Pk Giant 36 – Il giorno che verrà

15 OTT 2017
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (13 voti) Esegui il login per votare!

Dopo una serie di numeri autoconclusivi, a volte validi a volte confusi, si torna ad una vicenda epica che, in maniera non dichiarata, proseguirà nel prossimo numero. Il giorno che verrà è la prima parte della cosiddetta bilogia del Razziatore, solida storia del bravo Francesco Artibani, profondo conoscitore sia del tema temporale che del rapace cronauta, come aveva già dimostrato con Carpe Diem.
Le 62 tavole sono un'eccitante corsa contro il tempo per permettere a Paperinik di salvarsi dal collasso di Time0, che qui si presenta in tutto il suo splendore dopo una fugace comparsa in Barrauno. È una storia claustrofobica, fatta di tecnobubbole presentate alla perfezione e un paio di personaggi minori ben azzeccati. Su tutti, l'etica e il profondo rispetto del Cronocomandante creano un'invidiabile alchimia con Paperinik e il Razziatore, di nuovo alleati loro malgrado. Interessante anche il personaggio di Kronin, il cui ruolo però non sarà mai veramente approfondito e valorizzato. Ai disegni Stefano Turconi è del tutto a suo agio, tra dettagli meccanici e intensi primi piani.
Non vogliamo andare oltre nella recensione, ma promettiamo momenti divertenti e commoventi istanti, in una storia calibrata e molto concentrata, senza alcuna pausa. La nuova copertina di Celoni è ugualmente straordinaria.
Due parole infine sulla dicitura”Tutto fumetto”, marketing sguaiato piuttosto pleonastico e (mal) piazzato in copertina. Abbiamo sempre approcciato la collana favorendo le storie più che il contenitore, e ci abbiamo visto giusto. I grandi articoli e i segreti dagli archivi di Bertoni non sono mai usciti fuori, purtroppo. E la china che ormai la testata ha preso è di sola ristampa e niente più. La posta e i disegnini di Bolla, pur non essendo gran cosa, davano almeno l'idea di una testata curata, ora non sarà più così. Peccato, ma per fortuna restano le storie, di indubbio pregio.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.