare con forza e di risultare sempre fresche e attuali. Come solo Romano Scarpa sapeva fare.
Opera fondamentale, di assoluto rilievo che nobilita il fumetto disney italiano e un grande artista. Una collana da seguire tutta, con cura e affetto, al di là di alcuni spiacevoli errori (che si spera non si ripetano).
Per i filologi, indicativamente: Carnevale, Gamberi e le tavole dell’Almanacco provengono dalle loro ristampe recenti sulla testata Zio Paperone (quindi con colori sfumati e nuovo lettering), mentre tutte le altre sono edizioni fedeli alla prima edizione con le pagine originariamente in bianco e nero ricolorate appositamente (con colori simili a quelli veri) per questa edizione (tranne il Doppio segreto che era già stata colorata interamente in precedenza). Sulle tavole di raccordo, rispetto alla loro edizione su Zio Paperone, sono state ripristinate quasi tutte le vignette originali dove erano stati modificati dei testi.
Completano il volume: la presentazione di Fabio Licari, l’introduzione di Luca Boschi, le schede introduttive di ogni storia a cura di Alberto Becattini, un portfolio con alcune foto e disegni di Scarpa, una scheda su Luciano Gatto (primo inchiostratore di Scarpa) e su Gedeone De’ Paperoni (primo personaggio originale di Scarpa).
Recensione primo volume Opera Omnia Scarpa su Artempi
Da lunedì 20 gennaio 2014 in edicola a 1,9€; da lunedì 27 gli altri volumi, ogni settimana, per 7,99€.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.