Topostorie 38 – In viaggio con lo zio
Un bel numero di Topostorie, in cui il pezzo forte è proprio il filo conduttore: solido, equilibrato, brillante e capace di legare con agilità e furbizia le store raccolte. Marconi realizza un lavoro molto interessante, in cui attorno ad un capolavoro italiano raccoglie una serie di vicende danesi, a far da corona. C'è da dire che queste storie non sono particolarmente interessanti, risultando un po' banali e soporifere, salvate solo dai disegni di Fecchi e Vicar. A salvarsi è solo l'isola dei pirati, un Marco Rota autore completo che si diverte con i suoi amati scenari marini. La vicenda funziona grazie alla sua sospensione tra realtà e immaginazione, e vince destabilizzando il lettore. Non capiamo molto di quello che è davvero successo in quella notte, e come Paperino restiamo impressi dal dubbio e dal mistero.
Il numero è impreziosito e tratto in salvo da quel capolavoro dell'amuleto di Amùndsen. A più di 60 anni dalla sua pubblicazione, queste 33 tavole continuano ancora a stupirci. Romano Scarpa inserisce idee, gag, sentimento e umanità dei personaggi, senza svilirli o cercare di impietosire il lettore. Ancora oggi si tratta di una storia fresca e ricca di inventiva, tanti piccoli spunti che Scarpa concentra e regala a chi legge, non per confonderlo ma per dare un'esperienza letteraria a 360°. In occasione del decennale della morte, con l'iniziativa Romano Scarpa Forever, avevamo celebrato anche la storia con questa bella recensione.
Insomma, un numero che funziona grazie ad un filo conduttore solido, e alla sempreverde classe di un maestro mai dimenticato.