Tesori Disney 11

01 LUG 2011
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Forse il punto più alto del fumetto disneyano di produzione italiana. La collana Tesori torna finalmente a rispettare il suo antico proposito (quello cioè di riproporre ai lettori storie tra loro concatenate con una certa soluzione di continuita’, non semplici fumetti a puntate) inaugurando una duplice uscita dedicata al ciclo di storie in cui Atomino Bip Bip fa coppia fissa con Topolino in avventure epiche e di ampio respiro, così come aveva gia’ fatto Eta Beta fino a nove anni prima nelle strip di Bill Walsh e Floyd Gottfredson e come avverra’ successivamente negli anni ’80 e ’90 con Bruto alias Gancetto per mano dello stesso Scarpa. L’undicesimo volume di Tesori, infatti, prende le mosse dal primo contatto tra Mickey e l’atomo ingrandito due birilliardi di volte in Topolino e la Dimensione Delta, dove Topolino ha l’occasione di stringere di nuovo la mano al Professor Enigm, ben più di trent’anni dopo la prima (e, fino ad allora, ultima) volta. Con un proposito filologico pressoché totalmente rispettato, la cronologia delle storie prosegue con tre autentiche perle, nelle quali il Maestro veneziano riversa tutta la sua fantasia narrativa (vedi Topolino e Bip Bip alle Sorgenti Mongole, nuova affascinante lettura sulle reali origini delle popolazioni amerinde pre-colombiane, sette anni dopo la versione barksiana di Paperino e il cimiero vichingo) nonché la sua notevole cultura cinematografica, con trame dense di rimandi e citazioni, che hanno il loro apice in Topolino e la Collana Chirikawa (tra l’altro storia d’esordio di Zia Topolinda e Trudy) e nei suoi riferimenti ad Hitchcock. Un volume unico, assolutamente imperdibile e da accaparrarsi al più presto vista la non capillare diffusione della pubblicazione, nel quale potremmo rintracciare un ”difetto” esclusivamente nell’illustrazione di copertina: semplicemente per una questione di stile, non di qualita’ (non ce ne voglia il bravissimo Marco Gervasio). Ma quanto ci sarebbe stato bene un bel disegno di Casty…

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.