Topostorie 28 – Il Ciclone

04 AGO 2016
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Marconi non perde un colpo e realizza un altro buon numero di Topostorie, focalizzandosi su Paperoga e dando un'ampia panoramica sul personaggio, utilizzando storie italiane variamente recenti. Non ci sono particolari picchi qualitativi, ma tanti spunti divertenti e un buon umorismo. Il filo conduttore con i disegni della Molinari è godibile e collega bene le storie, anche se il finale cade un po' nel vuoto, senza risolvere il problema di partenza.
Segnaliamo volentieri la prima storia, la corsa degli audaci, in cui la mitica coppia gareggia in una matta competizione ricca di strani partecipanti. Un plauso a Salvagnini per aver ben ricreato la sua vis comica, realizzando momenti divertenti e gag impareggiabili, arricchite da stralunati caratteristi. Dalla Santa segue a ruota con il suo bel tratto già affrancato da quello scarpiano. Stesso umorismo – con lo stesso sceneggiatore, infatti – torna con il deposito… come nuovo, con lo scatenato Faccini ai disegni. Già si vedeva come il disegnatore ligure avesse lo stravagante papero nelle sue corde, e ben realizza tutta quella serie di catastrofi e di idee allucinate che infarciscono la storia.
Il bel lavoro di Salvagnini prosegue, in un volume in cui di fatto la fa da padrone, con Paperoga Abracadabra. Una vicenda particolare, in cui i paperi assecondano le stramberie del parente per una sorta di gentilezza, dando vita a spassosi disastri. Lara Molinari realizza un lavoro eccelso, e la colorazione pastellosa a tinte accese dona profondità al tutto.
Un volumetto, in sintesi, che non presenta storie di rilievo, ma si affida a trame semplici per un divertimento leggero, perfetto per il momento estivo sotto l'ombrellone. Paperoga ne esce come il cugino sempre alla ricerca di nuove materie da studiare e in cui provare ad eccellere, con un invidiabile entusiasmo da imitare il più possibile.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.