Topo Goal 21 – Topolino e… le Cronache del regno dei due laghi

10 MAR 2018
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (20 voti) Esegui il login per votare!

Nel 2010 Tito Faraci e Silvia Ziche avevano spesso, insieme o separatamente, stravolto il tranquillo tran-tran di Topolino, destabilizzandolo il più possibile, stravolgendone le abitudini e mettendo in dubbio le sue grandi capacità di fronte al mondo. In questo processo di demolizione l'obiettivo era accantonare il Topolino perfettino degli anni '70 e '80, per portarne una visione più attuale e sfaccettata, molto più umana. Difficile scalfire il sentire popolare, ma possiamo ben vedere che, in termini di storie, siano stati raccolti risultati considerevoli.

E anche le Cronache del regno dei due laghi non fanno eccezione. Un buffo medioevo fantasy fa da sfondo al male di vivere di un re Topolino che regnante proprio non vorrebbe esserlo: quasi depresso, triste e sconsolato, in fuga dalle mille responsabilità e scocciature che il potere comporta, lo vediamo afflitto e abbattuto, irretito da un sardonico Manetta e da una massa di fastidiosi cittadini pieni di insignificanti problemi. L'idea geniale di Faraci sta nel mostrarci l'eroe che non vuole fare nulla di eroico, ma anzi, desidera solo che i cattivi vincano, a patto che lui venga lasciato in pace.
Questo è il canovaccio su cui si imbastisce la prima storia lunga e, in misura minore, nelle brevi. Si tratta di una sequela di risate, di dialoghi surreali e di personaggi scemi che fanno capolino tra le pagine. Il tutto ben servito dalla matita, grottesca e distorcente, della Ziche. Le stesse idee sono presenti nell'ultimo capitolo – Un sortilegio in sorte – con ancor più forza e chiarezza. Troviamo infatti mischiati l'universo di Topolinia con quello dei Due Laghi, in un vivace non-sense.
Panini propone per la prima volta tutte le storie, con una copertina inedita, il grande formato, e un paio di paginette di presentazione dei personaggi. Un buon lavoro, con un prezzo quasi valido (7,90€ è abbastanza caro). Purtroppo, però, non possiamo dare una buona votazione perchè, come al solito, il pressapochismo ha presentato un volume monco. Passino le intenzioni, più che lecite, di Faraci a proseguire la serie in futuro, ma dimenticare un pezzo non ha proprio senso ed è irrispettoso nei confronti del lettore. In particolare, sono state dimenticate ben cinque tavole autoconclusive uscite per il numero di Lucca Comics 2017. Questa grave mancanza rende l'opera decisamente incompleta, e ci costringe, a malincuore, ad un voto basso. Speriamo che in futuro ci sia maggiore cura, ma ne dubitiamo.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.