Carl Barks – Forse non tutti sanno che…

05 FEB 2004

La famiglia di Barks nel 1906, Carl e’ il secondo da destra.

Obiettivo di quest’articolo non è certo quello di trattare della carriera, delle opere o dell’importanza di Carl Barks, compito tutt’altro che facile e comunque già svolto egregiamente da molti altri critici, ma piuttosto di elencare una serie di curiosità e di avvenimenti riguardanti la vita e la carriera del Maestro dell’Oregon, che ne hanno influenzato la personalità o che sono semplicemente curiosità adatte ad un pubblico di veri appassionati come quello del Papersera.

L’articolo seguente è già apparso in precedenza su Internet, e precisamente sui siti D.R.O.L. (Don Rosa On Line) e komix.it. La versione che proponiamo di seguito è però l’unica ad essere pubblicata senza omissioni e corredata di una bibliografia di riferimento.

Bugs Bunny e Porky Pig disegnati da Barks.

Prima di essere un realizzatore di storie a fumetti, ed oltre a questo, Carl Barks ha fatto molti altri mestieri: contadino nella fattoria del padre, guardiano di bestiame, tipografo, boscaiolo, operaio in un pozzo petrolifero, operaio ferroviario, operaio in una fabbrica di imballaggi, redattore e disegnatore presso il The Calgary Eye Opener, intercalatore e poi sceneggiatore presso i Disney Studios, allevatore di polli, e, dopo il suo ritiro da disegnatore e sceneggiatore di comic book, pittore.

La più bella esperienza mai vissuta da Carl Barks? Quando nel 1908, a sette anni, vede per la prima volta un’automobile.

Barks inizia a disegnare fin da piccolo; lo fa dapprima sui muri della fattoria paterna con il carboncino, poi impara a farlo con carta e matite. Si iscrive anche ad un corso di disegno per corrispondenza, ma è costretto ad abbandonarlo prima di poterlo terminare.

Una vignetta del Calgary Eye Opener.

Oltre a disegnare storie di paperi, Barks disegna una sola storia con Topolino (Mickey Mouse and the riddle of the red hat – Topolino e il mistero del cappellino rosso), e storie con Barney Bear e Droopy della M.G.M. e Porky Pig della Warner.

Un discorso a parte merita il periodo presso il The Calgary Eye Opener: questo era un giornale di Minneapolis con storie, vignette e strisce alquanto “azzardate” per il periodo nel quale vi lavorò Barks (1928 – 1936). Egli vi realizzò disegni di pin up più o meno discinte ed in situazioni particolarmente imbarazzanti od eccitanti la fantasia dei lettori (naturalmente soprattutto di sesso maschile) dell’epoca.

Nel periodo presso i Disney Studios Barks lavora alle sceneggiature di svariati cartoon; tra i più importanti vi sono Donald ‘s nephews (prima apparizione nei cartoons di Qui, Quo e Qua), Donald’s cousin Gus (prima apparizione assoluta di Gus Goose, il nostro Ciccio aiutante di Nonna Papera), The autograph hound (con le caricature di molti divi di Hollywood di allora), Bone trouble (Pluto contro Butch in un luna park), ed altri ancora per un totale di 36 short tra il 1937 ed il 1944.

Un’immagine dallo storyboard di ‘The Hockey Champ’.

Il nome di Carl Barks appare anche nei credits del film Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta del 1990. A proposito di autografi e celebrità: Barks riceve la prima lettera di un suo fan, anzi una sua fan, nel 1946: trattasi di Esther Williams, la famosa attrice specializzata in film “acquatici”, che lo ringrazia per averla citata in una storia di Barney Bear.

Oltre che agli short sopra citati Barks partecipa anche alla lavorazione di due capolavori disneyani: Biancaneve e i sette nani e Bambi. Mentre per quest’ultimo viene accettata la sua gag del cerbiatto che non riesce a stare in piedi sul lago gelato e cade e scivola in continuazione, per Biancaneve invece propone, insieme ad altre, una sequenza (non inserita poi nel film) relativa al ritorno dei nani dalla miniera che scoprono che qualcuno è entrato in casa ed ha stirato dei pantaloni, o ha messo trappole per topi nelle credenze; la scena continua con Brontolo che fruga dappertutto in casa guardando anche all’interno di vasi e barattoli ed addirittura sotto la barba e dentro la bocca di Pisolo mentre questi, ovviamente, sta sbadigliando!

La gag di Bambi che scivola sul ghiaccio

Oltre ai cartoon realizzati Barks collabora anche ad alcuni rimasti fermi alle prime fasi di ripresa o addirittura solo a livello di disegni preparatori (storyboard); uno di questi, del 1938, si sarebbe dovuto chiamare Donald Munchausen, evidente parodia del celebre libro riguardante l’omonimo barone.

Un altro soggetto al quale Barks non lavorò direttamente, del 1939, dal titolo Morgan’s ghost, che riguardava una caccia al tesoro dell’omonimo pirata da parte di Topolino, Paperino e Pippo, non divenne un cartone animato, e questo fu un bene perché la trama gli venne consegnata, rielaborata e corretta con Paperino ed i nipotini come protagonisti, e fu da lui disegnata insieme a Jack Hannah, regista di cartoon Disney; ne uscì fuori Donald Duck finds pirate gold – Paperino e l’oro del pirata, primo comic book disneyano in assoluto realizzato da Barks (1942).

Barks lascia i Disney Studios nel 1942; come fa? Naturalmente scrivendo una lettera di dimissioni! Questa è datata 9 novembre, ma nel testo l’artista scrive ad Hal Adelquist, capo del personale, di considerare il 6 come data effettiva di cessazione del suo rapporto di lavoro presso gli studi.

Copertina originale dell’albo con la prima storia di Barks.

Inoltre egli si dice stanco di lavorare sotto padrone, annuncia di aver preso contatti con la Whitman per pubblicare storie a fumetti ma di non aver alcuna certezza che i contatti possano divenire un lavoro sicuro, e giudica Walt Disney il migliore “boss” che abbia mai avuto. Altro motivo che lo induce a lasciare gli studios è l’installazione di un impianto di aria condizionata che non giova certo alla sinusite di cui soffre.

Come fonti di ispirazione, oltre alla sua sterminata fantasia, per scrivere e disegnare i suoi comic book Barks faceva riferimento all’Enciclopedia Britannica e, per la parte visuale, alla sua raccolta del National Geographic Magazine, soprattutto quando ambientava le sue storie al di fuori degli States; ma lui stesso ammise che, delle oltre 500 storie realizzate, una decina gli furono ispirate da altre persone. Barks lavorava 7 giorni su 7, realizzando una media di 5 tavole a settimana lavorando completamente da solo perché così si poteva concentrare meglio su quello che faceva; l’unica persona che a volte lo aiutava era la sua seconda moglie, Garè, che realizzava il lettering o lo aiutava a disegnare le miriadi di monetine contenute nel deposito di Paperone.

Barks al suo tavolo di lavoro.

Nel corso degli anni il segno di Barks, come quello di qualunque altro disegnatore di fumetti, si evolse e variò; uno dei motivi fu anche pratico: la Western Publishing che pubblicava i fumetti Disney inviava regolarmente a Barks risme di carta da disegno; ad un certo punto cambiò fornitore, naturalmente per risparmiare. Barks si accorse che la nuova carta aveva caratteristiche differenti dalla precedente, che lo portavano a dover disegnare ed inchiostrare in maniera diversa, ed almeno all’inizio poco soddisfacente per lui, tanto che cercò di convincere la casa editrice a tornare al fornitore precedente; ma le ragioni del risparmio economico ebbero la meglio su quelle artistiche.

Un altro corto animato mai andato oltre la fase di storyboard, per il quale fu chiesto dalla Disney un contributo a Barks per la sceneggiatura, e che avrebbe dovuto essere l’esordio di Zio Paperone nei cartoon, fu iniziato nel 1955; ma un po’ perché la storia era debole, un po’ perché la Disney stava abbandonando gli short cinematografici per dedicarsi all’allora nascente televisione ed alla imminente apertura di Disneyland, questo cartoon fu abbandonato, e Paperone esordì in versione animata solo nel 1967 (Scrooge Mc Duck and money).

I due dipinti, “Time Wasters” e “Hands off my playthings”.

Nel 1971 Barks inizia la sua attività di pittore che lo porterà a realizzare circa 150 dipinti; due di questi hanno una storia curiosa: entrambi realizzati nel 1975, sono praticamente identici, rappresentando Paperino ed i nipotini che giocano con le ricchezze dello Zione mentre questi infuriato cerca di farli smettere. Il primo dei due (Time wasters) è venduto ad un’asta dopo un duello tra due collezionisti; lo sconfitto se ne rammarica, soprattutto perché non volendo apparire di persona aveva incaricato Bruce Hamilton, futuro proprietario della Gladstone, di fare le offerte per suo conto; Hamilton però non aveva capito che avrebbe potuto continuare a rilanciare.

Carl Barks e sua moglie Garè.

Questi allora chiede a Barks di realizzare una seconda versione del dipinto (Hands off my playthings), che venne acquistato in una successiva asta dal collezionista superato nella prima. Per inciso va detto che si è arrivati a quotazioni di $ 500.000 per quadri di Barks venduti all’asta!

Oltre ai quadri, da cui sono state tratte diverse litografie, Barks ha disegnato anche sculture in porcellana ed in bronzo, orologi ed altri articoli da collezione con i paperi disneyani; ma indubbiamente il pezzo più interessante ed originale mai realizzato da un suo disegno è un uovo! Non un uovo qualunque, naturalmente, ma un uovo Fabergè in cristallo che al suo interno contiene una figurina di $crooge intento a fare il bagno tra monete e gioielli, placcati in oro a 24 carati come la corona che il papero porta in testa ed altri particolari. L’opera si chiama The $crooge McDuck Midnight Egg ed è stata realizzata in soli 250 esemplari.

Barks dietro la maschera di Paperino

Carl Barks e Paperino hanno anche inciso un cd insieme! O meglio è possibile sentire una chiacchierata davanti ad un caminetto tra l’uomo dei paperi ed il nostro papero preferito in un compact allegato all’edizione lusso della ristampa del libro The life of Donald Duck (unica biografia autorizzata di Paperino!), edita nel 1994 dalla Applewood books (la prima edizione del libro era del 1941).

Sempre nel 1994 Barks fa il suo primo viaggio oltreoceano; alla veneranda età di 93 anni sale su un aereo, attraversa l’Atlantico, e passa due mesi girando in lungo ed in largo per l’Europa; ma prima della partenza ha un problema con il passaporto.

Essendo nato nel 1901 in aperta campagna non esistevano più, se pure ne fossero mai esistiti, documenti anagrafici che lo riguardassero; così se nel 1965 per ottenere la previdenza sociale gli bastò fare una semplice dichiarazione, nel 1994 per avere il passaporto questo non fu più sufficiente. Dovette riempire moduli e questionari, ma alla fine ottenne il documento (secondo la sua opinione) solo perché neanche la burocrazia americana poteva provare che non era cittadino statunitense!

Autore dell'articolo: Alle

Nato a Roma nel 1966 (Topolino n. 577: copertina dorata di Carl Barks; prima storia Zio Paperone e il tesoro di Marco Polo; evidenti segni del destino), dopo aver imparato a leggere su Topolino passa a Il Giornalino, dove conosce ed apprezza Asterix, Lucky Luke e Il Commissario Spada. Continua a seguire il mondo Disney da una certa distanza, fino al 1993, quando un viaggio a Parigi con l'allora fidanzata (oggi moglie) con relativa tappa a EuroDisney segna il definitivo riavvicinamento a tutto ciò che riguarda Burbank e dintorni. Da allora inizia la caccia a VHS (ora DVD), oggettistica, libri (possiede ormai una importante biblioteca di riferimento), ecc. Naturale il riavvicinamento al fumetto, sebbene passando prima dalle pubblicazioni USA, per tornare solo in seguito a quelle italiane; oggi raccoglie Zio Paperone, Le Imperdibili, I Maestri Disney, Walt Disney's Comics and Stories ed Uncle $crooge. Fuori dal mondo Disney, oltre ai personaggi già nominati, apprezza i Peanuts, Rat-Man, Lupo Alberto, Little Nemo. Impiegato in una ditta che commercializza arredobagno, è appassionato di Beatles e di Franco Battiato altrettanto quanto lo è del mondo Disney, e come ogni vero romano tifa per la squadra che ha portato il calcio nella Capitale.