Topostorie 26 – La strana coppia

05 GIU 2016
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Una copertina ambiziosa, con presenti solo due personaggi “minori”, apre questo numero di Topostorie. La scelta di Marconi di dedicare un'uscita a Manetta e Rock Sassi è coraggiosa ma onora anche il grande lavoro fatto in meno di vent'anni, per creare un filone poliziottesco al commissariato di Topolinia senza la presenza, a volte ingombrante, di Topolino. Si deve a Tito Faraci la creazione di Rock, da principio duro e coraggioso ispettore texano, poi divenuto un'esagerata macchietta.
Marconi sceglie storie varie e divertenti, tutte ben scritte e curate, ma a far la parte del leone è la coppia Faraci – Cavazzano, i progenitori del ciclo. 2 piedipiatti in fuga porta i poliziotti in trasferta, tra buffi equivoci e un po' di leggera satira alla texana. Topolino è presente e permette di fare da base a diverse giravolte della trama. Ancora più divertente è però gli ultimi dell'anno, una brillante rievocazione della scatenata commedia di Harold Ramis con Bill Murray, Ricomincio da capo. I due ispettori sono costretti a rivivere lo stesso terribile ed estenuante veglione di fine anno, tra tic, idiosincrasie e gag stralunate. Solo loro due si accorgono di rivivere lo stesso giorno, e dovranno collaborare insieme per porvi rimedio. Faraci si sbizzarrisce con le poesie dei mesi, e pennella con garbo i tratti psicologici dei personaggi.
Un'altra divertente commedia di gag e battute è la recita a cattivo soggetto, in cui il collante è un sulfureo Gambadilegno. Cordara realizza una trama solida e divertita, in cui si prende gioco di tutti i buoni, che si fanno abbindolare facilmente dal gattone criminale, rievocando una tradizione molto zichiana (si veda, ad esempio, il Topokolossal).
Un buon numero insomma, con un filo conduttore credibile e metafumettistico, e storie valide per apprezzare meglio angoli di Topolinia meno noti.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.