Topolino Fluo Edition – Enrico Faccini

25 GIU 2015
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Chiusosi il primo ciclo di quelle che ormai chiamiamo affettuosamente Color Edition se ne apre uno nuovo, e nel migliore dei modi. La Fluo Edition, sorvolando sul cacofonico doppio iato nel titolo e sulla copertina riciclata, è un’ottima suite comica capace di suscitare (specie se letta tutta d’un fiato, esperimento che consiglio) liberatorie e ripetute risate. Si parte con una storia curiosa, di quelle che partono con uno spunto banale e diventano un incubo comico, per giunta disegnata da Giorgio Cavazzano: Paperino e il trattamento definitivo.

Arriva poi il grosso delle storie, quelle disegnate dallo stesso Faccini, che si sbizzarrisce a creare espressioni e situazioni estreme, paradossali, sempre azzeccate nella loro assoluta imprevedibilità: come nella storia precedente, ancora Gastone è oggetto di astiosi e machiavellici progetti in Gastone e il cugino dimenticato, mentre
Pico De Paperis e l’antico pediluviante si rifà alla già peculiare e divertente storia di Pier Carpi Zio Paperone e l’anfora angolare. Altro riferimento, stavolta scarpiano, con la strepitosa
Paperino, Paperoga e gli ultimi Bubalù. In Paperino e l’incredibile caramella Bloppblapp  Paperino è vittima, come al solito, della propria incoscienza, e partendo ancora da uno spunto banale confeziona un altro autentico capolavoro di comicità genuina, fresca, ma allo stesso tempo calibratissima e mai stucchevole.
E poi non poteva mancare quello che ormai è diventato il personaggio-emblema di Faccini, con Paperoga e la gara d’equitazione.

La seconda sezione, introdotta come la precedente da poche righe di pugno dell’autore, presenta invece quattro storie mute, scelte fra le più paradossali e spiazzanti:
Paperino e l’ultima goccia,
Paperoga e la disfida canina,
Batti il chiodo finché è caldo! e
Tutti al mare! Poco da aggiungere (la perfezione si commenta da sé) se non che rappresentano un’avventura formale di altissimo rilievo, certamente le migliori mute dai tempi di Barks.
L’ultima sezione è quella delle inquietanti storie con i Topi: dai primi acerbi esperimenti con Gambadilegno furfante troppo curioso e
Topolino e la notte a Val Dormigliona (peraltro interessante remake di una storia scarpiana), fino al riconosciuto capostipite di una rinnovata maniera di intendere Topolino e i suoi,
Topolino e la vecchia “Topington”, seguita dall’ormai consacrata Topolino e il Dottor Tick-Tock, scritta in collaborazione con un vulcanico Casty, il quale cura anche l’introduzione al volume da cui traspare tutta l’ammirazione per il collega e l’entusiasmo nel lavorare insieme.

Chiudono il già ricco menu quindici “Ciak” uno più assurdo dell’altro, piccoli gioielli che garantiscono una solida risata, e una postfazione in cui l’autore ringrazia chi l’ha aiutato nella sua carriera.
Corredano infine il volume, sparse fra le storie, “Les folies de Faccini”, disegni one-shot cui si aggiunge la prefazione a fumetti (poi scartata) per la Platinum dedicata a Casty, vero gioiellino metafumettistico che – chissà – forse acquisirà nei decenni un certo valore collezionistico.

Insomma, una selezione azzeccata ed esauriente, che però lascia molto materiale per un auspicabile bis, per un autore fra i più originali e convincenti degli ultimi due decenni!

Autore dell'articolo: Guglielmo Nocera

Oggi espatriato nel paese di Astérix, mi sono formato su I Grandi Classici Disney, che acquisto tuttora, e Topolino Story prima serie. Venero la scuola Disney classica, dagli ineguagliabili vertici come Carl Barks e Guido Martina ai suoi meandri più riposti come Attilio Mazzanti e Roberto Catalano (l'inventore della macchina talassaurigena). Dallo sconfinato affetto per le storie di Casty sin dagli esordi (quando lo confondevo con Giorgio Pezzin) deriva il mio antico nome d'arte, Dominatore delle Nuvole. Scarso fan della rete, resto però affezionato al mondo del Papersera, nella convinzione che la distinzione tra esegesi e nerdismo sia salutare e perseguibile. Attendo sempre con imperterrita fiducia la nomina di Andrea Fanton a senatore a vita.