Disney Big 75

18 GIU 2014
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Il nuovo numero di Big non migliora la parabola altalenante di questa testata, che continua a pubblicare storie in maniera casuale e un po’ discontinua. Ad esempio, la prima storia è un bell’esempio grafico di Lavoradori, in cui l’idea di far diventare Brigitta una spia non snatura il personaggio, dando anzi pathos e suspense, oltre ad una certa dose di indipendenza femminile. Peccato che al solito non sia stato pubblicato il seguito, altra valida storia. Le altre storie dedicate a Brigitta non tengono il passo, mancando di pubblicare brillanti storie ciminiane o scarpiane dedicate al personaggio, ma quasi solo produzioni recenti. Resta buona la vicenda delle occasioni favorevoli, ma pubblicarla senza le altre storie dei Duckis non ha molto senso. E dire che lo spazio ci sarebbe e avrebbe potuto essere qualcosa di interessante pubblicare la bella saga di Concina disegnata da un ottimo Held, un buon esperimento di quegli anni per scombinare un poco il mondo dei paperi.
La sezione dedicata alle padelle lascia desiderare, ma vengono azzeccati un paio di buoni assist. Chi ha incastrato Eta Beta? è una buona storia tra tempolizia e spezzoni del futuro. Ma soprattutto, sempre su disegni di Gatto, brilla per buona costruzione della storia, intreccio sapiente e reale tensione, Zio Paperone in prigione, brillante sceneggiatura di un ottimo Giorgio Salati.
Il resto del numero è invece particolarmente moscio, tra storie recenti, poco interessanti, brevi e non particolarmente memorabili. Nessuna storia in due tempi, o capace di utilizzare al massimo l’enorme formato di questa testata. Che, se non sfrutta al meglio il numero di pagine, diventerà sempre più anonima e incolore, come già da un po’ di tempo a questa parte.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.